Lisa Hèron racconta quanto successo al marito trentottenne Eric Bieuvillle.
“Mio marito, Eric 38 anni, padre di 4 bambini, ha ricevuto la sua prima dose il 26 luglio scorso. Ci è andato per paura di un’estensione dell’obbligo vaccinale per preservare il suo posto di lavoro che faceva vivere tutta la nostra famiglia. Aveva un po’ mal di testa ma niente di grave. Autista di autobus, lui va a lavoro e 5 ore dopo l’iniezione, si sente male, parcheggia con urgenza l’autobus sul bordo della strada e perde conoscenza. Due suoi colleghi intervengono e cercano di soccorrerlo, prima insieme ai vigili del fuoco, poi interviene il pronto soccorso medico SAMU (Service d’aide medicale urgente). Nonostante i loro sforzi, mio marito non si è più ripreso.
Mentre i primi documenti non indicavano alcuna causa alla sua morte, quando il mio avvocato intervenne 3 mesi dopo, improvvisamente si è parlato di aneurisma. Sto aspettando il referto dell’autopsia ancora non trasmesso con il pretesto di un sovraccarico di lavoro. Quanto a me, farò tutto il possibile per ottenere la verità sulla morte di mio marito. Anche solo perché i nostri figli (6 anni, 8 anni, e 14 anni al momento del decesso) possano sapere. A 33 anni mi ritrovo da sola a crescere i nostri 4 figli”.