WIKIPEDIA: TRA BUONA FEDE E CAOS

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Kriptopolis

Internet, come qualsiasi prodotto umano, è il riflesso della società del suo tempo. Uno dei progetti che riflettono in maniera più cruenta le contraddizioni della nostra epoca è Wikipedia.

Wikipedia è, a detta dei suoi fondatori, un “esperimento sociale”. L’esperimento consiste non tanto nel chiedersi cosa succede se creiamo un’enciclopedia nella quale chiunque possa scrivere, quanto nel chiederci cosa succede se tutti quelli che scrivono hanno lo stesso potere. Sostanzialmente si tratta di non avvantaggiare l’autorità accademica. Perciò si stabilisce un sostituto, chiamato “Punto di Vista Neutrale” (PVN)…Il PVN, nella sua formulazione originaria, consiste nella procedura per la quale tutti coloro che contribuiscono, editano e discutono i temi fino ad arrivare ad un consenso. Nel caso in cui non si arrivi a tale consenso, vengono realizzate due versioni: una maggioritaria ed un’altra che viene inclusa con l’epigrafe “Teorie alternative”. Nessuno può affermare che ha una conoscenza della tematica migliore, bensì deve usare questa maggiore conoscenza per convincere gli altri.

L’ambiente intellettuale che influisce sull’idea è molto complesso, ma affonda le proprie radici nel relativismo culturale che guida il pensiero culturale nell’attualità. Tale pensiero afferma, a voce alta, che la scienza occidentale è un’opinione, nè l’unica e nè la migliore. Questa è una delle conseguenze nefaste del secolo XX: finire con il prestigio degli scienziati, in un certo senso responsabili della miriade di disgrazie che hanno caratterizzato il mondo in questi cento anni. Attualmente, gli scienziati come istituzione si trovano sotto il fuoco di numerosi collettivi.

In primo luogo, e anche se poteva sembrare impossibile 30 anni fa, le religioni estremiste stanno risorgendo, e sparano (non a salve) contro quella che considerano la principale fonte di ateismo. I loro portavoce si scagliano, in modo sempre più eclatante, contro l’idea che la scienza atea sia “la verità” e chiedono che venga considerata come “una religione in più”, senza darle vantaggi a qualsiasi livello o addirittura condannandola come la più falsa. Lungo questa linea possiamo trovare dalla recente lettera del presidente iraniano a Bush –nella quale si invita a recuperare l’obbedienza a Dio come principio
reggente delle società- fino alla petizione di “neutralità” nelle scuole degli USA –che spiegano il creazionismo come alternativa alla “teoria” dell’evoluzione. La spiegazione profonda di questo fatto è che l’incapacità delle società laiche di unirsi ed essere coese ha consegnato alle religioni, su un vassoio, milioni di persone orfane di certezza trascendente.

In secondo luogo, tutta quella serie di parapsicologie e pseudoscienze, che da sempre ha soffocato l’accademicismo, ha trovato nei moderni mezzi di comunicazione uno strumento di penetrazione sociale enorme, che le ha permesso di influenzare grandi aree della società. Molto violento è stato l’attacco lanciato contro la medicina da parte di una miriade di credenze irrazionali, sia di nuova fattura che di esistenza millenaria. È sempre più difficile per un medico normale giustificare le cure ed i trattamenti, in quanto la non-linearità del corpo umano, sommata alla depersonalizzazione della medicina di massa –così come viene praticata nei grandi ospedali- ha creato un ambiente di feroce opposizione ai trattamenti stessi in molte persone, basata sia nelle offese che nei supposti successi delle alternative.

Infine vi è la matrice ideologica dei fondatori di Wikipedia, un individualismo feroce dalla radice anticomunista. Tale ideologia, chiamata “obiettivismo”, nega qualsiasi intelligenza collettiva e rifiuta l’esistenza stessa dello stato oltre un certo numero di funzioni minime. Negli anni 80 si coalizzò con l’ideologia monetarista che ripudiava le tasse, al fine di configurare un blocco ideologico molto forte che attualmente –sebbene non nella sua espressione più virulenta- forma la metà non religiosa del pensiero che sostiene il governo repubblicano degli USA. Attraverso una curiosa “capriola intellettuale”, si considera che la scienza sia un prodotto dello stato per mezzo delle università “regolate” e che pertanto questa sia un nemico in più (o per lo meno un complice sospettoso dello statalismo).

