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La Redazione

 

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Una devota cristiana al posto di un’ebrea liberale: la carta vincente di Donald Trump

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A cura di Markus
Il 30 Settembre 2020
4500 Views

Israel Shamir
unz.com

Trump non ha esitato. Per sostituire la strega defunta alla Corte Suprema ha scelto la bella Amy Barrett. Che differenza! Una devota Cattolica invece di un’Ebrea atea, una moglie e madre di sette figli invece di una megera prepotente e senza figli, con il pallino degli aborti e dei matrimoni omosessuali, l’estate al posto dell’inverno. Ha fatto questa scelta quando l’America liberal-femminista, singhiozzando forte, stava ancora piangendo Ruth Bader Ginsburg. Il suo funerale è stato impressionante, anzi, senza precedenti. Nella mia nativa Russia, solo Stalin era stato sepolto con tanto sfarzo. RBG era brutta come le sue gesta (bellezza e bruttezza contano, come aveva spiegato Oscar Wilde), probabilmente nessuno nella storia ha superato il suo contributo alla distruzione della famiglia, alla profanazione del matrimonio, al massacro degli infanti. Ha portato il femminismo al suo estremo radicale: dopo una recente visita in Israele (il paese non le piaceva) aveva detto che le donne israeliane erano discriminate come i neri sotto le leggi di Jim Crow. Si era sentita dispiaciuta per i giudici israeliani che vanno in pensione a 70 anni, invece di rimanere in servizio a vita, fino a 87 anni nel suo caso.

Forse RBG era la santona segreta di Washington, la risposta al Papa di Roma, il vero sovrano dell’Impero Statunitense celato all’interno di una gerarchia giudaico-massonica, il rettiliano supremo, il vertice dello Stato Profondo, mentre il presidente è solo un prestanome. Per molti anni si è aggrappata strenuamente alla vita e al potere, godendo di tutto il sangue dei non nati per causa sua. Voleva sopravvivere alla presidenza Trump, vedere la sua fine, la fine di quell’uomo, passare il potere al rettiliano successivo, formalmente nominato da Biden, ma Dio l’ha fermata e ha dato all’umanità un’altra chance. Con RBG alla Corte Suprema, Trump non avrebbe avuto la benchè minima possibilità di vincere le elezioni. Ogni decisione dei giudici sarebbe stata contro di lui. Sarebbe stato dichiarato un occupante illegale della Casa Bianca molto prima del termine del conteggio dei voti. Adesso ha una possibilità.

L’entourage di RBG aveva sfidato Trump: “Che non ti venga in mente di nominare un nuovo giudice della Corte Suprema al suo posto! Il nuovo giudice sarà nominato dal futuro presidente, il signor Biden!” Questa è stata la prima sfida a Trump. Il magrepha dei media tradizionali, quest’organo dal suono penetrante (così potente che a Gerusalemme una persona non poteva neanche parlare con il suo vicino a causa del suono del magrepha, come dice il Talmud) è stato alzato al massimo volume, al grido di “non provarci!,” o “è illegale nominare un giudice in un anno elettorale!” Questo è il mantra del Transition Integrity Project: “Trump perderà le elezioni e lotterà per rimanere al potere, ma, alla fine, si arrenderà e creerà il suo canale TV, MAGA TV.” Lo scopo di questa campagna mediatica è sfiancare Trump e demoralizzare i suoi sostenitori.

Se Trump avesse ceduto alle grida isteriche dei media, oggi sarebbe un’anatra zoppa, pronta per essere spennata. Ma non si è arreso. Ha deciso di scegliere subito un nuovo giudice, prima delle elezioni.

Perché è importante la cosa? Per i giovani, così come per i non Americani, è difficile comprendere come mai sia così importante la personalità di un giudice della Corte Suprama. Gli altri paesi sono governati da un re/presidente/primo ministro, moderato da un parlamento. D’altra parte, gli Ebrei sono per tradizione governati dai giudici. Negli Stati Uniti, con l’ascesa al potere degli Ebrei, lo stile ebraico ha preso il sopravvento e la Corte Suprema ha usurpato le prerogative della democrazia. I giudici della Corte Suprema possono, in pratica, annullare qualsiasi decisione del Congresso o del Presidente.

Seguendo l’esempio degli Stati Uniti, anche la Corte Suprema israeliana ha rivendicato questo ruolo e, lo scorso anno, anche la Corte Suprema britannica, di recente istituzione, aveva interferito con il normale funzionamento del governo e aveva cercato di far deragliare la Brexit. Così, nei paesi con forte presenza ebraica, si è arrivati ad essere governati dai giudici, come nella miglior tradizione ebraica.

