FONTE: ILFOGLIO:IT
Per il leader del M5s, per “rimettere al centro l’individuo invece che il mercato” bisogna lavorare meno, lavorare in pochi, ma guadagnare di più. La proposta di finanziare l’ozio.
Lunedì sera, a San Vincenzo, in Toscana, Beppe Grillo, durante il comizio con Alessandro Di Battista, ha spiegato bene il senso di una delle proposte chiave del Movimento 5 stelle: il reddito di cittadinanza, che consisterebbe nel garantire un sussidio a chi è disoccupato, inoccupato, pensionato o a basso reddito fino al raggiungimento della soglia di 780 euro al mese. Perché serve il reddito di cittadinanza? Perché non si può lavuràr così tanto.
“Sta andando avanti – ha detto il comico genevose – una rivoluzione che noi non percepiamo perché ci siamo dentro. Siamo a cavallo di due sistemi. Uno (di questi è quello) della globalizzazione di qualsiasi cosa che è imploso su se stesso. Abbiamo il dovere di immaginarci un mondo in un altro modo che non sia quello del lavuràr, del lavuràr, del lavuràr. Oggi ho sentito l’amministratrice delegata di Google (Yahoo, ndr) dire che la vera felicità è lavorare 70-80 ore a settimana. Ma la vera felicità per quel mondo lì gliela lascio! Preferisco essere un infelice e non fare un cazzo tutta la vita. C’è una via di mezzo. Ecco perché noi abbiamo in programma il reddito di cittadinanza. Diamo la possibilità di mettere al centro l’individuo invece che il mercato, il mercato del lavoro!”.
Dalle parole di Grillo, dunque, emerge con chiarezza che il senso del reddito di cittadinanza è facile da spiegare: non esiste che il salario sia legato alla produttività, bisogna invece lavorare un po’ meno tutti, o anche non lavorare, e guadagnare tutta la vita senza fare un tubo. Non lavorare meglio, lavorare tutti, guadagnare di più. Ma semplicemente lavorare meno, lavorare in pochi, guadagnare di più. Non un reddito di cittadinanza, come lo intendeva Milton Friedman, dunque, ma un trattamento assistenziale per finanziare l’ozio e non fare più un cazzo per tutta la vita. Sempre meglio che lavuràr.
Fonte: www.ilfoglio.it
10.08.2016
Il grillismo non ha tali ascendenti filosofici, vola molto più in basso e vede nel virtuale il probabile strumento di liberazione graduale dal lavoro, tuttavia lo sviluppo tecnologico da solo è insufficiente a supplire alle risorse necessarie per la vita, che potremo sperare di recuperare solo quando ogni comunità regionale potrà disporre in pieno del proprio gettito fiscale
Fonte: http://www.ilfoglio.it
Complimenti a CdC per ulteriore supporto a chi fa parte della disinformazione/propaganda ufficiale … e sì effettivamente non hanno coperto ancora il 100% di tutti i canali d’informazione.
Pertanto aiutiamoli!
🙂
i pennivendoli de Il Foglio a "fare un cazzo" tutta la vita e guadagnare bei soldini (grazie ai contributi statali che provengono dalle imposte che paghiamo noi comuni mortalli) sono abituati da sempre
Infatti i parassiti del foglio non hanno capito un cazzo. Per loro essere servi è troppo dignitoso, meglio schiavi.
Suvvia, amici del blog, non prendetevela più di tanto, non merita, non ne vale la pena! Stiamo parlando del ”Foglio” del FOGLIO!!!!!! Lasciate perdere, non vale neppure la pena di commentare! Solo provo una gran pena per quei mentecatti che riescono a leggere un qualcosa di indefinibilmente censurabile come quello pseudoquotidiano!!
