FONTE: PENSARE IN PROFONDO (BLOG)
Rifondazione Comunista non ha da rifondare nulla. Il suo declino e la lenta morte sono testimoniate dal modo in cui una parte dei suoi dirigenti, e della corte di intellettuali che li segue, parlano a quella che dovrebbe essere la sua base di riferimento. Un linguaggio incomprensibile e che può andare bene in qualche salotto o tra poche e selezionate elite.
Cosa volete che capisca uno quando sente Giordano dire “A Gennaio ci vuole una nuova fase politica. Chiediamo una verifica” o Bertinotti affermare “Riproposta una evidente difficoltà tra esecutivo e parlamento”.
La sindrome del cashmere attanaglia quell’accozzaglia di geni della politica che, purtroppo, ho votato. Gente che si avviluppa nella forma perchè manca di sostanza, di una strategia seria ed alternativa a tutto quanto ci circonda.
Cosa vorrei da costoro? In primo luogo che fossero messi nella condizione di godere in pace la loro pensione da notabili della politica.
Azzerare quella pletora di finti comunisti, alla ricerca del verbo che fu, sarebbe già un bell’inizio per ritrovare l’entusiasmo e ricominciare di nuovo.
Parole, chiacchiere, analisi di difficile interpretazione in sostanza il vuoto assoluto.
Il paradosso di una strategia alternativa è fare in modo che i processi in atto maturino fino in fondo. Lavorare in modo pesante su quelli. Senza guardare in faccia a nessuno. Assumersi il compito e la responsabilità di passare il proprio tempo in galera, se necessario. Riempire le strade ed i quartieri con la resistenza e la rabbia che c’è. Plasmarla e farla esplodere. Tenere conto delle situazioni concrete del suo popolo o di quello che aspira a rappresentare.
Quello che leggiamo è politichese, analisi tutte interne al sistema di valori e di compatibilità in essere. Nulla che vada al di là del proporre una logica del tipo “non esagerate troppo”.
Mendicare pezzi di welfare, sapendo che il risultato è a somma zero, è una chiara indicazione di connivenza con il sistema in essere.
La questione, compagni, non sono le briciole. Quelle i borghesi “illuminati” ed i partiti “popolari” sanno bene quando e come distribuirle. Non c’è bisogno di rifondare nulla per quello. Basta quello che c’è. Cosa volete che cambi nella vita di una pensionata (esempio mia suocera) che ha 470€ al mese di pensione, che riesce a vivere in affitto solo perchè lo paga sua figlio (550€ al mese) e che divide il suo latte serale con la gatta?
Due giorni fa la parrocchia le ha fornito un pò del minimo per andare avanti e tra un pò avrà quella briciola che per questo anno, e fino a che ci saranno fondi, il governo di monsignore Prodi le darà.
Quello che vogliamo è un movimento che abbia come riferimento il pane nella sua totalità, ed il forno che lo cuoce con la materia prima che serve per alimentarlo e produrlo. Il resto sono chiacchiere inutili.
Fonte: http://pensareinprofondo.blogspot.com/
Link: http://pensareinprofondo.blogspot.com/2007/11/rifondare-cosa.html
28.11.07