La redazione non esercita un filtro sui commenti dei lettori, a meno di segnalazioni riguardo contenuti che violino le regole.

Precisa che gli unici proprietari e responsabili dei commenti sono gli autori degli stessi e che in nessun caso comedonchisciotte.org potrà essere considerato responsabile per commenti lesivi dei diritti di terzi.

La redazione informa che verranno immediatamente rimossi:

Messaggi che entrano automaticamente in coda di moderazione per essere approvati prima di pubblicarli o vengono sospesi dopo la pubblicazione:

Nota: se un commento entra in coda di moderazione (e quindi non appare immediatamente sul sito), è inutile e dannoso inviare di nuovo lo stesso commento, magari modificando qualcosa, perché, in questo caso, il sistema classifica l’utente come spammer e non mostra più nessun commento di quell’utente.
Quindi, cosa si deve fare quando un commento entra in coda di moderazione? bisogna solo aspettare che un moderatore veda il commento e lo approvi, non ci sono altre operazioni da fare, se non attendere.

Per qualsiasi informazione o comunicazione in merito, scrivere alla redazione dal modulo nella pagina dei Contatti

Una persona può avere un solo account utente registrato nel sito.

Commentare con utenti diversi è una pratica da trolls e vengono immediatamente bannati tutti gli utenti afferenti ad un’unica entità, senza preavviso.

SANZIONI IN CASO DI VIOLAZIONE DEL REGOLAMENTO STABILITE DALLA REDAZIONE CDC:

1) Primo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e cancellazione del commento.

2) Secondo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente ammonizione: l’account del commentatore verrà sospeso temporaneamente per 72 ore previo avviso individuale

3) Terzo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente blocco dell’account con l’impossibilità permanente di accedere al portale web

Consigliamo caldamente di leggere anche la pagina delle F.A.Q. le domande frequenti e la nostra Netiquette

La Redazione

 

I piu' letti degli ultimi 7 giorni

I piu' letti degli ultimi 30 giorni

PRESO IL TERRORISTA. A 300 METRI DA DOVE ABITAVA

blank
A cura di Davide
Il 20 Marzo 2016
101 Views
101 Views
blank

DI MAURIZIO BLONDET

maurizioblondet.it

Chissà perché nell’arresto di Salah Abdeslam qualcosa suona falso. Ricercatissimo, doveva essere in Siria nei ranghi di Daesh, invece era nel quartiere dov’è nato e vissuto, Molenbeek, Bruxelles. Ma non aveva amici nel Califfato? Del resto anche il 14 novembre 2015, dopo che lui e la banda jihadista avevano fatto le stragi del Bataclan e del Caffè Voltaire, più quella mancata allo Stade De France, se n’era scappato con i complici a Molenbeek, da Parigi; tre ore di auto, la macchina viene fermata dalla polizia a Cambrai, e lasciata ripartire verso il Belgio, perché a quell’ora – dice la versione ufficiale . non erano ancora ricercati. E Salah dà all’agente persino il suo indirizzo di Molenbeek. Decisamente è affezionato al suo quartiere. E perché riparare in Siria, dove non conosci nessuno?

E la notte del 15-16 novembre 2015? La polizia belga localizza Abdeslam in un strada – di Molenbeek, naturalmente – e ormai gli agenti sono pienamente allertati della strage avvenuta a Parigi, pronti dunque a catturarlo….ma no, cosa andate a pensare. A Bruxelles non si possono far irruzioni poliziesche tra le 23 e le 5 del mattino, si disturba il vicinato. Così il mattino dopo, fatta irruzione in vari appartamenti, il tremendo terrorista non si trova più.

Caccia spietata, comunque. Mesi e mesi. Due polizie, la belga e la francese, ventre a terra sulle sue tracce. Inutile, l’assassino ormai è in Siria, a combattere.

120-French

I rapporti fra lo stato francese e i terroristi islamici non sono sempre stati così conflittuali. Anzi.

