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La Redazione

 

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LE MIE RIFLESSIONI SU CUBA

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A cura di Davide
Il 15 Settembre 2010
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DI DANIEL ESTULIN
danielestulin.com

Faccio molta fatica a scrivere di Cuba perché tante cose di questo paese mi ricordano la mia gioventù in Unione Sovietica. Il modo di vivere, di relazionarsi con la gente, di comprendere il mondo capitalista, il concetto di proprietà privata. In una dedica il giorno del mio compleanno, un amico cubano mi ha scritto il seguente messaggio: “Senza voler competere con il tuo RED-BERRY, qui alcune foto e video del tuo passaggio all’Avana. Sono colpito. Ho un Blackberry di colore rosso. In occidente, tutti sappiamo che la marca si chiama BLACKBERRY, non importa se l’apparecchio è rosso, bianco o nero. Non lo scrivo qui come critica. Al contrario.

Che succederebbe qui, in Spagna, se pensassimo meno a cambiare i cellulari ogni sei mesi per un modello nuovo con più funzioni e spendessimo più in libri? Solamente il 3% degli spagnoli comprano più di 5 libri all’anno. Di questo 3% mi domando, quanto leggiamo?

Quando avevo 14 anni, avevo già letto tutte le opere di Tolstoj, Čechov, Pasternak, Gogol, Puškin, Lermontov, Duma, Dostoevskij, Turgenev… Non avevamo la televisione o meglio, l’avevamo però non funzionava mai e quando funzionava cercavo quello che parlava dietro l’apparecchio e visto che non lo trovavo, sapevo che la televisione ERA TUTTA UNA BUGIA. A 44 anni, da poco compiuti, posso spiegare il fenomeno della bugia dei mass media in maniera molto più sofisticata, però l’impronta incancellabile mi rimarrà per tutto il resto della vita.

Il mio caso non era l’unico. Tutto il paese giovane e adulto leggeva, divorava libri, divorava conoscenza. Dato che non avevamo denaro, l’unico modo per viaggiare fuori dai confini del paese, viaggiavamo attraverso i libri di Giulio Verne e Hemingway, uno dei preferiti dei miei genitori.

Questa conoscenza, da adulto, ti permette di capire il mondo in forma molto più matura, basata su qualcosa di solido e radicato.

L’ Avana vecchia

Sono stato quasi due giorni girando per l’Avana vecchia, in alcuni momenti me ne andavo da solo dove volevo, in altri di visita ufficiale accompagnato dal personale del governo e rappresentanti dell’opera di restauro della parte vecchia della città. Questa magnifica città è una futura gioia del mondo Latino. Il contrasto fra negozi mezzi vuoti e librerie piene traboccanti di libri e gente ti parla da questo ambiente che solo qualcuno che viveva in un paese comunista, affamato di conoscenza, può capire.

In Russia, ogni edizione di Tolstoj, Gogol, Turgenev era un avvenimento e uscivano con tirature di 1 milione di esemplari come minimo…e si vendevano in pochi giorni. In Spagna, un libro che vende 100,000 copie è già un BEST SELLER, LIBRO DELL’ANNO e l’autore diventa immediatamente qualcuno da tenere in conto.

Dopo aver ricevuto varie centinaia di messaggi dei cubani, ringraziandomi per aver scritto Los secretos del Club Bilderberg (I segreti del Club Bilderberg, ndt), decisi di fare un regalo al popolo cubano. Offrii gratis al governo i diritti del mio nuovo libro che uscirà in Spagna il prossimo anno. I libri europei sono proibitivi nei costi per i cubani. Quasi nessuno a Cuba potrebbe comprare un libro pubblicato qui. Con questo regalo, il governo cubano potrà pubblicare l’edizione del mio nuovo libro e raccogliere l’equivalente di un euro ( per esempio), il prezzo è molto accessibile per un cubano medio. Vari giornalisti mi hanno assicurato che un libro come il mio potrebbe arrivare a vendere in pochissimo tempo 500.000 copie. Non mi sorprenderebbe. Cuba legge i libri. 500.000 libri sono 500.000 euro per cuba. Perché lo faccio? Perché solo attraverso la conoscenza potremmo lottare contro i nostri nemici. Che succederebbe se tutti gli spagnoli si rendessero conto che la Regina Sofia di Spagna è una traditrice della nazione ?
Uno non può appartenere a Bilderberg, un organismo il cui obiettivo è FARE A PEZZI NAZIONI E CREARE L’IMPRESA MONDIALE. E se cacciassimo a calci dalla Spagna lei e suo marito? Non ci meritano.

