NELL’ATTESA SPOGLIAMO IL CONSUMATORE PER TROVARE L’UOMO

DONA A COMEDONCHISCIOTTE.ORG PER SOSTENERE UN'INFORMAZIONE LIBERA E INDIPENDENTE:
PAYPAL: Clicca qui

STRIPE: Clicca qui

In alternativa, è possibile effettuare un bonifico bancario (SEPA) utilizzando il nostro conto
Titolare del conto: Come Don Chisciotte
IBAN: BE41 9674 3446 7410
BIC: TRWIBEB1XXX
Causale: Raccolta fondi

Di Marika Martina per ComeDonChisciotte.org

L’attesa della Pasqua è un tempo che sembra oggi quasi perduto, ma che silente resiste in molte case di tutto il Paese. Il tempo pasquale sembra relegato all’ultima settimana di acquisti frenetici, rami immobili di ulivo presi la Domenica delle Palme e agnelli mangiati la domenica della Resurrezione.

Il tempo pasquale, però, è altro: è una lunga attesa che culmina nella domenica che ha cambiato il mondo. In questo stesso mondo in cui tutto sembra essere capitalizzato, tutto ha un prezzo e un valore monetario e ogni cosa si può comprare o scambiare, sembra lontana la concezione dell’attesa.

Quando inizia la quaresima, è lì che inizia il cammino e l’interiorizzazione del Cristo sulla croce e nella quotidianità diverse pratiche ne edificano i mattoni del sentiero verso la Pasqua. Basti pensare alle stanze buie nelle canoniche dei paesini in Costiera Amalfitana adibite a sepolcro, nelle quali piccole piantine di grano erano lasciate crescere per settimane al buio affinché diventassero gialle, mostrate alla luce solo nell’ultimo giorno, quando il sepolcro veniva aperto. Le pastiere napoletane avevano anch’esse una lunga preparazione: il grano raccolto nei campi era tenuto a bagno in grandi vasche da parte di tutto il paese e lentamente, con il passare delle settimane si ammorbidiva, si preparava per essere utilizzato nell’ultima settimana. Le pastiere diventavano il modo per condividere la lieta giornata di Pasqua tra parenti ed amici, nel paese, tutti assieme. Scambiare un dolce che facevano tutti, sembra quasi ridicolo e inutile, ma ha un valore non indifferente: questa pastiera è stata preparata, impastata, cucinata per te e la tua famiglia, non pensando alla mia, e viceversa.

Tutto ciò rendeva questo dolce ben diverso dalle decine di migliaia di colombe e uova di cioccolato industriali fatte senza sentimento per lo sterile mercato, per i compratori annoiati che si sentono in obbligo di fare un regalo a figli e nipoti.

Dal Sud al Nord Italia non mancano di queste tradizioni. In Carnia, tra le selvagge e severe montagne del Friuli settentrionale, i bambini di tutti i paesi venivano mandati a seminare il frumento il quale, una volta germogliato, sarebbe stato utilizzato per addobbare l’altare della chiesa a Santo Sepolcro.

L’attesa portava con sé speranza, gioia, voglia di stare assieme e di condividere l’eccezionalità della Pasqua. È difficile concepire l’attesa silenziosa e carica di aspettative se nella nostra quotidianità regnano sovrane la velocità e la fretta, se prevale l’ottenere al cammino.

Tuttavia, la possibilità di fermarsi e rallentare c’è sempre e ogni anno possiamo camminare sul sentiero dell’anno liturgico. Ritorniamo a comprare il lievito e rimettiamo le mani in pasta riscoprendo la piacevolezza del preparare pane e dolci, alimenti che solo nella placida attesa regalano in fine la loro bontà.

La sterile e deprimente vita dell’uomo occidentale, l’uomo della gioia a rate, dell’amore in leasing e delle relazioni in sconto può essere, forse, attenuata dalla riscoperta dell’attesa, durante la quale ci sono cose che non si possono comprare: ideare, progettare, immaginare, inventare e nella concretezza realizzare, o se non altro tentare di farlo.

Non a caso, sia nel Vangelo secondo Matteo sia in quello secondo Luca, è riportata la famosa parabola del lievito nella quale Gesù paragona il regno dei cieli al lievito che una donna impasta con tre misure di farina affinché tutta fermenti: proprio questo processo veniva preso ad esempio da Gesù per indicare come il suo annuncio avrebbe avuto una lenta ma costante crescita.

Oggi più che mai è necessario ridare importanza a questo tempo, scandalizzandoci di fronte al lavoro domenicale, ai supermercati sempre aperti, ad un mondo che, abbandonando il tempo della religione, si è dato completamente al tempo dell’acquisto, sempre e comunque.

Ridare importanza al tempo dell’attesa verso il culmine rende l’uomo ostinato a non essere considerato produttore e consumatore e deciso a difendere la propria identità di uomo in quanto tale, con le proprie abilità nelle mani e le proprie debolezze nel cuore.

Questo è il regalo della Pasqua: un mondo in attesa, un mondo che spera e che trova la propria forza nella Resurrezione, nel compimento di un’attesa fatta di preghiere, pensieri, emozioni e fermento.

Di Marika Martina per ComeDonChisciotte.org

29.03.2024

Mi chiamo Marika Martina e faccio l’insegnante di lettere. Mi interesso di storia e letteratura cercando di guardare il mondo come eroi e poeti l’hanno fatto in passato per provare a districare la complessa matassa dell’oggi; mi diletto con i libri illustrati per bambini per ricordarmi di guardare la realtà con gli occhi semplici di chi ha ancora tanta speranza nel domani.

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Potrebbe piacerti anche
Notifica di
102 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments
102
0
È il momento di condividere le tue opinionix