1 marzo 2012: il governo siriano riferisce di aver catturato una brigata di 120 soldati francesi, colti sul fatto mentre aiutavano i ribelli (ne erano il reparto trasmissione) nella regione di Homs. Di questi francesi, 18 erano ufficiali, secondo Al Arahm, erano 13secondo il Telegraph; certo è che combattevano a fianco dei jihadisti. Sono stati catturati. Parigi smentisce.

http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/middleeast/syria/9122749/Thirteen-French-officers-captured-by-Syrian-Army.html

Aprile 2014. L’ambasciatore siriano all’Onu, Bachar Ja’afari, alle Nazioni Unite accusa di uovo la Francia: “militari francesi sono stati uccisi mentre, alla testa di gente «di Al Qaeda», assaltavano il villaggio cristiano di Sadniye. I cadaveri trovati dalle truppe di Assad portavano una bandiera francese tatuata sulla spalla. L’ambasciatore francese Araud, presente, non smentisce.

22 febbraio 2015: altri ufficiali francesi catturati dall’armata di Assad. L’ammiraglio l Édouard Guillaud, capo di stato maggiore, ammette che si tratta di « ex » legionari. Il ministro francese della Difesa, Jean-Yves Le Drian, conferma a Radio France che “ex” militari francesi combattono a fianco dei jihadisti in Siria. Il governo Assad restituisce gli ex alla Francia. Gli ex vengono accolti dai generali con tutti gli onori.

Il ben informato Thierry Meyssan, figlio di un capo dei servizi francesi, spiegherà: «Nel gennaio 2014, Francia e Turchia hanno armato Al Qaeda per attaccare l’Emirato Islamico in Iraq e Levante [il futuro Stato Islamico,Daesh]. Si trattava allora di silurare il piano americano di creazione di un Kurdistan indipendente in Iraq e nel Nord della Siria. Ma a seguito di un accordo con gli USA, nel maggio 2014, la Francia cessava le ostilità contro lo EEIL. Con i bombardamenti della coalizione anti-Daesh, Parigi e Washington hanno cura di respingere gli islamisti sulla linea loro assegnata (Piano Wright) senza infliggere loro perdite sostanziali”.

I francesi aiutavano Al Qaeda contro Daesh, ciò che non piaceva agli americani. Interessante. Poi hanno smesso. Dev’essere per questo che,

nell’ottobre 2014, i media Usa raccontano: un drone americano ha ucciso un ex militare francese che guidava il gruppo “Al Qaeda Khorasan”. Costui si chiamava David Drugeon – non era nemmeno di origine islamica – era esperto di esplosivi e, secondo i media americani, era un agente infiltrato da Parigi fra i jihadisti in Siria. Particolare istruttivo i media Usa dicono che l’assassinato Drugeon “aveva mandato aspiranti jihadisti dall’Europa in Siria”. Magari qualcuno anche da Molenbeek? Sarebbe bello saperlo, ma il povero Drugeon, soldato francese ucciso dal massimo alleato, non può più raccontare.

David Drugeon+David Drugeon+

24 maggio 2014: ricordate? Bruxelles. Un giovanotto con passo elastico entra in pieno giorno nel Museo Ebraico di Rue Minimes,e freddamente uccide quattro persone. Due delle vittime, i coniugi, Emanuel e Miriam Riva, sulla cinquantina, “lavoravano per il Mossad” (così l’ebraico Tikkun Olam, 26 maggio 2014): poi l’uccisore ripone il kalashnikov nel borsone che aveva con sè, esce tranquillo e con passo elastico e scompare svoltando per Rue Haute.

Nemouche, con telecameraNemouche, con telecamera

Il tutto è durato nemmeno 2 minuti, dalle 15.27.44 alle 15.29.06. Losappiamo perché le telecamere di sorveglianza hanno registrato la scena e l’ora fino al decimo di secondo. Si vede anche il sicario mentre imbraccia l’arma; ha un cappellino da golf in testa e qualcosa appuntato sul petto: una telecamere GoPro da pochi soldi – si saprà dopo – come se volesse, o dovesse, documentare l’avvenuta esecuzione ai suoi capi e mandanti.

