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La Redazione

 

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STRATEGIE ISRAELIANE PER LEGALIZZARE LA COLONIZZAZIONE
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A cura di God
Il 18 Maggio 2007
35 Views

A CURA DI: B’TSELEM

Introduzione del traduttore

Haaretz è un quotidiano israeliano fra i più conosciuti al mondo. Visitandone il sito on-line, qualche mese fa, ho letto di un dossier prodotto dal Centro di Informazione Israeliano per i Diritti Umani nei Territori Occupati (B’Tselem), che esplicitava e denunziava i metodi utilizzati da Israele per impossessarsi della terra dei Palestinesi nei Territori Occupati.

In Israele, il ben documentato e, perciò, solido lavoro ha provocato molto scalpore. Come prova del fatto che molti Israeliani ignorano i metodi usati dal loro stesso governo per impossessarsi delle terre palestinesi a vantaggio degli insediamenti colonici.

Figuriamoci se certi esemplari di politici nostrani hanno solo voglia di conoscerli, di prenderne atto e di tenerne conto quando rilasciano dichiarazioni, manifestano propositi o delineano strategie per risolvere la tragica questione.

L’unico processo che, in Cisgiordania ed a Gaza, non si è mai arrestato è la confisca delle terre palestinesi da destinare all’espansione delle colonie.

L’intero documento, di cui ho tradotto solo il capitolo relativo ai procedimenti “legali” usati per dichiarare israeliane le terre dei Palestinesi nei Territori Occupati, è consultabile nella sezione “settlements” del sito di B’Tselem.PRENDERE CONTROLLO DEL TERRITORIO IN CISGIORDANIA

Israele ha usato un meccanismo legalmente complesso e burocratico per prendere il controllo di più del 50% del territorio in Cisgiordania.

Queste terre sono state, principalmente, usate per insediarvi colonie e creare riserve di terra per la futura espansione delle colonie stesse.

Il principale strumento usato per prendere controllo del territorio è dichiararla “terra di stato”.

Questo processo cominciò nel 1979, e si basa su un’implementazione manipolativa della Legge Ottomana sulle Terre [Ottoman Lands Law] del 1858, che era vigente nell’area al tempo dell’occupazione. [ottomana, n.d.t]

Altri metodi utilizzati da Israele per prendere controllo del territorio includono espropri per necessità militari, registrazione della terra come “cespiti abbandonati”, e l’esproprio per pubblica utilità.

Ciascuno di questi metodi si basa su un differente fondamento legale. Inoltre, Israele ha fornito assistenza a privati cittadini che si procurano la terra sul “libero mercato”.

Il processo cui si fa ricorso per prendere controllo del territorio viola i principi di base di una appropriata procedura nonché del diritto naturale.

In molti casi, i Palestinesi residenti non erano al corrente del fatto che la loro terra era stata accatastata a nome dello stato, e nel momento in cui ne venivano a conoscenza, era troppo tardi per produrre appello.

L’onere della prova è sempre a carico del Palestinese che ne reclama il diritto di proprietà. E, anche se si fa carico di quest’onere, la terra può sempre restare intestata allo stato sulla base del fatto che essa è stata trasferita alla colonia “in buona fede”.

Nonostante i diversi metodi usati per prendere controllo del territorio, tutte le parti in causa – il governo di Israele, i coloni ed i Palestinesi – hanno, da sempre, percepito questi metodi come parte di un meccanismo inteso a raggiungere un solo obiettivo: l’insediamento di colonie civili nei Territori.

Di conseguenza, il processo vero e proprio utilizzato per trasferire il controllo del territorio dai Palestinesi ad Israele è di secondaria importanza. Peraltro, poiché il diritto internazionale vieta di perseguire questo obiettivo, i metodi usati per assicurarselo sono, anch’ essi, illegali.

Israele utilizza le terre di cui si impossessa ad uso e consumo degli insediamenti colonici, mentre proibisce al popolo Palestinese di usarle in qualsiasi modo.

Questa prassi è proibita ed illegale in sè, anche se il processo per mezzo del quale si prende possesso del territorio fosse corretto ed in accordo con il diritto internazionale e quello della Giordania.

In quanto occupante, nei Territori Occupati, ad Israele non è permesso di ignorare i bisogni di un’intera popolazione e di usare la terra destinata a pubbliche necessità solo e soltanto a beneficio dei coloni.

L’Alta Corte di Giustizia [israeliana, n.d.t] ha, in genere, sanzionato il meccanismo usato per instaurare un controllo sul territorio. Così facendo, la Corte ha contribuito a dare a questi metodi una parvenza di legalità.

La Corte, in linea di principio, ha accettato l’argomento dello stato che le colonie avevano un bisogno indifferibile di protezione militare ed ha permesso allo stato di impossessarsi di terre private per questo scopo. Quando lo stato ha cominciato a dichiarare la terra “terra di stato”, la Corte si è rifiutata di intervenire per prevenire questo procedimento.

B’Tselem
Fonte: http://www.btselem.org/
Link: http://www.btselem.org/english/Settlements/Land_Takeover.asp

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da CHOMSKY5

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