Mi sembra forse che la parte più importante di questo articoletto redazionale de “ilFoglio”
sia questa:
“Sta andando avanti – ha detto il comico genevose – una rivoluzione che noi non percepiamo perché ci siamo dentro. Siamo a cavallo di due sistemi. Uno (di questi è quello) della globalizzazione di qualsiasi cosa che è imploso su se stesso. Abbiamo il dovere di immaginarci un mondo in un altro modo che non sia quello del lavuràr, del lavuràr, del lavuràr. Oggi ho sentito l’amministratrice delegata di Google (Yahoo, ndr) dire che la vera felicità è lavorare 70-80 ore a settimana. Ma la vera felicità per quel mondo lì gliela lascio! Preferisco essere un infelice e non fare un cazzo tutta la vita. C’è una via di mezzo. Ecco perché noi abbiamo in programma il reddito di cittadinanza. Diamo la possibilità di mettere al centro l’individuo invece che il mercato, il mercato del lavoro!”.
E i commenti, non sarebbe male, se si concentrassero su queste parole, credo, riportate correttamente. O no ?
Mi sembra forse che la parte più importante di questo articoletto redazionale de “ilFoglio”
sia questa:
“Sta andando avanti – ha detto il comico genevose – una rivoluzione che noi non percepiamo perché ci siamo dentro. Siamo a cavallo di due sistemi. Uno (di questi è quello) della globalizzazione di qualsiasi cosa che è imploso su se stesso. Abbiamo il dovere di immaginarci un mondo in un altro modo che non sia quello del lavuràr, del lavuràr, del lavuràr. Oggi ho sentito l’amministratrice delegata di Google (Yahoo, ndr) dire che la vera felicità è lavorare 70-80 ore a settimana. Ma la vera felicità per quel mondo lì gliela lascio! Preferisco essere un infelice e non fare un cazzo tutta la vita. C’è una via di mezzo. Ecco perché noi abbiamo in programma il reddito di cittadinanza. Diamo la possibilità di mettere al centro l’individuo invece che il mercato, il mercato del lavoro!”.
E i commenti, non sarebbe male, se si concentrassero su queste parole, credo, riportate correttamente. O no ?
Mi sembra forse che la parte più importante di questo articoletto redazionale de “ilFoglio”
sia questa:
“Sta andando avanti – ha detto il comico genevose – una rivoluzione che noi non percepiamo perché ci siamo dentro. Siamo a cavallo di due sistemi. Uno (di questi è quello) della globalizzazione di qualsiasi cosa che è imploso su se stesso. Abbiamo il dovere di immaginarci un mondo in un altro modo che non sia quello del lavuràr, del lavuràr, del lavuràr. Oggi ho sentito l’amministratrice delegata di Google (Yahoo, ndr) dire che la vera felicità è lavorare 70-80 ore a settimana. Ma la vera felicità per quel mondo lì gliela lascio! Preferisco essere un infelice e non fare un cazzo tutta la vita. C’è una via di mezzo. Ecco perché noi abbiamo in programma il reddito di cittadinanza. Diamo la possibilità di mettere al centro l’individuo invece che il mercato, il mercato del lavoro!”.
E i commenti, non sarebbe male, se si concentrassero su queste parole, credo, riportate correttamente. O no ?
Mi sembra forse che la parte più importante di questo articoletto redazionale de “ilFoglio”
sia questa:
“Sta andando avanti – ha detto il comico genevose – una rivoluzione che noi non percepiamo perché ci siamo dentro. Siamo a cavallo di due sistemi. Uno (di questi è quello) della globalizzazione di qualsiasi cosa che è imploso su se stesso. Abbiamo il dovere di immaginarci un mondo in un altro modo che non sia quello del lavuràr, del lavuràr, del lavuràr. Oggi ho sentito l’amministratrice delegata di Google (Yahoo, ndr) dire che la vera felicità è lavorare 70-80 ore a settimana. Ma la vera felicità per quel mondo lì gliela lascio! Preferisco essere un infelice e non fare un cazzo tutta la vita. C’è una via di mezzo. Ecco perché noi abbiamo in programma il reddito di cittadinanza. Diamo la possibilità di mettere al centro l’individuo invece che il mercato, il mercato del lavoro!”.
E i commenti, non sarebbe male, se si concentrassero su queste parole, credo, riportate correttamente. O no ?
