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La Redazione

 

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OCCUPARE PER GLI SQUALI, GLI OCEANI E TUTTI QUELLI CHE LI DIFENDONO

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A cura di Das schloss
Il 9 Giugno 2012
60 Views

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DI MICKEY Z.
World News Trust

Non sono a conoscenza di nessun governo o istituzione che stia facendo qualcosa per risolvere questi problemi. In tutto il mondo, tuttavia, vedo molti individui e ONG che sono appassionatamente coinvolte nella protezione degli ecosistemi e delle specie ed è lì che vedo ottenere risultati.” – Cap. Paul Watson

Il mese scorso, il Capitano Paul Watson, famoso attivista contro la caccia delle balene e presidente della Sea Shepherd Conservation Society, è stato arrestato in Germania per un’accusa vecchia di dieci anni in merito ad uno “scontro con alcuni bracconieri di pinne di squalo in Centro America nel 2002.” nonostante sia stato rilasciato su cauzione, è stato ordinato a Watson di restare in Germania, “in attesa della decisione se estradarlo o meno in Costa Rica”.“Confido nel fatto che capiranno il nostro appello per i suoi diritti e che riconosceranno che se il Cap. Paul Watson venisse estradato in Costa Rica sarebbe come condannarlo a morte”, ha detto il portavoce della Sea Shepherd, Peter Hammarstedt. “Sappiamo che la mafia delle pinne di squalo ha preso di mira il Cap. Watson (nella foto qui sotto) un paio di anni fa”.

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Lo scenario fornisce uno sguardo illustrativo su quello che viene considerata la cultura umana moderna su Pianeta Profitto. Un attivista consacrato a proteggere gli oceani e tutte le sue forme di vita che si oppone contro coloro che sfidano le leggi sulla caccia agli squali, tagliano le loro pinne mentre sono vivi e ributtano il pesce mutilato in mare.

Perché? Le pinne di squalo vengono fatte seccare, vendute nei mercati e cotte in zuppe di pinna di squalo – che viene poi venduta al pubblico per circa 350 dollari a piatto.

Se fosse possibile rendere il taglio della pinna degli squali ancora più spregevole, considerate questo: le pinne non danno sapore alla zuppa. Vengono aggiunte solo per dare consistenza.

Motivo numero 37.614 per cui Occupiamo: mentre i ricchi turisti si nutrono di mero barbarismo, è il Cap. Watson che finisce dietro le sbarre per fare bene il suo lavoro: l’attivista.

E per l’appunto, sembra che l’unica creatura terrestre più demonizzata dell’attivista sia lo squalo. Sono visti come un incubo anche se gli squali non hanno inventato (per esempio) i DDT, il napalm, le armi nucleari il motore a combustione interna, i droni predatori, le dighe idroelettriche, gli OGM, gli hedge funds… potrei continuare per ore, ma diciamo solo che il pericolo è nell’occhio di chi guarda.

Questo maestoso pesce è temuto quasi a livello universale sebbene, ironicamente, sono gli squali ad essere cacciati senza sosta e moltissime specie hanno subito una perdita del 95% nella loro popolazione negli ultimi 30 anni.

Circa 250.000 squali vengono uccisi ogni giorno dai pescatori e, anche quando non costituiscono il bersaglio diretto, finisco per morire. Come spiega la Humane Society International: “Molti squali sono prede involontarie delle barche che pescano specie di alta qualità come il pesce spada o il tonno”.

Definiamo “alta qualità”.

Prova microfono: il 90% dei grandi pesci dell’oceano è già scomparso.

Pensate che potremmo sopravvivere in un ecosistema privato dei maggiori predatori? Se così fosse, ecco una prova della realtà fatta dalla Oceana.org:

    “In quanto maggiori predatori, gli squali giocano un ruolo importante nell’ecosistema mantenendo la specie inferiori nella catena alimentare e servendo da indicatori della salute dell’oceano. Aiutano a rimuovere la parte debole e malata oltre a mantenere l’equilibro con i loro concorrenti aiutando ad assicurare la diversità delle specie. Come predatori, spostano lo spazio dell’habitat delle loro prede, il che altera le strategie di nutrimento e la dieta delle altre specie… la perdita di squali ha portato al declino delle barriere coralline, dei letti di alghe e perdita nella pesca commerciale. Eliminando gli squali dall’ecosistema delle barriere coralline, i predatori più grandi, come le cernie, aumentano di numero e si nutrono degli erbivori. Con meno erbivori, le macro-alghe si espandono ed il corallo non può sopravvivere, trasformando l’ecosistema corallino in uno in cui dominano le alghe, intaccando la sopravvivenza del sistema della barriera.”

 

Prova microfono: più di 200 milioni di anni prima dei dinosauri, c’erano gli squali. Vogliamo davvero essere la specie che li spazzerà via?

Se la risposta è no, dobbiamo immediatamente cambiare la nostra visione degli squali e cambiare la nostra visione degli attivisti. Un buon inizio sarebbe appoggiare Paul Watson nella sua lotta per la libertà personale e per la difesa degli oceani.

Phil Rockstroh afferma: “Gli oceani stanno morendo. Solo questo dovrebbe metterci in ginocchio… dovrebbe mandarci in strada a mostrare il nostro dolore collettivo”.

Abbiamo urgentemente bisogno di captare la figura di insieme nella nostra testa e nel nostro attivismo. Dato che ognuno di noi può giocare un ruolo in una vasta gamma di problematiche chiave, non dobbiamo mai perdere di vista come tutto sia connesso.

Di certo, sarebbe bellissimo se le corporation pagassero più tasse o se venisse approvata l’assistenza sanitaria per il singolo contribuente, ma questi cambiamenti finirebbero nella proverbiale categoria Titanic/sdraio se il nostro ecosistema non viene ripristinato e rispettato.

Occupiamo per gli squali.

Occupiamo per gli oceani.

Occupiamo per il Cap. Watson.

Occupiamo per la giustizia universale.

Mickey Z. è autore di 11 libri, di cui il più recente è il romanzo Darker Shade of Green. Fino a quando le leggi non cambieranno ed il potere si estingua, può essere rintracciato su un oscuro sito internet chiamato Facebook.

Titolo originale: “Occupy For Sharks And Oceans And All Those Who Defend Them “

Fonte: http://worldnewstrust.com/
Link
05.06.2012

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ROBERTA PAPALEO

 

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