REGIONALI 2015, RENZI HA GIA' IL FIATONE E SALVINI E' PRONTO PER GOVERNARE (10 RIFLESSIONI SUL VOTO)
DI ANDREA SCANZI
ilfattoquotidiano.it
Renzi ha già il fiatone. Da vecchio democristiano quale è, dirà di avere vinto anche quando ha perso. In realtà ha preso una botta in fronte (quella fronte così inutilmente spaziosa) così grande che ancora deve accorgersene. Dieci considerazioni.
1. E’ difficile perdere quando si vince 5-2: è proprio un controsenso logico palese. Renzi però ce l’ha fatta. Quattro regioni erano scontate (Toscana, Marche, Umbria, Puglia) e ciò nonostante in Umbria – regionali e comunali – il Pd ha rischiato tanto. Inoltre i candidati in queste regioni non erano renziani della prima ora, ma più spesso politici che c’erano già molto prima di Renzi, e talora anche poco ortodossi (Emiliano, Rossi).
2. L’unica vittoria pienamente renziana è quella in Campania con De Luca, e io non me ne vanterei. (Nota a margine: chi è causa del suo male pianga se stesso. Campani, piangete: ne avete motivo).
3. I due candidati più renziani erano Alessandra Moretti e Raffaella Paita. Entrambe ‘impresentabili’, anche se per motivi diversi. La Moretti ha inanellato gaffe su gaffe e incarna la totale impreparazione delle droidi renzine. La Paita è molto peggio: prosecuzione dichiarata del burlandismo, finta nuova, indagata. Il gattopardismo 2.0 ai livelli più deleteri. Renzi aveva puntato tutto su Moretti (con tanto di video in auto agghiacciante) e Paita (inviandole le Charlie’s Angels del renzismo: Boschi, Madia, Pinotti, Serracchiani). Se n’è fregato, come sempre, delle critiche. I risultati si sono visti.
5. A proposito: la partita di Renzi alla Playstation di ieri sera è stato il suo sforzo intellettuale più gravoso degli ultimi anni. Siategli vicini (#renzistaisereno).
6. Perdere con Toti pareva impossibile a tutti, ma Renzi ce l’ha fatta. E’ impresa vera: applausi. Qualcuno potrebbe chiedersi come sia stato possibile. Toti è stato sottovalutato da tutti. Anche negli studi televisivi, quando gli espertoni e i parlamentari (anche del Pd) ne parlavano, il loro riassunto fuori onda era: “La Paita è improponibile, ma vincerà perché Toti è un signor nessuno, al limite arriva secondo il Movimento 5 Stelle”. Io ero convinto del 6-1, lo ammetto, e avendo perso la scommessa mi sono dovuto comprare tutti i cd di Mengoni (aiuto), ma ho sempre detto e scritto che Alice Salvatore non aveva alcuna chance e sarebbe arrivata (ottima) terza. L’intellighenzia tende a ritenere invotabili quelli che reputa antipatici. Tipo Toti. La solita autoreferenzialità. E nel frattempo la destra, abituata a turarsi il naso, vince.
7. Conosco decine di persone di sinistra che, pur di non veder vincere Paita e Moretti, hanno votato Toti e Zaia. Li conosco anche tra i parlamentari di Sel, che pure per esempio in Veneto appoggiavano la Moretti. Questo spiega le loro Waterloo e, al contempo, ribadisce quanto quelle due scelte siano state scriteriate.
8. Il Movimento 5 Stelle ottiene un ottimo risultato. La “seconda fase” che privilegia i contenuti, che contempla la tivù e che vede i parlamentari in primo piano (e non sullo sfondo dietro Grillo-Casaleggio) sta pagando. Anzi ha pagato: è la seconda forza nazionale. Renzi ha fallito anche qui: nel non ammazzare politicamente l’unica forza che teme realmente. Lo aveva promesso e non ce l’ha fatta. Per i 5 Stelle, però, c’è il solito problema: se si vuole correre sempre e solo da soli, scelta va da sé rispettabilissima, il massimo che puoi ottenere è arrivare secondi. Una ipotetica forza Savatore-Pastorino, in Liguria, avrebbe vinto.