Ho sempre visto tanti commenti strani intorno al reddito di cittadinanza, il finanziare l’ozio ecc.
Se lo ascolti e leggi, o lo adori o lo odi.
Il punto dell’assurdità grillina è la separazione tra diritti e la base economica che dovrebbe finanziarli. I diritti sono diventati una variabile indipendente, magari anche intellettualmente giustificata e finalizzata all’edonismo, in un mondo ideale oppure reale ma di nicchia, tipo le monarchie feudali del Golfo, se si dimentica che i soldi a loro glieli danno i consumatori europei.
Un leader politico di questo calibro va a sbattere contro la realtà distruggendosi e distruggendo quel poco che è rimasto dell’Italia.
La vera felicità non si misura in ore di lavoro, ma nel fare il lavoro che ti piace.
Condizione necessaria per poterlo fare è liberarsi dal ricatto esistenziale del lavoro a qualsiasi costo, ricatto ben rappresentato dal jobs act e dalla loi travail, le due normative che "recepiscono" le direttive globaliste, o europee nella fattispecie.
Certo che sembra un paradosso, che richiama alla mente lo stereotipo leghista del "terrone che non fa un cazzo", ma ai paradossi non si può che opporre paradossi. Il futuro produttivo è sempre maggior automazione, sempre maggior produttività, sempre maggior profitto concentrato nelle elite. Solo una scelta politica consapevole può arginare questa tendenza distruttiva del tessuto sociale.
Se poi guardiamo ai numeri non c’è storia. 1.800 miliardi di PIL diviso 60 milioni di italiani fa 30.000 euro l’anno a testa, compresi poppanti e ottuagenari. E vuoi che non si trovino 10.000 euri per la minoranza che non ce la fa?
Si potrebbero analizzare gli intenti indubbiamenti necessari a diminuire il lavoro, per non stracciarsi le vesti un giorno e pretendere di lavorare oltre a quanto, tramite due righe di decreto, già si lavora, pena l’essere emarginati socialmente. Favorire scambi di merci locali, salvaguardare per quanto possibile il patrimonio pubblico, far vivere l’arte, favorire il turismo lento, smettere il braccio di ferro tra stato e regioni su chi deve gestire cosa, insomma il campo d’applicazione dei principi liberali mi sembra questo. Non solo purtuttavia è faticoso e prevede un percorso ostracizzato non facile ma necessario contro i mandanti del potere sempre più totalitario a cui stiamo "assistendo" in qualità di cavie votanti. Continuo a dire che è atto sterile starsene davanti al PC ad ingaggiare informazioni di primo pelo e costruirci sopra una caporeto, una disfatta generale, un tradimento dei valori con teoremi sterili o quasi infantili. Forse che un sogno non ha bisogno di lavoro per essere concretizzato?, forse che non esiste libertà che non debba essere conquistata? forse che se fosse gratuita, dopo un pò annoierebbe come accadeva solo 15-20 anni fa..
A parte questo volevo condividere un video che fa capire dove indubbiamente porta il rispetto dei valori nella linea politica del 5s, si tratta dell’intervento in piazza dell’onorevole Dibba. Non c’è un minimo di senso in quello che dice, sembra confermare le teorie di Monti e Co su quanto va dicendo riguardo l’€uro, le banche, i comitati d’affari de tal ri(chi)one etc..etc…
https://www.facebook.com/dibattista.alessandro/videos/935033926608672/
Non è vero che non si può finanziare un reddito di cittadinanza.
Ok.
Da quello che leggo non posso che essere stra d’accordo con Grillo.
Il reddito di cittadinanza (in realtà reddito minimo garantito) è un grande passo verso una società più civile.
Un salvagente per la stragrande maggioranza della popolazione, assolutamente non in grado di competere con gli enormi avanzamenti tecnologici che possono svolgere (più velocemente e meglio) la quasi totalità dei compiti umani (per ora quelli più ripetitivi, a breve anche quelli meno ripetitivi …).
Chi pensa di essere al sicuro e capace di cavarsela da solo superando i sempre più crescenti standard d’ingresso nel mondo del lavoro è solo un illuso.
Si può intuire come il mercato del lavoro sia destinato a morire e con esso l’economia del consumo …
Segue che gran parte dell’umanità sarà presto considerata inutile all’oligarchia dominante e il processo di riduzione di diritti che sta avvenenendo in tutto il mondo ne è il campanello d’allarme.
Se non fosse come descritto sopra, perché in tutto il mondo sono in atto dei processi DEPRESSIVI col chiaro intento di abbattere sia la DOMANDA (maggiore disoccupazione) che l’OFFERTA (maggiori tasse/costi(impedimenti burocratici …) ?
I presunti miglioramenti economici di alcuni stati sono riconducibili a mere speculazioni finanziarie, estremamente precarie/transitorie/effimere.
Riguardo il reddito di cittadinanza si può discutere COME implementarlo non certo sulla sua utilità/necessità… Magari supportandolo con monete complementari, molto utili per l’economia interna e per lo scambio di beni e servizi a basso KNOW-HOW. Non solo, le monete complementari ci permetterebbero di ridimensionare il potere dei banchieri internazionali e nello stesso tempo di ridurre il debito pubblico.
Concordo totalmente perchè le teorie di decrescita felice o non felice poi se fossero applicate (anche domani) renderebbero la felicità al quadrato perchè sicuramente meno eco-devastanti per l’ecosistema che ci ospita.
Una risposta a Grillo? L’imbarazzo della scelta. A mero titolo d’esempio:
http://goofynomics.blogspot.it/2015/06/il-reddito-della-gleba.html [goofynomics.blogspot.it]
http://orizzonte48.blogspot.it/2013/04/quello-che-non-vogliono-capire-salario.html [orizzonte48.blogspot.it]
http://orizzonte48.blogspot.it/2013/06/quello-che-non-vogliono-capire-2-ancora.html [orizzonte48.blogspot.it]
http://orizzonte48.blogspot.it/2015/06/e-tre-4-5-6-7-8quello-che-non-vogliono.html [orizzonte48.blogspot.it]
tale obiettivo di fuoriuscita dell’Arbeiter dal suo stato di minorità lavorativa è stato già raggiunto dai paesi del Golfo grazie alle proprie risorse naturali che consentono ai cittadini veri e propri di godere delle loro ricchezze senza lavorare ma soltanto investendole in iniziative profittevoli.
Come e’ noto, fra le "risorse naturali" dei paesi del Golfo ci sono gli schiavi asiatici… Altrimenti, col beep che ‘godrebbero delle loro ricchezze’!
Oggi siamo grillini per lo stesso motivo per cui 40 anni fa eravamo comunisti,
E meno male che ERANO comunisti!
Diciamo che si tratta din un articolo del caz, proveniente da fonte altrettanto del caz. Una volta chiarito questo, proviamo a guardare la questione in maniera un po’ più obiettiva, anche se per forza di cose semplificando il discorso. Per cominciare, i partiti della prima repubblica hanno adottato per decenni una sorta di reddito di cittadinanza mascherato da lavoro nel pubblico impiego o privato, nonchè parastato comunque controllato, con il sistema delle raccomandazioni nella economia precedente a mani pulite (ante 92), in gran parte in mano allo stato. Non si trattava di poche persone, ma di molti milioni di lavoratori, in gran parte tutt’ora presenti soprattutto nel pubblico impiego, poiché ormai il privato sopravvive come può. All’epoca, anche quando lo Stato non assumeva direttamente, sovvenzionava comunque, in un modo o nell’altro, il lavoro nel settore privato sia a livello di grande industria (vedi stessa Fiat), sia di piccole industrie, anche con sistemi discutibili, tipo cassa del mezzogiorno ecc. Oggi tutto questo è morto, e Grillo non ha fatto altro che prenderne atto. Non si tratta di fare o non fare niente ed essere comunque pagati. Il problema è puramente legato ad una disponibilità di reddito, che consenta almeno una dignitosa sussistenza; in fondo chi vuole vivere del proprio lavoro può sempre farlo. Non c’è poi un cambio di sistema con tempi sufficentemente lenti da consentire un adattamento generale della popolazione che lavora. Il lavoro, si sta estinguendo ad una velocità che mette in crisi le basi stesse della convivenza sociale. Si estingue sia il lavoro dipendente, sia il lavoro autonomo, in quanto, quest’ultimo, non più esercitabile a condizioni accettabili. Lasciamo perdere i motivi e le implicazioni, per i quali i poteri forti stanno spingendo il sistema in questa direzione, sarebbe discorso troppo lungo, ma così è perché evidentemente fa comodo. Quindi chi imposta la questione dal punto di vista della produttività dei lavoratori, ovvero se sia giusto o meno dare soldi alla gente anche se sta a casa a non fare niente, è in mala fede.
