DI GIANFRANCO LA GRASSA
Non è propriamente argomento che mi interessi in modo “sublime”, tuttavia non nascondo d’essere molto perplesso di fronte all’idiozia (almeno questo sembra) dei semicolti sinistri, che trattano sempre da razzisti (e logicamente fascisti) quelli che cominciano a scaldarsi fortemente per questa “pazzia” (apparente) di ricevere in massa gli immigrati da varie parti dell’Africa e, in questo momento, soprattutto dalla Libia.
Non c’entra invece nulla il razzismo e nemmeno la mancanza di senso umanitario. E’ proprio che sono inesistenti gli “spazi” per simile demenziale accoglienza; non si può accogliere più nessuno. La famosa ripresina non ha per il momento messo in ascesa l’occupazione; anzi. E allora? Non si riesce a dare lavoro ai nostri giovani (e anche meno giovani) e si deve essere invasi da gente che semmai si vende a salario più basso e rischia di accrescere ulteriormente la disoccupazione degli italici? Fra l’altro questi coglioni di buonisti sinistri sono gli eredi di quegli altri “intelligentoni”, che un tempo urlavano contro i bassi salari pagati agli extracomunitari, accolti appunto perché ciò era nell’interesse dei “feroci padroni” assetati di profitti. Rara incoerenza, tipica di tutte le scatole craniche riempite di segatura.
A parte questo, vengono requisiti alberghi di lusso, vengono date diarie (non dico alte, ma bastano a dissanguare le nostre “ricche risorse”), viene concessa un’ampia assistenza, anche sanitaria, togliendo ancora una volta spazi e tempi ai nostri connazionali; e altro ancora. Se va avanti così, finirà come nel ’51, quando vi fu l’inondazione del Polesine. Eravamo tutti obbligati a ricevere qualcuno dei sinistrati a casa nostra; e a mantenerlo, nel mentre ci guardava di traverso, diciamo meglio che ci odiava, osservando il nostro “benessere”. E comunque erano italiani. Un tempo si poteva pensare che questo umanitarismo (ipocrita) verso gli extracomunitari dipendesse dalla futura possibilità di avere masse di voti riconoscenti. Oggi non si può pensare a tempi così lunghi. Autentica stupidità? Spiegazione insufficiente.
Avendo a che fare con italiani, e in un paese ormai disastrato, si potrebbe pensare che i nostri governanti, di sottobanco, abbiano avuto contatti con settori dell’islamismo “estremo” e abbiano contrattato una loro “clemenza” in fatto di eventuali attentati o altro, in cambio di una libertà d’entrata senza tanti controlli e con accoglienza molto “accattivante”. Questo accadde alcuni decenni fa, ma in misura del tutto minore, con determinate fazioni palestinesi. Oggi, l’ipotesi potrebbe anche essere credibile dato lo stato di indebolimento e demotivazione in cui sono messe le nostre cosiddette “forze dell’ordine”, che non credo ci servirebbero molto se ci fosse la reale intenzione di “attacchi” sul nostro territorio. Ciononostante, ammetto che una simile interpretazione non è convincente, è un po’ stiracchiata. Resta l’assurdità del comportamento degli organi di governo di questo paese totalmente allo sbando.
A meno di condire un po’di più l’ipotesi in oggetto. Un tassello della strategia del caos orientata – sempre con “mano lasca” e costantemente nascosta – dagli Usa (di una certa parte politica, oggi espressa con il nome di Obama), che ha pure guidato tutta la politica italiana, dal 2010-11 in particolare, con la loro “longa manus” napolitaniana. Insomma, mi riferisco al passaggio attraverso Monti-Letta fino a Renzi, con la subdola (e certo obbligata) complicità del centro-destra berlusconiano, che ha costantemente condotto una opposizione blanda e comunque disorganizzata, al massimo verbalmente roboante, rendendo complicato l’emergere “tendenziale” di una opposizione più consistente, chiara e netta nelle sue finalità; e soprattutto efficace nel condurre una politica contro la UE, cioè contro l’europeismo quale stuoino degli Usa in funzione anti-Russia.
