TEORIA E PRATICA DEL COMPLOTTO

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DI ANTONELLA RANDAZZO
lanuovaenergia.blogspot.com

Il termine “complottisti” viene oggi utilizzato con toni assai dispregiativi, ad indicare alcune persone che denunciano l’attuale sistema come dovuto al potere criminale di uno sparuto gruppo di persone. Tale denuncia risulta essere, per il potere costituito, assai dannosa, poiché mirerebbe a rendere le persone comuni coscienti di non avere alcun potere politico o finanziario. Per questo motivo, coloro che denunciano questo stato di cose vengono coperti di etichette o nomignoli atti a spostare l’attenzione su particolari irrisori o su aspetti personali, al fine di minimizzare le loro denunce o di renderle poco credibili.
C’è da interrogarsi su quest’esigenza di etichettare persone che ad un certo punto della loro esistenza scoprono che le guerre non vengono fatte per “portare democrazia”, che alle autorità politiche non frega un baffo se loro hanno un lavoro decente oppure no, che la storia insegnata a scuola non la conta giusta sul potere che i grandi banchieri-imprenditori hanno avuto nel provocare determinati eventi, o che la scienza ufficiale non lavora sempre a favore degli esseri umani.

Queste persone si sono rese conto, con non poco sconcerto, che quello che accade in ambiti finanziari, economici o politici non è esattamente come lo raccontano i mass media. Dunque, le persone che scoprono agghiaccianti verità e cercano di diffonderle, vengono bollate come “complottiste” e descritte come persone poco equilibrate, inclini a vedere intrighi ovunque e a credere in cose non dimostrabili.
In altre parole, la denuncia di una realtà evidentemente non libera poiché dominata da un gruppo di persone, viene resa come una mania di persecuzione o associata a frustrazioni personali, o all’incapacità di adattarsi e di essere come tutti gli altri.

Sta di fatto che non è possibile smentire chi sostiene che oggi il mondo è dominato da poche persone, e che milioni e milioni di persone soffrono o muoiono a causa di questo iniquo potere. Non si tratterebbe in realtà di teorizzare un “complotto”, come disse Kenn Thomas: “Lasciate perdere la ‘teoria del complotto’. E’ tutto un complotto, nessuna teoria”.(1)

Prima o poi tutti si troveranno di fronte alle contraddizioni stridenti del sistema e non potranno più ignorare l’evidenza, comprendendo che spesso non si crede ad alcune verità semplicemente perché si è ricevuto un determinato condizionamento.
Credere che l’apparenza neutrale dei mass media sia vera significa credere che dietro non vi sia alcuna ideologia, e che dunque non siano utilizzate tecniche per inculcarla ai cittadini. A molti ciò sembra sciocco. Eppure quando qualcuno solleva la questione del controllo mediatico da parte di un ristretto gruppo di potere, fatto verificabile, lo si accusa di “complottismo” o di essere strano, di vedere cospirazioni ovunque in quanto persona ideologizzata. In altre parole, l’ideologia imposta implicitamente dal potere dominante diventa “verità” indiscussa e indiscutibile, ovvero entra a far parte della forma mentis comune. Mentre la verità del sistema denunciata da persone comuni che sfuggono a tale forma mentis, diventa ideologia paranoica.

L’esistenza di banchieri-imprenditori feroci e criminali è quanto di più dimostrabile ci possa essere, mentre sfido chiunque a dimostrare che in Italia (e in molti altri paesi) esisterebbe la fantomatica “democrazia”, ovvero la reale sovranità politica e monetaria del popolo.
Se poi il gruppo in questione viene chiamato “massonico”, “stegocratico”, di “banchieri” o in qualsiasi altro modo non cambia affatto la realtà che crea e che sta sotto gli occhi di tutti: ovvero la povertà dovuta all’usurpazione delle ricchezze dei popoli, l’oppressione, le guerre per le risorse e per il potere, il controllo dei media e delle produzioni culturali per evitare che i popoli si evolvano come potrebbero, ecc.
Se ogni persona condannasse tale sistema di potere, rinunciando a sostenerlo e ad accanirsi contro chi cerca di capirlo nella sua vera realtà, sarebbe possibile creare un mondo migliore.

