DI ALBERTO BAGNAI
goofynomics.blogspot.com
Telegraficamente.
Il ministro Passera (nella foto) ha lamentato le incredibili resistenze incontrate dalle liberalizzazioni.
“Liberalizzazioni” è da qualche tempo il mantra di una certa sinistra (quella di destra). Ho cercato un giorno di farmi spiegare da un giovane brillante piddino cosa fossero esattamente. Mi ha spiegato che tagliare il deficit era necessario, ma che con le liberalizzazioni l’economia sarebbe ripartita, perché, ad esempio, abolendo l’ordine dei notai, le parcelle si abbasserebbero per effetto della concorrenza, e questo sarebbe un grande guadagno per i consumatori.
Il povero e tristo Gaddus ha una sola risposta per queste e altre discorse: “Già.”
(dal solito Giornale di guerra, 31 luglio 1916)Perché ci sono cose che se potessero essere capite non andrebbero spiegate. E se “la linea del partito” è che le liberalizzazioni ci salveranno, inutile provare a far capire al piddino di turno che dal notaio non si va tutti i mesi, mentre la pensione arriva (se arriva) ogni mese. Limitarsi ad annuire con aria compunta può salvare una serata, se non un’amicizia (caso mai qualcuno di voi abbia amici di questo tipo).
Ora, il fatto è che le liberalizzazioni finora sono andate male, molto male, come ammette candidamente Repubblica (che in teoria è l’organo di quelli che sarebbero favorevoli ad esse). Già, perché pare (dico pare) esse si siano tradotte in aumenti (anziché diminuzioni) di prezzi. Misteri della concorrenza! Chi se lo aspettava! Io sì, perché per lavoro insegno i fallimenti del mercato. Ma la linea del partito è che il mercato funziona, quindi…
Sta di fatto che un aumento dei prezzi è una diminuzione del salario reale e quindi ha un impatto recessivo.
E allora vorrei rassicurare Passera: se le tenga care queste resistenze alle liberalizzazioni, che gli fanno un gran comodo: lui comunque cadrà in piedi.
Infatti se liberalizzerà probabilmente farà contenti tanti amici (andate a leggere su Repubblica come è andata con le assicurazioni Rca: +184%!). Se invece non riuscirà a liberalizzare otterrà due benefici certi: ex ante, quello di non rendere ancora più recessiva una manovra che già lo è, per ammissione della stessa Confindustria; ex post, quando la manovra avrà comunque avuto gli effetti da manuale che ovviamente avrà, e che l’ottimissimo Piga documenta così bene per il caso della Grecia, Passera avrà il vantaggio di poter dire, se qualcuno lo starà ancora a sentire, che le cose sono andate male perché, poverino, non gli hanno fatto fare le liberalizzazioni!
E i piddini (almeno, quelli che vanno tutti i giorni dal notaio) diranno: “Ggià”…
(Dedicato a Michele, il tiorbista rosso).
Alberto Bagnai
Fonte: http://goofynomics.blogspot.com/
Link: http://goofynomics.blogspot.com/2011/12/liberalizzazioni-un-gioco-politico.html
15.12.2011
via http://sollevazione.blogspot.com