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MORTE E RESURREZIONE DELLA CASTA CORROTTA E LADRONA

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A cura di Davide
Il 23 Luglio 2014
85 Views

DI ROSANNA SPADINI

comedonchisciotte.org

Racconta Mary Shelley che il dottor Victor Frankenstein, giovane scienziato di Ginevra, spinto dal desidero di sfidare i limiti invalicabili della scienza, aveva generato una sorta di mostro con sezioni di corpi provenienti da cadaveri di diversa origine. Il mostro uscito dalla sperimentazione inaudita, si dimostrò subito dotato di un animo particolarmente sensibile, ma di aspetto orribile. Poi di fronte all’odio e al ribrezzo che il suo aspetto provocava nell’animo degli uomini, decise di vendicarsi e cominciò ad uccidere proprio quegli uomini che si erano dimostrati più disumani di lui. (Mary Shelley, Frankenstein o il moderno Prometeo)

Riesumare i cadaveri storici è uno sport molto frequentato anche dai poteri istituzionali italiani, infatti indovinate quale ultimo cadavere è stato riesumato fresco fresco e pronto per le riforme? Ma il solito, non c’è neanche bisogno di pronunciarne il nome, inflazionato fino all’inverosimile, tanto che potremmo chiamarlo Jimmy, per non nominare il nome del dio invano che ha dominato la scena politica italiana durante gli ultimi 20 anni e per evitare anche una possibile violenta dermatite allergica da stress. Un cadavere che è già morto un centinaio di volte e poi riesumato dai suoi più acerrimi avversari politici.

Del resto anche Veltroni, nella campagna politica del 2008, per evitare d pronunciare il suo nome, lo aveva definito “il principale esponente dello schieramento a noi avverso”, facendo di tutto per perdere le elezioni: ma la sua reticenza era stata dettata più da ragioni d’amore, perché i malparlieri non sparlassero troppo della profonda relazione sentimentale esistente tra i due. Dunque il nostro Jimmy, alla sentenza di assoluzione del suo ultimo processo (in ordine di tempo) esclama:”Sono commosso. Ho sofferto per un’accusa ingiusta e infamante”. E i suoi fans: “Orgogliosi di averti come leader ancora per 100 anni!” (non spaventatevi, noi non avremo il piacere di assistere alla cerimonia di insediamento del 3014).

I suoi follower dunque si mostrano particolarmente deliranti e rivolgono lodi esaltate ai pregevoli magistrati che hanno finalmente assolto il loro adorato leader. Diverso però era stato l’atteggiamento in altri momenti della lunga soap opera: “Da noi la magistratura è una mafia più pericolosa della mafia siciliana, e lo dico sapendo di dire una cosa grossa”; “Una mafia dei giudici”; “Un cancro da estirpare”; “Toghe rosse”; “Magistrati politicizzati”.

Ora le toghe non sono più rosse? Non sono più politicizzate? Ora hanno spianato una toga completamente nera? Nero di pece, nero di seppia? Può darsi. Certamente hanno indossato una nuova toga, ma soprattutto hanno rispettato una delle solite leggine ad personas che pullulano nel nostro ordinamento legislativo, come piranha nello stagno della Spectre.

Marco Travaglio del resto, intervenuto come ospite nella trasmissione “Bersaglio mobile” di Enrico Mentana, ha spiegato il perché Jimmy/Frankenstein è stato assolto dall’accusa di concussione. Il reato di concussione infatti sarebbe stato modificato dal Pdmenoelle insieme al Pdpiùelle durante l’approvazione della legge Severino nel dicembre 2012, dando così modo a Filippo Penati (braccio destro di Bersani) e a Jimmy di farla franca sull’accusa di concussione.

