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La Redazione

 

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Ballando con i politici

La politica estera degli Stati Uniti è diventata una routine comica a tempo pieno
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A cura di CptHook
Il 8 Settembre 2022
14884 Views

 

Philip Giraldi – The Unz Review – 6 Settembre 2022

 

Se l’instancabile coppia di ballerini Biden e Blinken sta seriamente cercando di convalidare la propria idea che gli Stati Uniti d’America sono e devono essere l’egemone del mondo, lo sta facendo nel modo sbagliato. Dovrebbero prendere esempio dal Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, trasformando le loro conferenze stampa in spettacoli con orsi danzanti e ballerine poco vestite che piroettano e cantano sul palco. Sarebbe utile ricordare come Zelensky sia salito al potere grazie alle sue esibizioni di commedie in cui saltellava sui tacchi alti con tre colleghi che sembravano prendere in giro quelli che potevano essere interpretati come manierismi gay per divertire il pubblico? O forse l’esibizione un po’ più stravagante in cui Zelensky suonava un pianoforte con il suo pene? Se si riesce a ricordare tutto questo, sicuramente si può capire la politica estera che si sta in qualche modo svolgendo in Ucraina, dove Zelensky si è trasformato in un uomo serio e poco sorridente, abile nel chiedere denaro e armi. Le sue suppliche sono diventate un’attività spudorata a tempo pieno, dato che ora appare su migliaia di schermi in collegamento video in tutto il mondo, saturando l’etere e facendo visita a raduni grandi e piccoli. La giornalista australiana Caitlin Johnstone ricorda come sia apparso “ai Grammy Awards, al Festival di Cannes, al World Economic Forum e probabilmente anche al gruppo Bilderberg, [mentre] ha avuto incontri con celebrità come Ben Stiller, Sean Penn e Bono e Edge degli U2. È il tour di pubbliche relazioni più intenso che possa fare senza discutere dell’importanza strategica dell’artiglieria a lungo raggio con Elmo di Sesame Street“.

In effetti, Elmo potrebbe essere il prossimo, visto che la NPR è chiaramente uno dei più grandi fan di Zelensky. Si sospetta anche che prima che il Presidente ucraino abbia finito, si rivolgerà a una riunione di rotariani a Sioux Falls, nel Sud Dakota. Zelensky ha persino trasformato l’accattonaggio in un affare di famiglia: sua moglie Olena è stata accolta dal Presidente e dalla First Lady alla Casa Bianca, mentre si è rivolta al Congresso degli Stati Uniti, implorando i soloni d’America di fornire molto denaro e oggetti che facciano “bang” per ostacolare le ambizioni di Vladimir Putin. Come ha detto lei stessa, è preoccupata che suo figlio e sua figlia non possano tornare a scuola e all’università in autunno. Ha poi osservato che “avremmo risposte se avessimo sistemi di difesa aerea” che consentirebbero una “vittoria comune in nome della vita, della libertà e della ricerca della felicità“.

In effetti, un punto culminante delle recenti buffonate è il servizio fotografico di copertina della rivista Vogue, in cui la coppia innamorata Volodymyr e Olena sorride e si abbraccia davanti alle telecamere. Zelensky dichiara il suo eterno affetto. A parte Vogue, l’intera performance di Zelensky, coreografata dai neoconservatori all’interno e all’esterno dell’amministrazione, è perfettamente coordinata nei colori e nelle immagini. Zelensky ha una scorta infinita di magliette color oliva e intrattiene a Kiev un flusso costante di statisti e persino di capi di governo europei e statunitensi, tra cui il procuratore generale degli Stati Uniti Merrick Garland, che ha nominato un esperto investigatore del Dipartimento di Giustizia “Special Investigations”, cioè “cacciatore di nazisti”, di nome Eli Rosenbaum, per indagare sui possibili crimini di guerra russi.

Il dinamico duo Garland/Rosenbaum non indagherà su eventuali crimini di guerra ucraini, come il recente assassinio di Darya Dugina a Mosca, perché non fa parte del mandato ricevuto da Biden/Blinken e, inoltre, gli ucraini sono amici dell’America, proprio come gli israeliani, che sono così grandi amici da ottenere l’approvazione per qualsiasi cosa infliggano ai palestinesi, compreso sparare o far saltare in aria i civili. In effetti, il messaggio approvato da Zelensky alla Casa Bianca è sempre lo stesso: “Dateci soldi e armi e sconfiggeremo i russi“. Così l’Onesto (*) Joe Biden dà loro i contanti e le cose che di notte fanno “bang”e in cambio ricevono una calorosa stretta di mano quando le mazzette di “Benjamin” (dollari con l’immagine di B. Franklin, N.d.T.) vengono trasferite nel bagagliaio dell’auto di qualcuno. Tutto ciò porta a chiedersi se il signor Z sia la fonte più affidabile per tutto ciò che ha a che fare con se stesso e con i corrotti tirapiedi che gli sono vicini, viste le notizie ricorrenti secondo cui alcune armi donate stanno già entrando nel mercato nero con la stessa rapidità con cui il denaro finisce nelle tasche dei funzionari. Zelensky ha reagito alle critiche chiudendo i partiti e i media dell’opposizione, assassinando i politici dissidenti e licenziando o imprigionando qualsiasi altro funzionario che potesse essere in disaccordo con lui.