La parola “complotto” significa “congiura”, “intrigo”, e indica l’organizzazione di un qualcosa per danneggiare qualcuno. Si parla di “teoria del complotto” quando si ritiene che gli eventi più significativi – politici, economici, finanziari, mediatici o di altro genere – siano da rapportare ad un gruppo di personaggi che ha interesse a proteggere il suo potere o ad accrescerlo.
Il punto principale è: il sistema di potere attuale è nelle mani del popolo e dunque a vantaggio di esso, o no?

E’ possibile provare che un gruppo privilegiato può creare determinati eventi in virtù del potere acquisito.
Ad esempio, quando sono state fatte le privatizzazioni non sono state le comuni famiglie italiane a poter acquistare un’azienda pubblica, ma personaggi dell’establishment sostenuti dai banchieri.
Nessuno pensa che le persone comuni abbiano lo stesso potere di un banchiere o di chi controlla grandi corporation, eppure si addita a paranoico chi sostiene con sicurezza che da questa disparità di potere derivino una serie di eventi architettati allo scopo di proteggere il potere vigente e di mantenere i popoli sottomessi.

I “complottisti” sarebbero dunque non le persone che smascherano la congiura, come viene erroneamente detto, ma coloro che organizzano azioni per danneggiare gli altri valendosi di “fantocci” che manovrano come vogliono.
Lo scrittore Roberto Quaglia cerca di rendere più chiaro il concetto di “complotto”:

“Tutti crediamo di sapere cosa sia un complotto, o una cospirazione. Così come tutti crediamo di sapere cosa sia un cospiratore. In realtà, come vedremo tra poco, queste parole hanno lievemente mutato significato nelle nostre menti, rispetto al loro significato originario, e adesso vogliono dire qualcos’altro. La differenza è piccola, ma, come vedremo, sostanziale. Il fenomeno diventa più facilmente visibile e comprensibile se alla parola complotto (o cospirazione) aggiungiamo il vocabolo «teoria». Tutti noi sappiamo anche cosa è una teoria. Eppure, l’espressione combinata «teoria del complotto» significa qualcosa di sostanzialmente differente da ciò che dovrebbe significare. In inglese è anche più evidente. Provate a menzionare l’espressione Conspiracy theory ad un qualsiasi individuo anglofono appena appena erudito e vedrete nel 99% dei casi un sorrisino ironico dipingersi sul suo viso. Non lasciatevi disarmare. Insistete nel vostro esperimento e provate a pretendere di raccontargli di una cospirazione realmente avvenuta o addirittura in atto. Il sorrisino del vostro interlocutore con tutta probabilità si arricchirà di tutti gli altri semantemi espressivi della commiserazione: nel migliore dei casi verrete osservati con il compatimento che naturalmente si destina al solito tapino squilibrato che cerca di propinare al prossimo la strampalata farneticazione paranoide di turno… la parola «cospirazione» ha nel tempo smarrito il suo significato originario, soprattutto nella lingua inglese. Conspiracy ormai non è più un vocabolo serio che voglia dire ciò che il dizionario pretende che esso significhi. Conspiracy è ormai un vocabolo che contiene in sé anche l’accezione della propria falsità… Se alla parola Conspiracy aggiungete anche il vocabolo Theory (teoria), la frittata è completa. Il concetto di teoria, associato a quello di cospirazione, suggella in modo pressoché definitivo la falsità di quanto venga ipotizzato. Si scrive Teoria della Cospirazione, si legge Teoria Falsa e Paranoide della Cospirazione… Invece, oggi si parla comunemente, e a sproposito, di Teoria della Cospirazione. Tutto ciò è curioso. Per caso o per dolo, il semantema che per secoli o millenni ha significato il concetto di cospirazione adesso virtualmente significa cospirazione immaginaria. Scrivi cospirazione, leggi cospirazione immaginaria. Come è mai potuto accadere qualcosa del genere? E, soprattutto, se mai una cospirazione davvero venisse tramata o messa in atto da qualcuno da qualche parte, come potrebbe mai essere possibile discuterne con lucidità, se il fatto stesso di nominarla si tira dietro il significato della infondatezza di ciò di cui si sta parlando? È perfettamente possibile – e per inciso assai probabile – che tale trasmutazione semantica sia interamente casuale. Tuttavia… non è più affascinante pensare per un attimo – anche solo per gioco o per divertimento intellettuale – che dietro a questo curioso fenomeno possa celarsi un astuto progetto, un diabolico artifizio allo scopo di disarmare i tam tam verbali di coloro che di una importante cospirazione venissero a conoscenza, ovvero – anche se indubbiamente ciò suona fantascientifico – una raffinatissima impalpabile arma di guerra psichica? … D’altra parte, non sarebbe questa la ripetizione del solito vecchio trucco? La manipolazione semantica ha già trasformato la parola «pace» in guerra («le missioni di pace»), la parola «libertà» in una informe creatura tentacolare che ormai non so più bene spiegare neanch’io, e potremmo continuare con gli esempi a lungo”.(2)
< br>E’ curioso che sempre più persone si prodighino a parlare dei presunti “complottisti”, a cui persino l’enciclopedia “libera” Wikipedia dedica un’ampia rassegna, mentre nei canali ufficiali e nella detta enciclopedia sono assenti i crimini prodotti dai banchieri o i nomi delle famiglie stegocratiche e le loro azioni infami. Esiste ad oggi la tendenza descritta dallo studioso Sandro Bellassai: “La sottrazione di se stesso all’ambito storico, transeunte, è uno dei procedimenti classici di legittimazione di ogni potere”.(3)

