Nuovo film della Al-CIAeda Production?

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Far vedere o no il video della decapitazione? Naturalmente l’opinione prevalente dei
media è per il no, ma, ricordando scene altrettanto crudeli che
girano ed hanno girato sui televisori, ci deve essere un altro motivo.
Probabilmente guardando il video integrale, il pubblico potrebbe rendersi conto di essere di fronte ad una fiction, come si può sospettare in particolare nelle scene dell’esecuzione,
quelle appunto che tutti cercano di offuscare e di non far vedere. Un’altra
operazione psicologica messa in atto dal Pentagono, sfruttando la morte
di un ragazzo americano, Nick Berg? Questa naturalmente è
un’opinione e quello che offro in questo articolo è una sintesi di tutte le considerazioni e annotazioni pubblicate su internet, ed è quanto basta per farci
sentire nuovamente sommersi da falsità e bugie.

La vita di Nick Berg

Secondo il padre e gli amici, Nick Berg era un sostenitore della
politica di Bush
e “guardava a lui come a chi avrebbe portato la
democrazia in un paese che non l’aveva” (11).
Ma finisce segnalato su Internet come un individuo nemico dell’America.
(26)
Si era già recato in Iraq dal 21 dicembre al 1 febbraio, quando
avrebbe preso contatti con una ditta che si sarebbe impegnata in
seguito a lavorare con lui.(10)
Ritorna in Iraq ma il suo nome non risulta in nessuna lista di
pagamenti e in nessun dossier
(13)
Nel passato, poco dopo l’11 settembre, nel 2002, Nick era stato
indagato in quanto la sua password di accesso era uguale a quella di Zacarias
Moussaoui
, sospetto “terrorista di al-Qaeda”.
Per il padre si era trattato di una casualità in quanto il
figlio, quando studiava ad una scuola di volo in Oklahoma (Airman
Flight School a Norman), avrebbe incontrato Zacarias Moussaoui (allora
un personaggio qualunque), permettendogli di usare la sua password, per
amicizia. (17) Viene notata comunque la stranezza della vicenda: Berg
per amicizia fornisce ad un “supposto terrorista di Al-Qeada” la
propria password e viene successivamente assassinato da un altro noto
“terrorista di Al-Qaeda”. (24)
Nick Berg aveva una ditta, la Prometheus Methods Tower Services Inc,
specializzata in costruzione di torrette per comunicazioni. La ditta
non risulta essere stata mai registrata al Pennsylvania Corporation
Bureau, secondo Brian McDonald, portavoce del Dipartimento di Stato. La
registrazione non è obbligatoria ma è il primo passo per
potere effettivamente lavorare. Dice infatti McDonald: “Solo uno
sciocco non registrerebbe i suoi affari al dipartimento in quanto
è poi quasi impossibile esistere senza farlo”. (20)

Quale lavoro svolgeva in Iraq?

Il 18 gennaio in una e-mail Berg scriveva che la ditta aveva avuto
un sub-appalto da un grande consorzio che aveva vinto la gara
per l’assegnazione di un contratto per la Iraqi Media Network
(controllata dagli americani), “praticamente questo vuol dire che
avremo la nostra parte nella ricostruzione dell’Iraq”.
Non è chiaro se tale appalto venne poi revocato.
Secondo le autorità americane, Berg, pur essendosi registrato al
Consolato americano a Baghdad, non risultava presente negli elenchi
degli impiegati del governo americano, né era affiliato alla
coalizione né aveva alcun appalto con la Autorità
Provvisaria (Questo secondo la stessa fonte che afferma che Berg non fu
detenuto dagli americani).
Andy Duke, un consulente che aveva una camera nello stesso albergo in
Baghdad, dichiarava all’Associated Press, indicando le antenne radio su

un vicino hotel sulle rive del Tigri : “Il suo lavoro era stare su
quelle torri con il vento o la pioggia per mantenere in funzione il
sistema delle telecomunicazioni
… E’ un lavoro decisamente
pericoloso ma è quello che faceva”.(6)

Chi lo ha arrestato e tenuto in
carcere?

