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di Francesco Santoianni
Magari, ve lo spiego un’altra volta. Qui (dopo avervi già raccontato di tanti dei suddetti militanti ridottisi a fare i piazzisti dei vaccini cubani somministrati anche ai bambini di due anni) ripubblico il comunicato del Coordinamento No Green Pass Napoli a proposito della sbalorditiva manifestazione “Non teniamo più un euro: tamponi e ffp2 gratuiti!”
Comunicato Coordinamento No Green Pass Napoli
Il 4 gennaio si terrà, davanti alla Prefettura di Napoli, una manifestazione, indetta dal Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”, lanciata con lo slogan “Non teniamo più un euro: tamponi e ffp2 gratuiti!”
Il Coordinamento No Green Pass Napoli, pur esprimendo piena solidarietà a tutti coloro che protestano contro la folle gestione dell’emergenza Covid, non può fare a meno di evidenziare come la richiesta di tamponi e ffp2 gratuiti (finora incapaci a impedire nuove ondate di contagi) rischi di riproporre lo stesso discutibile slogan “tu ci chiudi, tu ci paghi” che ha scandito le prime grandi manifestazioni di protesta a Napoli che, con questa impostazione politica, hanno consolidato la narrativa governativa secondo la quale l’unica soluzione per uscire dall’incubo Covid sia l’adozione di misure sempre più divisive e restrittive, unitamente a una campagna vaccinale condotta in modo indiscriminato e brutale, anche di fronte a dati che dovrebbero suggerire una franca riflessione e un differente approccio.
Il Coordinamento No Green Pass Napoli ritiene necessario e urgente, invece, che si apra un pubblico dibattito su quella che potrebbe essere una differente strategia per uscire dall’emergenza sanitaria e sociale, che potrebbe, a nostro dire, essere favorita anche da alcuni dei provvedimenti qui elencati:
. Fine dell’obbligo vaccinale e del green-pass. Vaccinazione volontaria previa prescrizione medica e indagine preventiva, che escluda la già raggiunta immunità.
. Ritiro di ogni ipotesi di vaccinazione dei bambini, non suscettibili di contrarre la malattia in forma severa e soggetti a un rischio al momento non calcolabile
. Piena autorizzazione a cure già rivelatesi efficaci contro il Covid, che ancora oggi restano “in attesa di sperimentazioni” mai intraprese, e che sono state ufficialmente negate, optando per l’inoculazione di numerose dosi dei vaccini oggi disponibili
. Freno all’estensivo e forsennato ricorso ai tamponi (ci sono costati finora 3,5 miliardi di euro), pagati dai lavoratori e screditati a fasi alterne dagli stessi virologi-intrattenitori del mainstream.
. Realizzazione, come si fa in altri paesi, di un’efficace struttura pubblica sanitaria, basata sul continuo monitoraggio di un campione rappresentativo della popolazione, finalizzata ad identificare non solo il tasso del contagio ma, soprattutto, quello dell’immunità cellulare acquisita con l’esposizione al virus.
. Ritiro tendenziale delle inutili e vessatorie “misure profilattiche”. Mascherine, distanziamento sociale, lockdown etc. non sono finora serviti a fermare un virus – asintomatico nella maggior parte dei casi, specie tra i giovani -, che potrebbe circolare per decenni tra la popolazione. In Danimarca, Gran Bretagna, numerosi stati degli USA e in molti altri paesi, infatti, la maggior parte delle misure di restrizione sono state abolite e il solo riscontro della “positività” in un soggetto non determina la messa in quarantena né la chiusura delle strutture dove svolge la sua attività.
. Basta con il terrorismo mediatico e la censura: accesso garantito, alla TV e ai media, anche a medici e ricercatori finora emarginati e/o diffamati. Tutta la documentazione relativa all’emergenza (cartelle cliniche dei morti “per” Covid, dati sulle modalità di utilizzo dei tamponi, contratti con aziende farmaceutiche e strutture private etc.), inoltre, deve essere messa a disposizione del Parlamento, dei ricercatori e del pubblico.
. Piena funzionalità dei reparti ospedalieri e degli ambulatori medici oggi “chiusi per Covid”; riapertura degli ospedali dimensionati, assunzione di medici e personale infermieristico, attivazione delle USCA; ripristino della medicina di base e preventiva, oggi al collasso, come attestato dall’impennata del tasso di mortalità per malattie cardiache e tumorali.
. Reintegro immediato nell’incarico e nello stipendio di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori della Scuola, delle Forze dell’Ordine e del comparto Sanità, incostituzionalmente e ingiustamente sospesi dopo aver garantito per 4 mesi a proprie spese la sicurezza in ambienti di lavoro ai quali il governo non ha destinato un solo euro
. Fine dello stato di emergenza, che non ha alcuna motivazione sanitaria, ma serve solo a realizzare uno stato di eccezione fondato sul controllo e il disciplinamento sociale.
Napoli, 02.01.2022
Coordinamento NO Green Pass Napoli
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Pubblicato il 02.02.2022