Il gruppo stegocratico, finché sarà al potere, non apparirà come criminale o oppressore, e farà passare per visionario chi denuncia la sua esistenza e i suoi crimini. E’ ovvio che il maggiore desiderio del gruppo egemone è quello che mai nessuno si accorga dei suoi misfatti, e che tutti possano sempre credere alla sua propaganda, anche quando l’evidenza dice il contrario. Spera che mai nessuno si prenda la briga di sollevare i paradossi e le iniquità prodotte dal suo operato, magari per timore di passare per paranoico o trattato da visionario.

Forse in passato il potere del gruppo egemone trovava ostacoli e alcuni limiti, ma oggi, a causa dei processi di privatizzazione e di globalizzazione, è stato possibile concentrare in poche mani una quantità di proprietà mediatiche, finanziarie ed economiche, generando un potere enorme.
Probabilmente questo gruppo di potere non è compatto come si potrebbe credere, oppure talvolta tentenna o si trova in difficoltà, specie nel Terzo Mondo, dove le persone si sollevano assai spesso. Tuttavia l’idea di un gruppo coeso nel reprimere i popoli, nell’indebolirli con la povertà o nel creare guerre è assai rispondente a ciò che risulta essere l’attuale realtà di potere.

Eminenti personaggi, come Karl Popper, hanno ritenuto impossibile un controllo delle società o degli eventi storico-sociali, eppure oggi ciò risulta in molti casi possibile. Ovviamente non sempre il gruppo di potere realizza esattamente ciò che vuole, non è infallibile, tuttavia spesso realizza i suoi progetti criminali. Basti pensare alle realizzazioni di progetti stabiliti a tavolino attraverso associazioni come il Bilderberg e la Trilaterale. Ad esempio, per l’America Latina, attraverso la Trilaterale si preparò un piano di intervento politico-economico, per limitare i poteri dei governi e controllare meglio l’economia. Fu stilato un rapporto in cui si mettevano al bando le politiche sociali e si decretava inesorabilmente che tutte le risorse avrebbero dovuto diventare proprietà privata, inclusa l’acqua, l’elettricità, il gas, l’istruzione e la sanità. Oggi questi progetti sono stati applicati con successo in moltissimi paesi del mondo.

