Z come Zorro

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Batiushka – TheSaker blog – 9 agosto 2022

 

 

Introduzione: la Z europea

 

Il crollo dell’UE non è mai stato una questione di “se”, ma solo di “quando”. La decomposizione del giogo burocratico di Bruxelles è già visibile da tempo e il suo crollo è stato predetto anni fa. Prima c’è stata la Grexit (che è stata evitata all’ultimo momento con costi enormi), poi la Brexit, che è effettivamente avvenuta, e poi una giungla alfabetica di Frexit, Italexit, Nexit, Dexit, Polexit ecc. Oggi la domanda è: dopo il Regno Unito, chi sarà il prossimo? Una scelta popolare è l’Ungheria. Ma chi lo sa? Oltre all’imbecille Regno Unito, ci sono già turbolenze politiche in tre Paesi dell’UE, Bulgaria, Estonia e Italia.

Sembra che questi siano solo “l’inizio dei problemi”. L’inverno arriverà in Europa il 1° dicembre, con probabili rivolte per il cibo, saccheggi e disobbedienza civile di massa, causati dal rifiuto e dall’incapacità di pagare le bollette energetiche in aumento a causa del rifiuto dell’élite milionaria dell’UE di acquistare il gas russo. L’unica via d’uscita è che i Paesi europei si liberino dalle catene degli Stati Uniti per trovare il loro posto naturale come parte del mondo eurasiatico, o meglio, afro-eurasiatico. Questa liberazione merita un segno, un simbolo. Non c’è simbolo più attuale – o più originario del mondo occidentale – della lettera “Z”. Mi spiego meglio.

 

Zorro

Z è il segno di un personaggio fittizio ispano-messicano, El Zorro, creato da un autore americano nel 1919. Zorro è raffigurato come un vendicatore mascherato del XIX secolo che difende la gente comune e le popolazioni native della California spagnola da un oppressivo dittatore imperialista di Madrid, dai suoi corrotti e tirannici servitori locali e da altri malfattori.

Il suo nome Zorro (in spagnolo “La Volpe”) deriva dalla sua astuzia di volpe. Con la punta della sua spada, lascia il suo marchio, l’iniziale “Z”, sui nemici sconfitti e sugli oggetti per segnalare la sua presenza. Tuttavia, questo Zorro puramente immaginario si rifà a diverse figure reali, in particolare a tre personaggi principali, reali, anzi così reali da essere diventati dei miti nella storia europea. Si tratta di:

 

Eadric il selvaggio

Eadric fu uno dei tanti inglesi, molto noti ai loro tempi, che vissero nelle zone più selvagge dell’Inghilterra dopo il 1066 per opporsi ai barbari occupanti normanni. Chiamato “il selvaggio” o “l’uomo dei boschi”, Eadric era un nobile (“Cild” in inglese antico) e proprietario terriero sulle colline dell’Inghilterra occidentale (è sorprendente che i discendenti di Eadric abbiano ereditato le sue terre in un luogo chiamato Acton Scott, nell’Inghilterra occidentale, e che queste terre appartengano ancora ai suoi discendenti, gli Acton, dopo mille anni). Qui Eadric guidò la resistenza inglese all’occupazione normanna e fu attivo nel 1068-70.

Eadric rifiutò di sottomettersi al giogo normanno e subì l’attacco degli invasori stranieri, sollevando una ribellione e creando un’alleanza tra i nativi dell’Inghilterra ed i nativi del Galles. Molti di questi guerriglieri vivevano in tende, rifiutandosi di dormire nelle case. La resistenza era molto diffusa e molti crearono le proprie basi in zone selvagge, occupando boschi, colline, paludi e isole. Quelli che vivevano nei boschi erano allora un fenomeno ben noto e sono all’origine delle successive storie di fuorilegge. Così, i più famosi fuorilegge delle foreste erano i proprietari terrieri dell’Antica Inghilterra.

 

Robin Hood

Questo è il caso del nostro secondo personaggio famoso in tutto il mondo, Robin Hood. Era un eroico fuorilegge che viveva nella parte orientale dell’Inghilterra ed era un “yeoman“, ovvero un piccolo agricoltore. Camuffato con abiti verdi e vivendo nella “foresta verde”, rubava ai ricchi (militari normanni e mercanti ebrei) e donava ai poveri (inglesi o “sassoni”). Il suo sostegno alla gente comune e la sua ostilità nei confronti del locale sceriffo normanno di Nottingham sono parti iniziali della sua storia. Si ritiene che egli debba essere vissuto nel XII secolo, poiché esistono riferimenti a tale personaggio. Tuttavia, essi si riferiscono a tradizioni orali che furono trascritte dai funzionari dell’establishment solo molto più tardi, non prima del 1266.

Tutti i primi resoconti parlano del sostegno di Robin Hood al popolo, della sua devozione alla Vergine Maria e dello speciale rispetto per le donne, dell’eccezionale abilità con l’arco, dell’anticlericalismo e dell’avversione verso il corrotto sceriffo normanno di Nottingham. Sebbene esistano numerosi riferimenti a personaggi storici con nomi simili, alcuni risalenti a quest’epoca, il primo riferimento evidente a Robin Hood si trova nel poema contadino Piers Plowman di Langland, composto nel 1370. In seguito viene spesso citato nella storia, anche se le prime copie di ballate che raccontano la sua storia risalgono solo al 1500 circa. Le aggiunte successive, secondo cui era un nobile e un sostenitore del re francese del tardo XII secolo (e cannibale – si nutriva della carne dei musulmani morti, come vi dirà qualsiasi cipriota) Riccardo “Cuor di Leone”, possono essere ignorate. Questi non sono nemmeno menzionati nelle prime ballate, qualunque cosa Hollywood possa affermare.

 

Guglielmo Tell

Il terzo dei principali predecessori di Zorro è il personaggio svizzero Guglielmo Tell, vissuto nella prima metà del XIV secolo. Tell era un agile alpinista e balestriere, che uccise un tirannico rappresentante della Casa d’Austria degli Asburgo, che opprimeva i contadini svizzeri. La sfida di Tell incoraggiò gli svizzeri a ribellarsi e a formare una Svizzera libera, la Confederazione Svizzera, di cui è considerato il padre. Simbolo della resistenza alla tirannia aristocratica, viene citato per la prima volta, senza nome, nel 1474 circa. Questo racconto riporta la data precisa del suo tiro ad una mela posta sulla testa del figlio, il 18 novembre 1307, nonché il racconto della morte di Tell nel 1354.

Sebbene la storia sia ambientata nel 1307, durante il regno di Alberto d’Asburgo, le testimonianze scritte della storia risalgono, come abbiamo detto, alla fine del XV secolo. Significativamente, Tell è una figura chiave non solo nella storia iniziale della Svizzera, ma anche nella storia più ampia. Per circa 150 anni, dal 1800 al 1950, Tell è stato visto come un simbolo di ribellione contro la tirannia non solo in Svizzera, ma anche altrove. Così, John Wilkes Booth, l’assassino del proprietario di schiavi del Nord Abraham Lincoln, che incoraggiò il genocidio nella Confederazione del Sud, si ispirò a questo fondatore della Confederazione svizzera. Booth scrisse di aver fatto solo “ciò che ha reso Tell un eroe. Eppure io, per aver abbattuto un tiranno più grande… sono considerato un comune tagliagole“.

 

Conclusione: la Z mondiale

Dopo il 24 febbraio 2022, la Z è diventata rapidamente il simbolo della campagna guidata dalla Russia per liberare i popoli ucraini oppressi da otto anni di genocidio da parte della giunta nazista di Kiev creata dalla CIA. Apparso su un gran numero di veicoli militari russi, Z ha catturato l’immaginazione di quella parte del mondo che desidera liberarsi dall’oppressione coloniale dell’élite neocon e neoliberista occidentale. Dopo l’assurda provocazione della gerontocrazia statunitense a Taiwan la scorsa settimana, una delle prime cose notate è stato un certo numero di autoblindo dell’Esercito Popolare di Liberazione cinese, schierate proprio di fronte a Taiwan nella provincia meridionale del Fujian, contrassegnate da una “Z”.

Questo significa che la “Z” diventerà il segno della liberazione dell’87% dei popoli del mondo, cioè della vera comunità internazionale, dal giogo imperialista occidentale? Il simbolo si farà strada in India, Indonesia, Africa, America Latina e altrove, forse tra i popoli nativi del Nord America, dell’Australia e della Nuova Zelanda? Comunque vada, ironicamente e anche poeticamente, l’importazione di Zorro dall’America è già il segno della tanto sperata liberazione dal giogo americano in tutta Europa, fino al sofferente Donbass.

 

Link: https://thesaker.is/z-for-zorro/

Scelto e tradotto (IMC) da Arrigo de Angeli per ComeDonChisciotte

 

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