Poco prima dell’arresto Nick Berg lavorava ad Abu Ghraib
(è stato anche visto di notte lavorare su una torretta) (6).
Il 24 marzo comunica ai genitori che il 30 dello stesso mese
tornerà a casa.
L’arresto è avvenuto il 23 o il 24 di marzo (la data cui
si propende è il 24 marzo), quando si trovava a
bordo di un taxi, nei pressi di Mosul, con una copia del Corano ed una
altro libro intitolato “Il problema ebraico” o “La soluzione ebraica”

(a seconda delle testimonianze).
Ufficialmente l’arresto è stato opera della polizia irachena, ma
il capo della polizia locale, stando all’Ap, ha negato che Berg
fosse mai stato fermato dai suoi uomini
.
Ed inoltre numerose chiamate alla polizia irachena, ottenevano la
stessa risposta: “Non è detenuto qui”. Il giovane americano
avrebbe comunicato al padre con una email, dopo il suo rilascio
avvenuto il 6 aprile, che dopo il fermo da parte della polizia
irachena, era finito in custodia americana e interrogato da
agenti dell’Fbi, i quali gli avevano vietato di chiamare chiunque,
parenti e avvocato compresi.
In particolare in una di queste e-mail sosteneva che gli agenti
federali sospettavano e chiedevano se avesse costruito una bomba per un
oleodotto o se era stato in Iran.
Berg diceva nello stesso messaggio di voler rientrare negli Usa appena
possibile.
Il suo rilascio avvenne 24 ore dopo che la famiglia aveva depositato
una richiesta presso la Corte federale di Philadelphia, sostenendo che
il figlio era tenuto prigioniero dai militari statunitensi in Iraq.
La detenzione di Berg da parte dell’esercito americano è
confermata da alcune e-mail in mano della famiglia Berg e inviate da
funzionari diplomatici degli Stati Uniti. In una di queste (l’e-mail
del 1° aprile), mostrata a The Associated Press, Beth Payne,
funzionario del consolato americano, scrive “E’ detenuto dai militari
americani a Mosul… sta bene e cerca di mettersi in contatto con i
parenti”. (4,6,9)
Un giornalista cileno, Hugo Infante, che ha vissuto nello stesso
albergo ha raccontato: “Nic mi ha detto: ‘La polizia irachena mi ha
fermato, ha visto sul passaporto il mio ultimo nome ebraico e il timbro
israeliano. Quell’individuo ha pensato che fossi una spia, così
mi ha consegnato ai militari americani che mi hanno incarcerato per 2
settimane'”.(20)
In effetti, come scritto su www.philly.com del 14 maggio, “quel suo
ostinato desiderio di viaggiare fece sorgere sospetti – un religioso
ebreo che viaggia intorno a Mosul in taxi con un Corano”, al punto che
“alcuni militari americani si sono chiesti se il patriottico Berg fosse
in realtà un aspirante combattente della libertà”.
Secondo fonti militari americane, l’arresto ad opera della polizia
irachena era inivitabile in quanto un americano che gira senza scorta o
protezione è inusuale in Iraq, e per giunta con due libri
ritenuti sospetti per un americano. Niente di meglio quindi che
colorare tutto l’episodio dell’arresto con il riportare una frase che
Nick non può aver mai detto (se si confronta con l’e-mail
spedita alla famiglia, in cui manifesta la voglia di tornare in
America): al momento in cui gli viene offerto di tornare in America,
Nick avrebbe detto: “preferisco recarmi via terra in Kuwait”.