Poi il personaggio sale su un pulman di linea da Bruxelles fino a Marsiglia, 800 chilometri più a sud, dove “per caso” la polizia francese lo arresta. O meglio: lui si consegna, con tutto il contenuto del borsone: oltre il kalashnikov con calcio pieghevole, un revolver cal-38, maschera antigas, 330 proiettili, ricambi per le armi, e la telecamera GoPro che s’è applicato al petto per riprendere – ossia per comprovare – i propri omicidi. A chi doveva comprovarli? Si saprà che si chiama Mehdi Nemmouche, francese di origine algerina, radicalizzatosi in carcere. Nel dicembre 2012 si era recato in Siria passando per il Belgio, e lì ha combattuto per Al Nusra (arruolato dal capitano Drugeon?); poi è tornato in Europa ma passando per Singapore e Bangkok; nel marzo 2014 era stato segnalato in Germania.

Un vendetta?Un vendetta?

Qualcosa nel comportamento (e nell’armamento) di Nemmouche suggerisce una strana idea: che non sia un terrorista sciolto, ma un soldato da operazioni speciali, che compie l’azione, la documenta, e consegna sé steso e le armi non in Belgio ma in Francia, dove aveva i suoi comandanti…

7 gennaio 2015: la strage di Charlie Hebdo

mai perdere i documenti...mai perdere i documenti…

. Due uomini con passo elastico, calmi e professionali, sparano all’intera redazione. Sparano da professionisti, brevi raffiche di due-tre colpi. Poi salgono tranquilli sulla Citroen C3nera su cui erano arrivati; cambieranno l’auto a Rue Pantin rubando il veicolo ad un civile a cui diranno di essere due terroristi della cellula yemenita di Al Qaeda. Purtroppo per loro, sulla Citroen nera abbandonata uno dei due ha dimenticato la carta d’identità: chi l’avrebbe mai detto? Così viene identificato:Said Kouachi, in fuga col fratello.

I due fratelli Kouachi, una volta che le tv fanno il loro nome, non paiono più i freddi professionisti di prima; scappano qua e là, lasciano scie di tracce, hanno evidentemente paura e non sanno dove andare. Alla fine si asserragliano in una tipografia a Dammartin-en-Goële.

Fatto notevole, è una tv israeliana, la i24 (l’equivalente israeliano di SkyNews 24), ad annunciare per primale generalità dei due assalitori; fin dalle ore 15, molto prima di tutti gli altri media. Il sito JSS, un web magazine ebraico che dà notizie in francese (JSS sta per il nome del fondatore, Jonathan Simon Sellem) dà addirittura i nomi dei due ricercati franco-algerini, prima che lo facciano i media francesi. Verranno uccisi dalle teste di cuoio il 9, dopo le cinqu della sera. E’ buio. L’ordine dell’attacco l’ha dato Hollande in persona; in contemporanea con l’altro attacco, in iena Parigi, per liberare un piccolo supermercato ebraico, Hypercacher, dove s’è asserragliato un giovane terrorista africano, Ahmedy Coulibaly, che ha ucciso degli ostaggi. Coulibaly viene ucciso sotto gli occhi delle telecamere; i fratelli Kouachi no, tutte le telecamere del mondo sono davanti all’Hypercacher. Ma lo assicurano le autorità. Hanno voluto morire da martiri. Ufficialmente, sono stai seppelliti in località segreta. Non è strano?

Qualcosa di politicamente scorretto frulla per la testa: che l’attentato a Charlie sia stato una vendetta contro l’attentato al museo ebraico di Bruxelles, in una guerra senza quartiere tra servizi segreti “amici”? Che i fratelli Koauchi siano stati incastrati dai veri esecutori della strage di Charlie, che hanno fatto trovare la carta d’identità di uno di loro; e che i loro capi, per salvarli, hanno dovuto “sacrificare” Coulibaly mandandolo ad aggredire il negozio ebraico.

