“Non possiamo dire quando questa guerra finirà“, queste le premesse del cancelliere tedesco.
Ma l’Occidente pensa gia’ al dopoguerra. Tante le parole spese alla “Conferenza per la ricostruzione” di Berlino sulle gravi conseguenze del conflitto in Ucraina.
Un massacro, un odio, che i cittadini vorrebbero veder via via cessare e stemperarsi al tavolo delle trattative. Eppure il loop continua: le uniche proposte di “salvataggio” occidentale sono in realta’ finanziamenti per far continuare la strage.
L’Ucraina ha bisogno di una somma compresa fra 3 e 5 miliardi di euro al mese solo per le spese correnti. Io lavoro affinché l’Ue assuma una partecipazione equa in questo sforzo, garantendo 1,5 miliardi al mese, fino a quando sarà necessario.
Sono 18 miliardi di euro per il 2023.
Lo ha detto alla Conferenza la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Ancora il cancelliere Olaf Scholz:
Siamo qui per sostenere la visione del futuro dei nostri amici ucraini.
Un futuro di pace, segnato da benessere e resilienza.
Quella di oggi non è una conferenza di donatori. Si tratta di qualcosa di più basilare, che riguarda le strutture e i meccanismi.
Non possiamo dire quando questa guerra finirà. Ma finirà. E proprio pesando all’esperienza fatta nella nostra storia, sappiamo che la ricostruzione è sempre possibile e che non è mai troppo presto per iniziare ad occuparsene, adesso è il momento per impegnarsi su questo fronte come comunità internazionale.
Non lottiamo solo per la sicurezza dell’Ucraina e dei nostri vicini, ma anche per la sicurezza dell’Europa.
Collegato da Kiev, Volodymyr Zelensky ha chiesto a tutti i presenti di impegnarsi per la copertura del deficit di bilancio dell’anno prossimo. A causa dell’invasione russa, esso ammonterebbe a 38 miliardi di dollari: “per l’Ucraina si tratta di una somma considerevole di denaro“. E poi ha sottolineato:
Questa visione dell’Ucraina come Paese europeo è molto importante. E sotto molti aspetti l’Ucraina ha già meritato di farne parte. La gente vede cosa facciamo già per l’Europa. Noi rappresentiamo la sicurezza fisica dell’Europa.
Negli Stati Uniti, arrivano i primi malumori da ambienti Dem: si chiede, senza giri di parole, alla Casa Bianca di negoziare direttamente con Mosca. Ma la portavoce Karine Jean-Pierre scarica barile: “Gli Usa continuano a fornire assistenza a Kiev, a dare ciò di cui ha bisogno sul terreno, spetta a Zelensky decidere se e quando negoziare“.
Al momento, un cessate il fuoco non si vede neanche da lontano e la Russia rende note esercitazioni Grom, ovvero esercitazioni strategiche nucleari.
Tuttavia, secondo la Jean-Pierre, non ci sarebbe da preoccuparsi: gli USA non trovano ancora evidenze che dimostrino che Mosca si stia preparando ad una fase di escalation ben peggiore.
L’Occidente se la canta e se la suona sulla pelle degli ucraini, fomentando la guerra e portando l’Europa al disastro economico. La Conferenza di Berlino ha forse fatto i conti senza l’oste russo, mentre negli Usa si avvicinano le elezioni di meta’ mandato.
Il futuro del conflitto e chi fara’ (e dove) la vera ricostruzione del dopo, sembra in realta’ un qualcosa ancora tutto da scrivere.
Sara Iannaccone, 26.10.2022