Le ultime ore

Dal 9 aprile Berg non invia più e-mail.(12). Un portavoce del
Dipartimento di Stato ha detto che un funzionario americano di stanza a
Baghdad aveva offerto a Berg un posto sul volo per Amman il 10 aprile,
dicendogli che era rischioso rimanere nel Paese e spostarsi da soli,
come Berg pare facesse. L’uomo rifiutò, affermando che era
intenzionato a recarsi nel Kuwait. Veramente strano se si pensa che in
una e-mail spedita alla famiglia il 6 aprile Berg scriveva che non
vedeva l’ora di tornare a casa.
Berg è stato visto l’ultima volta proprio il 10 aprile (giorno
in cui si può ritenere che sia stato assassinato, come ipotizza
il padre?). Quel giorno lasciò l’albergo al Fanar di Baghdad,
dove alloggiava. Quando il 14 aprile un funzionario statunitense (o una
guardia privata appaltata dagli americani) si recò all’hotel per
verificare che fine avesse fatto, nessuno se lo ricordava più.
Ai giornalisti dell’AP, alcuni addetti dell’albergo, che hanno
richiesto l’anonimato, hanno invece riferito di ricordare bene che Berg
aveva alloggiato nella camera 602 dal 6 al 10 aprile (esattamente la
stessa camera in cui aveva alloggiato in una precedente visita). Lo
ricordano come un ragazzo “simpatico”, sempre sorridente, che lasciava
l’albergo al mattino e ritornava tardi, circa alle 22, di solito con
birra e acqua minerale. Un giornalista dell’Upi, che era ospite dello
stesso albergo, e aveva chiacchierato con Berg, ha raccontato che
l’americano aveva spiegato le ragioni del suo arresto con il fatto che
pensavano che fosse una spia israeliana, visto che aveva anche un
timbro israeliano sul passaporto. (4)

Il ritrovamento del cadavere

Ciò che viene ritrovato vicino a Mosul l’8 maggio (è
la data più attendibile, anche se può essere accettata
quella del 10 maggio) è il corpo di un uomo senza testa. Non si
sa chi lo ha effettivamente ritrovato. Se il corpo viene trovato il 10
maggio o prima, non si capisce perchè il video, firmato Zarqawi,
venga datato 11 maggio (come se fosse possibile ritrovare un cadavere e
giustiziarlo il giorno successivo). Per gli amanti delle “stranezze”,
il video viene firmato 11/5, in ricordo dell’11/3 e 11/9. (15)

IL FILM: una pessima regia, effetti
speciali non curati, scarsa conoscenza dell’Islam

Il film viene lanciato su internet non dall’Iraq, Afghanistan,
Pakistan, ecc. ma da Londra e da Nurberg (se non addirittura dalla CNN)

Sebbene il server sia in Malesia, gli autori dei due siti che hanno
messo in rete il filmato (www.al-asnar.net e www.al-asnar.biz, entrambi
attuamente out per intervento delle autorità) si trovano in
Europa, ed esattamente quello del primo sito è Abdel Rahman
al-Rashed, Londra e quello del secondo è Omar AbuOmar, Nurnberg,
Danimarca. (5)
Le circostanze del rilascio del video sono alquanto strane. Un
giornalista della Reuters nominò per primo il sito Muntada
al-Ansar al-Islami (www.al-asnar.biz) come fonte del video. Il sito
è adesso non raggiungibile, ma Aljazeera.net vi si
collegò nei primi 90 minuti dalla diffusione della notizia, non
riuscendo a trovare il video
: operazione che riuscì
miracolosamente a Fox News, CNN e BBC, che insieme scaricarono il video
dal sito “arabo”. (15)
Come noto ci sono in rete centinaia di falsi siti islamici gestiti
dalla CIA
. (9)
Il video non è una registrazione continua, ma vi sono alcuni tagli
nei punti cruciali. I vari pezzi uniti insieme sono composti da 1)
“Berg” seduto su una sedia parla della famiglia; 2) “Berg” seduto sul
pavimento con i “militanti” dietro; 3) movimento della camera; 4)
“Berg”, privo di movimenti, steso sul pavimento mentre viene tagliata
la testa. (9)
L’ora mostrata sul video sembra evidenziare una differenza di 11
ore fra la fine della lettura del documento e la decapitazione. (21)
Nel video scorre l’ora che segna il momento dell’esecuzione: 13 e 46 –
13 e 47 (cioè 1:46 e 1:47 pm). Ma l’ora non è indicata in
arabo. “Gli arabi usano l’ora nell’inglese militare?”(18)

La scena del delitto

La qualità dell’audio suggerisce che la scena viene
registrata in una stanza grande e vuota (3, 8)
Nella parte iniziale del video si osserva che Berg è seduto su
una sedia bianca che è perfettamente uguale a quelle
presenti nel carcere di Abu Ghraib (16, 24) (FOTO).
Le pareti hanno lo stesso colore giallo e il battiscopa
ha lo stesso colore di quelli presenti nel carcere.

