Di Jacopo Brogi, ComeDonChisciotte.org
Le spiagge italiane saranno molto presto date in pasto ai grandi gruppi multinazionali. L’Unione Europea ce lo chiede da anni. E in data 5 novembre us. aveva dato l’ordine:
E’ importante che l’Italia agisca rapidamente in modo che la legislazione e le pratiche sulle concessioni balneari siano conformi alla legislazione europea e la giurisprudenza della Corte di giustizia (1).
L’Italia dell’ex banchiere centrale Mario Draghi esegue, ma senza metterci la faccia. Così come la Lega di governo: per il momento si salva (in attesa di prendere il 3% alle prossime elezioni), ma non il settore balneare.
Ci ha pensato il Consiglio di Stato (sotto la presidenza di Filippo Patroni Griffi, ex ministro del governo Monti), a togliere le castagne dal fuoco a governo e parlamento, lo ha fatto nell’adunanza plenaria di ieri (9 novembre u.s.) che ha sancito l’apertura al mercato del settore delle concessioni balneari:
continuano ad essere efficaci sino al 31 dicembre 2023, fermo restando che, oltre tale data, anche in assenza di una disciplina legislativa, esse cesseranno di produrre effetti, nonostante qualsiasi eventuale ulteriore proroga legislativa che dovesse nel frattempo intervenire, la quale andrebbe considerata senza effetto perché in contrasto con le norme dell’ordinamento dell’U.E. (2).
Il Potere giudiziario arriva addirittura a neutralizzare il potere legislativo, disinnescando di fatto il Parlamento e la sua funzione di indirizzo politico, celebrando così la vittoria della legge sovranazionale europea.
Poi aziona la bomba economica, in quanto la drastica decisione della magistratura rischia di mandare sul lastrico un intero comparto del nostro Paese:
Non condividiamo le motivazioni giuridiche di questa sentenza. Quanto deciso dal Consiglio di Stato mette a repentaglio le oltre 30 mila famiglie che lavorano nel settore turistico balneare, decretando il blocco degli investimenti con gravi ripercussioni anche a livello occupazionale. In questo modo, infatti, si rende fortemente instabile un settore che conta circa un milione di lavoratori.
Reagisce così Marco Maurelli, presidente di Federbalneari Italia (3).
Il nostro pensiero va alle decine di migliaia di famiglie coinvolte, indotto incluso.
Questa è l’Italia di Draghi, tutta la società è sotto attacco: non solo l’economia, non solo il patrimonio, non solo il lavoro ma anche la tua nuda vita.
E’ il Grande Reset imposto dalle multinazionali. E se il loro esecutore materiale riuscirà a salire al Quirinale, sarà solo l’inizio.
NOTE
(1) = https://www.ilsole24ore.com/radiocor/nRC_05.11.2021_18.43_62610626?refresh_ce=1
(3) = https://qds.it/concessioni-federbalneari-a-rischio-un-milione-lavoratori/?refresh_ce
10.11.2021