In Africa e nel Medioriente il paese d’oltreoceano alimenta l’Isis, che poi però bombarda per creare un sentimento di guerra, in quanto guerra di civiltà contrapposte, che serva appunto a distrarre dall’obiettivo che le forze critiche anti-UE dovrebbero invece avere come assolutamente prioritario: distaccarsi sempre più dall’alleanza cardine di tutto il dopoguerra (degli ultimi 70 anni), mettendo in discussione la Nato e indirizzandosi verso la Russia. Organismi politici ancora troppo titubanti, ma comunque orientati in tal senso, sono sorti e hanno conosciuto un qualche sviluppo. E’ allora necessario che l’operazione Isis serva a spaventare le popolazioni europee, di modo che non si lascino attrarre da simile prospettiva anti-Usa e di allargamento delle alleanze con gli avversari del paese ancora preminente; il quale per 10 anni, dopo il crollo dell’Urss, fu convinto che il gioco condotto per restare gli unici a comandare nel mondo fosse ormai riuscito. Poi c’è stato l’amaro risveglio; si è allora messo in opera un tentativo di guerre condotte direttamente e linearmente. I risultati non sono stati soddisfacenti e si è così infine approntato un sistema di manovre assai più complicate e tortuose, basate appunto sulla creazione di continue aree di pantano e di correnti mischiate e contrapposte, difficili da interpretare e quindi da contrastare; mentre chi le ha promosse si orienta già meglio, pur concedendo qualcosa al verificarsi di episodi che a certuni sembrano uno “sfuggire di mano”.
Il caos trova uno dei punti cardine in Italia, “porta d’entrata” in Europa. Ecco allora che si deve creare una situazione di massiccio ricevimento in Italia delle “forze del Male”. Perché da qui possono magari meglio creare un qualche scompiglio nel nostro continente. Forse quanto appena detto potrebbe meglio spiegare un certo qual compromesso attuato dai governanti italiani nei confronti dell’estremismo islamico; non necessariamente il più estremo, ma comunque una parte che serva ad alimentare il timore delle popolazioni, che poi vedrebbero negli Usa la difesa contro il Male, da tale paese invece alimentato nei limiti in cui serva ai suoi scopi di caos e di sfruttamento dello stesso per il proprio predominio mondiale, bloccando ogni spinta di certe forze europee verso oriente (Russia essenzialmente).
Ci sono indubbiamente, e proprio verso “destra”, delle forze che anche in Italia criticano la politica obamiana. Si vedano alcuni ottimi articoli comparsi sul “Giornale” contro tale politica, soprattutto con riferimento all’imposizione di sanzioni alla Russia per la questione ucraina, contrarie ai nostri interessi. Vengono comunque individuate e con una certa radicalità proprio le finalità antirusse degli Usa (dell’attuale Amministrazione), seguite pedissequamente soprattutto da quella “sinistra” buonista e ipocrita, che vuole lasciare libero sfogo a falsi spiriti umanitari. Forse a questi settori critici antiobamiani si può pure collegare, non però strettamente, l’ultima uscita di Bergoglio relativamente al genocidio degli armeni. Non scordiamoci che la Turchia è notoriamente alimentatrice dell’Isis o comunque di settori islamici radicali (si schierò di fatto con gli Usa nel caso dell’eliminazione della Libia gheddafiana). La Turchia non opera in certe direzioni perché del tutto succube degli Usa (come lo è invece questa stolta e pericolosa “sinistra” europea e italiana in specie), ma in funzione dell’Iran sciita con cui contende il posto di prima subpotenza nell’area mediorientale (e, in parte, nordafricana). Bergoglio, con la sua “uscita” vuole chiamare a raccolta i cristiani (compresi quelli russi) contro l’islamismo; forse anche per rintuzzare, in via indiretta, la strategia americana degli ultimi anni. Il tutto però finalizzato non certo a spingere veramente per l’autonomia di certi paesi europei dagli Usa, con apertura alla Russia, ma soprattutto – io credo – per aprire spazi alla Chiesa in direzione dei settori protestanti, compresi alcuni di quelli americani.