13 novembre 2015: gli attentati al Bataclan, al caffè Voltaire e allo Stadio di Francia. In quest’ultimo,stranamente, ben tre jihadisti si fanno scoppiare (hanno una cintura esplosiva) fuori dallo stadio, prima che il pubblico ne esca. Risultato, ammazzano solo se stessi. Ma nello stadio c’è Hollande che guarda la partita Germania-Francia; esce scortato a si precipita a firmare il decreto che proclama lo stato d’emergenza (la strage del Bataclan non è ancora avvenuta). Un quarto, Ibrahim Abdeslam , s’è fatto esplodere da solo, seduto ai tavolini del bar Comptoir Voltaire. Anche lui era di Molenbeek, dove aveva un bar chiuso da pochi giorni prima del 13 novembre per ordine della polizia, per spaccio. Ibrahim era un picolo delinquente, alzava il gomito e si faceva di canne, caratteri non proprio da jihadista wahabita.

terrorist

Era il fratello di Salah Abdeslam. Anche quest’ultimo doveva farsi esplodere con la cintura? Dicono che ha ammesso tutte le sue colpe, voleva farsi saltare (anche lui) allo stadio ma ha rinunciato (o forse ha preso paura? E s’è tolto la cintura esplosiva prima che un telecomando la facesse esplodere?), , ma cerca di non farsi estradare in Francia. Vedremo. E’il primo jihadista preso vivo in tutta questa orribile storia, speriamo che parli. E non si faccia trovare suicidato.

IMG_9112Bruxelles: NATO, UE, Terrore, tutti vicini

Frattanto, alcuni giornali belgi ironizzano: Abdeslam il fuggiasco-record: in tre mesi ha fatto 400 metri. Tale è la distanza da casa sua all’appartamento dove è stato scoperto. E la polizia l’ha ritrovato a 300 metri da dove aveva perso le sue tracce quattro mesi orsono. Del resto, Bruxelles è piccola: il quartier generale della NATO, la sede della Unione Europea, sono a tre chilometri dal Molenbeek. Ci sono tutti i servizi.

Maurizio Blondet

Fonte: www.maurizioblondet.it

Link: http://www.maurizioblondet.it/preso-terrorista-300-metri-abitava/

20.03.2016

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Notifica di
7 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments

FORUM DEI LETTORI

RSS Come Don Chisciotte Forum – Argomenti recenti

  • La forza della debolezza 30 Novembre 2024
    Ultimamente non ho partecipato molto nel forum. Spesso era semplicemente della serie "chi tace acconsente". Altre volte, pur avendo l'impulso di postare qualcosa, sentivo di non avere le ide...
    INTP
  • Ansia di Verità e Tormento dell'Animo 30 Novembre 2024
    AAh, se le cose fossero chiare fin dal principio ! Il centro della comunicazione, ciò che ha di più e di meglio da dire è il cuore NON il cervello, quindi il centro (di tutto) è il cuore......
    GioCo
  • Amnesty International---Palestina, Manifestazione del 5 ottobre a Roma: gravi violazioni dei diritti umani (da parte delle Forze dell' Ordine n.d.r.) 28 Novembre 2024
    Amnesty International Italia ha pubblicato oggi una ricerca che esprime profonde preoccupazioni per le violazioni dei diritti umani, compresi i diritti alla libertà di espressione e di riuni...
    marcopa
  • MILANO BRUCIA 27 Novembre 2024
    Come ea facile prevedere e come ho segnalato io in molti commenti su questo sito la bufala (meglio : Lebenslüge) dell'integrazione degli immigrati si è rivelata nella sua cruda realtà anche ...
    PietroGE
  • Come Out Ye Black And Tans 27 Novembre 2024
    Per il vostro diletto, vi propongo un'altra stupenda interpretazione di Colm McGuinness di una delle più belle canzoni dell'IRA, dedicata in tono di sfida a una milizia paramilitare protesta...
    BrunoWald


blank