I personaggi

Le immagini di “Berg” non hanno, a parere si molti osservatori, somiglianza
con precedenti foto di Berg fornite dalla famiglia. Qualcuno segnala
che il “Berg” del filmato ha una illuminazione diversa dagli
uomini con la tuta, come se fosse sovrapposto (13)
Berg non sembra avere alcuna idea di quello che sta per accadergli.
“Probabilmente gli era stato detto che si trattava di una finzione” (16)
Si sostiene anche l’ipotesi che Berg fosse già morto
durante l’esecuzione, il che spiegherebbe l’assenza dei movimenti
involontari e della perdita di sangue.(25)
Berg indossa la tuta arancione dello stesso colore di quella
indossata nelle carceri americane (24)
Uno dei personaggi (Zarqawi?) indossa un anello d’oro nella
mano destra, che riflette la luce varie volte durante il video.
Indossare un anello d’oro è proibito dall’Islam.(3)
Un “militante” porta sulla spalla un AK-47, tipo “Gilal” (un
arma migliorativa dell’AK-47s, fabbricata in Israele).(24)
Nessuno dei personaggi indossa guanti (8) e gli “Arabi” del filmato
risultano avere mani e pelle bianca (16); osservazioni
antropologiche indicano che i 5 personaggi hanno “un fisico
occidentale, una postura occidentale e movimenti occidentali
” (25)
Molti notano che “militanti” corpulenti e ben nutriti sono una
rarità, se si considera le peripezie cui sono sottoposti ed
inoltre non corrispondono alla taglia media degli iracheni (24)
Indossano giubbotti antiproiettile (“terrorista” N. 2,4,5),
come quelli che vestono le guardie carcerarie e gli uomini della CIA
(16)
L’individuo sulla destra ha scarpe bianche, situazione poco
verosimile per chi cammina nel deserto (16)

“L’assassino”


La CIA ritiene che l’esecutore materiale sia Abu Masub al-Zarqawi
che secondo fonti islamiche sarebbe dato per morto già nel
marzo scorso
. E’ opinione generale che se accettassimo comunque che
si tratti del giordano, non si capirebbe perchè tiene
coperto il suo volto ben conosciuto a tutti
(15). Ad analoghe
conclusioni giunge l’esperta della CNN per problemi medio-orientali,
Nasr, che afferma: “L’accento non è giordano, il che elimina
subito qualsiasi elemento giordano dalla storia
“.(7) D’altronde,
viene sottolineato che, ammesso sia sempre vivo, Zarqawi aveva subito
l’amputazione di un arto inferiore e indossava una protesi, mal
funzionante
, mentre nel filmato nessuno appare mostrare tale
infermità. (22, 24)

La decapitazione

C’è un chiaro asincronismo tra le presunte urla di Berg e
le manovre dell’esecuzione
. Si legge su luogocomune.net: “Le ‘urla’
di Berg, nel momento in cui è gettato a terra, appaiono
chiaramente fuori sincrono. Come se fossero state aggiunte in
seguito alla colonna sonora
“(1, 2).
Per tutta l’esecuzione “Berg” rimane fermo e non mostra movimenti.
Il dr. Raul Castro Guevara, chirurgo ed esperto in Medicina Legale,
dichiara in una intervista che “Non è in alcun modo possibile
che l’uomo nel video fosse vivo
e il suo cuore in funzione quando
è avvenuta la decapitazione. In questi casi, infatti, il cuore
spinge il sangue ad alta pressione nelle arterie e allora in caso di
taglio di una delle arterie del collo vi è una massiva
fuoriuscita di sangue
. Per questo nella mia opinione il video
è un falso”.(2)
Inoltre “non c’è alcun schizzo di sangue, che invece dovrebbe
uscire a fiotti potenti, soprattuto dalla carotide, arteria molto
spessa che proviene direttamente dal cuore”; quando si ledono vasi
arteriosi importanti il sangue schizza tutto intorno fino a 10 piedi“.(1,15)

