L’ENIGMATICO “TERRORISTA SOLITARIO” IN NORVEGIA

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DI YURI GAVRILECHKO
Strategic Culture

Anders Breivik sembra proprio essere

diventato uno dei terroristi più famosi del XX secolo. Giorno dopo giorno la sua popolarità è visibilmente cresciuta

nei ranghi della destra radicale europea, ma anche tra gli europei che

hanno altrimenti punti di vista moderati.

Prendendo le prime pagine dei media,

il dramma di Oslo e dell’isola di Utoya ha stabilmente messo in ombra

i disagi finanziari della Grecia, il rischio di un default statunitense

o i crimini della NATO e le atrocità dei ribelli in Nord Africa. Anche

se noi assumessimo che – come Breivik e parte dei media affermano–

ha agito da solo, la tempistica del sensazionale attacco terroristico

sembra non essere una coincidenza.Il solitario: superuomo e supercervello

combinati?

Se davvero l’attentatore è un solitario,

i suoi colleghi di Al Qaeda dovrebbero essere verdi di rabbia:

il livello di pianificazione e di esecuzione del duplice attacco terroristico

che ha scosso il paese era di un livello senza precedenti e i costi

per la realizzazione incredibilmente bassi. La linea temporale dell’attacco

è delineata qui sotto:

15:26 – Una forte esplosione ha scosso

il quartiere governativo di Oslo. La bomba era equivalente a circa 100

kg di tritile e gli esperti non hanno ancora idea del tipo di detonatore

impiegato.

16:57 — Il terrorista, indossando

un’uniforme della polizia, ha chiesto al traghettatore di portarlo

all’isola di Utoya posta in un lago a circa 35 chilometri a nord-ovest

di Oslo, dove era stato organizzato un campo giovani dal Partito Laburista

ora al potere in Norvegia e la persone erano riunite in un bar per discutere

dell’esplosione di Oslo. Li “terrorista solitario” ha aspettato

all’esterno chiedendo a tutti di riunirsi per comunicargli le ultime

informazioni sull’incidente. Dopo aver pronunciato qualche frase rassicurante,

ha aperto il fuoco su quelli intorno a lui.

17:30 — La polizia ha ricevuto la

prima chiamata d’emergenza.

19:30 — Il terrorista è stato arrestato

dalla polizia, stranamente, dopo la sparatoria che è continuata per

un’ora e mezza.

Dove si trovasse il poliziotto che

era incaricato della sicurezza sull’isola fino a quel momento non

è ancora noto. Se il terrorista gli ha sparato, non è chiaro come,

in quelle circostanze, sia riuscito a far sparire il corpo. Se il poliziotto

non è stato ucciso, la sua assenza costituisce un mistero.

Rapidamente si è venuti a conoscenza

che Breivik ha dato forma alla sua filosofia e ai suoi progetti per

l’attacco in un trattato di 1518 pagine intitolato “2083: Una Dichiarazione

d’Indipendenza Europea” e lo ha reso disponibile su Internet. Quindi,

il trentaduenne norvegese doveva essere un asso del terrorismo in tutti

gli aspetti: un ingegnere, un chimico, un tiratore e un esperto di PSYOPS.

Oltretutto, è riuscito a condurre una vita che, visto da tutte le angolazioni,

non ha mai evocato sospetti, cosa che evidentemente richiede superbe

abilità cospirative e operative. I suoi dati personali, invece, non

danno alcuna indicazione di addestramento in nessuno di questi campi.

Le informazioni sul suo servizio militare e la sua appartenenza a un

circolo di caccia non può aiutare a risolvere l’enigma: la sua competenza

è quella di un sabotatore professionista e ci vogliono anni ad acquisirla,

e si tratta di un tipo di allenamento che non si combina con altre occupazioni

non segrete a causa dei limiti di tempo.

Ci sono ulteriori dettagli nella situazione.