L’Unione Sovietica s’è persa perché noi russi non eravamo preparati a confrontarci con un apparato di propaganda come sono i mezzi di comunicazione di massa occidentali e soprattutto americani. Credevamo a qualsiasi cosa, qualsiasi bugia, soprattutto se proveniva da gente con titoli ufficiali, da organismi internazionalmente riconosciuti come la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale. Ci hanno venduto fumo e ci hanno violentato. E, quando finirono di violentarci, si ammazzavano di risate, per quanto eravamo stupidi. Si, eravamo scemi. Non voglio che avvenga lo stesso con Cuba. Sarebbe una preda facile, se non fosse per il suo affanno d’apprendere.

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Per me, la ricchezza di uno STATO SOVRANO è la gente. La capacità intellettuale della popolazione di far fronte ai nemici comuni. Quanto più è alto il livello dell’educazione, istruzione e la conoscenza, tanto più difficile sarà per Bilderberg o qualsiasi organismo segreto o occulto smantellare un paese.

In uno dei suoi articoli di “Riflessioni” scritti nel giornale di stato GRANMA, Fidel Castro richiamava l’attenzione su un test fatto agli studenti universitari negli Stati Uniti. I risultati non lasciano dubbi:

Domanda: Che cosa o chi è Leonardo da Vinci?

Risposta: Un virus informatico

Secondo gli studenti universitari americani, la Cecoslovacchia non è e non è mai stata un paese. La Guerra Fredda è il nome di un videogioco.

Senza lingue non possono esistere i paesi e senza il pubblico con principi, conoscenza e valori duraturi non potrà mai esistere questo cambio di paradigma che stiamo vivendo nell’attualità.

In questo senso Cuba è molto più avanzata degli Stati Uniti. Il concetto di istruzione superiore, la conoscenza su beni come il Blackberry, mette Cuba in un luogo dove si può costruire un futuro magnifico prossimamente.

Il sistema Sanitario

Il primo giorno mi portarono a un centro/ospedale per bambini di Chernobyl. Io sono stato in più di 100 paesi e non ho mai visto niente di simile.

Questo centro è stato creato alla fine degli anni ottanta, dopo quel terribile episodio del 1986. Da allora, più di 20,000 bambini sono passati da lì. Molti sarebbero morti se non fosse per i medici cubani e l’appoggio del governo. Centinaia di bambini hanno subito tre o quattro operazioni dolorose, pericolose e molto costose in qualsiasi altro paese. Migliaia di bambini hanno fatto più di una operazione. La maggior parte, secondo quello che mi hanno raccontato le loro madri in russo, sarebbero morti se non fosse per Cuba: per la gravità dei casi e per l’impossibilità fisica di pagare qualcosa del genere. Se negli USA, le operazioni possono arrivare a costare centinaia di migliaia di dollari nella maggior parte dei casi, a Cuba, paese del terzo mondo e povero economicamente ha operato questi bambini gratis a spese dello stato. Qui non c’è l’OPERAZIONE BAMBINI PATROCINATA DA MCDONALDS o da Coca Cola con i manager dell’impresa che misurano lo share del pubblico per farsi l’idea di quanto denaro guadagneranno con l’idea benefica preparata con una formula calcolata e cinica da grandi imprese di pubblicità.

