Il sale marino integrale, che contiene oltre al sodio piccole quantità di altri elementi utili, è un cibo molto astringente che fornisce potenza ed energia alle pietanze.
È senza dubbio da preferire al comune sale da tavola raffinato. Si sbaglia ugualmente, però, se si eccede nell’uso perché, oltre a provocare ritenzione idrica, il sale nel tempo può causare pressione alta, perdita di calcio nelle ossa (aumentando quindi il rischio di osteoporosi), costipazione, disturbi al cuore e ai reni e ulcere duodenali.
Se la tua urina è scura vuol dire che molto probabilmente stai consumando troppo sale. Altri sintomi di un eccesso di sale possono essere muscoli induriti, tendenza a tenere i denti troppo serrati, capillari visibili nel bianco degli occhi, feci dure, piccole e scure (simili agli escrementi di coniglio) oppure al contrario lucide e brillanti (in medicina tradizionale cinese si dice in questo caso “costipazione yang”).
Gli orientali preferiscono usare il sale in forme diverse sotto forma di tamari (salsa di soia), miso, insalatini invecchiati o freschi e prugne salate umeboshi. Si tratta comunque di condimenti molto saporiti che non vengono usati normalmente (e saggiamente) in quantità eccessive.
Anche noi dovremmo imparare ad assumere il sale con moderazione piuttosto che eliminarlo completamente dalla nostra alimentazione e coloro che hanno accumulato sale eccessivo negli organi, specialmente quello derivato dai prodotti animali, dovrebbero mangiare molte verdure crude (masticate molto bene o sotto forma di estratti) per iniziare, dopo qualche tempo, a disintossicarsi.
Ma quanto sale dovremmo consumare al giorno?
Non si può dare una misura valida per tutti, le quantità variano per ogni singola persona a seconda del tempo, dell’attività svolta e di altri fattori.
In linea generale si deve stare molto attenti ai cibi troppo lavorati e già pronti che ne sono ricchissimi, agli affettati e ai formaggi stagionati, agli spuntini salati tipo arachidi e patatine. L’ideale sarebbe scegliere spezzafame più sani e cercare di preparare in casa zuppe, salse e pietanze usando meno sale sia per cucinare che a tavola (i cibi precotti che si trovano normalmente al supermercato ne sono invece pieni)
Se ridurrai gradatamente il consumo di sale, dopo circa quattro settimane il tuo palato si adatterà e inizierai ad apprezzare di più il naturale sapore dei cibi.
Prova ad insaporire i piatti con erbe aromatiche, spezie, aglio, cipollotti, porro, succo di limone.
Sostituiscono egregiamente il sale e in più apportano al tuo organismo tanti benefici.
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VB