La redazione non esercita un filtro sui commenti dei lettori, a meno di segnalazioni riguardo contenuti che violino le regole.

Precisa che gli unici proprietari e responsabili dei commenti sono gli autori degli stessi e che in nessun caso comedonchisciotte.org potrà essere considerato responsabile per commenti lesivi dei diritti di terzi.

La redazione informa che verranno immediatamente rimossi:

Messaggi che entrano automaticamente in coda di moderazione per essere approvati prima di pubblicarli o vengono sospesi dopo la pubblicazione:

Nota: se un commento entra in coda di moderazione (e quindi non appare immediatamente sul sito), è inutile e dannoso inviare di nuovo lo stesso commento, magari modificando qualcosa, perché, in questo caso, il sistema classifica l’utente come spammer e non mostra più nessun commento di quell’utente.
Quindi, cosa si deve fare quando un commento entra in coda di moderazione? bisogna solo aspettare che un moderatore veda il commento e lo approvi, non ci sono altre operazioni da fare, se non attendere.

Per qualsiasi informazione o comunicazione in merito, scrivere alla redazione dal modulo nella pagina dei Contatti

Una persona può avere un solo account utente registrato nel sito.

Commentare con utenti diversi è una pratica da trolls e vengono immediatamente bannati tutti gli utenti afferenti ad un’unica entità, senza preavviso.

SANZIONI IN CASO DI VIOLAZIONE DEL REGOLAMENTO STABILITE DALLA REDAZIONE CDC:

1) Primo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e cancellazione del commento.

2) Secondo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente ammonizione: l’account del commentatore verrà sospeso temporaneamente per 72 ore previo avviso individuale

3) Terzo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente blocco dell’account con l’impossibilità permanente di accedere al portale web

Consigliamo caldamente di leggere anche la pagina delle F.A.Q. le domande frequenti e la nostra Netiquette

La Redazione

 

I piu' letti degli ultimi 30 giorni

SI, E' COMPLICATO

blank
A cura di Davide
Il 12 Gennaio 2015
74 Views

DI CHARLES SANNAT

lecontrarien.com

Ancora una volta, quando dico che non dobbiamo vedere complotti dappertutto non sto dicendo che non ci sono affatto complotti. Dico solo che, per ora, non ci sono abbastanza elementi né per affermare che ce ne sia stato uno né per dire il contrario, perché tutto quello che sta succedendo è molto complesso.

Si, è complicato portare avanti una riflessione davvero indipendente, perché il cosiddetto confirmation bias rappresenta uno dei maggiori scogli. Esso consiste in un ragionamento inconscio, con il quale cerchiamo di provare qualcosa tenendo per veri solo gli elementi favorevoli al postulato di partenza. Detto altrimenti, per tornare a questa faccenda, mettendo insieme qualche montaggio video o qualche foto, potrei mostrarvi una realtà completamente diversa. Non bisogna cadere nelle trappole di questo confirmation bias almeno quanto non si deve negare la ben reale complessità delle relazioni internazionali.

Si, è complicato. Complicato perché abbiamo stretti legami con alcuni Paesi che, dal canto loro, hanno legami stretti con i terroristi.

È complicato perché sostenendo i ribelli siriani contro il presidente Al-Assad in realtà abbiamo sostenuto i terroristi, finanziato i terroristi, armato i terroristi e addestrato i terroristi che ora vogliono seminare il terrore in Francia.

È complicato perché l’emozione è forte, e quando l’emozione è forte la ragion vacilla.

È complicato perché i nostri prof, anche i più «radical-chic», scoprono orripilati che i loro allievi sostengono – talvolta massicciamente – le azioni di barbarie commesse, o come minimo le «comprendono» e si rifiutano categoricamente di condannarle.

È complicato andare a marciare tutti «uniti», quando sai che l’insieme dei capi di Stato del pianeta (o quasi) saranno presenti solo per cavalcare l’onda, mentre molti dei cittadini – dei quali faccio parte – sono in profondo disaccordo con le azioni politiche prese da quei dirigenti, che da anni seminano i grani della discordia che poi i popoli raccolgono nelle violenze.

Si, tutto questo è complicato, ancor più complicato considerato che il presidente ucraino viene a sfilare a Parigi quando in Ucraina i morti si contano a migliaia.

È complicato stare uniti, quando tutti i nostri politici tendono a prendere posizione per ultimi, mentre i corpi dei nostri morti sono ancora tiepidi.

È complicato parlare di Islam, dei mussulmani di Francia senza essere tacciato di «fascio» o «razzista» o «islamofobo», e ciò nonostante molte cose devono essere dette, senza peraltro cadere nell’odio.

È complicata la «libertà di espressione», i suoi limiti, o la sua geometria variabile, e molti di voi avranno in mente l’affaire Dieudonné o alcune azioni delle Femen nelle chiese, e tra alcune persone l’irritazione è profonda, senza parlare delle ritorsioni reali, numerose e ripetute, nei confronti dei manifestanti pacifici della «Manif pour tous» [La manifestazione contro la loi Taubira sul «Mariage pour tous», N.d.T.]. Ciò nonostante, se alcuni ritengono che le proprie libertà non siano state rispettate, non per questo non devono di difendere la libertà altrui. Io difendo la libertà con la L maiuscola, in tutte le sue forme, anche in quelle che mi urtano, mi imbarazzano o a volte mi ripugnano.

