Putin: il dittatore cattivo che ci riscalda tutti!

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di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani)

Cari lettori, parliamoci chiaro! Se un anno e mezzo fa (in conseguenza delle sanzioni che Mario Draghi e Janet Yellen, in rappresentanza del mondo occidentale, decisero di applicare alla Russia per costringerla ad abbandonare l’operazione militare in terra ucraina), Putin avesse reagito chiudendo tutti i rubinetti del gas, il nostro stile di vita sarebbe tornato indietro di almeno centocinquanta anni.

Niente riscaldamento d’inverno ed aria condizionata d’estate, docce fredde, cucinare con il fuoco e soprattutto il blocco totale dell’attuale sistema produttivo e di fornitura di servizi. Queste sarebbero state, in breve, le conseguenze della rappresaglia, se il presidente russo – definito da tutto il main stream, come il più barbaro degli aggressori – l’avesse messa in atto.

Ed invece, nonostante che Stati Uniti ed Europa, abbiano sequestrato tutte le loro riserve in dollari ed euro, Vladimir Putin ha deciso ugualmente di continuare a fornire ai popoli sanzionatori il suo gas, in cambio di riserve di dollari ed euro allo stesso modo bloccate, che non possono essere utilizzate.

Certo, molti di voi obietteranno, che oggi il gas si paga in rubli e non più in dollari o euro!

Obiezione accolta! Ed allora vi chiedo: quando ENI – tanto per prendere una compagnia energetica come esempio – compra i rubli necessari per acquistare la fornitura di gas cosa concede in cambio?

Semplice, sempre un estratto conto denominato in valuta euro, detenuto presso la Banca Centrale Europea (o Bankitalia), che noi sappiamo essere bloccati.

Mi spiego meglio: ogni volta che acquistiamo valuta estera o un prodotto dall’estero, il paese che ce li fornisce riceve in cambio nient’altro che un estratto conto (elettronico o cartaceo), denominato nella nostra valuta e detenuto presso la nostra Banca Centrale.

Funziona così per tutti i paesi del mondo, dal più grande al più piccolo; e per tutte le valute del pianeta: dalla più apprezzata a quella con meno valore.

Allora perché Putin ha preteso il pagamento in rubli, visto che il risultato finale è lo stesso?

Per una questione strettamente geopolitica e di sostegno al cambio. Ovvero costringendo ad operare in rubli, il rublo si sarebbe apprezzato e naturalmente, dal momento che Gazprom riceve rubli e non dollari, il processo di de-dollarizzazione della Russia avrebbe avuto una accelerazione.

In poche parole, la scelta di essere pagati in rubli serve a mettere in atto quella politica monetaria sul cambio che normalmente svolge la Banca Centrale di Russia, movimentando quelle stesse riserve in valuta estera, oggi bloccate.

E’ chiaro poi che, dal momento che il settore privato russo riceve rubli perfettamente disponibili e non avendo più interesse, come logico che sia, a detenere riserve in dollari che non può utilizzare, l’appetibilità per il dollaro in territorio russo diventa zero.

Tutto questo tenendo ben presente che per ottenere il gas russo, il mondo occidentale ha dovuto tenere fuori dalle sanzioni Gazprombank, lasciandola libera di operare sul sistema dei pagamenti delle banche centrali.

Insomma, tanto per dirla in maniera semplice e diretta, le sanzioni sono solo un grande bluff, che servono esclusivamente a giustificare all’opinione pubblica le azioni scomode messe in campo dai loro governanti – che sappiamo operare per conto delle lobbies di potere – come l’enorme spesa che i governi devono sostenere per l’invio di armi in Ucraina a sostegno di una guerra duratura, che a sua volta serve a giustificare la delinquenziale speculazione sull’energia messa in atto dai rentier predatori del settore per ottenerne profitto.

Bloccare le riserve ad una banca centrale, benché queste siano denominate in altra valuta, non ha nessun effetto sulla banca stessa e sul sistema economico del paese, quando quel paese è sovrano nella propria moneta.

Le banche centrali le riserve se le creano da sole e dal nulla! E quindi, come potete ben capire, il senso logico di quanto messo in atto da Stati Uniti ed Europa, è totalmente assente.