Negli Stati Uniti, i tribunali sono diventati fortemente politicizzati, adottano un approccio militante, emettono sentenze e ignorando l’opinione della gente comune. Molte decisioni importanti, dai “matrimoni” omosessuali all’immigrazione, sono prese dai giudici, non dai rami legislativi o esecutivi. Si può essere d’accordo o in disaccordo con queste decisioni, ma non c’è dubbio che vengano prese per aggirare le leggi americane; è il governo dei giudici, non del popolo degli Stati Uniti. Di conseguenza, la democrazia statunitense è stata distrutta. L’elezione del Presidente dei Deplorabili, Donald Trump, è stata sistematicamente avversata dai giudici. Praticamente, tutte le sue decisioni più importanti sono state annullate o ribaltate. Per far sì che la sua elezione abbia un qualche significato, deve prima domare la bisbetica Corte Suprema. È un lavoro che difficilmente può essere svolto in due mandati e potrebbe essere impossibile in un unico mandato, ma sta facendo del suo meglio per ripristinare la democrazia. Se Amy prenderà posto alla Corte Suprema, questa rapida conquista dell’egemonia da parte dei liberali potrà essere fermata, e forse anche invertita.

La lista dei candidati di Trump era ridotta a due persone: Amy Coney Barrett, o Lagoa, figlia di immigrati cubani. Prendi la Cubana, avevano detto i consiglieri di Trump, e i Cubani della Florida voteranno per te. Inoltre, anche i Latini voteranno per te! Prenditi cura delle minoranze e vincerai! Ma Trump ha scelto Amy. Ha dato una possibilità ad una Americana normale, senza grilli per la testa, una nativa cisessuale, non immigrata, non nera, non latina, non gay, non trans, non ebrea e nemmeno Ivy League. Per anni, queste persone sono state le meno privilegiate, sempre rifiutate da quell’alta società che preferisce la politica dell’identità di minoranza, ma Trump ha messo tutto da parte e ha scelto un’Americana tradizionale.

Questo è molto importante. Oltre alle implicazioni ideologiche, la scelta di Trump riflette le sue pratiche di assunzione. I Democratici, il partito del Nuovo Ordine Mondiale, fanno affidamento sulle minoranze perchè sono più facili da modellare e da piegare. Di regola, sono obbedienti. Gli Americani normali, la maggioranza, sono stati rimossi dalle posizioni importanti e gli incarichi più prestigiosi affidati a gay, persone di colore, Ebrei e Indù. Ora Trump ha iniziato a compensare questo squilibrio. Kevin MacDonald ha osservato che il problema di “chi ottiene l’incarico” è il più importante nella lotta per il potere. La Chiesa, una volta, era uno strumento per riservare gli incarichi migliori ai Cristiani, mantenendo gli Ebrei sui gradini più bassi. Con la Chiesa ormai ridimensionata, sono gli Ebrei che ora ottengono gli incarichi importanti e tengono alla porta gli Americani normali.

Il primo articolo ad attaccare Amy è stato pubblicato su The Nation. È stato scritto dal sempre allegro Elie Mystal, che si autodefinisce “nero.” È un “nero di professione,” come suo padre prima di lui, un avvocato della Ivy League dalla pelle chiara, che, forse, ha qualche antenato nero e lo sfrutta al massimo per mantenere il suo “privilegio nero.” Se ciò non bastasse, pone rimedio alla sua mancanza di identità genere (non è una donna o un trans) “ammettendo con orgoglio e gioia che è sua moglie a portare i pantaloni in famiglia.” Gli attacchi successivi ad Amy sono stati portati da persone con un background simile, persone che rivendicano lo status di minoranza privilegiata.

Si dice che Amy Barrett voglia cambiare la legge sull’aborto. In verità, vuole renderlo nuovamente legale. La legge americana sull’aborto basata su Roe v. Wade, (1973), è “una decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti in cui la Corte ha stabilito che la Costituzione degli Stati Uniti protegge la libertà di una donna incinta di scegliere di abortire.” Questa decisione è una delle tante delibere, ovviamente illegali, stabilite dalla Corte Suprema. Il punto principale della questione è che la Costituzione degli Stati Uniti non protegge o nega tale libertà. Tale diritto potrebbe essere aggiunto come emendamento alla Costituzione, se i vari stati fossero d’accordo (secondo me non lo faranno). Ma, attualmente, non c’è nulla nella Costituzione, o negli statuti, che consenta alla Corte Suprema di aggirare gli stati e il popolo e di pronunciarsi sul tema dell’aborto.

Allo stesso modo, non c’è nulla nella Costituzione degli Stati Uniti che consenta o vieti il “matrimonio” gay. Nel 2015, la Corte Suprema degli Stati Uniti aveva decretato con una votazione 5 contro 4 (decisa dal voto di RGB) che il Quattordicesimo Emendamento richiede che tutti gli stati permettano i matrimoni omosessuali e riconoscano i matrimoni omosessuali celebrati in altri stati. Questa è un’evidente falsità: il 14° Emendamento era stato emanato nel 1868 e, per cento anni, nessuno si era accorto che avesse qualcosa a che fare con il matrimonio gay. I sostenitori di questo genere di unione potrebbero fare pressioni per ottenerla nel solito modo, attraverso le leggi dei vari stati, ma hanno ritenuto più opportuno averla per direttissima tramite la Corte Suprema, anche se questo tribunale non ha assolutamente il diritto di aggirare il normale sistema legislativo.

