DI PAUL JOSEPH WATSON & STEVE WATSON
Prison Planet
Tenere gli africani in catene mentre si spingono gli occidentali verso la medesima schiavitù del debito.
Gli ultimi sforzi di Bono per schivare le tasse e investire proprio nel cuore di quel capitalismo contro cui, si pensa, stia chiamando a raccolta forze da ogni parte, provano che egli è uno dei protagonisti di una farsa che, lungi dal voler aiutare i ragazzini emaciati dell’Etiopia, serve solo a tenere incatenato il Terzo mondo, mentre si spingono gli occidentali verso la medesima schiavitù del debito.
E’ pubblicamente noto che dei 500 miliardi di dollari che si stima siano stati riversati in Africa, negli ultimi 40 anni, la maggior parte si è fermata nelle mani dei dittatori al potere, che usano il denaro per finanziare un opulento stile di vita, mentre i loro sudditi, oppressi e malati, muoiono di fame e vengono infettati dal virus dell’AIDS, contratto da vaccini tossici, generosamente donatigli da filantropi miliardari che sostengono l’idea della riduzione di massa della popolazione e del genocidio.
L’unico modo per far progredire realmente il Terzo mondo è fornirgli gli strumenti per costruire le infrastrutture necessarie alla modernizzazione.
La dottrina globalista della Banca Mondiale e del FMI, non persegue il fine di migliorare le condizioni dei paesi del Terzo mondo, ma quello di dissanguare gli occidentali in nome della lotta alla povertà e all’AIDS, per poi travasare i profitti nelle tasche dei loro sporchi amichetti.
Bono è una figura principale di questa politica ed è stato addirittura in lizza per il trono della Banca Mondiale prima di perdere la competizione contro il neo fascista Wolfowitz. (1)
I documenti della Banca Mondiale e del FMI, che tradivano un’agenda deliberatamente organizzata in modo tale da fomentare lo scompiglio economico, le rivolte e successivamente la schiavitù forzata del debito eterno,in paesi come l’Argentina, sono venuti alla luce.
Il piano non è quello di far progredire il Terzo mondo, ma di abbassare gli standard di vita degli americani, inducendoli al senso di colpa e a sacrifici finanziari, sopportati in nome di disastri umanitari creati dagli stessi globalisti; sacrifici che si sommano che si aggiungono alla tassa globale da pagare alle pompe di benzina, in nome dello spettro immaginario del riscaldamento globale.
Nel frattempo Bono, per evitare di pagare proprio quelle tasse che sono oggetto della sua campagna, trasferisce i suoi patrimoni in paradisi fiscali off-shore. (2) Questo è davvero il massimo dell’ipocrisia e svela il mostro a cui il cantante degli U2 presta il volto.
Senza dubbio Bono abbraccerebbe anche le virtù dell’ortodossa élite del “riscaldamento globale”, che sale alla ribalta di conferenze stampa, accuratamente sceneggiate, a bordo di lussuosi jet corredati di aria condizionata, mentre fa la predica agli americani, affinché rottamino i loro SUV.
Non va poi dimenticato che, lo stesso Bono, una volta ordinò che il suo cappello preferito, fosse portato in Italia in un posto di prima classe con la British Airways, al costo di 1700 dollari.
Il Wall Street Journal ha allora redatto una lista dei dieci modi in cui Bono avrebbe potuto spendere quel denaro per sollevare i poveri dalle loro sofferenze invece di preoccuparsi di garantire che, per il suo concerto di quella notte, si sarebbero tenuti sotto controllo i livelli di surriscaldamento urbano.
La foggia dell’icona yuppie elitaria si è sempre ben adattata a Bono, un’immagine per altro ben catturata nel romanzo di Bret Easton Ellis, dal titolo “American Psycho”; un lavoro ambientato negli anni 80, ma scritto un decennio più tardi, che ritrae la feccia della cultura yuppie americana.
Il capitolo si intitola “Il concerto”. Il narratore, Patrick Bateman, è un broker di Wall Street drogato e griffato dallo testa ai piedi, a cui, nel suo tempo libero, capita di torturare e uccidere donne. Bateman e altri personaggi, i cui nomi non sono importanti, vanno ad un concerto degli U2, quasi meccanicamente e finiscono nelle prime file. Lì, Bateman avverte un “legame” con Bono – un legame yuppie, senza dubbio di tipo superficiale e orrido,che rivela di più sul posto di Bono nella cultura, di quanto non faccia per Bateman, che noi già sappiamo essere un uomo spregevole.
Il tanto decantato Live 8 e la campagna dello scorso anno: “Fai che la povertà diventi storia”, (3) in parte organizzata da Bono, sono stati ancora una volta cooptati da potenti interessi corporativi e hanno fatto ben poco per la sofferenza nel mondo.