Dopo la chiamata di emergenza, la polizia è arrivata all’isola

di Utoya Island con un ritardo di 1,5, così che anche se ci fossero

voluti trenta minuti per prepararsi, per percorrere circa 40 chilometri

passa un’altra ora. Questo è lo stesso tempo che ha impiegato Breivik

per coprire la distanza ma, al contrario della polizia, ha guidato in

un’ora in cui il traffico era congestionato. Oppure, oltre a essere

un esperto di tiro, di esplosivi e di operatività, era anche un pilota?

Un’operazione che ha lo scopo

di spostare l’attenzione

Il 22 luglio 2011, poco dopo il

dramma di Oslo, la NATO ha commesso un attacco terroristico contro la

Libia bombardando un impianto per la potabilizzazione a Brega. Sei impiegati

sono rimasti uccisi e uno dei feriti era il direttore di un’azienda

che produceva tubazioni per il sistema di fornitura dell’acqua che

tiene a galla l’agricoltura della Libia, un paese che ha gran parte

del territorio desertico, e porta acqua al 70% delle case in Libia.

Il 23 luglio un attacco della NATO ha demolito l’impianto che produceva

le condotte per la fornitura dell’acqua. Ci vorrà circa un paio di

mesi per rimetterlo in sesto. Molto probabilmente l’attacco terroristico

in Norvegia aveva lo scopo di distogliere l’attenzione dagli atti

terroristici portati NATO in Libia e dal genocidio in corso contro il

popolo del Sahara. Allo stesso modo, l’operazione che è culminata

nella morte di Bin Laden ha fatto da apripista all’uccisione del figlio

e dei nipoti di Gheddafi.

Più o meno nello stesso momento,

il presidente degli Stati Uniti, il Senato e il Congresso non sono riusciti

a raggiungere un accordo sui tagli al bilancio e sul tetto del debito

federale, alimentando timori di un default statunitense dopo che il

governo raggiungerà i limiti stabiliti dalle sue autorità il 2 agosto.

Anche la notizia secondo cui Washington sta approntando un nuovo corpo

legislativo – un Super-Congresso di sei senatori e sei uomini del

Congresso di entrambi i partiti – non è stata praticamente citata

mentre il dramma del terrore in Norvegia ha dominato i notiziari dei

media.

L’appoggio dei media all’attacco

terroristico

  1. “2083: Una Dichiarazione

    di Indipendenza Europea” di Breivik ha fatto il giro di Internet.

    Il documento dettaglia i preparativi per l’attacco terroristico insieme

    alle tecniche impiegate e ai costi sostenuti: “Ho appena completato

    la “fase di ricerca degli esplosivi” e ho sintetizzato alcuni nuovi

    capitoli per il compendio. La mia licenza per il fucile è stata approvata

    e ora ho ordinato un silenziatore da 800 euro creato appositamente per

    i fucili automatici e semi-automatici. Il Ruger Mini 14 costa circa

    1400 euro compresa la personalizzazione del grilletto da un fabbro.

    Dovrò comprare uno nuovo stock di slitte picatinny (400 euro) e 30

    caricatori per i proiettili (60 euro per caricatore) da un fornitore

    USA”. Potrebbe sembrare oltraggioso che l’accesso a questo documento

    non sia stato bloccato dopo gli attacchi, anche se questo non sarebbe

    stato tecnicamente un problema.

  2. Gli sviluppi fondamentali

    a livello internazionale – il problema del debito greco, le difficoltà

    economiche dell’Italia, la guerra in Libia, la minaccia di un

    default USA – simultaneamente sono scomparsi dalle cronache. Anche

    se concentrarsi sulla notizia dell’attacco terroristico era una reazione

    naturale per i media, ignorare qualsiasi altra cosa non lo è.

  3. I media non hanno

    praticamente fornito alcun dettaglio sull’attacco terroristico. La

    copertura viene saturata dalle emozioni ma lascia gli ascoltatori molto

    disinformati su come si sia svolto il dramma e non offre conclusioni

    di alcun tipo. Si va dalle espressioni di gratitudine per gli esperti

    britannici di esplosivi, ma non si riesce a sapere cosa esattamente

    è esploso o come l’ordigno è detonato.

