Come racconta nel suo libro di memorie, in Afghanistan la Clinton voleva che Obama mettesse un “impeto” più pesante di quello che era pronto a ordinare. Chiunque abbia appena fatto attenzione su quanto è successo, sa bene che l’intera missione militare in quel paese devastato è stata un triste fallimento che ha prodotto dei blow-back – delle reazioni su una scala da capogiro – oltre al fatto che i talebani sono diventati più forti e che controllano più territorio, che in qualsiasi altro momento dopo il loro rovesciamento nel 2001-2002.
Hillary nel 2011 voleva imporre un cambio di regime in Siria, rafforzando il sostegno dato ai gruppi armati che (ancora una volta) chiunque sia stato attento sa bene che erano in combutta con al-Nusra (cioè con al-Qaeda). In una e-mail datata 30 novembre 2015, Hillary affermava la sua ragione: “Il miglior modo per aiutare Israele…e per aiutare il popolo siriano ad abbattere il regime di Bashar Assad.”
Nel suo libro di memorie la Clinton critica Obama per non aver fatto di più per spodestare il regime laico di Assad. Lei ha più volte affermato, durante la sua campagna, di voler imporre una no-fly zone sulla Siria, come quella che sostenne per la Libia. Cosa che significa un conflitto con la Russia, che sta bombardando alcuni siti in Siria, con il permesso di un governo riconosciuto a livello internazionale, al quale i capi della Russia (e molte persone razionali) riconoscono il controllo delle zone occupate dai terroristi.
Sanders — mi dispiace — non posso più chiamarlo “Bernie”, dal momento che è diventato proprio come lo ziastro Dick Cheney- perché avrebbe potuto efficacemente attaccare Hillary la Skjaldmær (che nelle lingue nordiche significaca “Vergine dello scudo”, riferendosi allo sfacelo che facevano le donne-guerriero) per il ruolo de lei svolto nella distruzione della Libia. Ma invece no! Sempre chiamandola con deferenza “Segretario Clinton” — come se quello che aveva fatto nel suo ruolo meritassero rispetto — Sanders solo raramente ha accennato ai più grandi crimini compiuti dalla Clinton. Questo è imperdonabile.
(Sì, in un dibattito ha accennato timidamente alla Libia, senza però tornarci mai sopra. Mentre lui più volte ha ricordato che il segretario aveva votato per la guerra in Iraq e che lui aveva votato contro, ha evitato di manifestare una qualsiasi indignazione morale per questa scelta o per qualsiasi altra decisone della Clinton. La sua campagna ha puntato solo sui legami ben pagati da Wall Street e sui colloqui segreti, sulle trascrizioni che una volta disse che avrebbe voluto vedere, ma per i quali ora ha, sembra, perso interesse. Sanders non ha mai parlato di “politica estera”, che si suppone che sia il suo punto forte . Può definirsi “socialista”, ma non è un anti-imperialista ed ha votato a favore di ogni disegno di legge per la “difesa della spesa”, dopo aver sostenuto l’aggressione NATO in Serbia nel 1999 e l’attacco israeliano a Gaza nel 2014, etc.)