Da anni, avevo sentito qualcosa a riguardo di questo centro. Qualcosa, ma non molto, perché il punto di farsi pubblicità non è il forte dei cubani, salvo nel caso chupapollas Dinio (pornodivo cubano, ndt) l’animaletto anormale da compagnia.

Fidel Castro

In verità, non sapevo cosa aspettarmi dall’incontro con Castro. Quando mi esposero l’opportunità di visitare l’isola, ovviamente domandai alla mia persona di contatto se avrei potuto incontrarmi con lui. Non mi disse né si né no. Era da intendere che esisteva una possibilità, però l’argomento rimaneva ancora aperto.

Castro mi aspettava in piedi. Mi colpì la sua altezza. È un metro e ottantotto. Stretta di mano forte. Occhi chiari. Le persone molto in là con gli anni, molte volte hanno questo sguardo vuoto, perduto, vacuo. Non è il suo caso. Il suo sguardo è forte, con uno scintillio. È svelto nella risposta. Come tutte le persone vecchie ha buona memoria a lungo termine. Cioè, non fa fatica alcuna a ricordare i fatti di più di cinquant’anni fa con esattezza e particolari minimi. Nonostante ciò, mi destò l’attenzione che le cose più recenti, come le informazioni che Castro aveva letto una settimana prima o alcuni mesi prima le ricordasse molto bene. Nella riunione, che è durata circa tre ore fra la riunione vera e propria di più di 90 minuti e la post riunione già tutti in piedi prima di andarcene, attesa e pranzo, commentavamo molto gli avvenimenti degli ultimi sei mesi, fino a un anno fa: Iran, guerra in Iraq, l’affare della droga, Russia, armi atomiche, articoli letti da lui da mesi, numeri di vittime, nomi di persone che partecipavano in negoziazioni, etc. Non conosco la malattia che quasi lo portò alla tomba più di quattro anni fa, però da allora ha recuperato più dell’ottanta per cento. Quando tornai mi chiamarono vari congressisti americani domandandomi esattamente questo: COME SI E’ RIPRESO IL COMANDANTE FIDEL?

E non perché lo vogliono vedere morto, anche se è sicuro che molti gli hanno già scavato la tomba, ma perché continuano a vedere in Fidel Castro l’unica persona capace di stimolare un appoggio per progetti molto ambiziosi come il MAWAPA, di cui ho parlato nella pagina web due settimane fa.

Ieri Castro ha sorpreso il mondo con le sue dichiarazioni riguardo al modello che dovrebbe seguire Cuba. La discussione nei mass media di tutto il mondo si incentrava nell’interpretare le sue parole. Per me, le sue parole e il loro significato non hanno segreti. Perché ciò che ha detto Castro da alcuni giorni, lui ed io lo avevamo discusso per più di trenta minuti nella riunione del 26 agosto. La trascrizione intera potete leggerla nella pagina web di Cuba Debate o nella mia pagina all’inizio di questa settimana. Parlammo molto del concetto di STATO SOVRANO, BENESSERE SOCIALE, COSTITUZIONE. In un dato momento, domandai a Castro come gli piacerebbe vedere Cuba entro 30 anni. Lo vidi veramente preoccupato per il suo paese.

In varie riunioni dopo la riunione con Castro, parlai con persone “ufficiali” e spiegai la mia forma di vedere la Cuba del futuro.

