LETTERA DI UN RAGAZZO DI 18 ANNI SACCENTE, DISATTENTO E UN PO’ PAZZO

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DI PAOLO FRANCESCHETTI
paolofranceschetti.blogspot.com

Pubblico una lettera di un ragazzo di 18 anni che mi è arrivata qualche settimana fa.
Lo faccio perché normalmente pubblichiamo – e di questo veniamo spesso accusati – articoli scoraggianti, deprimenti, senza speranza.
In realtà, anche se ritengo che il NWO sia ormai inarrestabile e il mondo peggiorerà molto e in modo sempre più rapido nei prossimi mesi, la situazione non è senza speranza.
La speranza ovviamente non è nella politica, troppo corrotta oramai perché ci sia un minimo barlume di ripresa, ma nell’umanità.
Sono tanti i giovani che a 18 anni hanno una consapevolezza che io ho avuto solo dopo i 35 anni. Mi trovo talvolta ad ascoltare quindicenni che parlano di massoneria, di NWO, di spiritualità.

E quando parlo con alcuni ragazzi mi sembra che in fondo, in un futuro non troppo vicino, ci sia speranza.
Questa è la lettera di uno di loro.

Ps.
Pubblico la foto che ho fatto proprio oggi a Vicchio del Mugello, sul luogo dove vennero uccisi Pia Rontini e Claudio Stefanacci, perché la trovo particolarmente simbolica. Per caso è venuto un fascio di luce, che ha illuminato l’oscurità in cui erano immerse le croci e ne è venuta fuori una bellissima foto simbolo di tre cose.
Simbolo della luce che piano piano si sta facendo sui delitti del Mostro di Firenze.
Simbolo della consapevolezza che hanno sempre più persone, rispetto a verità che un tempo erano sconosciute alle masse.
Simbolo del mio incontro con Fabrizio, perché la mia auto era finita con una ruota in un burrone, e se non era per Fabrizio (che, per un caso del destino, abita proprio da quelle parti) rimanevo bloccato con l’auto nel burrone. La sua lettera si conclude con un “non avere paura delle persone che vogliono spaventarti”; e oggi pur avendo l’auto sul ciglio del burrone, e per giunta in un luogo non proprio rassicurante per me, non ho avuto paura perchè sapevo che c’era lui.
Nel buddismo che pratico io, Fabrizio sarebbe considerato uno Shoten Zengin.

Ciao,
mi presento, il mio nome è Fabrizio, ho 18 anni. Sono il genere di ragazzo etichettato come troppo saccente, disattento o addirittura pazzo dagli insegnanti. Saccente quando espongo la mia visione delle cose, disattento quando non riesco ad assorbire le balle che loro sono riusciti ad assorbire e pazzo perchè evidentemente sono ad un livello di coscienza diverso dal loro: i miei pensieri, le mie parole e le mie azioni non riescono ad essere decodificate e perciò appaio loro come “strano”. Sto incominciando a farci l’abitudine e a considerare l’aggettivo pazzo come una lusinga.

Sono pochi i ragazzi della mia età che riescono ad avvicinarsi seriamente a certe questioni come il sistema del potere attuale, la manipolazione mediatica o comunque tutte le “teorie del complotto”, come vengono spacciate. Devo dirti che mi sono avvicinato alla verità dopo un periodo difficile della mia vita, un lungo tempo in cui sono stato depresso e succube di un tipo di medicina che mi voleva tenere artificialmente malato a vita. Ho scoperto un mondo di interiorità grandioso, ho sentito il bisogno di avvicinarmi a questo desiderio di “spiritualità” e attraverso di essa ne sono uscito. Poi mi sono fatto altre domande: perchè sono le persone più intelligenti e sensibili che si ritrovano sempre in questo vuoto, ci sono delle cause nella società? Quanto è reale e non immaginaria, dovuta ad una psicosi, la sensazione di soffocamento che si ha ogni mattina al risveglio! Quello è stato l’inizio, ed ho fatto molti passi da quei giorni, passi nelle più svariate discipline, dalla fisica quantistica, la spiritualità, la medicina “alternativa”, le scoperte scientifiche occultate, il sistema bancario a riserva frazionaria, libri sulla società degli illuminati, dei rosacroce, e devo dire che mi sono fatto anche una bella cultura! Una delle mie falla? La storia di questo paese, vorrei veramente una mano da una persona illuminata, nel senso buono del termine, a mettere insieme la storia di questo paese, una mano intesa come un piccolo consiglio in fatto di letture, studi, pagine internet.