Avrebbe potuto attaccare selvaggiamente la Clinton – con la sola ferocia di un dato di un fatto sulla onestà – citando le email scambiate tra la Clinton e la sua disoluta confidente ed ex consigliere Anne-Marie Slaughter, in cui quest’ultima, con il titolo “Bravo! “ si congratula per l’aver architettaro gli accordo di Obama per il bombardamento della Libia. (Il 19 marzo 2011, appena caminciato il bombardamento della Libia, la Slaughter scrisse: “Non riesco a immaginare quanto sarai esausta dopo questa settimana, ma non sono mai stata più fiera di aver lavorato per te. Rigirarselo [Obama] su questa storia è stata una vittoria importante per tutto quello per cui abbiamo lavorato. “
Avrebbe semplicemente potuto quotare questa e-mail da Sidney Blumenthal, che Svengali indica come mentore non ufficiale della Clinton per tanto tempo (insieme a Henry Kissinger e altri): “No-fly! Brava! Ce l’hai fatta! “
Avrebbe potuto usare ripetutamente la clip che rivela la eviddente gioia di Hillary per il grottesco assassinio di Muammar Gheddafi – che era diventato amico di Tony Blair, di Silvio Berlusconi, e della CIA dal 2011, per mano di criminali islamisti, che gli hanno infilato un bastone e un coltello nell’ano di fronte a una fotocamera solo per umiliarlo ancora di più. Avrebbe potuto iniziare con qualche versione opportunamente adattata di questo. E poi concludere con quest’altro per lasciare la gente a trarre le proprie conclusioni.
Avrebbe potuto chiedere: “Perché diavolo hai nominato Dick Cheney aiutante di Victoria Nuland come Sottosegretario di Stato per l’Eurasia, e perché hai appoggiato e sovvenzionato il colpo di stato in Ucraina nel 2014, per la tua ambizione dannata di espandere la NATO?”
Ma no. Lui questo non ce l’aveva dentro e ora vuole che i suoi giovani seguaci di un tempo trasferiscano il loro sostegno verso qualcuno che non è solo l’incarnazione di Wall Street e una sanguisuga con tutte le sue tortuosità, ma anche la personificazione dell’imperialismo degli Stati Uniti in un’epoca in cui la profondità della crisi ha prodotto uno stato di guerra perpetua.
Chi la vuol capire, sia in Siria che altrove, sa che cosa significa quest’approvazione di Sanders: la Siria sarà la prossima Libia.
Hillary nello Studio Ovale con Benjamin Netanyahu al suo fianco, se la riderà nel vedere Assad con un coltello su per il culo, con un caos che aumenta, con il vecchio progetto che ritorna, e ragazzi e ragazze – di tutte le etnie, gay ed etero tutti insieme – che marceranno per combattere la Brava Guerriera che riduce drasticamente la disoccupazione giovanile, arruolando legioni di giovani abili per il GI Bill.
Anche se Sanders non voterà per la guerra (e perché dovrebbe esserci un voto, dopo tutto, in questa era post-costituzione?), anche lui ne porterà la responsabilità.
Vergogna! E vergogna su qualsiasi sostenitore di quello che una volta era “Bernie” che lo seguirà nel suo pantano morale.
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Io sento puzza di bruciato. La puzza del sistema truccato. Perché farsi coinvolgere – è questo il motivo per i suoi apprezzamenti per Hillary – Perché passare tanto facilmente da lui a lei (per il gusto della semplice “unità”)?
Per quale unità ? Per più corruzione, più sfruttamento e più guerre basate sulle bugie?
I voti che contano sono i voti della strada. Sia Trump che Clinton provocheranno delle sollevazioni delle masse. Il contributo fondamentale della campagna di Sanders è stato quello di mettere a nudo per i giovani idealisti la gigantesca mole del marciume che esiste nel sistema stesso, mentre costruiva (comunque in modo disonesto) una prospettiva di “rivoluzione politica”.
E’ la speranza che Sanders ha svenduto. Ma certo, è questa è la speranza che ci serve veramente: una rivoluzione sociale, economica e politica. Peccato che Sanders abbia scelto l’altra strada.
Gary Leupp – Professore di storia alla Tufts University con un incarico nel Department of Religion. E’ autore di Servants, Shophands and Laborers in in the Cities of Tokugawa Japan; Male Colors: The Construction of Homosexuality in Tokugawa Japan; e di Interracial Intimacy in Japan: Western Men and Japanese Women, 1543-1900. Ha collaborato a Hopeless: Barack Obama and the Politics of Illusion, (AK Press). Il suo recapito è : [email protected]
Fonte :http://www.counterpunch.org/ 14 luglio 2016
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