I cubani

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A differenza di molti spagnoli, i cubani amano il loro paese. Sono autentici patrioti. Il giorno del mio compleanno mi portarono a un club di Jazz, il Centro Culturale Brecht (mi sembra si chiami così). Lì stava il meglio della vita culturale, artistica e intellettuale cubana. Era sabato notte. Attori, cantanti, ballerini del Balletto di Cuba, registi di cinema cubano, pittori, scrittori. Tutti cantavano. A un certo punto, qualcuno cominciò a cantare “DIVENTA PAZZO OBAMA, E VIENI A VEDERE LA HAVANA). Di colpo, 400 persone stavano cantando questo ritornello. Mi diressi a uno dei rappresentanti del governo. Gli dissi: “Guarda questo ambiente. Questa gente sta sopra gli eccessi. Vogliono amare, dipingere, creare, partecipare a una vita intellettualmente gratificante. Sono cubani e amano Cuba, però se tenti di incasellarli e restringergli i loro movimenti in questo mondo globalizzato dove la comunicazione si fa in millisecondi, li perderai. C’è da andare avanti alle riforme, non dietro. Gli dissi che Fidel Castro era la pietra angolare del paese e, finché era in vita poco o niente poteva cambiare. Però, nel giorno in cui Fidel morirà, quello stesso giorno, lo tsunami più grande che mai avete visto vi strapperà dal mare. Se l’Unione Sovietica è cambiata in due giorni, Cuba cambierebbe in millisecondi.

L’economia controllata dallo stato non ha mai funzionato in nessun paese comunista. L’ Unione Sovietica della mia giovinezza era un disastro. La gente passava la vita aspettando in fila per comprare carta igienica. Polonia, Cecoslovacchia, Germania dell’Est, Corea del Nord come caso estremo. Non si può limitare la capacità creativa né l’individualità della gente. È qualcosa che noi che viviamo in Occidente capiamo bene. Oggigiorno lo capiscono anche i russi, i polacchi, gli sloveni e i tedeschi dell’Est. La tua ricchezza dipende solo dalla tua capacità, dal lavoro, impegno, sforzo e certamente fortuna e non da un favore fatto da un burocrate che conosce un tipo dove lavora tua sorella nella fabbrica di carta igienica.

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Castro è più che cosciente di ciò. Sono assolutamente sicuro. Quando commentavamo alcune di queste cose, mi ascoltava con somma attenzione. Non fingeva. Non ne aveva la necessità. È Fidel Castro.

I cubani, a differenza di molti sovietici della mia epoca, sono antiamericani. Per lo meno non sono pro americani, e nemmeno hanno la simpatia che molti in Russia avevano per gli USA negli anni 70. La grande maggioranza di loro, ADORANO FIDEL, al contrario di ciò che ci raccontano i mass media occidentali.

Però, quello che è certo, è che i cubani, come gli americani, canadesi, russi, iraniani, vogliono vivere meglio. Avere una casa migliore, poter dare ai loro figli cose che loro stessi mai hanno avuto… mantenendo lo stesso livello educativo, di salute e cura dei bambini. Queste tre cose a Cuba sono al primo posto. In questo senso, Cuba è molto più nazione sovrana del BENESSERE SOCIALE. Cosa vuol dire ciò? L’obbligo dello stato a prendersi cura dei suoi cittadini e proteggerli. Negli Usa, il nuovo piano sanitario di Obama è una copia esatta del piano Hitler T4 della Seconda Guerra Mondiale. I vecchi e gli handicappati devono scegliere tra di loro chi muore e chi vive. Non ci sono soldi per tutti. A Cuba, si prendono cura dei cittadini della Russia, Bielorussia, Ucraina, Venezuela e , certamente, se i maltrattati e i deboli degli Stati Uniti chiedessero aiuto a Cuba li curerebbero gratis.