A parte questo, ci sarebbe una guerra in corso, cosa che potrebbe non essere evidente se si presta attenzione a tutte le contrattazioni che si svolgono nel palazzo presidenziale. Sembrerebbe anche un controsenso che i russi, incolpati senza molte prove di atrocità su atrocità, si siano dimostrati disposti a lasciare che Zelensky intrattenesse indisturbato tutti i suoi ospiti. Se stanno davvero commettendo molti crimini di guerra, perché non aggiungerne un altro alla lista facendo esplodere il palazzo presidenziale di Kiev, uccidendo Zelensky e probabilmente ponendo fine alla guerra in un colpo solo?

In realtà, ci sono due guerre in corso contemporaneamente. Certo, si combatte intorno al Donbas, ma il conflitto più importante è la finta guerra condotta dall’amministrazione Biden e da alcune cancellerie europee a sostegno di ciò che sta effettivamente avvenendo in Ucraina. Quest’ultimo aspetto della guerra consiste forse nel più soffocante – ed efficace – sforzo di propaganda che il mondo abbia mai visto. Include Joe Biden e la sua brigata di pagliacci, ma ha anche un cast di supporto composto dalla NATO, da alcuni capi di Stato europei e praticamente da tutti i media occidentali. Anche i social media si sono uniti alla lotta, vietando le notizie e le opinioni di origine russa e utilizzando algoritmi e altre forme di manipolazione per far sparire le notizie favorevoli a Mosca. Lo sforzo degli alleati per sconfiggere e distruggere la Russia si basa su bugie, mezze verità e veri e propri inganni. Ma perché ci si preoccupa di farlo? Perché la guerra si poteva prevenire ed evitare, cosa che la Casa Bianca e gli altri governi non possono ammettere al pubblico. Non ha assolutamente senso e non gioverà a nessuno quando sarà finita, e “finita” potrebbe significare “davvero finita”, visto che le armi nucleari sono sul tavolo.

Ma che dire del buon vecchio eccezionalismo americano che Biden-Blinken e quell’indefesso guerriero di Merrick Garland dovrebbero difendere? Beh, questo sembra aver incassato un colpo, dato che gran parte del mondo, guardando il fiasco in Ucraina, sembra non apprezzare il senso dell’umorismo anglosassone. Per loro, la guerra in Ucraina non sarebbe mai iniziata se gli Stati Uniti e gli europei avessero fatto il minimo sforzo come mediatori per arrivare a una soluzione negoziata. Hanno rinunciato a considerare gli Stati Uniti come una “forza del bene” e hanno piuttosto concluso che Washington è un bullo globale e un aggressore abituale.

L’ex colonnello dell’aeronautica statunitense Karen Kwiatkowski, PhD., ha una storia interessante da raccontare su quanto siano caduti in basso i potenti. Scrive: “… ho visto che le Isole Salomone hanno rifiutato (ignorato, il che è ancora meglio) la richiesta della Guardia Costiera statunitense di venire in porto per comprare carburante, con veri dollari americani, gente! Perché la Guardia Costiera statunitense era in giro per il Pacifico meridionale – si erano persi? Dopo aver ottenuto un quadro più completo – stavano cercando pescatori che violavano la legge ed è lì che la loro missione li ha portati…”. Qual è stata la risposta degli Stati Uniti a questo scandalo, che è stato immediatamente attribuito alle interferenze dei cinesi? Abbiamo bisogno di “una nuova ambasciata nelle Isole Salomone… insieme a un nuovo piano quinquennale di impegno nel Pacifico“.

Durante la Guerra Fredda, prima del crollo dell’Unione Sovietica nel 1991, un commento si udiva comunemente era che il Paese era diventato economicamente e politicamente un “Alto Volta con i missili”, il che implicava che l’URSS spendeva così tanto in armi che l’economia civile era affamata di risorse. Ebbene, benvenuti negli ex Stati Uniti d’America. Dato che il declino e la caduta della nazione saranno senza dubbio facilitati dai milioni di “richiedenti asilo”, per lo più latini, che attraversano il confine meridionale dell’America, gli Stati Uniti come una “Bolivia con le atomiche” potrebbero essere più appropriati. Il mondo è stanco di Washington e delle sue finzioni e i muri inevitabilmente crolleranno quando l’insostenibile aumento del debito di Biden porterà alla bancarotta in stile argentino. Un brusco cambio di rotta potrebbe risolvere alcuni dei problemi, ma si avvicinano le elezioni che la Casa Bianca vuole vincere inondando i suoi elettori più cari di denaro fasullo in cambio di voti, una pratica che un tempo sarebbe stata vista come corruzione. A pensarci bene, gli Stati Uniti sono diventati una repubblica delle banane gestita da una banda essenzialmente criminale che si alterna ogni pochi anni per fingere di essere una democrazia. Non si può scendere più in basso di così, ma Biden ci sta provando!

 

Link: https://www.unz.com/pgiraldi/dancing-with-the-politicians/

 

blankPhilip Giraldi (classe 1946) è un editorialista americano, commentatore e consulente di sicurezza. È direttore esecutivo del Council for the National Interest, ruolo che ricopre dal 2010. In precedenza ha lavorato come specialista di intelligence per la CIA, prima di passare alla consulenza privata. Giraldi è stato criticato per il suo presunto antisemitismo e la negazione dell’Olocausto e ha affermato che “gli ebrei americani che non hanno un briciolo di integrità” (sionisti) quando appaiono in televisione dovrebbero essere etichettati “come un’etichetta di avvertimento su una bottiglia di veleno per topi“.

 

Scelto e tradotto (IMC) da Arrigo de Angeli per ComeDonChisciotte

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