Una iniziativa in tal senso, se vogliamo estremizzare, potrebbe avere effetto solo e soltanto se applicata ad un paese in accordo con il resto dei paesi del mondo, isolandolo completamente. Ma anche in questo caso, qualora il paese in questione fosse autosufficiente (soprattutto a livello energetico), potrebbe vivere tranquillamente al suo interno come viveva prima. Ed in estrema ratio, qualora non fosse autosufficiente, il suo popolo potrebbe continuare a vivere come si viveva un tempo.

Ma questo non è certamente il caso della Russia, potenza mondiale pienamente autosufficiente in fatto di energia e sostenuta nel commercio internazionale, da partner di tutto rispetto come la Cina, sia a livello di forniture che sul sistema dei pagamenti.

Ed infatti, alla luce di quelli che sono i risultati odierni, le sanzioni, al contrario si sono dimostrate un vero boomerang per chi le ha ideate ed imposte, soprattutto per l’Europa, priva di energia e vittima di scelte politiche incentrate ormai da decenni sulla decentralizzazione della produzione.

Quindi vedete come le cose, soprattutto quando si parla di moneta, non sono mai come ve le descrivono?!

Il fatto che la Russia nonostante il blocco delle riserve, continui a fornirci il suo gas in cambio di riserve bloccate, deve farci riflettere!

Soprattutto su quanto la moneta non sia per uno Stato quella indispensabile riserva di valore così scarsa che tutti i nostri politici non perdono occasione di ricordarci, quando il governo deve spendere per il popolo.

Se riusciamo a comprendere i concetti appena esposti in questo articolo, abbiamo l’ulteriore ed inconfutabile prova che per un paese che produce la moneta che usa, questa non sarà mai scarsa e che mai questo paese avrà la necessità di farsela prestare o reperirla con le tasse per finanziare la spesa pubblica.

Uno Stato che usa la moneta che emette in regime di monopolio, non potrà mai rifiutarsi di spendere adducendo la mancanza di quella valuta!

Certo, mi direte: “ma noi siamo nell’euro, una moneta che non possiamo emettere!” – questo avvalora ancora di più la frode del sistema monetario di cui facciamo parte e nel quale ci costringono a stare, esclusivamente per una volontà politica, che tradotto significa per il solo interesse di una ristretta élite a danno della maggioranza.

La moneta moderna è certamente uno dei principali elementi (se non il principale), che servono alla costruzione di quelli che definiamo gli stati democratici moderni. Il controllo della moneta deve essere democratico, ovvero appartenere al popolo e di conseguenza gestito da quelle che sono le istituzioni democratiche di uno Stato e finalizzato al raggiungimento di un benessere comune nell’interesse della maggioranza.

E’ la legge dello Stato che norma come tal moneta debba essere usata al suo interno ed è la legge stessa, che ne stabilisce il corso forzoso e la rende desiderabile attraverso l’imposizione fiscale.

Benché lo Stato italiano non possa emettere liberamente la moneta euro, è lui stesso, come appena spiegato, che la impone, attraverso la legge, come mezzo di pagamento sul territorio nazionale (corso forzoso) e che – sempre mediante le proprie leggi – ne conferisce valore sul territorio attraverso l’imposizione fiscale.

Facendo un semplice e banale esempio, se da domani, il nostro governo, decidesse di spendere e tassare in Lire, da quel preciso istante, gli italiani perderebbero immediatamente interesse per l’euro prodotto in esclusiva dalla BCE, e si precipiterebbero subito a cercare di reperire le Lire, a quel punto necessarie per regolare i loro rapporti con il fisco.

E allora chi è il dittatore cattivo nei confronti degli italiani:

Vladimir Putin, che continua a fornirci un bene essenziale per le nostre vite in cambio di numeri elettronici creati dal nulla, che addirittura non può nemmeno utilizzare; oppure i nostri governanti che da tre decadi ci costringono a rinunce e sofferenze continue adducendoci la perenne mancanza di denaro?

Eppure Vladimir Putin avrebbe tutto il diritto di tenere e conservare per sé e per il suo popolo, quale riserva per le future generazioni, il tanto bramato gas che giace nel sottosuolo russo!

di Megas Alexandros

Fonte: Putin: il dittatore cattivo che ci riscalda tutti! – Megas Alexandros

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