Il brodo nel quale si cuoce tutto questo è quello della rottura dell’idea di progresso (prodotto di una supposta evidenza per la quale le cose vanno sempre peggio) e del dubbio sistematico riguardante la capacità del raziocinio umano di capire il mondo, indotta dalla cacofonia che percepisce “il laico” nelle discussioni tra scienziati. Bisogna tornare al secolo XVIII per incontrare un pessimismo così grande sia nella capacità umana sia nel destino dell’umanità.

E così Wikipedia non è un fungo solitario, bensì una manifestazione di qualcosa molto più ampio ed esteso. Pretende dimostrare la viabilità di alcune idee che alla fin fine si considerano alternative non solo al modello del capitalismo sociale post-guerra, ma direttamente al paradigma del “come sapere che qualcosa è vero”, che a partire dall’Illuminismo si stava facendo egemonico. Si tratta quindi, di un esperimento al quale manca, in assoluto, ambizione.

In tale contesto, il PVN si erge come una specie di contratto tra persone libere e sovrane le quali, per proprio conto e propria responsabilità, decidono cosa va bene e cosa va male, senza subordinarsi ad alcuna autorità né tanto meno a quella degli scienziati pagati dallo stato.

Non voglio nascondere il mio disaccordo con queste idee. Credo che il pensiero scientifico possa spiegare perché esistano le religioni e perché ognuna è quella che è, in quanto si pone su di un piano epistemologico superiore. Anche se lo stato non può essere più grande della propria dimensione ideale, ritengo che qualsiasi tentativo di considerarlo un particolare o un gruppo di particolari sfocia in un’ecatombe sociale. Credo che il secolo XX dimostri non che le ideologie progressiste siano negative, ma che il fanatismo e l’atavismo sono l’autostrada all’oppressione e all’assassinio delle masse, qualunque sia il vestito che indossino. Lo dico perché la mia analisi riguardo a ciò che succede in Wikipedia è guidata da questi pregiudizi e per essere rigoroso non posso fare altro che renderli espliciti.

A mio parere, ciò che succede in Wikipedia è che, avendo eliminato l’autorità accademica, non vi è modo di argomentare nulla in maniera solida. Se qualcuno afferma che gli UFO esistono ed i governi mondiali li nascondo, è impossibile fare in modo che egli desista, in quanto si tratta di ragionare “da zero”. Se tutti gli utenti fossero esperti epistemologi e/o avessero onestà intellettuale intatta, sarebbe teoricamente possibile dimostrare a colui che afferma tale cosa che si sta sbagliando. L’utente che crede negli UFO può argomentare (la propria tesi) “ad nauseam” senza lasciarsi mai convincere. E così con ognuno degli aspetti del sapere umano. Lo stesso succede per ciò che deve essere incluso e ciò che deve essere escluso. Se qualcuno vuole che il gruppo musicale del cugino compaia su Wikipedia lo mette, e dopo bisognerà fare una votazione per cancellarlo, giustificando i motivi.

Con tali premesse Wikipedia non sarebbe durata nemmeno una settimana. Fortunatamente, Wikipedia non è stata fondata nel vuoto bensì i suoi utenti sono persone normali ed in una proporzione grande sono dottori, studenti. Perciò l’idea che qualsiasi “teoria al vento” appaia come verità indiscutibile in una enciclopedia, li ripugna ed hanno creato spontaneamente alcuni meccanismi che impediscono che si realizzi l’utopia di “l’opinione di ognuno conta allo stesso modo”.

