DI GABRIELE ADINOLFI
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Innanzitutto una premessa: qualunque delle due parti abbia eventualmente abbattuto il boeing 777, nulla questo può cambiare sui punti di vista riguardanti le ragioni del conflitto. I tentativi reciproci di demonizzarsi, a dimostrazione che l’altro contendente è inumano, non possono essere condivisi né rilanciati da persone di buon senso e con un briciolo di decoro.
Poi le reazioni: i separatisti russi danno l’impressione di essere in grado di provare che non sono loro gli autori della strage; Putin a caldo ha scaricato la responsabilità su Kiev, non accusandola però dell’abbattimento ma di averne creato le condizioni rifiutando il cessate il fuoco, il che è ben altra cosa; Obama si è rivelato almeno inizialmente cauto e restio a impugnare la morte dei 23 civili americani a bordo di cui, nell’elenco delle nazionalità, la Radio del Sole24ore non ha fatto stranamente menzione.
Quindi la bizzarria: il boeing che non doveva sorvolare il luogo del conflitto sembra vi sia stato indirizzato con un cambiamento di rotta impostogli da terra mentre viaggiava nel cielo polacco. Infine il quadro.
Quest’abbattimento rischia di provocare una reazione americana che andrebbe persino oltre i disegni della Casa Bianca e la sua politica dell’affidamento agli “alleati” del presidio delle zone calde. E quando avviene? In questi giorni, dopo l’avvicinamento di Mosca con Tel Aviv e dopo l’incontro di Putin con la Merkel a Rio de Janeiro all’indomani della cacciata del dirigente della Cia di Berlino, la linea distensiva cara ai tedeschi sembrava prevalere e, soprattutto, l’Inghilterra, ovvero il soggetto che, insieme all’Internazionale liberal trozkista ombra di Soros, più spinge per la tensione estrema, rischiava di finire del tutto isolata.Il diavolo quando vuole ci mette la coda. A volte usa sicari, magari assoldati in uno dei due eserciti, a volte il caso gioca per lui offrendogli imbecilli, sprovveduti, estremisti idioti e altri casi umani.
Spesso, però, sappiamo che il satanasso mistifica e ci racconta balle clamorose che per un certo tempo risultano credibili a tutti, anche perché ripetute da tutti, in primis dalle agenzia stampa. Probabilmente stavolta non rientriamo in questa casistica. così ricca nel passato anche recentissimo, ma finché non le affermazioni generali bensì uno studio attento delle contraddizioni eventualmente emerse tra le versioni ufficiali, non lo escluderà del tutto, chi si sente di negare a priori l’ipotesi che un’intelligence ultra-atlantista che gode di complicità in Polonia e di una forte antenna in Olanda, abbia invece commesso un semplicissimo attentato?
Certo: non è che un’ipotesi. L’altra è che sia il tempo buono per il diavolo.
Gabriele Adinolfi
Fonte: www.noreporter.org
18.07.2014