Un’altra discordanza con un evento reale è che la testa una
volta tagliata e sollevata in alto non mostra gocciolature di sangue.
Ed inoltre la testa, il pavimento, i vestiti di Berg e le mani dell’
“Arabo” dovrebbero risultare insanguinati e questo è ciò
che non si verifica.
Il taglio appare molto netto, il che è impossible da
ottenere durante un atto violento, su persona viva e con estrema
rapidità (la testa sospesa appare quella di un uomo
ghigliottinato)(24)

Dialoghi e sonoro

L’audio risulta doppiato (15).
Nei secondi finali del video, alcuni hanno udito per due volte una
debole voce occidentale che sembra dire: “They will be done”.
Questa voce è udibile in tutte le copie esaminate e può
essere udita meglio quando amplificata. (14).
L’analisi della riproduzione delle urla di ‘Berg’ dimostrano che sono
amatorialmente doppiate e prodotte da una voce femminile. (15)
I “militanti” qundo stanno “uccidendo Berg” strillano come americani
(16)
Secondo l’esperta per il Medio Oriente della CNN, Octavia Nasr, i
personaggi che vestono i panni dei “terroristi” non pronunciano la
parola al Qaeda
, come sostenuto da chi ha tradotto il video.
Infatti secondo la giornalista chi parla dice al qaed (non al Qaeda)
che vuol dire “stare seduto; non fare niente”. Questo fatto è
interpretato dalla CNN come un “errore onesto”, ma potrebbe avere
un’altra spiegazione: chi parla nel video pronuncia male certe parole
arabe. (7)
Molti hanno sottolineato come gli “esecutori” non avessero un accento
iracheno o giordano; alcuni vi ritrovano un accento egiziano o
iraniano, (15) altri sostengono che chi parla nel video non
è di madrelingua araba (24)

Il lancio del film

Il tempismo con cui viene riportato l’evento all’opinione
pubblica americana (la sera dell’11 maggio alle 18 e 30) e al
Congresso, ‘casualmente’ durante una seduta dello stesso, e una seduta
in cui i senatori stavano discutendo sugli orrori delle torture.
Riassumiamo quello che è accaduto in quelle poche ore: 1)
Esecuzione; 2) Ritrovamento del cadavere senza volto e sua
identificazione; 3) Notifica ai parenti; 4) Rapporto al Congresso; 5)
Rilascio ai media con tanto di video, “e tutto questo sorprendentemente
in 1 giorno” (15). Il tempismo si evidenzia anche nel fatto che il
video esce nel culmine dello scandalo delle torture in Iraq
.(23)

Parte II: approfondimenti (in uscita)

(1) http://www.luogocomune.net/lc/modules/news
(2) http://www.aztlan.net/fake_video.html
(3) http://www.khilafah.com
(4) http://www.arabmonitor.info
(5) http://www.jackblood.com/index/id1.html
(6) http://www.msnbc.msn.com/id/4953015
(7) http://www.cnn.com/TRANSCRIPTS/0405/12/lol.02.html
(8)
http://www.abcnews.com/sections/GMA/Investigation/nick_berg_clues_040513-1.html
(9) Murder or media manipulation?
(http://www.apfn.org/apfn/pow_beheaded.htm)
(10) http://www.philly.com/mld/philly/news/local/8617523.htm?1c
(11) Family of Nick Berg blames Bush administration
(http://www.apfn.org/apfn/pow_beheaded.htm)
(12)
http://www.delawareonline.com/newsjournal/local/2004/05/13bergfamilydisp
(13) Was Berg CIA? (http://www.apfn.org/apfn/pow_beheaded.htm)
(14) Western voice heard on Nick Berg videotape
(http://www.BreakForNews.com/NickBergEnemiesList.htm)
(15) (http://www.apfn.org/apfn/pow_beheaded.htm)
(16) http://marc.perkel.com/archives/000233.html
(17) http://www.cnn.com/2004/US/Northeast/05/13/berg.encounter
(18) http://www.drudgereport.com/iiraq3.htm
(19) http://www.daily.com
(20) http://edition.cnn.com
(21) http://www.billingsgazette.com
(22) http://www.conspiracyplanet.com
(23) http://www.tehrantimes.com
(24) http://www.rense.com
(25) http://www.friendsofliberty.com
(26) http://www.comedonchisciotte.net

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