9. Come fece a suo tempo la Bresso in Piemonte, i renziani – tipo la Serracchiani – hanno incolpato Pastorino e i civatiani per la (meravigliosa) sconfitta della Paita in Liguria. Questa “nuova” classe politica, tanto dannosa quanto caricaturale, si caratterizza per un’arroganza carnivora smisurata. Prima ti cacciano dalle commissioni o magari dal partito; ti trattano come paria, ti bastonano ogni giorno: poi, se qualcuno nel Pd osa ribellarsi, si arrabbiano perché i sottoposti hanno osato alzare la testa. Evidentemente sono convinti che, nel Pd, tutti i “dissidenti” siano come Bersani, che si è ridotto a fare pure lui il testimonial della Paita nonostante le continue mazzate ricevute dai renziani. Se la Paita ha perso non è per colpa di Pastorino: è per colpa della Paita.
10. Salvini è pronto per governare. Ha un consenso ormai trasversale, ha sfondato definitivamente anche al centro ed è il vero leader del centrodestra. Se – come è naturale – deciderà in salsa nazionale di presentarsi con tutte (ma proprio tutte) le forze del centrodestra, può eccome vincere le elezioni. Le regionali di ieri spostano dunque il quadro globale. Fino a ieri il goffo bulletto Renzi poteva fare il gradasso e minacciare le elezioni, certo di avere vinto. Ora è ancora favorito, vantando la nota benevolenza di larga parte dei media, ma vincente sicuro proprio no. Sono cambiati i rapporti di forza. L’Italicum, nato per uccidere il M5S, paradossalmente potrebbe aiutare proprio i 5 Stelle; e Salvini è in totale ascesa. Tenendo conto che dal trionfo alle Europee è passato solo un anno, Renzi appare un po’ stanchino (cit). La sua narrazione del Bene (lui) contro il Male (i gufi) non funziona più. E le sue supercazzole paiono avere già la muffa.
Andrea Scanzi
Fonte: www.ilfattoquotidiano.it
1.06.2015
Condivido tutto (strano per me) di quel che dice Scanzi.
Breve riflessione post elezione:
Beh se la tua speranza del futuro è quella di vedere la lega vincere le prossime politiche si salvi chi può!
Ti fermi solo alla prima parola del 10?
Tranquillo Stodler non era polemico il mio commento 🙂
Parliamo del mito della Patria.
Patria sotto-intende terra, la terra che costruisce l’identità di una provenienza. Nella misura in cui questa terra esiste, questo spazio in un "adesso", da qualche parte raggiungibile a nostro piacimento, noi abbiamo un "qui ed ora" dell’immaginazione dove collorare una identità, una nascita che colora in qualche modo la nostra appartenenza.
Così, se nasci in un paese e poi emigri in un altro, porti dietro le immagini della terra natale, la cerchi e la riproduci in casa dell’ospite, nella misura di un consentito. Così riempi quella casa di suoni, ricordi, profumi o gusti e relazioni di chi condivide con te pezzetti di quella identità.
Ma sotto indende anche altro, più forte. Sotto intende un patto silenzioso (non necessariamente segreto, però comunque tramandato nell’intimo) un progetto sociale comune di un entità etnica, accettato e condiviso con altri che in quel gruppo e in quella cultura si riconoscono.
Valori, credenze (non necessariamente religiose), bisbigliate non perché siano "verità assolute" o "vergognose" ma perché risuonano come legami, forti quanto più forte è il sentimento d’amore che li accompagna e non sia ha di certo voglia di condividerle con chiunque. Meno ancora con chi le ignora o non le rispetta. Oggi più che mai l’occidente, sempre più grezzo e menefreghista.
Da qui a dire che poi siano condivisibili con chiunque la strada è lunga. Probabilmente la pratica dei guerriri vichinghi di offrire come Sacra per la condivisione del consumo (ingestione) al primo e più rispettato guerriero e via discendendo verso i meno rispettabili, la bacinella che cumula ogni prodotto spontaneo del corpo (a parte se non sbaglio feci e urina) "donato" dagli stessi, forse oggi non sarebbe facile riprodurla con lo stesso spirito nella nostra cultura, anche se il fetish nostrano riesce di certo fare di peggio e pure senza il sacro di mezzo.
