DI AMBROSE EVANS-PRITCHARD
L’Eurozona si è dimostrata incapace di gestire le proprie responsabilità morali. Incolpare la Grecia da sola non serve a togliersi lo sporco di dosso. Il Sig. Tsipras ha cercato di attirare i dirigenti ed i funzionari europei in una trappola di tipo legale, ed essi hanno abboccato.
L’”Oxi day” ha un significato totemico per la Grecia. Si commemora la resistenza greca a Mussolini, il “no” al suo ultimatum e l’eroica accettazione della guerra contro una macchina militare di gran lunga più grande.
“No” è la stessa parola che i greci troveranno in cima alla scheda elettorale quando si recheranno a votare nel referendum di questa Domenica, con il Primo Ministro Alexis Tsipras che evoca senza timidezze lo stesso spirito di resistenza mostrato durante la guerra.
Il suo discorso alla nazione di Mercoledì sera era pieno di rifermenti ai due ultimatum [quello del 1940 e quello dei nostri giorni]. Ha accusato i “circoli di estrema destra” di aver forzato la chiusura delle banche greche e di aver imposto il controllo sui capitali attraverso l’asfissia della liquidità.
Si è scagliato contro gli “autoritari” responsabili del FMI e dell’UE, ed ha parlato dei tentativi di ricatto nei riguardi del popolo greco, promettendo una campagna referendaria contro il “pacchetto” che i creditori vogliono imporre – che quindi, a rigor di logica, non è più un’offerta – equiparandolo alla distruzione dell’Europa.
Dov’è che tutto questo li porterà, sé stesso e la Grecia, nessuno può dirlo. L’ultimo sondaggio di “Efhmerida ton Syntakton” [quotidiano greco facente capo ad una cooperativa di giornalisti] rivela che il “no” è in vantaggio. E’ al 54% contro il 33% dei “sì”. Ma questo vantaggio – se esiste davvero – può evaporare man mano che le terribili conseguenze del crollo finanziario diventano più chiare.
I pensionati, affranti, si stanno riunendo in piccoli gruppi al di fuori delle banche, cercando di ritirare la “paghetta settimanale”, pari a 120 euro. Molti, comunque, non ce l’hanno fatta. Una folla di veterani ha manifestato davanti al Ministero delle Finanze, Mercoledì mattina, denunciando con la stessa rabbia sia la “dittatura” dell’UE che il Sig. Tsipras.
Le ambulanze, in alcune luoghi del nord della Grecia, sono a corto di carburante. La Camera di Commercio greca ha messo in guardia contro le gravi carenze dei beni di prima necessità e delle forniture farmaceutiche che potrebbero aver luogo fra pochi giorni. Il Governo della sinistra radicale sta pattinando su uno spessore di ghiaccio molto sottile.
Se è vero che le potenze creditrici europee sono riuscite a mettere la Grecia in ginocchio, è anche vero che hanno pagato esse stesse un prezzo terribile. Come disse Pirro, dopo la battaglia di Ascoli [Satriano]: “Un’altra di queste vittorie e saremo totalmente rovinati”.
La reputazione dell’UE ha subito una catastrofe su più fronti. Questo fatto è di gran lunga il più importante, nella scansione degli eventi che ogni giorno hanno luogo ad Atene.
E ha portato ad una situazione in cui un membro della propria famiglia [l’Eurozona] è diventato il primo paese sviluppato, nella storia, a fare default nei riguardi del FMI.
Cerchiamo di essere chiari su ciò che questo significa. E’ la stessa Unione Monetaria ad essere inadempiente. Sono i ricchi paesi del nord Europa che si rifiutano di pagare gli stati africani, asiatici e latino-americani [i membri del FMI]. Incolpare la Grecia da sola non serve a togliersi lo sporco di dosso.
L’Eurozona si è dimostrata incapace di gestire le proprie responsabilità morali di base. Il Presidente russo Vladimir Putin ha trattenuto a stento una maliziosa frecciata, professando una “grande preoccupazione” per l’evanescente credibilità dell’UE.
Questo default è doppiamente vergognoso, visto che il prestito originale, fatto nel 2010 dal FMI-Troika, non aveva lo scopo di salvare la Grecia. Quel debito, che si sommava agli altri, è stato imposto ad uno stato greco già in bancarotta perché l’euro potesse guadagnare tempo. Contro gli interessi dei greci, in conclusione.
I documenti trapelati non lasciano alcun dubbio sul fatto che il vero scopo [di quel prestito] fosse quello di salvare l’Unione Monetaria e il sistema bancario europeo – per scongiurare un’”Euro-Lehman”, disse il FMI – in un periodo nel quale l’Eurozona non aveva difese contro il contagio.
Peggio ancora, quest’amara resa dei conti ha brutalmente reso esplicito ciò che molti hanno a lungo sospettato, ovvero che le democrazie sovrane [i paesi membri] non contano niente quando per Eurolandia arriva un momento critico.
