Speranza taglia ancora la sanità: regioni in ginocchio

Gli ulteriori tagli previsti dal ministero della salute preoccupano le regioni, che non riusciranno a garantire i lea

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A fronte degli ulteriori tagli previsti dal Ministero della Sanità per l’erogazione di tutte le prestazioni, anche essenziali, le regioni lanciano l’allarme. Presto moltissimi presidi sanitari arriveranno al collasso, molti chiuderanno. Riporta Il Giornale:

Per dare la misura dei tagli che da Roma si apprestano a fare sulla sanità si può riportare l’esempio degli interventi di circoncisione, che passeranno da 1065 euro a 129 euro. Sono previsti tagli anche sulla prestazione più comune in ambito ambulatoriale, ossia le prime visite che vedranno una riduzione da 22,5 a 22 euro. Una riduzione che cresce se si guarda alle visite di controllo, per le quali è prevista una diminuzione da 17,90 euro a 16,20 euro. Considerando i ritardi nell’erogazione delle prestazioni a causa della pandemia negli ultimi due anni e, di conseguenza, l’incremento esponenziale delle liste d’attesa, è facile intuire a quali difficoltà andranno incontro le strutture ospedaliere con i nuovi tagli per smaltire gli arretrati e far fronte alle nuove richieste.

Gli adeguamenti ai tariffari riguardano tutte le prestazioni sanitarie: interventi chirurgici, visite specialistiche, esami diagnostici e attività ambulatoriali. Salta all’occhio il taglio del 30% sulle risonanze magnetiche nucleari, esami che richiedono un costante aggiornamento tecnologico per garantire una qualità d’immagine sempre più dettagliata, fondamentale per la diagnostica.

Nulla di strano per il ministro Speranza che, oltre a essere totalmente estraneo al mondo della medicina, era stato piazzato su quella poltrona apposta per questo motivo: distruggere la sanità pubblica italiana. L’operazione Covid, oltre ad aver segnato l’occupazione degli ospedali da parte dei poteri lobbistici, che per la prima volta nella storia hanno potuto decidere chi può entrare e chi no, mostra sempre di più, a quasi due anni dal suo inizio, la chiara impronta neo-liberista che la contraddistingue: non ha nulla a che vedere col piano sanitario, serve per portare a termine il piano ben preciso della cricca globalista che prevede la “distruzione creativa” dell’economia italiana e del servizio pubblico in tutti i suoi aspetti.

MDM 31/01/2022

Fonte https://www.ilgiornale.it/news/cronache/liste-dattesa-infinte-negli-ospedali-ministero-salute-vuole-2006431.html

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