DI MAX AJL
Jewbonics
Uruknet.info
Molte persone hanno creduto a questa storia di Haaretz su Bibi Netanyahu che è diventato “il sostenitore della Grecia nell’Unione Europea”, con le parole di un diplomatico israeliano. Cosa sta sostenendo? Secondo Haaretz,
“Netanyahu ha recentemente deciso di venire in soccorso del suo nuovo amico in una riunione dei ministri degli Esteri e dei leader europei, implorandoli di fornire alla Grecia l’aiuto finanziario.”
Il quid pro quo? Il Primo Ministro greco, George Papandreou, avrebbe sabotato la Freedom Flotilla, impedendo alle navi dirette a Gaza di imbarcarsi dai porti del suo paese.Una bella storia, ma
io sospetto sia in gran parte falsa. Netanyahu potrebbe essersi interessato
per il bailout, ma le banche tedesche e francesi che hanno offerto
l’”aiuto finanziario” non hanno acconsentito per le suppliche
di Bibi. L’hanno fatto perché era nel loro interesse.
Come riportato da John Lanchester nel London
Review, il progetto riguarda il prestito di 120 miliardi di euro
concesso alla Grecia, in modo da permettere ai possessori delle obbligazioni
– principalmente le istituzioni finanziarie tedesche e francesi –
di rinegoziare i termini. Il governo greco avrebbe posto in essere misure
di austerità e privatizzato una larga parte della propria economia,
mentre i greci benestanti avrebbero iniziato a pagare le tasse, permettendo
così all’economia greca di recuperare abbastanza per iniziare a ripagare
i prestiti dal 2012. Naturalmente, non succederà mai. La sinistra è
scesa in strada quasi immediatamente, Atene è in fiamme e persino la
classe media sta rifiutando il bailout.
O il “bailout“.
Lanchester prosegue:
I “bailout”, malgrado il nome, non sono più
tali. Le iniezioni di capitale finanziate dai contribuenti in quelle che sarebbero altrimenti bancarotte erano bailout. I salvataggi greci
sono prestiti, puri e semplici. I soldi dovranno essere ripagati, e
ripagati con un tasso d’interesse ingeneroso: il 5,2 per cento per
la Grecia, il 5,8 per cento per l’Irlanda. Questi tassi d’interesse miopi e avidi […] rendono la criticità ancora più pesante. I greci sanno che gli viene prestato del denaro solo per farli lavorare più duramente per ricevere stipendi più bassi e per pagare tasse più alte solo per essere in grado di restituire gli interessi a costi maggiori. Questo accordo è stato concluso, come sanno molto bene anche gli Indignati, perché l’enorme debito pubblico greco è principalmente nelle mani delle banche francesi e tedesche. Questa è la ragione che infervora i governi dell’Europa occidentale a favore dei “salvataggi”: è per aiutare le proprie banche a rimanere solvibili. Gli Indignati non lo reputano un motivo valido per affrontare un decennio o più di miseria abbietta. Vogliono che il governo greco vada in default, e che le banche accettino le perdite per prestiti che non avrebbero dovuto concedere.
Anche se adesso Papandreou
sembra fare la voce grossa per imporre le imposte anche alle classi
più abbienti, come Der Spiegel ha
notato,
“gli ultimi decenni hanno visto un’élite, con le famiglie dei
Papandreou, dei Karamanlis e dei Mitsotakis ben collocate nel suo centro,
attivare un sistema di clientelismo economico. Hanno gettato al vento
miliardi di euro che il governo non aveva e hanno inondato amici e parenti
con una prosperità che era tutta basata sul credito.” Il professore
di economia Georgios Argitis dell’Università di Atene ha parlato
della “classe politica ed economica al potere che ha fatto della
nazione la sua preda” e ha messo la Grecia in queste condizioni.
Tutto questo non ha
niente a che vedere con la beneficenza dei banchieri tedeschi e francesi
che gestiscono l’economia europea. Papandreou non aveva bisogno del
braccio di ferro di Netanyahu per assicurarsi un prestito che avrebbe
posticipato il default che i trader delle obbligazioni
considerano inevitabile. Abbiamo dimenticato troppo alla svelta che,
malgrado alcuni settori dei poteri occidentali abbiano cominciato a
irritarsi per la flagranza e la durezza dell’occupazione israeliana,
i governi dell’Occidente non hanno grandi problemi con Israele, con la sua forza
lavoro ben preparata e non troppo retribuita, il suo essere un crogiolo
di alta qualità per gli avviamenti delle imprese, la sua costante destabilizzazione
del Medio Oriente e le sue decine di miliardi di dollari in infrastrutture
high-tech: semplicemente amano quel posto.
La Grecia, anche se
è povera per essere un paese europeo, è collegata a questa
rete di relazioni. Non era impensabile sperare che Papandreou avesse
lasciato salpare la Freedom Flotilla. Ma non deve essere una sorpresa
che abbia represso il progetto, considerando che l’allentamento dei
legami tra Turchia e Israele come conseguenza del massacro sulla Mavi
Marmara e l’intensificazione di quelli tra Grecia e Israele.
Quello a cui stiamo
assistendo è la solidarietà tra i potenti. Sono pienamente
coscienti degli interessi di tutti gli altri e vengono in soccorso l’un
dell’altro tramite canali ben oliati.
D’altro canto, stiamo
anche assistendo alla solidarietà dei senza potere: in Egitto la campagna appena abbozzata per permettere
alla Freedom Flotilla di salpare da un porta egiziano, in Grecia
le proteste della sinistra in supporto della Flotilla e lo sfogo
della società civile mondiale sempre a suo favore, anche in posti con
libertà di espressione limitate, come in Giordania.
È attraverso la solidarietà
che i senza potere diventano potenti.
Per questo è
una cosa ben strana, per dire non tatticamente suicida, vedere Ahmed Moor suggerire che “probabilmente
è meglio non indirizzare la nostra rabbia contro il governo greco.”
Il popolo greco è assolutamente contrario sia ai piani del governo
per il pacchetto di prestiti che per il supporto del governo a Israele.
Il popolo greco è il più grande alleato del popolo palestinese. Il
corollario del movimento dovrebbe essere di non andarci piano con il
governo greco. Assieme alla gente della Grecia infuriata nelle strade
ateniesi, dovremmo sapere chi sono i nostri nemici: per radunare tutti
i Marxisti, sono il capitale internazionale e lo stato borghese.
Moor sembra confuso
sui diritti e le responsabilità dei governi. La loro responsabilità
sarebbe quella di fare quello che i cittadini chiedono, non di pretendere
la quiete mentre saccheggiano il bene comune. Se non fanno quello che
gli viene richiesto, non bisogna fare i teneri. Bisogna liberarsene,
e incaricare qualcuno che faccia quello che viene preteso. Questo è
il modo in cui funziona la democrazia. Come Mihail Kritsotakis, un parlamentare
greco, ha
chiarito,
“il governo greco sta obbedendo agli ordini di Israele e questa
è la ragione per cui la nave è ancora ancorata da noi. Se la Grecia
fosse una sana democrazia, la nave sarebbe già salpata.”
Fonte: http://uruknet.org.uk/?p=m79324&hd=&size=1&l=e
07.07.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE