LEGGENDO LE GOFF

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DI NATALINO BALASSO

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Qualche anno fa, leggendo Le Goff mi ero annotato un pensiero che vorrei condividere qui. Come tutti gli schematismi, anche questo è molto tranciante. Ma la domanda che mi pongo è cosa sia veramente cambiato negli schemi dell’umanità Da qualche millennio a questa parte. Gli antichi greci avevano “il mondo degli uomini liberi” che presupponeva che donne e schiavi avessero un ruolo diverso. Ma come convincere uno schiavo a rimanere schiavo, a parte che con l’uso della forza?

Le idee dominanti rafforzano lo schema della società, ma come individuare il paradosso di questo schema? Ci sono nuove religioni e noi partecipiamo dei riti di alcune di esse senza rendercene conto. In fondo, che differenza c’è tra l’ascoltare al telegiornale uno che parla dell’indice Cet1 e l’ascoltare una preghiera in latino senza conoscere il latino?

ecco la nota:

Lo schema identificato da Le Goff, che veniva usato nel medioevo per identificare la società e che, come tutti gli schemi ideologici di tutte le società, finiva per diventare un modello cui la realtà aderiva, si può riassumere in 3 categorie (idealizzate secondo il carattere dei 3 figli di Noè) e cioè: 1) i chierici 2) i guerrieri 3) i faticatori.

Mentre la categoria 2 serviva a difendere le altre categorie e la categoria 3 serviva a nutrire le altre categorie, la categoria più potente nel medioevo era ovviamente la categoria 1, che diveniva intermediaria tra il mondo materiale e il mondo spirituale. Apparentemente la categoria ecclesiastica sembrava non avere alcuna attinenza con la realtà materiale, ma finiva per stabilirne il funzionamento. Al di fuori di queste tre categorie vi era il mondo subumano dei poveri, degli accattoni, dei ladri e dei morti di fame, gente di poco conto, sacrificabile e disprezzabile.

A ben guardare, questo schema non è passato in disuso, si è solo trasformato. Se andiamo a identificare i caratteri delle tre categorie, possiamo dire che la categoria numero 1 è un altissimo livello di astrazione, il livello di chi si occupa delle idee, dello spirito, dei meccanismi nascosti. La categoria numero 1 è quella della conoscenza dei misteri, i cui depositari sono considerati un tramite tra il mondo delle idee e il mondo della materia. Oggi i sacerdoti di qualsiasi religione, rappresentano solo un aspetto marginale della categoria, anche se nei paesi governati dal modello del Corano, abbiamo un esempio in tutto e per tutto medievale della potenza della religione. Nel mondo occidentale, la scienza, la conoscenza profonda della tecnologia avanzata, la conoscenza dei meccanismi dell’economia e dei rapporti politici internazionali, hanno preso oggi il posto dello strapotere religioso.

Gli individui in grado di astrarre, coloro che non si sporcano le mani coi lavori manuali, coloro che fanno della teoria il pane quotidiano, hanno sostituito la classe dei chierici; anche loro, come i preti del medioevo, rappresentano un tramite tra il mondo misterioso della conoscenza dei meccanismi nascosti e il mondo prosaico della vita quotidiana.

La categoria 2 non è l’esercito. I soldati, le polizie, le armi, rappresentano solo la manovalanza della categoria dei guerrieri, quella che, apparentemente, serve a proteggere la società. In realtà, molto più potenti degli eserciti, sono i servizi di intelligence, coloro che hanno carta bianca nei momenti decisionali, coloro senza i quali nessun capo di stato è in grado di prendere decisioni definitive. Alle intelligence sono collegati i sistemi di monitoraggio satellitare del mondo, nessun esercito può muoversi senza una decisione di questa setta; è questa oggi la categoria numero 2.

La categoria 3 è molto più ampia rispetto al medioevo, ma si può ancora definire la categoria dei lavoratori, coloro che con la loro fatica e i loro contributi economici servono a mantenere gli eserciti e le intelligence, nonché l’alto tenore di vita dei sapienti e dei conoscitori dei meccanismi oscuri.

Nel medioevo, raramente un individuo poteva cambiare casta, mentre oggi la speranza di accedere ad alti livelli di dominanza attraverso il denaro anima la categoria 3 e spinge le persone alla competizione sociale. Qualunque appartenente al mondo dei faticatori ritiene la sua situazione transitoria. Ma, oggi come allora, i livelli più alti sono occupati da chi possiede o dà l’impressione di possedere la conoscenza dei meccanismi oscuri che regolano le leggi del mondo.

C’è poi una quarta categoria sociale che è rappresentata dai senza nome, dai senza documento, dagli accattoni, dai disperati, gente che vive ai margini e che spera in un ripescaggio sempre più illusorio.

Natalino Balasso

Fonte: www.facebook.com

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12.02.2016 ore 15.15

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