Sto lottando con le persone che mi stanno attorno per difendere la mia decisione di non frequentare più la scuola, prendere il diploma in maniera privata per poter accedere alla facoltà di fisica che preferisco. Mi sto già facendo una violenza studiando ciò in cui non credo, buttando il mio tempo studiando la falsa storia della prima e la seconda guerra mondiale, Darwin, “il grandioso impero romano”, e così via. Spesso mi viene il vomito. Mi viene il vomito anche pensando che c’è gente indottrinata per bene che agisce in buona fede inculcando questa spazzatura nella mente dei giovani.

Mi è stato detto “devi stare nel sistema per cambiarlo”, “hai paura di confrontarti con idee diverse dalle tue”. A questo ho risposto, ma il messaggio non è stato recepito, come fa uno studente singolo a cambiare il sistema scolastico dall’interno? I libri di testo scritti da eminenti personaggi, la spazzatura ben confezionata, la retorica di gente che ha passato più di vent’anni su quelle argomentazioni? No, il cambiamento non deve venire da una lotta interna ma dal rifiuto di supportare il sistema. Non sto ammazzando la mia cultura standomene a casa, la sto salvando, e la gente mi crede pazzo. Non ho mai avuto tanto entusiasmo e chiarezza nei miei studi, sto incominciando a mettere insieme tutti i pezzi e non smetterò proprio ora. Se il sistema tirannico vuole che io abbia un diploma per andare a studiare dove voglio, bene, lo prenderò, ma lo prenderò nel modo in cui dico io, e prima avendo salvato la mia mente.

Soffro del modo in cui viene dipinta la mia generazione, decerebrati ipnotizzati davanti allo schermo televisivo, vittime della moda o di qualsiasi altra cosa futile. Gente come me ce n’è, eccome, ma viene soffocata, non viene riportata la loro esistenza. Il resto è la vittima del sistema, non sono così per loro scelta, ma perchè è stata appaltata una struttura che li tiene in quello stato. Quelli invece dipinti come “bravi”, quelli che studiano, che non contestano, che mirano al lavoro, al successo, al denaro, di quelli ci dobbiamo preoccupare, sono i futuri sciacalli.

Ciò che vedo è che sono gli “adulti” quelli più assoggettati allo status quo, ne hanno paura, lo temono, pensano sia permanente, o lo adorano, ne sono persino affezionati, se glielo attacchi è come se avessi attaccato un loro parente, il loro cane, la loro casa o la loro religione. C’è chi non vuole vedere, chi non vuole sentire o meglio chi vede o sente solo ciò che vuole o che gli è stato ordinato di percepire. Abbiamo una comunità “adulta” che si comporta da bambina, che chiede il permesso per pensare, che cerca il consenso ovunque e che trasmette questo alle generazioni future.

Io aborro la violenza, e trovo che le manifestazioni di qualche giorno fa a Roma avrebbero dovuto svolgersi in altro modo, non per il bene dei poliziotti, ma per il bene degli studenti e delle loro idee. La violenza chiama altra violenza, è una legge universale. Però, capisco, la rabbia che sta permeando ogni singolo atomo della nazione. Capisco che sta venendo strumentalizzata, è stata addirittura chiamata. E certa gente nelle alte sfere avrà addirittura esultato vedendo lo scontro.
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Ciò che sto facendo io è diverso, capisco questi meccanismi e quindi ne esco. Non voglio che la mia vita venga strumentalizzata. Non voglio che per le azioni di persone disperate, confuse e incazzate nere, le mie idee vengano definite violente, perchè non lo sono. Questo sistema deve cadere ma deve farlo attraverso il risveglio collettivo, l’energia della conoscenza che permea tutto e tutti, l’amore, tutte parole che la popolazione crede essere banali, ma invece sono entità e simboli potentissimi in grado di cambiare le cose. Hanno cambiato la mia vita e cambieranno anche questo pianeta.

A tutti coloro che dicono che i giovani non hanno niente da dire, che vanno educati, che siamo allo sfascio per colpa della negligenza delle nuove generazioni dico di smetterla. E’ una menzogna, la nostra voce è forte, vi facciamo paura. Condannate le azioni delle stesse persone che avete programmato. Presto le vostre menzogne saranno chiare come l’acqua.
E agli altri come me dico di unirsi, di non pensare di essere gli unici al mondo che vogliono un mondo diverso e non sono capite. Una voce da sola è inutile mentre tante voci sono un ruggito. Non pensate che sia un utopia perchè questa è l’unica verità. Cercatele dappertutto altre persone come voi, fortemente, e le troverete a fiotti.

Mi scuso se mi sono fatto prendere un po’ troppo la mano, ma avevo dentro molte cose che desideravo comunicare. Amo molto il lavoro che stai facendo. Non avere paura delle persone che vogliono spaventarti e sarai libero.

Fonte: http://paolofranceschetti.blogspot.com
Link: http://paolofranceschetti.blogspot.com/2011/02/lettera-di-un-ragazzo-di-18-anni.html
18.02.2011

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