La legge Severino, una legge che doveva combattere la corruzione, avrebbe scardinato il reato di concussione, che consiste nell’intimidire un pubblico ufficiale tramite violenza o denaro. Quindi cambia la legge e sparisce il reato, il Pd vota salvando Jimmy e il Pdl vota salvando Penati. Nulla di nuovo sotto il cielo italiano. Nessuno scandalo, nessuna anomalia. La casta ladrona e pregiudicata si fa le leggi per tutelarsi da eventuali inconvenienti, che non sia mai che ci scappi una condanna! Scherziamo! È la stessa ministra della giustizia orwelliana Paola Severino che si presta. Voi pensavate che perché si chiamava ministra della giustizia della Repubblica italiana facesse il vostro interesse, cercando di promuovere leggi che fossero veramente garantiste per tutti? No, avete sbagliato film e colonna sonora allora! Questo è “Ruby rubacuori e le nipotine di Mubarak”.



E, ironia della sorte, l’assoluzione per Frankenstein è arrivata il giorno prima della Commemorazione della morte di Paolo Borsellino e della sua scorta, avvenuta in via D’Amelio, a Palermo, il 19 luglio del 1992. Queste sono le parole del coraggioso giudice Antonio di Matteo, sostituto procuratore della DDA di Palermo, durante la commemorazione della morte di Paolo Borsellino: “In una sentenza definitiva della Corte di Cassazione è accertato che un partito politico, divenuto forza di governo nel 1994, ha poco prima annoverato tra i suoi ideatori e fondatori un soggetto da molto tempo colluso con gli esponenti di vertice di Cosa nostra e che da molti anni fungeva da intermediario consapevole dei loro rapporti con l’imprenditore milanese che di quel partito divenne esponente apicale. Oggi questo esponente politico, dopo essere stato definitivamente condannato per altri gravi reati, discute con il Presidente del Consiglio in carica di riformare la legge elettorale e quella Costituzione alla quale Paolo Borsellino aveva giurato quella fedeltà che ha osservato fino all’ultimo respiro. E’ necessario non perdere la capacità di indignarsi e trovare la forza di reagire, tutti abbiamo il dovere di evitare che anche da morto Paolo Borsellino debba subire l’onta di vedere calpestato il suo sogno di giustizia”.

Avete capito bene !! Oggi il partito di FI, che sembrava morto e sepolto alle ultime elezioni europee, dopo che il suo leader era stato condannato a 4 anni, poi convertiti a 4 ore di vergogna per 1 anno ai servizi sociali, il partito Frankenstein colluso con i vertici della mafia, sta realizzando riforme costituzionali insieme a Renzi e al Pd. Quindi gli esponenti del Pdmenoelle, preferiscono fare le riforme con esponenti politici che hanno il cv di Frankenstein, piuttosto che prendere accordi con il M5S, perché i grillini sono incompetenti, inconcludenti, rozzi, primitivi, incivili, frequentano luoghi poco raccomandabili come il web, usano turpiloqui gergali poco istituzionali, ma soprattutto “sono arrivati tardi”. La responsabilità del Pd è enorme poiché sta realizzando l’attuazione di un piano illiberale ed autoritario, un piano osteggiato in passato a parole e ora condiviso col suo più acerrimo avversario politico (a parole!!).

Tutta la politica italiana è diventata un Frankenstein orribile, un mostro alimentato continuamente dai soliti politici noti, che hanno occupato “a vita” i loro seggi in Parlamento, dato che, anche se occasionalmente “muoiono” per condanne giudiziarie, poi “risorgono” immediatamente e continuano a rappresentare le istanze politiche di se stessi, con volti stavolta liftati ad libitum. La lista è abbastanza lunga e continuamente si rinnova, li sentiamo nominare ogni giorno in tv, poi ce li ritroviamo nei vari talk show televisivi, dotati di legittima licenza di mentire: Ballarò, Porta a Porta, Piazza Pulita, 8 e mezzo …

A questo punto interviene il dubbio amletico, già dibattuto da parecchio tempo: cos’è la destra, cos’è la sinistra. C’è ancora distinzione di valori e progetti sociali tra le due visioni del mondo e della società, oppure le distanze si sono talmente ridotte, che è praticamente impossibile notarne le differenze?