Il lavoro sta finendo.
Ma di ridurre le ore di quelli che già lavorano per darne la metà ai disoccupati non se ne parla da nessuna parte.
Senza scomodare le teorie monetariste, basta rinnegare la "libera circolazione di merci, capitali, persone", un maledetto "principio" liberista che ci ha deindustrializzato e rovinato, fino a mandarci sul lastrico. Un "principio" che doveva garantirci il "miglior prezzo" su ogni cosa. Lo vedremo sempre meglio questo "miglior prezzo" nelle bollette recapitate dalle multiutility straniere, nella GDO straniera, nelle banche straniere, nei pomodori olandesi e nelle bistecche tedesche. Ma soprattutto nella "nostra" moneta straniera. Qui sì che ci vuole un bel "vaffanculo", ma temo che Grillo lo riservi a tutt’altro. Staremo a vedere.
E perché è male essere deindustrializzati e perdere il lavoro?
Breve resoconto del periodo lavorativo più felice della mia vita quando l’uffico si trovava a soli 50 km da casa (e naturalmente contratto nuovo ogni 6 mesi):sveglia alle 6,40 arrivo in stazione ed attesa media di 40 minuti per treni soppressi,arrivo in ufficio dopo aver evitato le zecche sui treni alle 9,riunione su obiettivi mentre si sta uscendo e ritardo sull’uscita di almeno mezz’ora,ritorno a casa con stesso tran-tran dell’andata su treno da terzo mondo,arrivo a casa alle 8.Tempo per attività fisica:zero,passato da 80 a 115 kg in un bè,tempo per relazioni sociali e vita affettiva:zero,stipendio,ero programmatore,a livello di operaio non specializzato,produttività sul lavoro in calo dopo le prime 5 ore e soprattuto dopo qualche anno di questa vita,ah e last but not least carriera:zero.Allora quello che dice Grillo mette il dito su vari punti
1)stipendi più bassi d’europa
2)produttività data dallo sfruttamento tra le più basse d’europa
3)ammortizzatori sociali a disposizione solo per i lavoratori a tempo indeterminato
ed inoltre
4)visione del futuro equivalente a quella di una talpa cieca (e sodomizzata)
5)momeno di felicità incommisurabile:quando ti licenziano
P.S. ma è capitato anche a voi di essere licenziati preferibilmente il giorno prima delle vacanze od il giorno del compleanno?Almeno questo potremmo vietarlo?Grazie
Sono arrivato alla conclusione che è contrario al RdC chi ha paura che soldi pubblici vengano dirottati e chi ha paura di maggiori tasse,le categorie sono due quindi lavoratori pubblici e proprietari di casa/e.Ora mi sembra che proprio tu avessi scritto qualcosa sul fatto che buona parte dei leghisti nelle regioni del nord siano,a dispetto dell’avversione verso lo stato centralista,proprio impiegati pubblici.Sommando quindi cogli impiegati pubblici di provenienza PD e proprietari di case PD e leghisti e finalmente si arriva al dipanamento sul conquibus del perchè piddini e leghisti si trovino d’accordo
Cara Rosanna, nei tuoi ultimi due periodi mi sembra di cogliere un’evoluzione interessante della tua posizione, ma forse perché non sono aggiornato.