La Banca Centrale Europea, alla fine del discorso, potrebbe forse non essere il “cattivo” della situazione. Si trova, in effetti, in una posizione impossibile. Tuttavia, i cittadini europei possono vedere con i propri occhi che essa sta utilizzando la liquidità di emergenza [ELA] come strumento di pressione politica nei riguardi di un paese prostrato, costringendo Syriza a prendere la drastica decisione di chiudere le banche, conseguenza del congelamento dei fondi ELA a 89 miliardi di euro.
E’ davvero uno spettacolo ben strano quello in cui una Banca Centrale – che ha l’obbligo [proveniente dai Trattati] di sostenere la stabilità finanziaria – prende la decisione di far crollare le banche che essa disciplina.
Ma il punto più drammatico ed importante è che la folle costruzione dell’euro – una nuda Unione Monetaria senza fondamenta di tipo fiscale e politico – tende inevitabilmente ad una autoritaria distopia [realtà massimamente indesiderabile] monetaria.
E’ troppo presto, tuttavia, per concludere che Syriza accetterà le richieste dei creditori. E’ veramente difficile intuire quali siano le reali intenzioni del Sig. Tsipras. La sua posizione di sfida, assunta nella notte di Mercoledì [24/06], è in netto contrasto con la lettera che egli ha inviato successivamente ai funzionari dell’UEM e del FMI che sembrerebbe fare, a prima vista, delle grandi concessioni. Ma nulla è come sembra in questo dramma così strano.
“Chi sostiene che abbiamo un piano segreto per far uscire la Grecia dall’euro sta mentendo”, egli ha giurato con lo sguardo dritto. Ha negato che una vittoria dei “no” implicherebbe di conseguenza il Grexit – anche se i leaders di Francia, Germania ed Italia dicono che significherebbe esattamente questo – ben sapendo che molti greci non sono ancora disposti a fare un passo così drastico.
Si potrebbe anche sospettare – ma devo ancora pensarci bene – che Tsipras, insieme ad una cerchia ristretta di Syriza, abbia concluso, lo scorso mese di Aprile, che non si potesse trattare con un “regime” [l’EMU] che agisce esclusivamente come braccio armato dei creditori.
Potrebbe aver concluso che le richieste per un’ulteriore contrazione fiscale fossero un’autentica follia economica – opinione condivisa sia dalla confraternita dei premi Nobel [per l’economia] che dal Tesoro degli Stati Uniti – e che nessuna seria riduzione del debito fosse sul tavolo. Sarebbe quindi stato meglio fare default e ripristinare una valuta greca sovrana.
Potrebbe essere andata così, ma non ne ho le prove. Se così fosse, egli dovrebbe far sembrare di essere stato costretto a prendere quella decisione, analogamente a quanto fatto dal francese Leon Blum, che fu costretto a dire delle bugie per liberare il suo paese dal regime del Gold Standard, nel 1936.
I funzionari di Syriza sono pienamente consapevoli che la probabile conseguenza di un “no” sarebbe la creazione di una moneta parallela e la nazionalizzazione delle banche, sulla falsariga del “modello islandese”. La piattaforma di sinistra di Syriza ha già elaborato dei piani, in tal senso. Ma quasi certamente esistono delle varianti, nel Ministero delle Finanze greco.
Questo tipo di azione implica un ritorno alla dracma a breve scadenza, anche se i greci insisteranno perché il paese resti nell’Eurozona con pieni diritti legali, accusando i creditori e gli organismi dell’UE di agire illegalmente.
Solo in questo modo potrebbero garantirsi che le intere perdite del Grexit ricadano sulla BCE e sui fondi EMU relativi al bail-out [salvataggio esterno], mentre gli assets dei cittadini greci resterebbero giuridicamente protetti nei conti esteri, liberi di tornare in un secondo momento per costruire un nuovo sistema bancario.
Se avessimo una mente sospettosa, potremmo chiederci se per caso il Sig. Tsipras non abbia cercato di attirare i dirigenti ed i funzionari europei in una trappola di tipo legale, e che essi abbiano abboccato all’amo.
Se così fosse, le sue bizantine tattiche negoziali avrebbero un perfetto senso compiuto. Ma il mio è solo un pensiero.
Ambrose Evans-Pritchard
Fonte: www.telegraph.co.uk
2.07.2015
Mettere in mezzo gli avvocati e accusare l’UE di procedere nell’illegalità è un’arma a doppio taglio perché anche la Grecia ha truccato i conti per entrare nell’euro.
Capisco però il desiderio di dimostrare alla propria opinione pubblica che non è stato lui a lasciare la zona euro ma che è stato cacciato. Sempre che voglia uscire dall’euro. A questo punto è difficile capire che hanno in testa questi due perché hanno detto tutto e il contrario di tutto e quindi la cosa può essere interpretata in un senso o nell’altro.