In Wikipedia esistono i bibliotecari, che hanno poteri che mancano agli utenti appena arrivati. Tra i bibliotecari è ancor maggiore la proporzione di persone con vita accademica, e che quindi usano la propria autorità per mantenere un ordine elementare ed espellere le persone che non rispettano le norme. Tuttavia, tali bibliotecari vanno oltre, perché hanno nella testa alcuni valori su ciò che è e ciò che “non è” un’enciclopedia. Perciò essi fanno in modo che il punto di vista “accademico” sia favorito, privilegiato e che le “tesi inconsistenti” abbiano vita difficile ed azzardata.

Un fautore degli UFO vedrà che al principio si discute simpaticamente con lui, non permettendo però che queste idee appaiano come verità. Se insiste, vedrà che la situazione si irrigidisce, e se continua finisce per essere “bloccato” (“banned” per un certo periodo).

Il problema è che i bibliotecari fanno questo senza essere sostenuti dalla filosofia di Wikipedia, e gli utenti con idee peregrine tendono a formare gruppi di pressione che soffocano per settimane colui che ha osato opporsi. Aggiungendo PVN possono mettere sotto scacco tutti, in quanto non c’è modo di dir loro “non dite più sciocchezze” senza violentarli, poiché la loro opinione è sacra.

In questo senso si deve convenire che il pensiero scientifico sopporta bene la prova. Essendo un gruppo coerente di conoscenze ed essendo condiviso dalla maggior parte degli utenti, sopravvive più facilmente che le religioni e le parascienze, frammentate ed inimicate tra di esse. Inoltre le parascienze e le religioni scarseggiano di opinione riguardo a molti temi (per esempio la costante di Hubble, il calore specifico del piombo o il metabolismo dei mitocondri), e quindi non possono offrire un’alternativa ben strutturata, ma più che altro una guerriglia che soffoca ma non ha la capacità per pianificare un’alternativa strategica. Ciò che li salva è che il PVN comporta uno spreco tale da parte dei fautori della scienza per cui vi è sempre in un punto un fronte aperto. I bibliotecari, di fatto, cercano, sempre potendo, di arrivare ad un accordo in modo tale che assieme all’articolo che dice “la verità” conviva un piccolo spazio appartato di “teorie azzardate” dal titolo “Altre teorie”.

Esistono senza dubbio spazi nei quali Wikipedia non può sovrapporsi alle proprie norme, per quanto alcuni bibliotecari si battano. Recentemente, gli utenti sono riusciti a vincere una votazione affinché il “ratòn” del computer si chiami “mouse” , con la giustificazione “si usa di più”. Alcuni paladini della lingua hanno cercato di evitare questa manifestazione dello Spanglish, ma solo per essere oggetto di scherno e beffa, in quanto le loro invocazioni alla Real Accademia de la Lengua o al Dizionario Panhispanico dei Dubbi non possono sopravvivere al PVN, posto che sono solo “altre opinioni”, con lo stesso valore di quelle di un adolescente di Miami.

In quei temi nei quali la gente della strada non ha opinione o la loro opinione coincide con quella accademica, Wikipedia funziona più ragionevolmente che bene. In quei temi nei quali esistono grandi gruppi con idee “sbagliate” (le virgolette sono una concessione al PVN) non vi è altro rimedio che adattarsi. Ed in quei temi nei quali la maggior parte si sbaglia totalmente e radicalmente, i difensori dell’ortodossia sono travolti e scherniti.

Menzione a parte merita l’ambiente sociale che queste situazioni provocano. I bibliotecari per poter lavorare devono adottare un carattere forte e celere. Il contatto continuo con trolls, fuori di testa, e vandali, li stressa notevolmente, soprattutto quando qualche bibliotecario appoggia questi personaggi se le loro idee sono simili e rende difficile l’espulsione (banning). Inoltre le “filìe” e le “fobie”, assieme alle dinamiche personali, contaminano tutte le discussioni perché “se ieri tu hai votato no, oggi io ti ripasso la palla” (senza dirlo).

