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La Redazione

 

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UN DOWN-GRADING PER GLI USA E' UNA MINACCIA POLITICA DI MOODY

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A cura di Bosque Primario
Il 14 Settembre 2012
113 Views
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DI MARK WEISBROT
guardian.co.uk

Non vi è alcun rischio di default sulle obbligazioni statunitensi. La nota di Moody sul  rating AAA serve a spingere  un programma di destra di tagli alla spesa pubblica

La minaccia di Moody di questa settimana di downgradare il rating degli Stati Uniti ha detto molto più della stessa agenzia di rating di quanto non abbia espresso sulla situazione del debito degli Stati Uniti. Non è solo un modo per dire, ma Moody sta facendo una dichiarazione politica al mondo e non una valutazione di rischio per gli investitori che vogliono aggiornamenti sul valore dei titoli del Tesoro USA.

Questo è davvero un motivo di imbarazzo per Moody – dato che da loro ci si aspetta solo una valutazione del rischio – anche se la maggior parte dei mezzi di comunicazione non sembra averlo avvertito.  Insieme a  S.&P. e Fitch, Moody controlla il 90% del rating sul settore credito.
Se qualcuno dovesse scegliere quale debito sovrano al mondo ha il minor rischio di default, troverebbe che comunque quel paese ha un legame con il Tesoro USA.  Chiunque sia in possesso di obbligazioni emesse dal governo degli Stati Uniti può essere abbastanza sicuro che otterrà il pagamento degli interessi e del capitale pieno, se si mantiene fino a scadenza, a meno che non ci sia qualche calamità come una gigantesca come una guerra nucleare. Il motivo è che gli Stati Uniti hanno una propria banca centrale che può semplicemente creare i soldi per pagare gli obbligazionisti, se necessario.

Questo è il motivo principale per cui, ad esempio, il governo del Regno Unito sta pagando solo 1,8% di interesse sui suoi titoli decennali in questo momento (1), mentre la Spagna sta pagando 5,6% – anche se il Regno Unito ha un debito netto maggiore di quello delle amministrazioni pubbliche spagnole . Il Regno Unito ha una propria banca centrale e una propria valuta, e anche qui gli obbligazionisti del Regno Unito possono stare abbastanza sicuri che il pagamento sarà effettuato. La Spagna, invece, è alla mercé della Banca Centrale Europea, un’entità aliena e talvolta ostile – una che, come abbiamo visto nel caso della Grecia, può essere più disposta a mandare un paese in depressione o in default piuttosto che  garantire il suo debito (2). La Banca Centrale Europea potrebbe far abbassare il costo del debito spagnolo semplicemente dando le opportune garanzie, ma finora si è rifiutata di farlo.

Niente è meglio di un redditizio oligopolio per tutelare i propri affari.

Gli Stati Uniti hanno anche un vantaggio che non ha nessun altro paese, e cioè che la sua valuta è la valuta di riserva principale del mondo. Più del 60% delle riserve delle banche centrali del mondo sono in dollari, e la maggior parte delle operazioni in valuta estera del mondo sono effettuate in dollari. Anche se un giorno il dollaro dovesse perdere il suo status di valuta di riserva, questo non  sarà a tempi brevi. Quindi questo è un altro motivo per cui nessuna azienda deve preoccuparsi di default del debito degli Stati Uniti.

Moody come Standard & Poors, che ha ridotto il rating di credito del governo degli Stati Uniti da AAA a AA + ad agosto del 2011 – sta facendo una dichiarazione senza senso, in termini economici. 

Che cosa significa dire che il rischio di default sui buoni del tesoro statunitensi aumenterà se il Congresso non avvierà azioni per ridurre il debito degli Stati Uniti?

Quali attività finanziarie si dovrebbero scegliere se l’economia mondiale raggiungesse il punto in cui si intravede un imminente default dei titoli del Tesoro USA ?  Allora nemmeno i conti correnti bancari personali sarebbero più  sicuri e nemmeno il denaro nel portafoglio.

E ‘chiaro che queste agenzie di rating del credito hanno un programma politico. Come la maggior parte degli uomini di Wall Street e di quei politici, che si possono acquistare, vogliono che il governo degli Stati Uniti tagli la spesa e riduca il suo deficit.  Non sono particolarmente preoccupati per quei 22 milioni di americani che sono disoccupati, o che involontariamente lavorano part-time, o hanno rinunciato a cercare lavoro (3).  Preferirebbero un “grande patto” sulla spesa che tagli le prestazioni di sicurezza sociale degli anziani. Questo comportamento di Moody è una forma di ricatto politico da parte delle agenzie di rating del credito.

Nel mondo reale, gli Stati Uniti non hanno nessun problema di debito …

Forse è un comportamento diverso dal sistema corrotto che portò Moody a dare un rating AAA a oltre 46.000 titoli immobiliari garantiti da ipoteca tra il 2000 e il 2007, molti dei quali non avevano nessun valore. O il grado di rating che le agenzie assegnarono alla Enron fino a quattro giorni prima del fallimento, o alla Lehman Brothers fino a pochi giorni prima del suo collasso. Molte di queste valutazioni sono state probabilmente influenzate dal pagamento degli onorari che le agenzie di rating percepiscono dalle istituzioni di cui attestano il valore dei titoli.

E mi viene in mente che Moody, S&P e Fitch prendono circa il 90% di tutti i guadagni del  settore multimiliardario di rating sul dollaro e tutti insieme fanno circa il 98% delle valutazioni.

Niente è meglio di un redditizio oligopolio per tutelare i propri affari.

Nel mondo reale, gli Stati Uniti non hanno nessun problema di debito – gli esborsi netti per interessi sul debito pubblico sono meno dell’1% del reddito nazionale degli Stati Uniti, come lo sono stati negli ultimi  60 anni. E le proiezioni a lungo termine sul deficit sono il risultato del nostro sistema sanitario: se si credesse conveniente ridurre i costi sanitari di un qualsiasi paese ad alto reddito (o di un qualsiasi paese, con una speranza di vita più in alta di quella americana) nel bilancio degli Stati Uniti, il deficit a lungo termine si trasformerebbe in un surplus (4).

Ma Moody vuole che ci impauriamo del debito federale, per farci scegliere un programma di destra. Ma quello che invece sta facendoci capire e che adesso abbiamo tutti i motivi per  fare una seria riforma delle agenzie di rating.

Mark Weisbrot  è Co-Director del Center for Economic and Policy Research (CEPR), a Washington, DC. E’ anche president del  Just Foreign Policy. E’co-autore, con Dean Baker, di Social Security: The Phony Crisis. E-mail Mark: [email protected]

Fonte: http://www.guardian.co.uk
Link: http://www.guardian.co.uk/commentisfree/2012/sep/13/moodys-threat-downgrade-us-debt-political-fiscal
13.09.2012

Traduzione per www.ComeDonChisciotte.org a cura di ERNESTO CELESTINI

Note :

  1. http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2012/01/weodata/weorept.aspx?sy=2007&ey=2017&scsm=1&ssd=1&sort=country&ds=.&br=1&pr1.x=38&pr1.y=8&c=184%2C112&s=GGXWDN_NGDP&grp=0&a=
  2. http://www.cepr.net/index.php/publications/reports/more-pain-no-gain-for-greece
  3. http://www.bls.gov/news.release/empsit.t15.htm
  4. http://www.cepr.net/calculators/hc/hc-calculator.html
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