Anche se per tutto l’arco della storia occidentale ci sono sempre state profonde differenze, fin dall’antichità (epicureismo e stoicismo; populares e optimates; ghibellini e guelfi), oggi è molto più arduo notare le differenze. I lanternini delle ideologie sono crollati insieme al muro di Berlino del 1989, quando il capitalismo è rimasto unico sistema economico politico dominante. Tanto che un politologo giapponese, Francis Fukuyama, scrisse un lungo saggio intitolato “La fine della storia”.

Così di conseguenza a incidere sul criterio di selezione politica oggi sono le paure prodotte nel cittadino globale dall’avanzare della globalizzazione. La sinistra ha perso completamente la sua identità e dimenticato il suo impegno nella difesa delle classi sociali proletarie, così il logo “no global” è diventato appannaggio della destra (Zygmunt Bauman, Paura liquida).

La destra italiana per esempio si riconosce in una serie di valori caratterizzanti: il “no” alla globalizzazione, l’espulsione del migrante, la difesa del territorio, critica verso l’Europa e l’euro (senza però avere la minima volontà di uscirne). La sinistra invece, seguendo il modello Tony Blair, si è aperta ai processi di liberalizzazione, al il libero mercato, a difesa dell’immigrazione, dell’Europa e dell’euro.

Dopo le politiche devastanti di Margaret Thatcher (“Non esiste la società, ma solo individui e famiglie”), quelle neoliberiste di Roland Reagan, con le sue dottrine di “Reaganomics” (privatizzazione e deregulation rampante, taglio delle tasse ai ricchi e massacri alle politiche assistenziali), entrambi ispiratisi alla scuola dei Chicago Boys di Milton Friedman, in Francia per esempio non è stata la destra, ma il Partito Socialista (Ps) a smantellare lo Stato sociale.
Per di più oggi gli Stati Nazione si stanno disgregando sotto i colpi della globalizzazione e si riaggregano in quell’organismo osceno sovranazionale che è l’Europa, che impone ai suoi popoli trattati capestro irreversibili e dispotici, che danneggeranno ulteriormente la loro condizione sociale ed economica, dopo che l’euro killer ha fortemente saccheggiato benessere e lavoro. Le forze che potrebbero ancora garantire un’esistenza sicura , sfuggono ormai al controllo dello Stato-nazione, mentre non riescono ad arginare la pressione delle forze economiche globali, extra-territoriali e dei mercati finanziari.

Gli antifascisti di ieri sono i fascisti di oggi. Ma molti non hanno capito un razzo. La casta corrotta e ladrona ha sequestrato la sovranità popolare agli spettatori/consumatori italiani (riforma autoritaria ed eversiva del senato, legge elettorale Italicum senza preferenze e con soglie di ingresso proibitive per le minoranze), mentre le oligarchie finanziarie euroatlantiche a loro volta hanno imposto vincoli capestro che hanno prodotto il collasso delle economie degli stati Piigs (pareggio di bilancio, austerity, fiscal compact e l’euro/killer). Tutto il mondo neoliberista, di cui fa parte anche la cosiddetta sinistra, si è compattato per confiscare, legge dopo legge, la sovranità monetaria, economica e politica al popolo italiano.

I nostri politici al potere dunque, che fingono spudoratamente di essersi coalizzati nel governo delle larghe intese unicamente per l’emergenza economica, prima hanno firmato tutti i trattati europei, hanno introdotto l’euro, e ora spacciano per austerity la devastante svendita economica dei beni e delle ricchezze dell’Italia. Non solo corrotti e ladroni quindi, ma anche traditori della patria. Destra e sinistra insieme. Dante Alighieri li aveva ficcati nel cerchio più profondo dell’Inferno: la Caina.