Si, è complicato quando leggo l’ultimo tweet di Valérie Pécresse che spiega dottamente che è indispensabile un «patriot act» alla francese, il che sarebbe come dire che il pericolo più grande al quale andiamo incontro è la riduzione delle nostre libertà, o da parte dei nostri politici o da parte dei terroristi… triste scelta, non credete?

È complicato andare a manifestare se questo vuol dire dare il consenso a leggi liberticide che non impediranno MAI a un terrorista di colpire dove gli pare, ma che corroderanno il diritto fondamentale dei cittadini a pensare.

Si, cari amici, tutto questo è molto complicato. Anche manifestare contro il terrorismo è complicato. Come si può pensare, anche solo per un secondo, che marciare possa permettere di lottare contro il terrorismo? Al terrorismo e ai nostri nemici assassini del nostro popolo si dichiara guerra. Non si «marcia» contro di loro… salvo che con le armi in mano. Ciò nonostante, marciare significa affermare la nostra determinazione collettiva a combatterli, ed è quello che dicono i milioni di francesi per le strade. Vi combatteremo.

È complicato, e tutti quanti possiamo trovare una o più ragioni per non manifestare, per non riprenderci, per non associarci alla tragedia che ha colpito il nostro Paese. Eppure, qualunque cosa voi pensiate o crediate, quello che è successo questa settimana condizionerà il nostro Paese per i prossimi mesi e le prossime settimane. È una cesura storica, un punto di rottura.

Perciò andrò a manifestare senza esitazione.

La storia ci insegna che sono le minoranze che scrivono la storia. Ogni volta. La maggioranza silenziosa è prima di tutto silenziosa, lascia campo libero alle minoranze attive. Quello che ci attende è un futuro oscuro.

Credo che andrò a manifestare con mia moglie e i miei figli. Manifestare per dire che non ho paura, pensando alle 17 persone che non potranno più marciare.

Manifestare perché la Libertà val bene una marcia, anche se le vignette di Charlie Hebdo mi hanno irritato, ma non mi hanno mai ferito né ucciso. Il mio «Dio», nella sua infinita saggezza e amore, è ben al di là di questo humor temporaneo da semplici mortali, fossero pure miscredenti.

Manifestare perché vediamo bene le tentazioni oscurantiste di una parte non così minoritaria come quella di una frangia della nostra popolazione.

Manifestare perché i nostri padri ci hanno lasciato in eredità un’idea precisa di Francia e di Libertà, e perché molti di loro non hanno esitato a sacrificare le loro vite per permettere ai figli di vivere in un paese libero.

Manifestare perché non si possono uccidere i nostri concittadini poliziotti abbattendoli come cani, e peraltro non facevano parte di Charlie Hebdo

Manifestare perché non si può abbattere con una raffica alle spalle una vigilessa, che non era di Charlie Hebdo

Manifestare perché non si può uccidere un ebreo (francese) solo perché è ebreo, altrimenti vorrebbe dire che si può uccidere un cristiano perché cristiano o un mussulmano perché mussulmano.

Manifestare da uomini e donne liberi, liberi di pensare quello che ci pare, liberi di essere Charlie o Amhed

Manifestare perché, per ora, non possiamo fare altro

Manifestare perché nel nostro inno nazionale noi marciamo, marciamo per la nostra Libertà.

«Nel voler soffocare le rivoluzioni pacifiche si rendono inevitabili le rivoluzioni violente» JFK

Charles Sannat

Fonte: www.lecontrarien.com

Link: http://www.lecontrarien.com/2015/01/12

12.01.2105

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da MARTINO LAURENTI

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Notifica di
4 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments

FORUM DEI LETTORI

RSS Come Don Chisciotte Forum – Argomenti recenti

  • Pre e Post Patriarcato. 11 Dicembre 2024
    Prima dell'avvento del patriarcato. Dopo l'avvento del patriarcato.
    Esquivèl
  • La scommessa: geostrategia 10 Dicembre 2024
    Se abbiamo finito gli svarionamenti, alla "abbiamo vinto abbiamo perso", per questa prima "tranche" di degustazioni al massacro inutle di poveracci (al solito) potremmo forse farci la domand...
    GioCo
  • Al Jolani vero muslim ? Per niente. 10 Dicembre 2024
    Qualche dubbio dopo Al Baghdadi, criptojewish criminale tanto quanto i suoi tagliagole, mi era venuto. Adesso qualche indizio a conferma che Abu Mohammed Al Jawlani ( Al Jolani ) sia in rea...
    oriundo2006
  • Articolo del 2020: Tutti i rischi del deposito ENI di Calenzano (oggi 2 morti, 3 dispersi, 9 feriti n.d.r. ) 9 Dicembre 2024
    Tutti i rischi del deposito ENI di Calenzano DiGian Luca Garetti/Lascia un commento/3 Novembre 2020 Abbiamo intervistato Maurizio Marchi della sezione di Medicina Democrati...
    marcopa
  • Eppure... 8 Dicembre 2024
    La morte, da noi in occidente forse il timore più grande, di certo abbiamo un atteggiamento ipocrita, falsamente feticista, dove la "Signora in Nero" comanda su tutto e su tutti. La realtà ...
    GioCo
1 / 146 Pagine


blank