In tutto questo gioco massimamente confuso – ed infatti ammetto che quanto sto dicendo è comunque fortemente ipotetico – potrebbe inserirsi la longanimità italiana verso gli immigrati, decisamente pericolosi per ciò di cui una parte d’essi è portatrice. Adesso poi anche il gioco in Italia diventa sempre più un pasticcio inestricabile. Renzi è comunque in calo – anche se la sua opposizione interna è semplicemente ridicola e inetta – mentre si sta cercando di riportare un po’ a galla il Complice per eccellenza, Berlusconi, poiché ci si è accorti che lo si è fatto cadere troppo in basso. Se F.I. si sfascia del tutto e scende sotto il 10% dei voti (espressi), non può assolvere il suo compito principale; impedire che si rinsaldino nell’opposizione a Renzi quelle frazioni che, sia pure in modo assai indeciso e senza una vera strategia, guardano in qualche modo ad est (e in Europa al FN francese). Renzi è ancora la pedina principale da giocare, ma è meglio (non certo per noi) che Berlusconi non venga azzerato. Ormai si è venduto da anni agli Usa (di Obama) ed è, lo ripeto, essenziale per creare forti difficoltà in quel fronte, che è oggi l’unico da cui potrebbero uscire sia pur deboli “vagiti” filorussi e quindi, oggettivamente, contrari alla nostra netta subordinazione alla strategia degli Stati Uniti, che attaccano con virulenza la Russia per eliminare il principale ostacolo ad una loro supremazia di tipo monocentrico.
Non se ne uscirà mai finché certe forze critiche della politica statunitense continueranno con sotterfugi e mancanza di chiarezza nell’indicare il perché di queste critiche. La confusione, perfino se certi vertici di tali forze fossero in buona fede, può poi giocare a favore di altri dirigenti che sono in attesa di eventuali concessioni Usa a tali critici, concessioni finalizzate a smussarle e renderle innocue. A quel punto, questi altri dirigenti si farebbero avanti e sostituirebbero i vertici eventualmente in buona fede. Ormai dovrebbe essere abbastanza chiaro che il gioco che si sta giocando è…….decisamente poco chiaro! Serve a poco inseguire chi è critico della politica obamiana, chi timidamente avanza propensioni per una politica spostata verso est. Meno ancora sono affidabili coloro che svicolano verso la critica all’UE, e magari sostenendo che il vero nemico da battere è la Germania; non parliamo di quelli che credono alla decisività della riconquista della sovranità monetaria. E poi, sopra tutti i personaggi negativi (spesso in mala fede nello sviare l’attenzione dal problema centrale), stanno i sostenitori della predominanza della finanza, delle banche, ecc.
Mi dispiace, basta! L’avversario principale sono gli Usa; passano da una strategia all’altra e magari domani ad un’altra ancora. Una forza che seguiremmo senza esitazioni sarebbe quella che affermasse senza giri di parole e sotterfugi vari che dobbiamo allontanarci dall’alleanza con tale paese e trovare nuovi sostituti, primo fra tutti, nell’attuale contingenza storica (non certo perché adesso lo pensiamo come rappresentante del Bene), la Russia. E in Italia tale forza non dovrebbe fare compromessi con chi ha ormai dimostrato la sua ambiguità di sostanziale complice dell’attuale Governo. Posso capire, politicamente, il compromesso di Salvini, sicuramente ricattato da Berlusconi per un possibile appoggio a Tosi; il che rischiava di far cadere il Veneto in altre mani. Lo posso capire, ma capisco anche che chi è soggetto a simili ricatti non potrà fare molto. Il paese ha bisogno di una forza nazionale, in grado di chiamare a raccolta le “truppe” migliori. Finché nulla del genere apparirà all’orizzonte, staremo in sofferenza.
Gianfranco La Grassa
Fonte: www.conflittiestrategie.it
Link: http://www.conflittiestrategie.it/nuove-ipotesi-alla-prova-di-glg-18-aprile
19.04.2015