Alle associazioni di beneficenza più piccole è stata vietata la partecipazione all’evento, dopo il quale è emerso che le associazioni del “sistema” come la Croce Rossa Americana, World Vision e Oxfam si sono incontrate segretamente per spartirsi una bella fetta del bottino – come successe anche dopo gli attentati di Oklahoma City e dell’11 settembre. (4)
Il giornalista veterano John Pilger ha riassunto meglio di come potrei mai fare io, il vertice del G8 tenutosi in Scozia lo scorso anno.
“Il saccheggio imperiale e la tragedia dell’Africa sono stati trasformati in un circo per il divertimento dei leader del così detto G8, in programma il mese prossimo in Scozia e per quelli tra noi che sperano di essere distolti dalla realtà, dagli imbonitori del circo stesso: “i mezzi di comunicazione di sistema e le loro celebrità.” L’illusione di una crociata contro il sistema, condotta da pop star – un’immagine di ribellione ben studiata – serve a raffreddare la rabbia di un enorme movimento politico.
Vertice dopo vertice, non una promessa degna di significato è stata mantenuta, e riguardo la “vittoria per milioni di persone“ non sarà diverso. Tutto questo è una frode. Completamente condizionato da programmi economici screditati e viziosi, imposti dalla Banca Mondiale e dal FMI, “il pacchetto di aiuti” per l’Africa non farà altro che assicurare ai paesi prescelti una ulteriore discesa nella povertà.
Nei suoi innumerevoli incontri con il Primo Ministro inglese Blair, Bono ha sempre mancato di menzionare il fatto che i 15 milioni di sterline spese da Blair per l’enorme banca dati, usata per monitorare e controllare le vite dei cittadini britannici e che non ha vantaggi per nessuno eccetto che per i segugi del governo e delle grosse società, coprirebbero i costi dei medicinali anti-retrovirali in Africa, per i prossimi tre anni.
Bono e Blair stavano di nuovo sostenendo la parte degli amici del cuore davanti alle telecamere lo scorso fine settimana, intrattenendosi con Rupert Murdoch, mentre fonti attendibili ipotizzavano una visitina alla creme della creme tra le cricche di “vecchi compagni” a Bohemian Grove. (6)
Mentre Bono se ne va in giro a fare affari con i suoi compagni di élite, per poi di tanto in tanto criticarli a vantaggio delle telecamere, alcune rock star, come Thom Yorke dei Radiohead (nella foto sotto), assumono un atteggiamento più misurato nello svelare le loro malefatte.
Quando la voce dissenziente di Yorke si è diffusa maggiormente tra il pubblico, egli ha declinato l’invito ad incontrare Tony Blair, perché sapeva che sarebbe stato risucchiato dagli amichetti di Blair, nel meccanismo delle apparizioni pubbliche.
“Venni fuori da quell’intero periodo pensando semplicemente: non voglio essere coinvolto direttamente, è veleno. Mi accontenterò di far sentire la mia voce dalle retrovie. E’ un sporco affare. Tutto questo riguarda solo le persone veramente integre, che sanno quello di cui stanno parlando,” ha detto Yorke.
Mentre Yorke continua a usare il suo status per rimproverare Blair, in merito alla sua politica elitaria e ottusa, Bono si serve del suo per intrattenersi in giro per San Francisco con Blair, in un viaggio di affari personale, pagato dal sistema contributivo britannico, per cui Bono, tuttavia, crede chiaramente di essere troppo generoso.
Paul Joseph Watson e Steve Watson
Fonte: www.prisonplanet.com/
Link: http://www.prisonplanet.com/articles/august2006/080806bono.htm
8.08.06
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di CLAUDIA FILIPPI
Note della traduttrice:
1)Wolfowitz è stato eletto alla presidenza della Banca Mondiale nel 2005, ha ricoperto la carica di vice- segretario alla difesa di Bush
2) Recentemente ha anche acquistato un grosso pacchetto di minoranza del gruppo Forbes Media, che possiede la rivista Forbes Magazine, una celebrazione di benessere, consumo e elitarismo.
3) La campagna che usava lo slogan “make poverty history” tenutasi fra il 2005 e il 2006, nell’insieme faceva capo all’associazione internazionale Global Call to Action against Poverty (GCAP), e si proponeva di convincere i governi di tutto il mondo a intraprendere azioni immediate per sconfiggere la povertà assoluta nel mondo. Fra le iniziative più note che si svolsero all’interno di questa vastissima campagna si può citare il Live 8.
4) L’attentato di Oklahoma City è avvenuto il 19 Aprile del 1995 , in cui persero la vita 168 persone.
5) Il “pacchetto di aiuti” per l’Africa (aid package) è un progetto di raccolta fondi promosso da Blair a cui hanno aderito anche gli altri leader del G8. Bob Geldof ha affermato che i fondi raccolti sono stati “una vittoria per milioni di persone”.
6) Vedi: Enrico Piovesana – “Il campeggio dei potenti” http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=0&idart=5986
VEDI ANCHE:
I PRESTITI DI DISTRUZIONE DI MASSA
OCCHIALI ROSA – BONO E L’AFRICA