DI JOHN PILGER
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Le forti polemiche provenienti da Washington sul ritiro delle truppe dall’Iraq rappresentano una povera sceneggiata per nascondere la determinazione americana nel voler proseguire la guerra. E lo stesso tipo di raggiro è in atto qui in Gran Bretagna. Si dice che Edward Bernays, il nipote americano di Sigmund Freud, abbia inventato la moderna propaganda. Durante la Prima Guerra Mondiale era membro di un gruppo di influenti liberali che montarono una segreta campagna governativa per persuadere gli Americani riluttanti all’idea di inviare l’esercito al massacro in Europa. Nel suo libro “Propaganda”, pubblicato nel 1928, Bernays scrive che una “manipolazione consapevole e intelligente delle opinioni e delle abitudini delle masse, svolge un ruolo importante in una società democratica” e che i manipolatori “costituiscono un governo invisibile che è il vero potere esecutivo nel nostro paese”. Invece del termine propaganda egli coniò l’eufemismo “pubbliche relazioni”.L’industria americana del tabacco assunse Bernays, per convincere le giovani donne che avrebbero potuto fumare in pubblico. Associando il poter fumare in pubblico all’emancipazione femminile, rese le sigarette “fiaccole di libertà”. Nel 1954 evocò l’immagine di una minaccia comunista in Guatemala come scusa per rovesciare il governo democraticamente eletto, le cui riforme sociali minacciavano il monopolio della United Fruit Company nel commercio delle banane. Lui la chiamò una “liberazione”.
Barneys non fu un accanito conservatore. Fu piuttosto un elitario liberale che riteneva che “manipolare il consenso pubblico” fosse la cose migliore. Tutto ciò poteva essere ottenuto creando “false realtà” che divenivano poi “notizie fatto”. Ecco degli esempi di come lo si fa ai giorni nostri.
FALSA REALTA’: le ultima truppe USA hanno lasciato l’Iraq come previsto dal programma, secondo il Presidente Barack Obama. I telegiornali sono stati riempiti con immagini cinematografiche degli “ultimi soldati USA” stagliarsi dall’alba attraversando la frontiera del Kuwait.
FATTO: non se ne sono andati. Almeno 50,000 soldati continueranno ad operare in 94 basi militari. Gli attacchi aerei americani sono immutati in quanto sono forze speciali di sterminio. Il numero di “contractors” è di circa 100,000 e sta crescendo. La maggior parte del petrolio iracheno è sotto il controllo straniero.
FALSA REALTA’: i presentatori della BBC hanno descritto le rientranti truppe USA come un esercito vittorioso che ha provocato un importante cambiamento nel destino iracheno. Il suo comandante il generale David Petraeus è una “celebrità” affascinante, arguta e straordinaria.
ATTO: non c’è alcun tipo di vittoria. C’è solo un disastro catastrofico e i tentativi di presentarlo diversamente sono un esempio del modello di Bernays di rietichettare il massacro della Prima Guerra Mondiale come nobile e necessario. Nel 1980 Ronald Reagan, candidato presidente, ridefinì l’invasione del Vietnam, nella quale morirono più di 3 milioni di persone, una “causa nobile”, un tema poi intrapreso entusiasticamente da Hollywood. I film di oggi sull’Iraq hanno il medesimo tema purificatore: l’invasore sia idealista sia vittima.
FALSA REALTA’: non si sa quanti iracheni sono morti. Sono innumerevoli, forse nell’ordine delle “decine di migliaia”.
FATTO: come diretta conseguenza dell’invasione Anglo-americana sono morti un milione di iracheni. Questa cifra, fornita dall’Opinion Research Business segue quella della ben valutata ricerca della John Hopkins University di Washington i cui metodi furono segretamente ritenuti, da parte del consulente scientifico del governo Blair, le migliori e le più valide procedure esistenti. Tutto ciò è stato raramente comunicato e illustrato dagli “affascinanti” generali americani. Come pure l’espropriazione di 4 milioni di iracheni, la malnutrizione della maggior parte dei bambini, l’epidemia di malattie mentali o l’avvelenamento dell’ambiente.
FALSA REALTA’: l’economia britannica ha un deficit di miliardi che deve essere ridotto con tagli ai servizi pubblici ed una tassazione regressiva con lo spirito del “siamo tutti qui insieme”.
FATTO: non siamo affatto insieme. Ciò che è straordinario nel trionfo della Propaganda è che solamente diciotto mesi fa l’esatto contrario riempiva gli schermi della Tv e le copertine dei giornali. In uno stato di shock, la verità divenne quindi inevitabile seppur per breve tempo. Il tesoro di Wall Street e della City of London era in bella vista per la prima volta insieme alla venalità dei musi una volta celebrati. Miliardi di denaro pubblico finirono ad assurde e disoneste organizzazioni note con il nome di banche a cui fu risparmiato di ripianare le proprie passività dai loro sponsor laburisti. Nell’arco di un anno furono accumulati profitti record e bonus personali e il “buco nero” non fu più responsabilità delle banche, il cui debito sarà pagato da chi non è per nulla responsabile: la gente. Il comune giudizio dei media di questa necessità è ora un ritornello, dalla BBC al Sun. Un colpo magistrale, direbbe sicuramente Bernays.
FALSA REALTA’: Ed Miliband, leader dei laburisti offre una genuina alternativa.
FATTO: Miliband, come suo fratello e quasi tutti gli altri candidati alla leadership dei laburisti, è immerso nel nuovo corso del Labour. Come deputato e ministro dei neolaburisti, non si è mai rifiutato di servire Blair e non si è mai schierato contro il persistente militarismo del partito. Egli definisce ora l’invasione dell’Iraq un colossale errore. Chiamandolo errore insulta la memoria dei morti. E’ stato un crimine la cui evidenza è perlomeno ingombrante. Non ha niente di nuovo da dire sulle altre guerre coloniali, nessuna di quelle fu un errore. Non ha nemmeno richiesto giustizia sociale: coloro i quali hanno causato la recessione avrebbero dovuto rimettere le cose a posto e la ricchissima classe capitalista inglese che è una minoranza avrebbe dovuto essere tassata pesantemente, a cominciare da Rupert Murdoch.
La buona notizia è che le false realtà spesso falliscono quando le masse credono nella propria intelligenza critica. Due documenti riservati pubblicati recentemente da WikiLeaks, esprimono la preoccupazione della CIA riguardo al fatto che le popolazioni europee che si oppongono alle politiche guerrafondaie dei loro governi, non stanno soccombendo alla tipica propaganda prodotta dai media.
Per i potenti del mondo tutto ciò è un rebus poiché il loro incomprensibile potere si appoggia sulle false realtà su cui nessuna resistenza popolare funziona.
John Pilger
Fonte: www.johnpilger.com
Link: http://www.johnpilger.com/page.asp?partid=586
2.09.2010
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FRANCESCO SCURCI