Ma quella non è sinistra dirà qualcuno. Ok, ci sta. Ma allora dov’è finita la sinistra vera? È quella tipo Micromega, Sel, Comunisti italiani, Tsipras? Quella che combatte l’Europa, ma difende l’euro? Quella che alla minima occasione si trasforma nello zerbino del PD? Se ce n’è un’altra è talmente irrilevante che viene dimenticata nelle retrovie della storia, senza possibilità alcuna di riscatto.

Se i gazzettieri dei poteri forti, mistificatori della realtà e gatekeepers delle oligarchie finanziarie ci raccontassero la verità, forse le cose sarebbero diverse. L’Italia potrebbe stampare la propria moneta sovrana, il Ministero del Tesoro potrebbe ancora controllare la gestione del debito pubblico, Bankitalia potrebbe tenere bassi i tassi d’interesse sul debito, l’economia sarebbe progredita, e avremmo ancora una cartamoneta espressione della nostra storia e della nostra identità culturale, attraverso i volti stampati sulla lira di quegli italiani che hanno fatto grande l’Italia: Michelangelo Caravaggio, Giuseppe Verdi, Maria Montessori, Raffaello Sanzio, Lorenzo Bernini.

Invece oggi abbiamo quell’odiato conio che ostenta sulle anonime olografie filigranate “i non luoghi”, “la non cultura”, “la non identità” di uno stato che “non è stato” e quindi che manca di deontologia istituzionale (Marc Augé, Nonluoghi). Perché la moneta di uno stato non è solo quella che teniamo nel borsello, ma è la diretta espressione di una nazione, di un popolo, della sua storia, della sua cultura, della sua civiltà. Sulla lira c’era scritto: Banca d’Italia e Repubblica italiana. Sull’euro troviamo scritto: Bce, Banca Centrale Europea. Una Banca a interesse privato che si occupa dei problemi sociali, non c’è qualcosa che storpia? Il mercato ha sostituito lo stato, la moneta è diventata espressione di una banca privata, mentre i cittadini si devono indebitare ad alto interesse per pagare il proprio debito, che è aumentato (guarda caso) in maniera vertiginosa, dopo il Divorzio tra il Tesoro e la Banca d’Italia del 1981 (legge Ciampi-Andreatta). Dopo che agli interessi del pubblico, sono subentrati gli interessi dei privati.

Invece le cose vanno molto diversamente, e gli italiani non lo hanno capito, non se ne occupano, oppure fidelizzano rincretiniti con tutti i mezzi di distrazione di massa, incapaci di distinguere le verità lampanti dalle bufale spudorate. Perché il 99% della popolazione non riesce ad accordarsi per opporsi all’1%, che detiene la ricchezza e il potere? Perché gli offesi si perdono nel labirinto problematico degli antagonismi e non si accorgono che stanno facendo la stessa fine dei “capponi di Renzo”, litigano tra di loro, mentre il terzo ne gode.

E il terzo è la casta/Frankenstein, morta e sepolta ogni giorno, ma ogni giorno risorta, col plauso delle tv, dei giornalai, del Presidente della Repubblica, ed anche della maggior parte degli italiani stessi, che li hanno votati. E invece di ribellarsi, l’ira ammutolisce nella desolata solitudine dei cittadini globali, che accettano supinamente tutto quello che il regime impone loro, mentre assistiamo basiti, come fossimo glassati nella melma, alla compresenza tragica di disgregazione democratica, immobilismo politico e insipienza civile da parte degli offesi del sistema.

“La disobbedienza civile non è il nostro problema. Il nostro problema è l’obbedienza civile. Il nostro problema è che le persone in tutto il mondo hanno obbedito ai diktat dei leaders e milioni sono stati uccisi a causa di questa obbedienza. Il nostro problema è che in tutto il mondo le persone sono obbedienti, di fronte alla povertà, alla fame estrema, alla stupidità, alla guerra, e alla crudeltà. Il nostro problema è che la gente è obbediente, e mentre le galere sono piene di insignificanti ladri … i grandi ladri governano il paese, questo è il nostro problema.” Howard Zinn.

Rosanna Spadini

Fonte: www.comedonchisciotte.org

23.07.2014

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