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Ripeto, Cuba non è un paradiso. Problemi economici uniti al blocco economico da parte degli Stati Uniti durante gli ultimi 50 anni, hanno fatto moltissimi danni al paese. Non esiste disoccupazione, come non c’era in nessun paese comunista, però questo fa supporre che quando cinque lavorano, trenta guadagnano anche se poco. Lunedì 30 agosto ho partecipato al consiglio economico del paese dove ho di nuovo sottolineato il successo del modello economico del DFR dopo la Grande Depressione. C’è gente qualificata d’avanzo per ricostruire le strade, edifici, ferrovie, costruire più ospedali e esportare le conoscenze mediche ai paesi vicini o, come gli ho spiegato in una riunione a un gruppo medico, fare lo stesso a Cuba che già stanno facendo in Thailandia. Cioè creare una INDUSTRIA DEL TURISMO DI SALUTE. Un forte incremento di entrate per il paese senza uguali in America Latina. Negli USA un’operazione di by-pass costa 300,000$ e due anni di attesa, in Thailandia lo fanno per 80,000$ e in due giorni. Vi ricordo che ho vissuto in Thailandia, così so quello che vi dico.

Dissidenti

Il mito popolare occidentale racconta che la dissidenza cubana ha un riscontro unanime nella popolazione e se non fosse per il dittatore Castro, Cuba intera sarebbe scesa nelle strade per appoggiare questi lottatori per la libertà. Bene, vi posso dire che è una bugia grande come una cattedrale. Primo, nemmeno UN DISSIDENTE CUBANO E’ SOLZENITSIN. La grande maggioranza di quelli che vivono a Cuba è pienamente appoggiata da organizzazioni degli Stati Uniti e da varie ONG come Human Rights Watch di George Soros, attualmente il maggiore trafficante di droga. Quelli che sono venuti in Spagna sono una vergogna intellettuale. Persino gli stessi Popolari che sono venuti ad appoggiarli, come Aznar, rapidamente si sono divincolati da loro per la paura di perdere voti o appoggio sociale. Oggigiorno, poche settimane dopo il loro arrivo in Spagna, nessuno si ricorda di loro. Qualcuno ricorda i loro nomi ?

In varie riunioni ho discusso con i dirigenti che la miglior cosa sarebbe lasciare uscire i dissidenti. Metterli in mezzo ad una piazza con cibo e acqua e dirgli: “parla anima mia, parla”. Si screditeranno da loro stessi. Il mondo è cambiato. I dissidenti sovietici come Sakharov e Solzenitsin oggi non esistono. Questo cambio di paradigma della società ha contagiato il movimento dei dissidenti. Il governo americano lo appoggia non perché crede nella loro causa, NON CREDE PER NIENTE IN LORO, ma perché è un elemento in più di destabilizzazione.

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Il diritto di libertà di espressione è il diritto basico in una società Occidentale. In questo senso, la Spagna è molto più libera degli USA, dove dopo l’ 11 settembre tutti i mass media sono diventati organi di propaganda del governo. Il caso più vergognoso di tutti è quello dei nazisti della catena FOX.

Cuba, in questo senso, non è la Spagna, però nemmeno è l’Unione Sovietica della mia gioventù. Si respira un ambiente rilassato. La gente parla di tutto e possono parlare di tutto. Ovviamente, qui possiamo fare molto di più, però Cuba sta cambiando. Si nota nell’ambiente. Quando uno straniero si avvicinava a un sovietico negli anni 70, per esempio, immediatamente, venivano due agenti del Kgb per allontanare il sovietico dallo straniero. A Cuba no. Vai, parla, domanda, ti rispondono, senza mezze misure né paura. Non domandai niente a riguardo dei dissidenti, perché l’argomento è assurdo per i cubani. Domandai a diverse persone a riguardo della mancanza di efficienza in molte cose e sono d’accordo che in questo senso il paese ha bisogno di cambiare. E lo riconosce anche Castro.

Posso continuare. È stato un viaggio trepidante, perché ho potuto vedere cose nel paese che mi ricordano tanto il mio paese, quello che amo tanto, la Russia.

Sicuramente ci saranno molte domande. Prometto di rispondere a tutte le domande riguardanti l’argomento Cuba.

Daniel Estulin
Fonte: www.danielestulin.com
Link. http://www.danielestulin.com/2010/09/10/mis-reflexiones-sobre-cuba/
10.09.2010

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ANTONIETTA BANDELLONI

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