La MENTA, dal caratteristico e fresco profumo, era già nota nell’antica medicina cinese ed egiziana e anche presso i greci e i romani.
In tutte queste civiltà antiche veniva impiegata per le sue proprietà digestive, nella cura di tosse e raffreddori e per i suoi poteri afrodisiaci. In Arabia il dono di questa pianta è da tempi immemorabili interpretato come messaggio d’amore.
Anche la mitologia greca ricollega la menta ad una leggenda di passione. Mintha era una ninfa così bella che fece innamorare di sé Ade, il dio degli inferi e signore dei morti, che per lei iniziò a trascurare la moglie Persefone. Questa per vendicarsi tramutò la ninfa in pianta e Ade, che non riuscì a ridarle le sue sembianze, le donò come ultimo gesto d’amore il caratteristico profumo che tutti conosciamo.
Diffusa ovunque, la menta predilige terreni umidi. Infatti, se coltivata in vaso, necessita di frequenti annaffiature. Si raccoglie in estate, nelle ore calde del mezzogiorno, con tempo soleggiato e senza vento, durante il periodo di luna crescente. In questo modo le foglie sono più ricche di olio essenziale.
A me piace farne mazzetti che lascio poi essiccare appesi all’ombra in un luogo ventilato. Quando sono pronti divido le foglie dalle sommità e li conservo in barattoli di vetro scuro che vanno chiusi bene e riposti lontano da luce e umidità.
La menta si presta ad essere utilizzata molto bene in cucina: può essere aggiunta a tutte le insalate, specialmente a quelle a base di cetrioli o pomodori oppure utilizzata per aromatizzare pesce e frittate o per fare salse.
D’estate è perfetta per aggiungere colore e sapore a the, gelati o semplicemente all’acqua. Due fette di melone e un paio di rametti di menta in una brocca d’acqua da riporre per qualche ora in frigo ed ecco pronta una bibita sana e rinfrescante (da filtrare prima di bere).
Invece l’infuso misto con camomilla e liquirizia, due tazze al giorno dopo i pasti, è ottimo contro meteorismo, spasmi gastrici e acidità di stomaco.
Mentre unita alla malva, sempre sotto forma di infuso, è calmante della tosse ed espettorante in caso di postumi di bronchiti o influenze.
Un buon olio utile in caso di emicrania si prepara aggiungendo 2,5 ml di olio essenziale di menta a 50 ml di olio di mandorle, si agita bene prima di ogni utilizzo e si massaggiano lentamente tempie e fronte con poche gocce. La stessa preparazione è efficace anche per rilassare i muscoli in caso di dolori o semplicemente prima e dopo l’attività sportiva per evitare eventuali crampi.
L’olio essenziale ricavato dalle foglie – meglio ancora se sotto forma di quintessenza spagirica – può essere utilizzato anche per via orale in varie situazioni, ad esempio nevriti (anche virali), colon irritabile e fermentazioni intestinali. Per l’utilizzo interno dell’olio essenziale è vietato, però, il fai da te dal momento che si tratta di un rimedio concentrato molto potente che presenta anche alcune controindicazioni. Devi affidarti in questo caso ai consigli di un terapeuta esperto in aromaterapia.
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VB