La redazione non esercita un filtro sui commenti dei lettori, a meno di segnalazioni riguardo contenuti che violino le regole.

Precisa che gli unici proprietari e responsabili dei commenti sono gli autori degli stessi e che in nessun caso comedonchisciotte.org potrà essere considerato responsabile per commenti lesivi dei diritti di terzi.

La redazione informa che verranno immediatamente rimossi:

Messaggi che entrano automaticamente in coda di moderazione per essere approvati prima di pubblicarli o vengono sospesi dopo la pubblicazione:

Nota: se un commento entra in coda di moderazione (e quindi non appare immediatamente sul sito), è inutile e dannoso inviare di nuovo lo stesso commento, magari modificando qualcosa, perché, in questo caso, il sistema classifica l’utente come spammer e non mostra più nessun commento di quell’utente.
Quindi, cosa si deve fare quando un commento entra in coda di moderazione? bisogna solo aspettare che un moderatore veda il commento e lo approvi, non ci sono altre operazioni da fare, se non attendere.

Per qualsiasi informazione o comunicazione in merito, scrivere alla redazione dal modulo nella pagina dei Contatti

Una persona può avere un solo account utente registrato nel sito.

Commentare con utenti diversi è una pratica da trolls e vengono immediatamente bannati tutti gli utenti afferenti ad un’unica entità, senza preavviso.

SANZIONI IN CASO DI VIOLAZIONE DEL REGOLAMENTO STABILITE DALLA REDAZIONE CDC:

1) Primo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e cancellazione del commento.

2) Secondo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente ammonizione: l’account del commentatore verrà sospeso temporaneamente per 72 ore previo avviso individuale

3) Terzo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente blocco dell’account con l’impossibilità permanente di accedere al portale web

Consigliamo caldamente di leggere anche la pagina delle F.A.Q. le domande frequenti e la nostra Netiquette

La Redazione

 

I piu' letti degli ultimi 30 giorni

TREDICESIMA ADDIO

blank
A cura di Davide
Il 25 Luglio 2012
67 Views

blank

FONTE: ILSIMPLICISSIMUS (BLOG)

E’ successo in Grecia, poi in Portogallo, è appena successo in Spagna e non c’è dubbio che succederà in Italia. L’Europa ha di bello che è totalmente sfatta, ma prevedibile e tristemente tetragona nelle sue ricette: dovunque ha chiesto una diminuzione degli stipendi della pubblica amministrazione oltre che delle pensioni e dovunque sono state sacrificate le mensilità extra, il modo più semplice per tagliare i redditi con un colpo di machete. Ma anche il più ipocrita, perché, in questo modo si può far sempre credere che si tratti di un provvedimento di emergenza, temporaneo e che un giorno ritorneranno in busta paga. Ma non accadrà: quel reddito non sarà comunque più recuperato.

Anche in Italia ci si appresta a farlo visto che la situazione invece di migliorare peggiora di giorno in giorno. Certo il governo non lo annuncia ufficialmente, preferisce che dapprima la prospettiva si diffonda come voce, diventi parte del panorama dei timori e dei relativi sacrifici, che insomma ci si abitui in qualche modo a confrontarsi con questa prospettiva prima di annunciare l’inevitabile: la decurtazione o l’eliminazione della tredicesima. Non è un caso che le prime indiscrezioni siano venute oggi, di fronte al plateale fallimento delle manovre messe in atto in questi mesi. Stranamente a conferma della loro consistenza, escono fuori da una parte che non ci si aspetta, ovvero la Confesercenti: “Troppe voci, troppo insistenti, parlano in questi giorni di un’ipotesi allo studio per fare cassa: il congelamento delle tredicesime dei dipendenti pubblici e di buona parte dei pensionati”.

E’ ovvio che i commercianti siano allarmati: senza la mensilità aggiuntiva (composta comunque di un risparmio forzoso sulle altre 12, mica una regalia) mancherebbero all’appello 8 miliardi, come minimo, che tradizionalmente finiscono nel giro dei consumi. Ed è ancora più chiaro che siano sul chi vive i sindacati i quali si sono affrettati ad unirsi al carro delle preoccupazioni. Probabilmente si è preferito uscire allo scoperto prima che si siano prese delle decisioni definitive, per cominciare a costituire un fronte di resistenza e magari far notare che l’operazione costituirebbe un nuovo colpo al Pil e a quella “economia reale” che tardivamente viene invocata. Anzi non è escluso che la strana voglia di elezioni anticipate che si affaccia adesso nel centro sinistra dopo otto mesi in cui solo parlare di urne era come macchiarsi di alto tradimento, non sia estranea al ribollire nella pentola del massacro di provvedimenti che vanno a colpire direttamente l’elettorato piddino e che è molto meglio tirare fuori dopo una tornata elettorale.

Di fatto finora non ci sono state risposte credibili all’allarme: il governo sostanzialmente tace, affidando un “lo apprendo adesso” a un personaggio inesistente come il terremotato Patroni Griffi e ancor peggio a una smentita da ufficio stampa con nessun ministro che voglia sputtanarsi. E anche questo è significativo. Del resto se l’anno scorso le tredicesime si sono salvate è stato dovuto forse al fatto che l’esecutivo tecnico si è insediato il 16 novembre, troppo tardi per fermare le tredicesime e troppo brutto come biglietto di presentazione. Ma l’indicazione era chiarissima nella celebre lettera della Bce giunta da Francoforte il 4 agosto e rimane di fatto vincolante: ”Inoltre, il Governo dovrebbe valutare una riduzione significativa dei costi del pubblico impiego, rafforzando le regole per il turnover e, se necessario, riducendo gli stipendi.”

Se qualcuno pensa che si tratti di parole a cui prestare una relativa attenzione, cui dare il significato di suggerimenti di massima, può tranquillamente leggere l’intera lettera (sono appena due paginette) per rendersi conto di come le “indicazioni” siano ordini, mandati poi in fotocopia a tutti gli altri piigs. Di fatto essi sono stati pedissequamente seguiti dal governo, persino nella scaletta temporale. La missiva integrale è qui: Lettera Francoforte e non lascia dubbi sul fatto che si stia concretamente pensando a un taglio netto delle retribuzioni. Del resto l’approvazione del fiscal compact avvenuta pochi giorni fa in Parlamento quasi in segreto e col silenzio complice dei media, ci obbliga a tali esborsi annuali per la restituzione del debito da rendere una misura di questo tipo più che probabile, anzi quasi inevitabile a meno di un aumento dell’Iva di più di due punti.

Il testo della famosa missiva la potete leggere adesso o magari rimandare la lettura al periodo natalizio, quando almeno alle fatiche dello shopping si potrà sostituire qualche più istruttiva attività.

Fonte: http://ilsimplicissimus2.wordpress.com
Link: http://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2012/07/25/tredicesima-addio/
26.07.2012

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Notifica di
36 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments

FORUM DEI LETTORI

RSS Come Don Chisciotte Forum – Argomenti recenti

1 / 146 Pagine


blank