DI SERGIO DI CORI MODIGLIANI
Libero pensiero
I più giovani non possono sapere che 35 anni fa, l’autore italiano Alan Sorrenti, con un suo hit dal titolo “figli delle stelle” perforava l’immaginario collettivo nazionale con un suo sound originale grazie al quale riuscì a cogliere un risultato -per l’Italia e per quei tempi- davvero unico: un successo post-ideologico e trasversale.
Noi non ci fermeremo mai perchè siamo figli delle stelle, cantavano allora i giovani alla fine degli anni’70. E tra questi, la maggioranza si era staccata dal modello consociativo della politica italiana (in quel momento l’Italia era governata dalle cosiddette “larghe intese di responsabilità nazionale al fine di affrontare l’attuale emergenza”, invenzione non di Enrico Letta, bensì di Francesco Cossiga nel maggio del 1977) e i giovani scendevano in piazza non più soltanto a protestare, a sparare (come si faceva allora) a spaccare le vetrine per scaricare rabbia e frustrazione per poi finire per votare la DC il PCI il PSI il MSI.
Stava accadendo qualcosa di diverso, perchè, per l’appunto “non si volevano fermare più”.Finchè non avessero cambiato questo modello iniquo, perverso, corrotto e falso, di società italiana.
E quella canzone colpì la nazione perchè sintetizzò gli umori dei tempi.
Tempi che cambiavano con un modello di creatività nuova che fece diventare matti i burocrati di partito.
Per loro era incomprensibile.
Da allora, sono trascorsi 35 anni.
L’Italia è rimasta la stessa.
La classe politica è la stessa.
I problemi sono gli stessi identici di allora, aggravati dal fatto di trovarci oggi con 35 anni da recuperare, perchè l’Italia da allora è bloccata, immobile, paralizzata.
Pietrificata nel Tempo.
Oggi, 1 agosto 2013, nel Gran Regno d’Ipocritania, va in onda lo spettacolo del minuetto magistrale, una specie di clownerie diabolica, allestita da una sordida complicità tra i diversi poteri dello Stato che in teoria dovrebbero essere autonomi, ma in questa nazione la teoria -quando essa diventa pratica- si coniuga con la salsa della ipocrisia, dell’opportunismo, del doppiogiochismo e del trasformismo. Va da sè, sempre e comunque ai danni della cittadinanza e dell’interesse collettivo, perchè l’obiettivo consiste sempre nel garantire la tenuta delle rendite del privilegio e affermare il vero, autentico e profondo collante della vita politica nazionale: “Il Bene Pubblico è Cosa Nostra e voi state zitti, ringraziate il cielo che vi facciamo pure campare”.
In un Regno come questo, potevano verificarsi soltanto due pessime eventualità:
1). Inventarsi un marchingegno tale per cui l’attenzione generale veniva totalmente distolta dai problemi reali del paese, ossia: a) il mancato pagamento dei debiti dello Stato alle imprese e quindi l’annullamento del decreto Monti che in data marzo 2013 aveva stabilito di mettere “immediatamente” a disposizione 40 miliardi di euro per salvare le esistenze di aziende, persone, esistenze; b) la necessità urgente di creare un salvacondotto immediato di natura sociale che andasse a costruire il cordone psico-sanitario necessario e sufficiente per garantire un reddito di cittadinanza per i ceti più disagiati e per i 10 milioni di poveri veri, ripeto: veri poveri veri che l’intero management politico finge che non esistano; c) un piano di investimento per il rilancio immediato dell’occupazione giovanile che ha raggiunto la insostenibile cifra del 38,7%; d) il definitivo imbavagliamento delle banche, grazie ad apposito Decreto Legge immediato per fermare l’emorragia di risorse finanziarie che l’attuale classe politica seguita a vampirizzare dalle arterie di chi lavora, produce, imprende, attuando una furiosa decapitazione da parte dei magistrati del più corrotto sistema di gestione bancaria tra i 28 paesi membri dell’Unione Europea; d) un immediato investimento statale a favore dei beni culturali, patrimonio archeologico, incentivi all’industria turistico-alberghiera, e risorse destinate all’investimento in scienza, innovazione tecnologica e istruzione culturale pubblica al fine di far avanzare il paese e contemporaneamente assorbire occupazione intellettuale; e) un immediato piano strutturale di investimento per il riequilibrio del territorio geologico e incentivi -come ha fatto Obama in Usa- per il rilancio della produzione di energia alternativa eco-sostenibile.