Come sovente accede le affermazioni del sig. Grillo Giuseppe vanno capite, sfrondate della parte ironica e volutamente sopra le righe!! Ovviamente e confermando l’opinione circa ”il Foglio” che confermo e confermerò sempre perchè altro non merita, occorre estrapolare il concetto espresso da Grillo sfrondandolo da esagerazioni linguistiche e concettuali puramente provocatorie, come tipico del suo stile, e valutando la parte pratica e non teatrale delle sue affermazioni. E’ pur sempre un ottimo comico che, purtuttavia, castigat, ridendo, mores!! Il reddito di cittadinanza è un passaggio doveroso già applicato da anni ed anni in tantissima parte dell’ Europa e che, da noi, viene demonizzato per motivi biechi di cassa, da saccheggio di risorse da parte del solito combinato disposto micidiale ed illegale da parte di ”politica”, istituzioni, malsana imprenditoria, mafie diverse colluse e sodali con il potere! Reddito di cittadinanza non vuol dire affatto incentivo a non fare un cazzo foraggiati e mantenuti a spese della collettività! Prendiamo, ad esempio, la realtà che frequento quotidianamente! Un ambiente negletto ed abbandonato da comune, provincia, regione e semplici cittadini. Io ti concedo reddito di cittadinanza e tu, ovviamente, ti attivi, insieme ad altri, per aiutarmi a recuperare quella vasta zona recuperandola, ripristinando l’alveo del fiume esondato a causa di enormi tronchi che ostruiscono l’alveo del Sagittario e potendo, oltretutto, provvedere e beneficiare della vendita di enormi quantità di legname e scusi tanto se è poco!! E via così con altri esempi analoghi! Reddito di cittadinanza non è essere pagati per non fare un cazzo bensì mettere l’individuo, l’ambiente ed altri valori positivissimi estromettendo il venefico mercato e tutti disvalori cancerogeni e metastatici annessi e connessi! Il discorso deve essere approfondito! Cordiali saluti!!
Primadellesabbie , non riesco a capire quale sarebbe questa "evoluzione interessante" che tu hai notato … sono sempre stata favorevole al Reddito Minimo Garantito ..
“Il lavoro ha sempre di più dalla sua tutta la buona coscienza: l’inclinazione alla gioia si chiama già «bisogno di ricreazione» e comincia a vergognarsi di se stessa. «È un dovere verso la nostra salute», si dice quando si è sorpresi durante una gita in campagna. Anzi, si potrebbe ben presto andare così lontano da non cedere a una inclinazione alla vita contemplativa (vale a dire all’andare a passeggio, con pensieri e amici), senza disprezzare se stessi e senza cattiva coscienza. Ebbene! Una volta era tutto in contrario: era il lavoro ad aver su di sé la cattiva coscienza. Un uomo di buoni natali nascondeva il suo lavoro quando le necessità lo costringevano a lavorare. Lo schiavo lavorava oppresso dal sentimento di fare qualcosa di spregevole. «La nobiltà e l’onore sono soltanto nell’otium e nel bellum», così suonava la voce dell’antico pregiudizio" (Friedrich Nietzsche, La Gaia Scienza).
p.s. a seguito del seguente commento che è un copia e incolla, per chi è interessato… vi sono un paio di altri commenti dello stesso “autore” che dànno il senso e la misura della questione…
mincuo ha scritto:
@Simulacres.
Giusto. Ma io non volevo"allargare il discorso" TUTT’ALTRO.
Comunque quel che dici è giusto. Ma non è solo automazione, o razionalizzazione, o concentrazione (grazie a informatica ecc….) che anzi sono ancora sottoutilizzate rispetto alle potenzialità (specie nei servizi che fanno il 70/80% di PIL) perchè lì si innesta un discorso sociale. (Che li mandiamo a fare?) che a sua volta (ma questo è un discorso "di punta" quindi non adatto qui), ridisegna il concetto stesso di lavoro e di chi lavora, che fino ad oggi è "un diritto" e/o "un dovere".