Scusa Pietro, un paio di obiezioni.
la prima è che non puoi dire che "Hanno detto di tutto e il contrario di tutto". Gli è stato messo in bocca di tutto, compreso il suo contrario, questo si. Pensa solo a cosa è successo oggi, quando hanno ribaltato il sondaggio dando in testa il SI, per poi dover rettificare e ritrattare. Noi sappiamo quello che ci dice il mainstream più qualche cosa dai blog vari, nulla più. Quindi da quel punto di vista starei attento ad avere giudizi definitivi.
La seconda è sulla questione della legalità. Non si parla di quello che è stato o non è stato fatto. Qui si parla del fatto che la Merkel può sbattere il suo Kulone per terra quanto vuole ma il NO al referendum non significa che la Grecia esce dall’Euro. Non ci sono clausole di uscita. Un Euro è per sempre recita Mariuolo Draghi. Quindi, se uno stato non può lasciare la Sacra Zona non lo puoi nemmeno sbattere fuori. Non c’è la procedura contrattuale. L’ Euro è un contratto. E un contratto senza le clausole di recesso è un casino legale per entrambe le parti, non solo per una, come vorrebbe la Kulona di Ferro.
E’ un casino legale, mi capisti?
Ha ragione Ambrose. Io la penso come lui.
Poi, chi lo sa come finirà, al peggio non c’è mai limite.
Vabbé, ma lunedì mattina, come pensano di spiegarlo ai greci che tutti i loro risparmi sono.. andati per sempre?
Lo spieghi anche a me che ho perso il 30% del valore immobiliare….guardi che in questa italietta noi arriviamo subito dopo….
La Merkel non ha bisogno di sbattere niente per terra. Può semplicemente aspettare che il FMI internazionale dichiari il default della Grecia e che quindi la BCE interrompa i finanziamenti, visto che da statuto la BCE non può accettare titoli di un Paese in default.
Ovvio!
Nemmeno questo significa niente. Esiste la soluzione della moneta parallela, già sperimentata diverse volte (California, Texas) e in uso a Montenegro, insieme all’euro. http://www.corriere.it/economia/15_luglio_02/grecia-piano-segreto-varoufakis-moneta-parallela-all-euro-8edcf164-2078-11e5-b510-55e71b40db58.shtml
se lei avesse il nero sotto la mattonella e domani entrerebbe in vigore il renzie d`oro e dovrebbe consegnare il suo nero pena la decurtazione del 30 % e o il carcere o fare la fine di chi detiene/va ancora lire ? vista la furbata di monti….se lei avesse comperato terreni per poi trovarli ipertassati o occupati da rom o insediamenti di africani ? ci arriveremo a medio termine…vede che gioco a scacchi e ho insegnato ai figli per prevedere le mosse altrui….mi creda che ai colleghi che insegnano economia dico bonariamente che insegnano solo balle e loro annuiscono sorridendo..mi creda forse non conoscero` l`economia ma conosco bene con chi ho a che fare e le dico che sono sotto scacco matto…se vuole un consiglio.. se permette comperi un AK 47 per via legale naturalmennte..varrà piu`che una assicurazione sulla vita un buon investimento… a medi lungo termine PS LAVORO DA 40 ANNI sapendo che i soldi versati forse li avrei rivisti al lumicino…se avessi previsto la fornero magari..ma che ci vuole fare…un caro saluto a lei e ai fratelli Greci.
"Vabbé, ma lunedì mattina, come pensano di spiegarlo ai greci che tutti i loro risparmi sono.. andati per sempre?" beh è sempre meglio se tutti i loro risparmi la danno agli strozzini, vero?
Con i se e con i ma non si fa la storia…
Un conto è subire un haircut del 30% una altro è il fallimento dell’intero sistema bancario con la perdita del 100% dei propri risparmi.
Sig.Flavio si lasci andare…non sia rigido il banco vince sempre fanno e disfano a loro piacimento..sul metallo extraterrestre non mi sembra tanto una cavolata…stanno facendo esperimenti in tal senso…
per il libro ha ragione..la lettura non é il mio forte..riguardo il famoso AR 10 le do ragione ma non penso lo trovi facilmente..,le proporrei un Sig mod.57 in calibro 7.5 swiss..io sono al nord e mia moglie che legge i miei post mi ha fatto notare che sbaglio sempre a scegliere le amicizie….
Se vuole ne parliamo in pvt….Buona serata. Mago
Non trovo facilmente un AR10???
Ma perche’ parla ancora di colpa dei Greci ?? La colpa e’ dei politici , con , in testa , la famiglia ebraico USA : Papandreu , che ha prodotto 4 primi ministri "socialisti"
Il denaro e’ cosa assai futile , e solo la follia , o la cattiveria , puo’ farlo anteporre alla qualita’ della vita della gente….
Io , poi , non parlerei di " pacchetto" , in questa traduzione , ma di " pacco " .
Bisogna farla finite con tutta questa assurda chiacchiera su soldi , debiti , crediti…roba che non esiste .
Parliamo di ambiente , spazio , Cultura , pace .