2). Trovare una buona arma di distrazione di massa per evitare di affrontare anche solo uno di questi temi. E il Berluska è da 25 anni la migliore arma a disposizione delle dinastie oligarchiche italiane, vaticaniste, comuniste, fasciste, che garantisce la totale paralisi del paese.
In tal modo, è stata costruita una situazione per cui la gente è stata spinta a pensare che sia fondamentale per la nazione se Berlusconi verrà condannato oppure verrà assolto oppure rimarrà a metà.
Non è vero niente.
Anzi, se lo condannano, per la comunità è peggio.
Spero che lo assolvano.
Ecco perchè: nel Gran Regno d’Ipocritania, un Berlusconi condannato finisce per far credere alla massa delle persone che esista socialmente nella “realtà mentale” del paese un fronte politico pro-Berlusconi e un fronte politico anti-Berlusconi. Non esiste. E’ un trucco pubblicitario abilmente congegnato.
Mediaset, Mediolanum e Mondadori sono present nei consigli di amministrazione di Mediobanca che è presente nei consigli di amministrazione del gruppo Rizzoli (quindi non sono concorrenti) che sono presenti nei consigli di amministrazione della fondazione Monte dei Paschi di Siena che è presente nel consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Emilia Romagna che è presente nel consiglio di amministrazione delle quattro fondazioni popolari che gestiscono la Banca delle Marche che è presente nel consiglio di amministrazione di Intesa San Paolo attraverso la sua fondazione che è presente in Unicredit, la quale, in ultima istanza è presente in Fininvest.
E’ un giro chiuso.
E’ un circolo blindato.
Dal quale siamo tutti fuori.
Non esiste nessuno scontro in atto.
L’unico vero scontro consiste nella nolontà del potere esecutivo di andare all’attacco di bisogni, esigenze, ambizioni, progetti della collettività e della comunità nazionale, di destra, di centro o di sinistra che sia.
Condannandolo, si accelererebbe la finzione.
Se lo assolvono, invece, vince il Gran Regno d’Ipocritania.
Vince la falsità del minuetto magistrale.
Tutti si sentiranno garantisti, ma il paese avrà la possibilità di toccare con mano la loro connivenza quotidiana.
Non accadrà nulla, intendiamoci.
Ma il paese potrà sottrarsi all’ennesima truffa mediatica.
Se lo condannano, la classe politica godrà di un insperato guadagno di tempo perchè avranno la possibilità di occuparsi del Berluska carcerato nella sua villa per i prossimi 14 mesi mentre il paese affonda nella propria miseria quotidiana con finte zuffe, finti scontri, finte manifestazioni (da una parte e dall’altra) e non si potrà nè parlare d’altro, nè occuparsi d’altro, nè ingegnarsi a nient’latro se non al destino personale della più ricca famiglia italiana.
Io, se fossi Berlusconi, a costo di corromperli tutti, pagherei oro colato per farmi condannare.
Spero che lo assolvano.
Sarebbe una piccola fiammella di speranza per potersi occupare (forse) dei problemi reali del paese.
Ieri, in Parlamento, approfittando del totale disinteresse della cupola mediatica, hanno bocciato la proposta di M5s per garantire incentivi a chi assume giovani disoccupati, e hanno immesso nel decreto del fare il dispositivo che autorizza a pagare le imprese: invece che 40 miliardi subito come garantito e assicurato lo scorso marzo, 25 miliardi a partire dal 2014 entro e non oltre il 31 dicembre del prossimo anno…
Risparmiateci l’ipocrisia di farci credere che in questo impresentabile paese esista la Giustizia, il Diritto, la Decenza, il Decoro.
La realtà è ben altra: le risorse della nazione sono blindate e vengono usate per fare giochetti di borsa fingendo di essere concorrenti. Per loro è come il Monopoli.
Peccato che quelle banconote abbiano una doppia valenza: sono virtuali in mano loro, ma sono reali nelle nostre mani, quando ce le sottraggono.
Quando devono pagare, ritornano a essere virtuali.
Come nel caso del saldo dei 123 miliardi di euro dovuti alle imprese, di cui è stato avviato l’inizio di pagamento virtuale.
Un paese finto, proprio no, grazie.
Abbiamo bisogno di autenticità.
E’ un augurio sincero e ragionato per tutti noi.
Dopotutto, siamo figli delle stelle.
E non ci fermeremo mai.
Finchè non li avremo mandati a casa.
Ma non sarà la Cassazione a farlo.
Sarà un nuovo modello di cittadinanza, di comunità, di gestione della esistenzialità quotidiana di tutti noi.
Sergio Di Cori Modigliani
Fonte: http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it
Link: http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2013/08/siamo-tutti-figli-delle-stelle-speriamo.html
1.08.2012