DI ALDO GIANNULI
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Mario il Grigio ha assicurato che, con le sue liberalizzazioni, ha sconfitto i “poteri forti”, libererà gli italiani dalle tasse occulte e (udite, udite!) il Pil italiano, nei “prossimi anni aumenterà del 10%. Queste non sono dichiarazioni; questi sono i fuochi d’artificio della notte di Capodanno! Vediamo.
a- così apprendiamo che i “poter forti” in questo paese sono taxisti, farmacisti, avvocati e via di questo passo. Noi credevamo che i “poteri forti” fossero le banche, le multinazionali, il Vaticano, la Nato e invece… d’ora in poi, quando prendete un taxi o entrate in farmacia fatelo con circospezione: avete a che fare con un uomo dei poteri forti!
b- gli italiani saranno liberati dalle “tasse occulte”: può darsi, per ora Mario il Grigio li sta abboffando di tasse palesi; che poi, con le sue liberalizzazioni, diminuiranno le tariffe degli avvocati e le corse dei taxi è tutto da dimostrare. Una decina di anni fa, quando venne liberalizzato il settore telefonico, si disse che sarebbero calate le tariffe: ve ne siete accorti?
c- ma la più bella è quella del Pil “che crescerà del 10%” secondo imprecisate stime di Ocse e Bankitalia. Benissimo, ma in quanto tempo? Perchè, se si tratta di un incremento in nove anni (al ritmo dell’1% in più, ogni anno) non è che stiamo parlando di una performance eccezionale: visto che, dobbiamo pagare interessi sul debito che vanno verso il 5-6% (che significa intorno al 2 e qualcosa sullo stock) e che lo stock è al 120% sul Pil, una crescita del 2,5-2,7% è quello che ci vuole per mantenerci a galla. E dunque, non ci sarebbe ragione di strombazzare come un risultato miracoloso neanche una crescita al 2%.
E’ dunque evidente che si vuole dire altro: diciamo ritmi da 3-4% all’anno. Bene, ma da dove può venire una simile impennata dopo anni di incrementi dell’1%? Può anche darsi che per effetto delle sue liberalizzazioni, Monti riesca ad ottenere una impennata anche del 4% il primo anno (non ci crediamo neppure un po’, ma vogliamo concederlo), dopo che succede? Abbiamo una bilancia commerciale in rosso da lungo tempo e non è che le corse di taxi e le vendite di farmaci da banco aumentino il ritmo delle esportazioni. Anche le consulenze legali su piazza internazionale non sembrano suscettibili, da sole, di sortire chissà quali effetti. Insomma, ci vuole altro.
Anche perchè, con la grandinata di tasse, di tagli alla spesa pubblica ecc. non si capisce da dove dovrebbe venire la ripresa: non ci riesce manco se ci pittiamo la faccia di giallo e ci facciamo venire gli occhi a mandorla!
E qui sta la trovata: la ricetta tedesca della “austerità espansiva”, uno dei più divertenti ossimori del secolo (come dire “la carestia nutriente” “il solido liquido” “la perversione virtuosa” ecc.) di cui si fa giustamente beffe Paul Krugman:
… è particolarmente irritante vedere che la Germania continua ad essere così ostinatamente fedele alla tesi dell’austerità espansiva, nonostante sia stata clamorosamente e completamente smentita dai fatti dell’ultimo anno e mezzo. I tedeschi però sono convinti che la loro esperienza sia la dimostrazione che l’austerità funziona. Un decennio fa il paese teutonico aveva serie difficoltà economiche: i tedeschi scelsero di stringere la cinghia e tutto finì per il meglio. …vale la pena di far notare che l’esperienza tedesca può essere estesa ad altri paesi solo se troviamo qualche spazio alieno con cui commerciare, e in fretta. Perchè il segreto del successo della Germania nel decennio trascorso è stato il passaggio da una situazione di deficit a una situazione di surplus nella bilancia delle partite correnti. Gli altri europei potrebbero imitare quello che ha fatto la Germania in passato se la Germania stessa fosse disposta a rinunciare al suo surplus nel saldo con l’estero, ma ovviamente la Germania non ci pensa neanche. Berlino pretende che tutti siano in attivo nel saldo con l’estero, proprio come loro: peccato che sarebbe possibile solo se trovassimo qualcun altro disposto a comprare le nostre esportazioni.
Infatti, la fetta più sostanziosa degli incrementi venne dalle esportazioni tedesche verso l’area Euro.
Certo, sarebbe possibile migliorare la bilancia commerciale dei paesi europei, magari aumentando le esportazioni verso Giappone, Usa e paesi emergenti, ma per fare questo occorrerebbe finanziare la produzione di beni e servizi da esportare e la cosa non sembra semplicissima con i tempi che corrono e con gli interessi che le banche impongono alle aziende. Peraltro, una politica di esportazioni verso l’area non Euro si gioverebbe di un Euro meno forte (e che, invece, nonostante tutto, è ad 1,20-1,30 sul dollaro), cosa vista dai tedeschi come fumo negli occhi. Inoltre la cosa non sembra facilissima con il rischio di una nuova recessione generalizzata.
Per cui, la cosa più probabile è che la politica del pareggio di bilancio subito e ad ogni costo, non produrrà crescita e, al posto di una austerità espansiva, ci troveremo una politica deflattiva, che non coglierà neppure il pareggio di bilancio, perchè determinando recessione, produrrà anche meno gettito fiscale.
Insomma questa del 10% del Pil in più, fa il paio con il milione di posti di lavoro di Berlusconi. Ma questo non importa a Mario il Grigio che, sprezzante del ridicolo, offre sempre nuove performances per suggestionare gli italiani. Inimitabile!
A proposito: Monti ha nuovamente ripetuto che lui ed il suo governo non hanno intenzione di presentarsi alle prossime elezioni politiche. Il che mi sembra un’ennesima conferma che, in qualche modo, lo farà.
Aldo Giannuli
Fonte: www.aldogiannuli.it
Link: http://www.aldogiannuli.it/2012/01/liberalizzazioni/#more-1967
23.01.2012