GIULIETTO CHIESA
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Chi è il sospettato? Gli esperti concordano: la Russia. Dove sono finiti tutti questi soldi? In qualche off-shore, o nella Banca Centrale Russa? O, chissà, in Cina?
La Federal Reserve è il luogo in cui tutte le banche centrali occidentali custodiscono i certificati di credito emessi dal Ministero delle Finanze USA. Si tratta, in sostanza del debito estero americano, che rimane in custodia in America.
Qualcuno, ora, ha deciso di rompere la regola. Chi è il sospettato? Tutti gli esperti concordano: la Russia.
Dove sono andati a finire tutti questi soldi? In qualche off-shore, oppure nella Banca Centrale Russa? O, chissà, in Cina?
In ogni caso, se è la Russia a avere preso l’iniziativa, vuol dire che Vladimir Putin continua imperterrito e rilancia. Volete colpirci? E noi prendiamo le nostre misure. Vedremo chi regge di più.
Sembra di capire, per altro, che anche molti oligarchi, con le loro banche, stiano facendo la stessa cosa, ricollocando i loro conti bancari, portandoli via dalla banche europee e americane.
Qualcuno ricorda che Putin, due anni fa, al tempo della crisi delle banche cipriote, aveva ironizzato nei confronti degli oligarchi russi: “glielo avevo detto che non bisognava fidarsi delle banche occidentali”. Quella frase voleva dire che lui, di certo, non se ne fidava.
Potrebbe essere un problema serio per l’Occidente. Riguarda una “migrazione” di capitali che potrebbe raggiungere cifre vertiginose, se è vero che l’ammontare delle fughe di capitali dalla Russia avrebbe raggiunto cifre stimate dell’ordine di 1,5 trilioni di dollari (1500 miliardi $). Certo che una parte di questi non torneranno in Russia, ma s’imboscheranno negli off-shore. Ma una parte importante, che potrebbe tornare in Russia, riguarda asset legali, che potrebbero diventare bersaglio delle sanzioni: da cui la corsa a portarli al riparo.
Giulietto Chiesa
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17.03.2014