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DIECI TREND PER IL 2011

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A cura di Davide
Il 26 Dicembre 2010
280 Views
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DI GERARD CELENTE
lewrockwell.com

Dopo i tumultuosi anni della Grande Recessione, una persona mal ridotta potrebbe desiderare per il 2011 un ritorno a tempi più generosi e sereni. Ma non è quello che prevediamo. Al contrario, i frutti dell’attività – e dell’inattività – governativa ed istituzionale matureranno in tendenze impreviste.

Le tendenze che abbiamo individuato in precedenza, e che abbiamo messo a decantare per qualche tempo, giungeranno a maturazione nel 2011… e non risparmieranno nessuno, in qualunque parte del mondo ci si trovi.

1. Il campanello d’allarme. Nel 2011 la gente, in tutte le nazioni, si renderà pienamente conto della gravità delle condizioni economiche, dell’inefficacia e dell’opportunismo delle cosiddette soluzioni, e capirà che le conseguenze potranno essere disastrose. Essendosi convinta che i leader e i saccenti “arbitri di tutto” non saranno capaci di mantenere le loro promesse, la gente farà molto di più che mettere in dubbio l’autorità: vorrà ribellarsi. Ci sarà terreno fertile per una rivoluzione…

2. Il tracollo del 2011. Fra i nostri Top Trend per lo scorso anno c’era il “crollo del 2010”. Cosa è successo? La borsa non è crollata. Lo sappiamo. Nel nostro Autumn Trends Journal abbiamo espresso chiaramente che non avremmo previsto una crisi della borsa – i mercati azionari non erano più un indicatore affidabile di una reale ripresa dell’economia. Tuttavia, gli indicatori affidabili (tasso di occupazione, mercato immobiliare, tensioni monetarie, i problemi dei debiti sovrani) erano tutti al limite fra crisi e tracollo. Per il 2011, esaurito l’arsenale di schemi per tenere a galla questi indicatori, prevediamo “il tracollo del 2011”: le economie barcollanti crolleranno, e ne conseguirà una guerra delle valute, saranno erette barriere commerciali, si disgregheranno le unioni economiche, e tutti riconosceranno l’inizio della Greatest Depression (ndt. Peggior Depressione).

3. Spremi la popolazione. Con il peggiorare della situazione e l’impoverimento della popolazione, le “autorità” intensificheranno gli sforzi per ottenere il denaro necessario per adempiere alle obbligazioni fiscali. Seppur con variazioni sul tema, la canzone dei governi sarà sempre la stessa: tagliare le uscite, aumentare le entrate.

4. Ondate di crimine. Niente lavoro + niente denaro + debiti in aumento = più stress, relazioni tese, mine vaganti. Nel 2011, basterà un’inezia per far scoppiare una mina vagante e la criminalità sarà all’ordine del giorno. Quando la gente perde tutto e non ha più nulla da perdere, perde tutto ciò che le resta. Le privazioni porteranno a crimini trasversali allo spettro socio-economico, che saranno commessi da schiere di disperati allo stremo, che cercano di fare tutto ciò che è in loro potere per tenersi un tetto sopra la testa e mettersi qualcosa sotto i denti.

5. Giro di vite sulla libertà. Al crescere del tasso di criminalità, sicuramente si chiederà a gran voce un inasprimento dei provvedimenti. Ci sarà una crociata di gente che chiede “pugno di ferro contro il crimine”. E come nella “guerra al terrore”, dove i “sospetti terroristi” sono stati uccisi prima che la loro colpa fosse stata provata o incarcerati senza processo, nella “guerra al crimine” chiunque sarà sospettato finché non si proverà la sua innocenza.

6. Energie alternative. Nei laboratori e nelle officine lontano dagli occhi degli analisti del mainstream, visionari scientifici e imprenditori forgeranno una nuova fisica basata su principi un tempo ritenuti impossibili, lavorando per creare strumenti che producano più energia di quanta ne consumano. Di cosa si tratterà, e quanto tempo sarà necessario prima che compaiano sul mercato? Gli investitori accorti ignoreranno lo scetticismo del “non è possibile”, e analizzeranno le opportunità di successo delle energie emergenti.

7. Giornalismo 2.0. Sebbene la tendenza sia in corso dall’inizio della Rivoluzione Internet, il 2011 sarà l’anno in cui nuovi metodi di diffusione dell’informazione renderanno obsoleto il modello del 20mo secolo. Con la sua impareggiabile capacità di andare oltre i confini nazionali e le barriere linguistiche, “il giornalismo 2.0” ha il potenziale per influenzare ed educare la cittadinanza. E i governi ed i baroni dei media non lo permetteranno sicuramente se riusciranno. Delle centinaia di tendenze che abbiamo previsto in questi ultimi trent’anni, poche avrebbero potuto avere effetti di così ampia portata…

8. Guerra cibernetica. Solo un decennio fa, allo sbocciare dell’era digitale, quando gli hacker erano visti come fastidiosi fanatici del computer, prevedemmo che l’intrinseca fragilità di Internet e la vulnerabilità dei dati contenuti in esso lo avrebbero reso oggetto di crimini cibernetici e che ne sarebbe conseguita una guerra cibernetica. Nel 2010 tutti i principali governi si sono resi conto del fatto che la guerra cibernetica era un pericolo evidente e già presente, ed infatti, essa ha già avuto inizio. Gli effetti tangibili della guerra cibernetica e del crimine cibernetico, ad essa connesso, sono già significativi – e diventeranno davvero importanti nel 2011. Allo stesso modo, saranno imponenti le dure misure che verranno prese dai governi in tutto il mondo per controllare il libero accesso alla rete, per identificare gli utenti, e bloccare letteralmente i computer ritenuti pericolosi per la sicurezza nazionale.

9. Giovani del mondo intero. Con la laurea in mano, ma ancora disoccupati, indebitati e senza prospettive all’orizzonte, sentendosi traditi e arrabbiati, costretti a tornare a vivere dai genitori, i giovani ventenni hanno un diavolo per capello, e non ne possono davvero più. Pieni di forze e di passione, ma non ancora maturi per controllare i loro impulsi, gli scontri a cui parteciperanno potranno anche andare oltre i limiti. Gli sforzi dei governi per esercitare il controllo e riportare la gioventù a uno stato di pacifica accettazione saranno maldestri e inefficaci. La Rivoluzione apparirà in televisione … nei blog, su YouTube, su Twitter e …

10. La fine del mondo! Più ci avvicineremo al 2012, più aumenteranno le voci che proclamano che “La fine è vicina!” In qualunque epoca storica, ci sono state sette che hanno trovato segni e presagi dell’imminenza della fine del mondo. Ma il 2012 sembra avere un significato speciale in un’ampia fetta di quelli che credono nella “fine dei giorni”. Secondo i seguaci di Armageddonite, la reale fine del mondo e la distruzione della Terra per il 2012 è una certezza. Anche chi è più razionale e si tiene aggiornato attentamente sulle infinite crisi globali può avere la sensazione che il mondo sia in una situazione di pericolo. Entrambe le correnti di pensiero stanno portando molti a rivalutare le proprie chance di sopravvivenza, che sia essa in cielo o in terra …

Gerald Celente
Fonte: www.lewrockwell.com
Link: http://www.lewrockwell.com/celente/celente59.1.html
18.12.2010

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di GIADA GHIRINGHELLI

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