Un attacco che arriva al momento

giusto

Ci sono varie forze che cercheranno

di capitalizzare il dramma sanguinario norvegese. Da notare che la Commissione

Europea ha deciso di seguire la cosa da vicino. Breivik ha lasciato

una dettagliata descrizione dei costi dei componenti dell’ordigno,

e il risultato sarà che l’UE si affretterà a imporre regole sulla

vendita di sostanze chimiche che possono essere utilizzate come esplosivi.

Il portavoce della Commissione Europea, Michele Cercone, ha detto lunedì

26 giugno (ndt: sic): “La Commissione Europea velocizzerà l’introduzione

di nuove regole sulla vendita di sostanza chimiche dopo che un estremista

norvegese, che ha ucciso 76 persone nell’attentato e nella sparatoria

della scorsa settimana, ha ammesso di aver usato fertilizzanti per realizzare

l’esplosivo”. La dichiarazione sembra indicare che le queste regolamentazioni

esistevano già come bozza e che l’attacco terroristico ha solo spinto

la CE a velocizzare la loro introduzione. Ci si potrebbe chiedere quali

sostanze sono state messe nella lista nera, ma già il manifesto di

Breivik contiene una menzione dei due acquisti fatti tramite un negozio

online polacco nel 2010. secondo l’Agenzia per la Sicurezza Interna

della Polonia (ABW), le sostanze chimiche comprate da Breivik e la quantità

complessiva erano completamente legali. Breivik ha fatto un altro acquisto

– 6 tonnellate di fertilizzante da Felleskjoepet Agri – lo scorso

maggio. Il fornitore ha poi riferito che i parametri dell’ordinativo

erano assolutamente usuali per una normale azienda, anche se la possibilità

di poter usare certi tipo di fertilizzanti minerali per costruire ordigni

è un fatto noto. Considerando che il nitrato di potassio viene utilizzato

normalmente come componente di esplosivi, la prossima direttiva dell’UE

potrebbe mettere a rischio il mercato dei fertilizzanti e l’attacco

terroristico in Norvegia potrebbe avere notevoli conseguenze sulla sicurezza

alimentare europea o anche globale.

Subito dopo l’atto terroristico,

la Norvegia ha preso iniziativa per ristabilire i controlli all’ingresso

dei suoi confini, anche se, considerando che il terrorista è un norvegese,

dovrebbe essere una scelta logica per i paesi vicini. A proposito, la

Norvegia è il secondo paese europeo (dopo la Danimarca) a reintrodurre

il controllo alla dogana negli ultimi mesi.

Il processo di Breivik ha le premesse

per dare al radicalismo dell’estrema destra un forte impulso. Il caso

di Breivik cade a puntino per la recente tendenza dell’arretramento

dal multiculturalismo presa in considerazione da molti politici dell’Unione.

Ad esempio, la leader dell’estrema destra francese, Marine

Le Pen, ha argomentato che il multiculturalismo porta inevitabilmente

a “multiconflitti” e che liberarsi del fardello dell’Unione Europea

potrebbe fare strada a una nuova Europa che si stende da Brest fino

a Vladivostok, basata sul sostegno degli interessi nazionali.

L’Europa odierna sta cercando un

modo per sfuggire alla trappola nella quale si è coscientemente infilata.

L’inizio del processo a Breivik potrebbe facilmente tradursi in una

propaganda della sua visione del mondo, e se rimanesse vivo fino al

momento dell’avvio della causa, avrebbe la possibilità di assumere

il ruolo di un nuovo Horst Wessel, uno dei primi attivisti nazisti venerato

postumo dai fascisti tedeschi. Il processo di Breivik sarà un punto

di svolta per l’UE: giudicandolo pubblicamente sarebbe l’equivalente

di diffondere le sue idee e limitare la pubblicità del processo lo

farebbe diventare un martire. In ogni caso, il processo deve essere

fatto…

*********************************************

Fonte: http://www.strategic-culture.org/news/2011/07/27/norways-enigmatic-lone-terrorist.html

27.07.2011

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE

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