di: Douglas Herman
Watson fissava Holmes, certamente non aveva capito bene quello che l’ispettore aveva voluto dire. “Perché mi guarda in quel modo, Watson? Ma realmente crede che una obiettiva inchiesta giudiziaria escluda qualsiasi altra interpretazione? Le prove possono essere aggiustate o manomesse ed il caso rimane aperto finché uomini coscienziosi continuano a nutrire ragionevoli dubbi circa la qualità dell’inchiesta e quei dubbi risultano più grandi delle certezze”.
“Ma Dio mio, Holmes, la possibilità che agenti del Mossad abbiano dirottato i nostri aerei per farli schiantare sui grattacieli di New York mi sembra al momento la più fantasiosa delle ipotesi; ciò nonostante sono desideroso di ascoltare la sua teoria”.
Sherlock Holmes allontanò la pipa. La cenere che bruciava gli ricordò il crimine di cui stava per parlare e puntò la cannuccia verso il dottore che appariva scettico. “Consideri il loro motto: ‘Per mezzo dell’inganno combatterai la guerra’. Essi hanno guadagnato tutto dall’11 settembre in cambio probabilmente della perdita di alcuni uomini fanatici – nella tradizione di Giuda Maccabeo. Essi hanno ottenuto l’attivo coinvolgimento degli americani nel Medio Oriente per i prossimi anni; hanno ottenuto maggiori aiuti economici; hanno ottenuto una maggiore antipatia degli americani verso il popolo islamico – e hanno ottenuto simpatie verso Israele. L’operazione condotta con successo – se così è avvenuta – è stata diabolica e nello stesso tempo brillante”.
“Ma un’ipotesi non prova alcun coinvolgimento” obbiettò Watson in modo deciso. Sherlock Holmes accennò di sì, “Pensi per un momento a come sono sempre indottrinati i militari delle Forze Speciali, Watson, addestrati a compiere missioni pericolose nel cuore del territorio del nemico. ‘Missioni suicide’ sono definite in decine di film di Hollywood. Ora se un piccolo paese come Israele – più piccolo del Galles – potesse ottenere tutte quelle cose che ho prima ricordato, non sarebbe verosimile in un film di Hollywood?”.
“Sì – sarebbe sicuramente plausibile” ammise Watson “Ma il fatto che una cosa sia verosimile non è una prova di colpevolezza.”
Watson si fermò gurdando verso la finestra. Dal 10° piano dell’Hoboken egli poteva guardare oltre il fiume Hudson e vedere il profilo di Manhattan. La notte prima avevano guardato un film intitolato Pushing Tin, che parlava di controllori di volo. Il film iniziava con aerei di linea che pericolosamente sfrecciavano vicino al World Trade Center e Watson si chiese come qualcuno a new York potesse ancora vedere quelle immagini. Quindi parlò in modo deciso. “Io mi rifiuto di credere che il nostro alleato, Israele, abbia potuto fare una cosa simile. I teorici della cospirazione preferiscono accusare tutti eccetto i veri colpevoli, i sauditi, le cui immagini sono state catturate dalle telecamere all’aeroporto”.
Holmes rispose tranquillamente. “Ma nessuno dei cosiddetti dirottatori sauditi è mai stato ripreso all’aeroporto, né è mai apparso nelle liste dei passeggeri degli aerei dirottati. Lei ed io dobbiamo mostrare all’aeroporto un documento d’identità con tanto di fotografia. E allora tutti questi cosiddetti terroristi viaggiavano a Los Angeles come Sig. Smith e Sig. Jones?”
“Ma il Mossad non poteva essere coinvolto,” insistè Watson. “Sono loro che ci avevano informato prima dell’11 settembre che i terroristi stavano progettando un atto spettacolare, ci avvertirono di stare accorti.”
Holmes scrutava il suo risoluto amico mentre si trovava in piedi incorniciato dalla finestra. Subito sotto di loro, nel Liberty State Park, un trio di israeliano aveva festeggiato mentre il World Trade Center era in fiamme. “Si rende conto, mio caro Watson, che anche molti anni fa il Mossad aveva avvertito gli Stati Uniti riguardo un possibile atto terroristico? Il Mossad ebbe una segnalazione circa un pesante automezzo Mercedes carico di esplosivo che era stato preparato per esplodere in qualche obiettivo scelto in Libano. Essi fornirono un generico allarme – nulla di specifico riguardo il furgone – come “inviare una previsione meteorologica” ammise più tardi un membro del Mossad. Bene, qualche tempo dopo, quel mezzo si avvicinò all’accampamento dei Marine, superò a gran velocità la postazione di guardia – successe venti anni fa, ora che mi ricordo – e demolì l’edificio, uccidendo 241 marine che stavano dormendo, marine che si trovavano là a Beirut apparentemente con lo scopo di mantenere la pace.”