Ma per fortuna c’è una grossa, se non imponente fetta di legami che poi producono pratiche, che nessuno potrebbe criticare in qualunque forma, a meno che non porti dentro un Anima Arrogante.
E’ pericoloso parlarne, dato che qualunque traduzione matura nel Mondo Terreno, è di per se già con i segni del marcio prossimo venturo evidenziati.
Ma qualcosa si può dire. Ad esempio che un legame è tale se è sentito con la forza emotiva adeguata. Un Leader ha tantissimi modi per creare legami, certo è che Walt Disney non crea gli stessi legami di Hezbollah, della Cina o della Federazione Russa. Il Caro Walt, lo ricordiamo, mori in perfetta solitudine e nel vuoto della sua fiabesca casa disney (lasciato da tutti, perfino gli affetti più vicini) piangendo amare lacrime, mentre guardava chissà con quali occhi i bambini giocare nel suo immenso parco di divertimenti. Dicono perché era un Tiranno. Più probabilmente perché era un malato mentale, malato di protagonismo. Nessuno sente fischiare le orecchie?
Dovreste. I legami sono inevitabili, ma per arrivare ad invidiare questi, ci vuole un genio.
Del male, sicuramente, ma pur sempre un genio.
Davvero ottimo l’articolo di Scanzi, cui mi permetto di aggiungere alcuni punti:
1)L’ unico fatto positivo per il pd era la considerazione che teneva 16 regioni su 20 pero’, senza nulla togliere a nessuno, Lombardia Veneto e Liguria( cui si aggiungerebbe anche il Piemonte se non fosse intervenuto il soccorso rosso di magistratura democratica) sono in mano al "nemico" e il loro peso politico, numerico, finanziario e produttivo e’ determinante molto piu’ di altre regioni
2)Il pd e’ passato in un anno dal 40 per cento abbondante di consensi ad un 25 per cento: il che significa, in due elezioni caratterizzate da alto astensionismo, che il 15 per cento dell’elettorato del pd, cioe’ quasi la meta’, o ha votato per altri partiti o non ha votato. E considerando che il trionfo del 40 per cento era venuto sulla fiducia e sulle false promesse del Bomba, il fatto che tale consenso si sia praticamente dimezzato dopo averlo visto governare la dice lunga: uno era un giudizio ex ante, uno ex post.
3)Il vento politico sembra decisamente cambiato:anche nelle trasmissioni televisive e sui quotidiani solitamente piu’ servili al figlioccio della Merkel non si risparmiano critiche a Renzi, al renzismo e ai renziani, cosa che prima non era assolutamente ammessa per lesa maesta’.
4) La situazione all’interno del pd e’ davvero esplosiva, potrebbe succedere di tutto e visto che le Matteo’s Angels(Boschi, Moretti, Serracchiani) non sembrano essere dei veri e propri geni strategici quella che ora e’ minoranza potrebbe presto diventare maggioranza.
5)Sia il movimento 5 stelle che la Lega sono in ottima salute e in fase decisamente ascendente a differenza del pd che sembra in crollo irreversibile. I pentastellati si dimostrano a pochissimi punti di scarto dal pd su livello nazionale, il centro destra se corresse unito avrebbe probabilmente comunque più del 25 per cento, con prevalenza della lega al nord, di Forza Italia e della Meloni al sud. Si prospetta una corsa a tre davvero interessante con tutti i pretendenti al 33 per cento di possibilità, ma sono convinto che, in caso di ballottaggio ad esempio tra pd e 5 stelle la maggioranza degli elettori del centro destra voterebbe per i 5 stelle piuttosto che per il Renzi traditore del patto del Nazareno.
Uno degli ultimi baluardi europei della troika e delle sue infami politiche sta per crollare, basta davvero poco, che crolli da sinistra o da destra poco importa: il gran giorno non e’ piu’ una chimera.
Anche i 5 stelle sono ormai pronti per governare, ma che governi la Lega o i 5 stelle poco importa, l’importante e’ mandare a casa il PD.
Hai perfettamente ragione.
ok
La speranza degli sciacalli e delle iene …
“Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno
gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti Gattopardi, sciacalli e
pecore continueremo a crederci il sale della terra”.
Il Gattopardo, di Giuseppe Tomasi di Lampedusa