Lasciamo stare per carità, tanto la gente se le troverà (già un po’ se le trova) applicate in futuro senza averci capito niente….come sempre è stato…intanto gliela meneranno un altro po’ col liberismo o il sol dell’avvenire…..
https://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=81427&postdays=0&postorder=asc&start=300
Avvisate l’amministratrice di google (yahoo) che ci sto. Attendo lettera di assunzione.
Ma la legge Svuotacarceri per golpisti si può applicare anche in Italia o bisogna aspettare che la Turchia entri in europa per creare un precedente?
Chiedo scusa ma dopo aver visto il ‘titolo’ non ho avuto la pazienza di leggere l’articolo rivolto alle considerazioni di un pazzo…Troppe ne ha dette e fatte: un DITTATORE!
Ma non c’e’ peggior sordo di chi non vuol sentire Toussaint. Adesso la questione Rdc e’ divenuta una ideologia da trattare sul banco della dialettica a suon di retoriche, non una questione pratica che ha necessita’ di basi pratiche. Basi che, costruite, renderebbero inutile lo stesso Rdc.
Vogliamo parlare della raggi ?
Il modello di società di cui parla Grillo, i nostri "governanti" degli ultimi 20 anni e pure il foglio…., cioè chi ci ha portato allo sfascio, non riescono più neppure ad immaginarlo: perché sono marci dentro, icone di un sistema malato che ci sta conducendo verso una guerra. Con un po’ di buonsenso, che non hanno, forse capirebbero. Spero solo che qualcuno quantifichi i danni che hanno prodotto all’Italia e agli Italiani con le loro politiche criminali di cessione di sovranità e di inganno.
Direi uno dei migliori commenti che ho letto ultimamente. E va da se che io sto cercando di spostarmi in quella direzione per primo. Bravo. 🙂
MA con quale criterio pubblicate queste stronzate del foglio? Ma vi siete bevuti il cervello? Grillo sarà anche un trombone scoppiato che vaneggia deliri, ma il Foglio è il ventriloquo della CIA e dei poteri atlantici, scritto da impiegati a libro paga…..ma non si può cadere così in basso….
Questa (gli ultimi due periodi, come dicevo):
Ma quindi la risposta alle deindustrializzazione, alla decadenza del nostro paese, alla svendita delle sue risorse e dei suoi asset, alla perdita della sua sovranità e indipendenza dovrebbero essere 700 euro al mese garantiti? Mi spiace ma c’è qualcosa che non mi convince.
Non voglio infierire più di tanto però la invito a dare una guardata ai ”premi di risultato” che il noto covo di dubbia, molto dubbia, moralità definito ‘palazzo chigi” sta per elargire ai suoi prodi ”funzionari” in virtù di non si sa cosa, forse il crollo morale ed economico, e definitivo, del paese!! Se ci fosse un vero movimento rivoluzionario, ma vero sul serio, non come l’isis al servizio di Killary, che il deminio se li possa portare via tutti, sarei il primo ad associarmi ed aiutarlo! Questo infame paesaccio deve essere ripulito con le armi altrimenti è finita!
E’ male, molto male deindustrializzarsi per un Paese manifatturiero privo di materie prime e risorse naturali più in generale. Questo in un ottica realistica, al presente, dove quasi tutto il lavoro è finalizzato ai servizi e s’importano massivamente beni di consumo (anche alimentari) che possono essere prodotti in Patria benissimo, con miglior qualità e soddisfazione dei produttori, alimentando circuiti economici interni virtuosi.
Se poi dal mondo reale vogliamo guardare al mondo futuribile, allora potrei anche darti ragione, in parte. Ma quando un Paese, un tempo glorioso, si trova nella merda come noi adesso, con un esercito di poveri in continuo aumento, ingabbiato in un sistema debitorio che ci sta distruggendo e degradando, mentre i nostri vicini se la ridono alle nostre spalle, beh, allora è tempo di darsi una svegliata e muovere le chiappe nell’unica direzione che contrasta il sistema vigente. Poi, una volta normalizzati, potremo diventare virtuosi anche in senso più elevato e consono al futuro dell’intero pianeta.