Watson sembrava tranquillo. “A me dispiace sentire questo ma non è una prova del coinvolgimento di Israele nell’11 settembre. Sto ancora aspettando una prova tangibile.”
“I fili del tessuto si intrecciano sempre più stretti, Dottor Watson. Ascolti. Nell’estate del 2001, supposti terroristi si addestravano come studenti dell’aviazione nelle scuole di volo della Florida del sud e abitavano solo ad alcuni isolati da presunti studenti d’arte – giovani israeliani impegnati ad entrare negli edifici federali di alta sicurezza. Normalmente gli artisti cercano di entrare nelle gallerie, non crede? Ma ancora più strano, i terroristi e gli ‘studenti d’arte’ hanno vissuto nella precisa stessa strada a Hollywood, Florida. Questo è veramente un enigma terrificante, vuole ammetterlo? … Come potevano non conoscersi – due gruppi di stranieri semiti che cospiravano in una terra lontana? E quando il conoscersi in anticipo diventa complicità? Vuole supporre per un minuto che il Mossad non solo conoscesse quel gruppo ma che lo avesse anche infiltrato e che conoscesse i suoi scopi diabolici, e che perfino lo avesse incoraggiato? Consideri questa analogia, mio caro Watson. Il suo vicino ha una bella villa e un’estesa proprietà ma è alquanto vanitoso, sciocco e soddisfatto di sé; chiami questo posto America. Lei, Watson, rappresenta Israele e diffonde una voce che un vicino più distante intende colpire il signore della grande proprietà ma resta completamente vago sui dettagli. La settimana dopo quella villa viene distrutta dalle fiamme. Le prove vengono lasciate sulla scena – articoli e libri religiosi ritenuti appartenere a quel vicino. Su chi indagherà più energicamente la polizia – su lei o sull’altro vicino?”
“Su quest’ultimo,” replicò Watson.
“Elementare,” proferì Holmes. “Ma supponga ora che un’inchiesta anche superficiale porti alla luce che tra i due vicini (lei e il sospetto) non scorreva buon sangue; i sospetti non andrebbero allora posti su entrambi? E da quando una prova sulla scena del crimine, perfino una “prova reale”, è accettata come elemento conclusivo in un tribunale? Supponga che io lasci il suo stetoscopio sul banco di un bar e che qualcuno lo scopra più tardi; così non dovrebbe un Corano dimenticato in un bar far sorgere dubbi e l’idea di una prova costruita? Ricordi – ‘Con l’inganno farai guerra’ non è solo un motto ma un provato e reale metodo usato dalla migliore agenzia spionistica del mondo. Uno dei requisiti caratteristici di una operazione segreta condotta con successo è quello di far ricadere la colpa su altri individui o gruppi. Ha funzionato perfettamente quaranta anni fa, durante un famoso crimine a Dallas e sembra che abbia lavorato di nuovo alla perfezione.”
Holmes scosse il suo capo tristemente. “Gli americani sono gente di buon cuore, gente stupida che ama la giustizia in senso astratto, perseverando in una concezione infantile e fiabesca che il bene trionfi sul male ma all’interno della trama di uno spettacolo televisivo. Le forze sinistre del male, sia quelle dello stato-dentro-lo-stato tipico di tutti i servizi segreti come il Mossad, sia la Mafia o la Chiesa Cattolica Medievale, manifestano mezzi di auto-conservazione o hanno un codice morale pragmatico, che permette all’assassinio di essere un mezzo per far politica. L’ex ufficiale del Mossad, Victor Ostrovsky, disse: ‘L’intifada e il risultante degrado dell’ordine morale e dell’umanità sono il risultato diretto della megalomania che caratterizza le operazioni del Mossad’ …. Ecco da dove parte tutto. Questo sentimento che tu puoi fare quello che vuoi, a chi vuoi, per quanto tempo vuoi, perchè tu hai il potere.”
“Non riesco ancora a capire bene,” replicò Watson.
“Mio caro Watson,” iniziò Holmes “secondo un iinvestigatore della scientifica, ‘l’11 settembre è stato l’evento che definisce il nuovo secolo, usato per giustificare un crescere senza precedenti delle politiche militaristiche e repressive dentro gli Stati Uniti e altrove’. Allora quello che ci dobbiamo chiedere riguardo l’11 settembre, è stata il Jihad o i servizi segreti? – chi era coinvolto e chi ne ha beneficiato? Io non posso ulteriormente provare la mia ipotesi – e il Mossad potrebbe non essere il solo colpevole – ma il coinvolgimento di altri è fuori discussione.”
Traduzione di comedonchisciotte.net
“Pubblicato originariamente su EtherZone.com: la ripubblicazione è permessa con questa nota e iperlink intatto”
Douglas Herman, saggista internet, è un veterano USAF che crede che il patriottismo inizi a casa propria.
Può essere raggiunto a: [email protected]
Published in the March 22, 2004 issue of Ether Zone.
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