DI GABRIELE ADINOLFI
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Non ci accorgiamo di nulla Mentre noi c’infervoriamo nella nostra ora d’aria, pardon d’area, dando i numeri nei massimi sistemi e inventandoci antagonismi frontali e scontri di civiltà.
Mentre il popolo ucraìno vive il suo dramma, la sua tragedia e la sua epopea.
Mentre Russia ed Ovest mostrano i muscoli ma si accordano sottobanco.
Tracciamo un bilancio impietoso.
Chi rischia di essere sacrificato definitivamente è il sud Europa. Difatti, ad animi calmi (e magari anche ad animi caldi) gli affari si fanno lo stesso.
L’aggiramento del nodo ucraìno e, comunque, l’aumento dei costi del gas, non potrà che giovare a Russia ed Europa se verranno sviluppate le pipelines alternative.
Il South Stream per due volte ha preso un netto vantaggio sull’anglisraelamericano Nabucco. Ed è il South Stream che, come ha fatto notare Scaroni, è oggi a rischio.
Il nord Europa invece va tranquillo con il North Stream.
La strategia americana più che colpire la Russia frontalmente tende a disarticolare l’Europa: è il proseguimento delle “Primavere Arabe”.
I governi italiani manovrati dal Quirinale (Renzi come Alfetta e come Monti) operano contro gli interessi italiani e tendono ad allontanarci dalla Germania la quale, malgrado le apparenze, finirà col vedere rafforzati i rapporti sostanziali con la Russia.
Tendono altresì ad allontanare, noi e l’intero sud del Mediterraneo, dalla Russia e dal mondo eurasiatico.
Vedasi le pagliacciate nei confronti del Kazakhstan che così care ci sono costate.
Lo scontro trascende totalmente le dichiarazioni di facciata e anche gli scenari che ci stiamo immaginando.
L’Ucraìna indipendente da Mosca e persino separata da Mosca in fondo non è un dramma per nessuno.
Lo sono invece i governucoli d’occupazione che stanno contribuendo allo sprofondamento dei PIIGS.
Ma noi lo sguardo lo fissiamo dove ce lo chiedono nel più classico “a me gli occhi!”
Gabriele Adinolfi
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22.03.2014