Aggiungo la cosa più importante, cioè che il lavoro è la più grande benedizione che riempie la nostra vita, ma solo se lo amiamo giorno per giorno, ora per ora, in quanto utile a noi stessi e soprattutto agli altri. E questo a prescindere dalle epoche storiche, o meglio contestualizzandolo in ogni epoca storica vissuta. Parlo del lavoro creativo, che solo una società culturalmente sana, con una sua economia sana, può garantire a tutte le persone di buona volontà.
In queto penso che abbiamo molti punti di contatto, nel senso di voler rivoluzionare valori, stili di vita, finalità delle attività umane.
Deindustrializzare intendo la grande industria votata all’esportazione.
Il reddito di cittadinanza è male, i programmi di lavoro garantito sono bene…
Complimenti per come te la cavi.
Riguardo alle esportazioni ritengo che non siano un male assoluto se compensano le importazioni. Se tutti i Paesi rispettassero il pareggio di bilancio dell’import-export avremmo molta più pace e buon senso nel mondo.
>premio di produttività
Ma è semplice carissimo ^_^ se licenzi un dipendente si avrà un aumento di produttività pro-capite,è il principio del cane che mangia cane.
>Se ci fosse un vero movimento rivoluzionario, ma vero sul serio, non come l’isis al servizio di Killary, che il
>deminio se li possa portare via tutti, sarei il primo ad associarmi ed aiutarlo!
Ma anche fosse l’Isis oggi per come sono messe le cose qualunque e ripeto qualunque stravolgimento dello status quo verrà ben accolto,i disperati ci sono mancano solo le armi,e questo è stato previsto,per ciò sono messe sotto i riflettori dai media le diatribe immigrati contro autoctoni o comunisti contro fascisti,si vuole ridurre il disagio e la rabbia in uno scontro tra fazioni.
Esattamente!
Il reddito di cittadinanza o meglio il reddito minimo è imprescindibile, così come i contratti collettivi e la paga minima. Perchè la tecnologia, le concentrazioni industriali, la concorrenza e la globalizzazione spingono alla riduzione salariale e alla disoccupazione e i manager o i proprietari fanno questo per mestiere e perchè è intrinseco al liberismo economico e questo è valido in tutto il mondo. Oggi esiste solo un sistema economico quindi non si scappa, ne serve ad un tubo fare giochini come le svalutazioni o le tassazioni competitive ne inondare i mercati di danaro a costo zero tanto le industrie non investono più per espandersi ( le previsioni dicono che in 10-15 anni gli addetti dell’industria si ridurranno del 50% ) e le banche non li prestano perchè è troppo rischioso prestare danaro per di più a tassi oramai ridicoli magari per venti anni su un mutuo all’1,5 %. e di immobili pignorati e crediti inesigibili ne hanno montagne.
Ma la deindustrializzazione e decadenza non è solo del nostro paese ! riguarda tutto l’occidente se non tutto il mondo. Visto che tutti sono sulla stessa barca tutti cercano di aumentare la produttività o di accaparrarsi fette più grandi, l’Italia per intenderci dovrebbe aumentare la sua forza e produttività nei confronti per esempio degli USA, del Giappone, della Germania o della Cina. Già così la vedo dura ma non basta mai perchè è la torta che si rimpiciolisce !.
Intanto bisogna riconoscere che il questo il Momento dell’onestà-ta’ta’ta’ è coerente. Applica su se stesso la tesi del reddito di cittadinanza a zero ore lavorative. Reddito dimezzato ovviamente, a vantaggio delle società oneste, in cui si lavora. Cosi come lavora, e duramente, il capo Gabinetto della Sindaca romana, cui è corrisposta adeguata e non demagogica retribuzione. Gli altri godono Roma. Come tutti.