Rete 5G: Il governo fa marcia indietro sull’innalzamento dei campi elettromagnetici

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Dai due decreti omnibus agostani che erano in discussione, il Consiglio dei Ministri ha tolto la norma che prevedeva – secondo la bozza circolata nei giorni scorsi – l’incremento a 24 Volt/metro e oltre dei limiti di legge di esposizione ai campi elettromagnetici artificiali di reti e apparecchi telefonici mobili, iniziativa fortemente contestata in queste settimane da associazioni e scienziati di livello mondiale.

Il decreto “asset e investimenti” approvato dal governo il 7 agosto, durante l’ultima seduta prima della pausa estiva, scontenta i grandi player delle telecomunicazioni che spingevano per l’approvazione della legge (che ormai fa il governo e poi il parlamento ratifica) che, secondo loro, deve adeguarsi alla media Ue.

Ci fa notare l’Ansa che “Il valore massimo delle emissioni elettromagnetiche raccomandato dall’Unione europea è di 61 volt per metro. Un livello non vincolante, solo indicativo, contenuto nella Raccomandazione del Consiglio europeo 519 del 1999. Ma la normativa italiana è appunto molto più restrittiva, con la legge quadro 36 del 2001 e il Dpcm dell’8 luglio del 2003 che fissano un limite massimo di 6 v/m.” E già si capisce da che parte sta: la colpa è dell’Italia che non liberalizza le emissioni elettromagnetiche innalzando i livelli. Ci mancherebbe altro, per una volta che non facciamo immediatamente quel che vuole il grande capitale a svantaggio della salute pubblica!

Infatti, per le imprese di telecomunicazioni riunite in Asstel il livello nostrano risulta troppo basso. “Le linee guida internazionali per la protezione della popolazione dall’esposizione ai campi elettromagnetici applicano un fattore di riduzione di ben 50 volte alla potenza elettromagnetica che potrebbe produrre effetti potenzialmente nocivi”.

Intanto, prima del Cdm, fior fior di scienziati avevano firmato un appello contro l’innalzamento dei livelli dei campi magnetici per far girare la rete 5G, esprimendo “grande preoccupazione” in caso di approvazione della norma d’urgenza per i potenziali danni gravi alla salute dell’uomo e dell’ambiente.

Per il momento, il pericolo appare scongiurato.

Le radiofrequenze restano nei limiti, ma viste le politiche di digitalizzazione forzata in atto, architrave della “Quarta rivoluzione industriale” modello Davos, sono consigliabili allerta e sangue freddo.

Della serie: rimanda pure a domani, quel che non puoi fare oggi.

Soddisfatto ma prudente il giornalista Maurizio Martucci, che lotta senza quartiere da anni informando sui pericoli della rete 5G:

“Qualcuno mi scrive, tra le lacrime, che i miracoli esistono davvero. Io resto però cauto, certo che torneranno presto all’attacco”.

08.08.2023

FONTI

https://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2023/08/07/fonti-salta-la-norma-sullinnalzamento-delle-emissioni-5g_85b63638-0aaf-4dff-9d14-98595cf19bdc.html

https://t.me/MaurizioMartucci/1353

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