Mentre all’orizzonte si profila il referendum europeo, ecco che sta per riunirsi un vero e proprio “consiglio di guerra”. Henri de Castries, presidente dell’influente Gruppo Bilderberg, sale sulla collina più alta che domina Dresda, porta alle sue aristocratiche labbra francesi il corno e lo suona a gran fiato.
Rispondono al suo richiamo circa 140 tra i più potenti uomini politici e di affari pro-UE, che giovedì 9 faranno la loro a loro entrata nell’ Hotel a 5 stelle Taschenbergpalais, pronti a discutere il futuro della loro tanto cara zona di libero scambio.
Prende il via dunque giovedì 9 giugno la tre giorni di conferenza annuale del Bilderberg, e state certi che lo stato d’animo a Dresda non sarà dei migliori. Ci saranno i vertici di Google, Shell, BP e Deutsche Bank, e il Brexit sarà sicuramente il primo punto all’ordine del giorno. Il Gruppo Bilderberg si è alimentato di Unione Europea fin dal 1950, e ora vede la sua esistenza in gran pericolo.
“Un disastro per tutti“: ecco come definisce il Brexit Henri de Castries, capo di AXA e direttore di HSBC. Ma, in particolare, è un disastro per tutto il settore bancario e per i suoi “colleghi di lavoro” del Bilderberg. Thomas Enders, CEO di Airbus, che siede nel Comitato Direttivo del Bilderberg – organo di governo del gruppo – in una recente intervista a CNBC, ha detto che la sua industria è impegnata nella lobby contraria al Brexit.
Secondo Enders: “Nel lungo termine non sarà certamente una cosa positiva per l’industria”. “Ecco perché l’industria aerospaziale – tra le altre – condurrà una lobby… per il voto dell’elettorato britannico per restare nell’Unione Europea”.
Goldman Sachs ha due rappresentanti illustri nello Steering Committee del Bilderberg: James A. Johnson, consigliere della banca, e Robert Zoellick, presidente del Comitato Consultivo Internazionale. Dai resoconti della Charity Commission sappiamo che Goldman Sachs, insieme a BP, è uno dei fondatori del gruppo; e sappiamo anche che hanno elargito una somma a sei zeri per la campagna elettorale pro-UE. E a Goldman Sachs non spendono denaro a cuor leggero. La campagna per il “RESTARE in UE” gli sta molto, molto a cuore (se di cuore poi si può parlare…).
Per il Gruppo Bilderberg e per Goldman Sachs, l’idea stessa di un ritorno al passato nella globalizzazione dell’economia mondiale, suscita un orrore profondo. Credo che quest’anno vedremo non poche facce scure attraverso i vetri fumé delle limousines che sfileranno a Dresda.
Un’ Unione Europea integrata, con la City di Londra come suo centro nevralgico, è un tassello fondamentale del mondo globalizzato, e una sua possibile perdita è una grande preoccupazione per “gli alti prelati della globalizzazione” come Will Hutton ha definito i partecipanti al Bilderberg. La prospettiva del Brexit “mi spaventa”, ha detto Ken Jacobs, capo di Lazard e altro membro del direttivo del Bilderberg. Sono poche le cose che spaventano queste persone: la luce del sole e il Brexit.
Charlie Skelton
Fonte: www.ibtimes.co.uk
6.06.2016
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SKONCERTATA63
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