Amy Barrett, come ogni altro rispettabile cittadino statunitense amante della democrazia, vuole che il paese sia governato secondo la Costituzione; non riconosce a nove laureati della Ivy League il diritto di dire alla nazione cosa è meglio per lei, aggirando la legislatura. È anche contraria alla tendenza dei tribunali ad annullare le decisioni del ramo esecutivo. Se il presidente decide di limitare l’immigrazione di persone che probabilmente avranno bisogno di assistenza sociale, questa è una sua decisione. Il popolo può eleggere un altro presidente con idee diverse, ma il tribunale non dovrebbe interferire nella gestione dello stato. L’idea di Amy Barrett è che la Corte Suprema non dovrebbe essere il dittatore supremo. Sente che dovrebbe ritornare a dimensioni normali.

Nel gergo americano moderno, questa è considerata una “visione conservatrice.” Ovviamente non lo è. Vladimir Lenin non era certo un conservatore, ma era un avvocato ed era sempre stato contrario a permettere che avvocati e giudici prendessero decisioni per il popolo. Aveva scritto che la professione legale si sarebbe sempre pronunciata contro gli interessi del proletariato. Proprio come la signora Barrett, riteneva che fosse il popolo a dover decidere, mentre la magistratura avrebbe dovuto occuparsi di casi isolati, senza cercare di sovrascrivere leggi o crearne di nuove. Non bisogna essere conservatori o liberali per sostenere le idee della signora Barrett: basta capire che le leggi dovrebbero essere cambiate o promulgate con i normali mezzi democratici, attraverso il voto popolare, non da un ridottissimo numero di persone scaltre.

I tribunali statunitensi sono attualmente dominati da giudici di nomina democratica dediti all’ingegneria sociale, che vogliono guidare il paese nella direzione che preferiscono, e al diavolo la legge e la volontà popolare. Ecco perché non sarà facile ottenere l’approvazione del Senato alla nomina di Amy Barrett. Se entrerà in carica prima delle elezioni, potrebbe benissimo diventare la katechon, la persona che “impedisce al potere segreto dell’illegalità di farsi strada” (2 Tessalonicesi 2: 6–7). E i senza legge lo sanno.

Gli oppositori di Trump al Senato sono abili nel lanciare fango contro gli incaricati del presidente populista. Il vergognoso spettacolo dell’udienza di Brett Kavanaugh si ripeterà, senza dubbio, con secchiate di bugie e diffamazioni rovesciate sulla testa di Amy Barrett.

Gli Ebrei sono particolarmente insoddisfatti della scelta di una personalità cattolica, perché i Cattolici non sono ancora stati completamente saturati dal Sionismo cristiano, a differenza dei Protestanti, e perché i Cattolici credono in Dio. (Oh sì, anche gli Ebrei credono in Dio, ma considerano inadatta per i Gentili una fede con propri sacerdoti. I Gentili dovrebbero unicamente servire gli Ebrei e saranno gli Ebrei ad occuparsi di tutti i contatti con l’Onnipotente). I Cattolici hanno assorbito con il vino della loro comunione la conoscenza del bene e del male, del morale e dell’immorale. Quando Amy Barrett era stata confermata giudice della corte d’appello, i politici ebrei l’avevano tormentata, in modo particolare Dianne Feinstein della California: “Sì, mia cara, suppongo che lei creda in Cristo? Come può fare il giudice con tali pregiudizi?” (Aveva usato un linguaggio più studiato). Amy non aveva battuto ciglio ed era stata nominata. Forse sopravviverà al plotone d’esecuzione dei Democratici al Senato.

Questa non è una cosa sicura. I Democratci hanno promesso di morire, piuttosto che lasciarle prendere il posto di Ruth Bader Ginsburg, poiché questo posto, secondo loro, appartiene di diritto ad un’Ebrea liberale. Una posizione meno di prestigio potrebbe andare ad una “persona di colore” privilegiata o al rappresentante di una minoranza di genere, ma la posizione al vertice deve rimanere nelle mani degli Ebrei. Molto dipenderà dai giudici della Corte Suprema: è molto probabile che le elezioni vengano decise in quella sede. Ma il fatto che Trump abbia colto l’occasione e abbia scelto una normale donna bianca americana, madre di parecchi figli e che crede in Cristo, è già una gran cosa. Questo potrebbe essere un punto di svolta nella storia dell’America.

Israel Shamir

Fonte: unz.com
Link: https://www.unz.com/ishamir/trump-did-not-flinch/
28.09.2020
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

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