Secondo il professor R. Winfield si tratta di un gruppo di “burattinai” che tira le fila delle situazioni:
“In alcuni scritti recenti sulle questioni sensibili, sentite occasionalmente queste fazioni “avversarie” citate come ‘Punch & Judy’. Se non provenite dall’Inghilterra, non potreste avere l’immagine completa su quanto ad hoc questa definizione sia. Punch & Judy sono uno spettacolo di burattini per bambini. Ora, osservate come questo calzi a pennello con gli attuali sviluppi. Ogni episodio di Punch & Judy è basato su di una determinata questione e i due pupazzi combattono, uno è buono l’altro cattivo. I bambini sono completamente assorbiti, coinvolti emozionalmente e rapiti da immagini, suoni, azioni, suspense, conseguenze, ecc. Tuttavia, per tutto il tempo, appena dietro la tenda, è un solo uomo che manovra entrambi i pupazzi… il mentore di Bill Clinton, Carol Quiggly, nel suo volume epico Tragedy & Hope (Tragedia & Speranza) ha confessato che esiste effettivamente un’agenda segreta per condurre il pianeta verso un sistema globale, il Nuovo Ordine Mondiale, ma (quasi profeticamente) ha richiesto che venisse tirata fuori dall’ombra e proclamata apertamente. È quello che stanno facendo in questo momento. Questo Programma sta venendo perfezionato sotto i nostri occhi, i suoi creatori, sempre più spudoratamente non celano più le loro intenzioni. È tutto allo scoperto ormai, è tempo di prepararsi per il Nuovo Ordine Mondiale che includerà un nuovo governo globale, un nuovo sistema economico globale, e una nuova religione globale… Se voi e qualche vostro amico a scelta controllaste tutti i media, quanto facile vi sarebbe alterare le menti delle persone? … Spesso la tendenza umana è o di prendere la cospirazione con un pizzico di sale in zucca, o di diminuirne razionalmente l’importanza, perché se tutto questo è vero, dunque siamo forzati a prendere delle serie decisioni a proposito delle nostre visioni sul mondo.”(4)

E’ bene che si sappia che quando si rifiuta il concetto di esistenza al potere di un gruppo ristretto di persone, si sta sostenendo che siano le persone comuni a decidere gli eventi finanziari, economici o politici del paese. Ad esempio, che siano i pensionati che percepiscono una pensione minima a voler essere poveri, che tutti i lavoratori precari siano felici della loro condizione, che tutti i disoccupati vogliano rimanere tali, o che coloro che non possono più pagare il mutuo lo abbiano scelto per divertimento.
Significa pensare che i popoli scelgano di essere sempre più poveri, e che le persone che muoiono di fame o vivono di stenti abbiano scelto di dare le risorse dei loro paesi alle corporation perché sono più felici in povertà o desiderano ardentemente la morte per fame. Bisogna essere imbecilli per credere questo.
Rifiutare l’esistenza del gruppo stegocratico, significa accettare i loro paradossi, crimini e contraddizioni senza fiatare.

Le “crisi” che siamo costretti a vivere altro non sono che il segno dell’oppressione e della sofferenza, che giovano al gruppo di potere per sentirsi ancora in grado di operare controllo sui popoli, anche quando molti sono in grado di vederli come oppressori e criminali.

Parlare di “complotti” pur sembrando un modo fazioso o tendenzioso di percepire la realtà, significa di fatto poter intendere il mondo come migliore di quello che è: infatti, si può considerare che molti problemi del mondo, anche quelli più gravi come la miseria e la fame, non sono irrisolvibili ma derivano dall’assetto di potere attuale, voluto non da tutti ma soltanto da poche persone, e da queste protetto e rafforzato. Oggi è possibile concepire un nuovo modo di governare e un nuovo assetto finanziario, favorevole ai popoli. Per realizzare questa nuova realtà occorre capire la vecchia, scoprendo anche le caratteristiche più inquietanti senza alcun timore, e aprendo alla possibilità di liberarsi dall’oppressione e produrre un assetto che veda possibile la crescita sociale, civile, politica ed economica dei popoli.

Antonella Randazzo
Fonte: http://lanuovaenergia.blogspot.com
LinK: http://lanuovaenergia.blogspot.com/2009/04/teoria-e-pratica-del-complotto.html
16.04.2009

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NOTE

1) Conferenza di Michael Tsarion, http://www.youtube.com/watch?v=MPwrP1HhAD8
2) http://www.robertoquaglia.com
3) Sandro Bellassai, “L’invisibile parzialità del maschile nella storia”, in
Ethel Porzio Serravalle (a cura di), “Saperi e libertà. Maschile e femminile nei libri, nella scuola e nella vita”, vol. II, Polite-Associazione Italiana Editori, Milano 2001.
4) http://www.luogocomune.net/site/modules/newbb/viewtopic.php?topic_id=1432&forum=53

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