Come sottoprodotto di tale tensione, gli utenti nuovi vengono presi a calci al minimo sospetto di non-obbedienza. Usualmente, i bibliotecari si coprono tra di loro per poter sopravvivere in un ambiente tanto ostile, in quanto in qualsiasi momento uno di loro può trovarsi sotto il fuoco di una setta, un adolescente offeso o un gruppo di pressione di qualsiasi tipo che inizia a vandalizzare e riempire i forum di lamentele contro la dittatura (ricordiamo l’avversione degli adolescenti contro l’autorità). Quando, per qualsiasi motivo, vari bibliotecari si scontrano, si produce una situazione molto sgradevole nella quale non c’è un’uscita chiara. Le norme prolisse rappresentano un insieme di imprecisioni e “vaghezze” che possono essere interpretate da ognuno in qualsiasi modo si voglia. La soluzione suole essere una votazione, anche se normalmente il poco rigore delle impostazioni e gli animi esaltati causano una tempesta ancora maggiore.

La realtà, così come si afferma nell’unico punto delle norme che abbia un senso universale, è che senza molta buona fede da parte di tutti, l’invenzione collassa. È il tipico paradosso di colui che non butta cartacce per terra: se lo fa solo lui non serve a nulla, ma se non lo fa nemmeno lui è ancora peggio.

Tutto ciò fa si che il paesaggio di Wikipedia assomigli a quello di una città nella quale qualunque persona possa costruire. Gli edifici alti sarebbero normali, poiché la gente che sa costruirli ha una certa unità di idee. Gli edifici piccoli sarebbero un agglomerato disordinato e fragile, poiché chiunque potrebbe costruirli a proprio capriccio. Ed ovunque gruppi di energumeni andrebbero causando distruzione, mentre accusano di essere osteggiati da coloro che vogliono fermarli.

In questo senso le conclusioni dell’esperimento sono chiare. In primo luogo, il pensiero scientifico ha qualcosa che intrinsecamente lo fa sopravvivere, anche senza avere il beneficio dell’autorità. In secondo luogo, alla maggior parte delle persone non importa nulla della scienza e preferisce contribuire con idee su Star Trek, Madonna o sul calcio. In terzo luogo, la gente “costruttiva” tende ad aggrupparsi ed ad aiutarsi uno con l’altro, mentre i nichilisti sono più solitari. Inoltre si potrebbe scrivere un trattato di sociologia e psicologia: che i leader tendono ad essere di carattere odioso però necessari, in modo che la gente li ami e li odi allo stesso tempo, che non si può vivere senza l’affetto degli altri, che il lavoro di routine vince sempre sulle esplosioni di genio e le grandi idee, che alle persone piace linciare e fischiare solo per divertimento, ma a volte applaude anche alla virtù con lo stesso entusiasmo, che ognuno considera le proprie idee ed inquietudini come il centro dell’Universo, etc… e tutte queste cose, che sono così sin dai tempi delle scimmie.

Aggiungerei dal canto mio una conclusione che già avevo prima di essere utente di Wikipedia: l’autorità concepita come garanzia dell’unità di obbiettivi non può essere sostituita dal democratismo estremo, poiché ciò che si ottiene è uno stato “bi-stabile” che oscilla tra il caos e la dittatura.

Per concludere darò un consiglio a coloro i quali vorranno collaborare con Wikipedia. Il consiglio è evitare i temi polemici o di attualità, nei quali troveranno solo frustrazioni, vedendo come qualsiasi persona ne parla e come continuamente si riducono a dispute interminabili. Meglio scrivere articoli su cose nelle quali le persone della strada non hanno opinione e nei quali, coloro che interverranno siano persone informate. Ciò è molto più soddisfacente che provare a convincere qualcuno del fatto che l’11-M non fu opera degli extraterrestri o del fatto che la telepatia non è in grado di dimostrarsi come il sesto senso. Dedicatevi al limite di Chandresakar o alla sintassi della lingua Klingon e vedrete come la vostra esperienza sarà molto più soddisfacente.

Igor21
Fonte: http://www.kriptopolis.org
Link: http://www.kriptopolis.org/node/2277

15.05.2006

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di RICCARDO ROSINI

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