LE GUERRE PER L’ACQUA

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DI BEN RYSSELL E NIGEL MORRIS

The Independent

Da una parte all’altra del mondo arriveranno le guerre per l’acqua. Da Israele all’India, dalla Turchia al Botswana, si stanno portando avanti discussioni, che potrebbero sfociare in aperto conflitto, sui contestati approvvigionamenti di acqua.
Ieri, il Segretario alla Difesa britannico, John Reid, sottolineava il fattore che accelera il violento scontro tra la popolazione mondiale crescente e le risorse idriche mondiali che diminuiscono: il riscaldamento globale.
In un feroce primo intervento nel dibattito sul cambiamento climatico, il Segretario alla Difesa ha fatto una triste previsione, che violenza e conflitto politico potrebbero diventare molto probabili nei prossimi 20-30 anni appena il cambiamento climatico avrà mutato la terra in deserto, avrà sciolto i ghiacci e avvelenato le risorse d’acqua.I sostenitori della campagna per il clima hanno fatto eco all’avvertimento di Mr Reid e hanno richiesto che i ministri raddoppino i loro sforzi per ridurre le emissioni di carbonio.

Tony Blair ospiterà oggi, a Downing Street, un summit sulla crisi per discutere su ciò che egli ha definito “il maggior pericolo a lungo termine che il nostro pianeta affronta”, segnalando l’allarme all’interno del Governo sulle conseguenze politiche del fallimento nel trattare lo spettro del riscaldamento globale.

Gli attivisti stanno costruendo la loro campagna sul movimento Make Poverty History dello scorso anno, nella speranza di creare un’immensa pressione popolare di azione sul cambiamento climatico.

Mr Reid ha fatto un discorso alla Chatham House la scorsa notte per esporre una terribile stima del potenziale impatto delle temperature crescenti sulla struttura politica e umana del mondo. Ha elencato il cambiamento climatico attraverso le maggiori minacce che affronterà il mondo nelle future decadi, inclusi terrorismo internazionale, cambiamenti demografici e richiesta globale di energia.

Mr Reid ha segnalato che le forze armate britanniche dovrebbero essere preparate ad affrontare i conflitti per le risorse che diminuiscono. I progettisti militari hanno già cominciato a considerare il potenziale impatto del riscaldamento globale per le forze armate britanniche nei successivi 20-30 anni. Accettano il fatto che qualche cambiamento climatico sia inevitabile e avvertono la Gran Bretagna che deve essere preparata al soccorso per il disastro umanitario, ai sostenitori della pace e alla guerra per trattare le drammatiche conseguenze sociali e politiche del cambiamento climatico.

Mr Reid ha avvertito della crescente incertezza sul futuro dei paesi meno preparati ad affrontare inondazioni, carenza d’acqua e terre preziose per l’agricoltura che si trasformano in deserto.

Ha detto che il cambiamento climatico era già un fattore di contributo nei conflitti in Africa.

Mr Reid ha aggiunto: “Appena guardiamo oltre la prossima decade, vediamo crescere l’incertezza; incertezza per le conseguenze geopolitiche e umane del cambiamento climatico.

“Gli impatti come inondazioni, scioglimento del ghiaccio perenne e desertificazione potrebbero condurre alla perdita di terra per l’agricoltura, all’avvelenamento delle risorse idriche e alla distruzione di infrastrutture economiche.

“Più di 300 milioni di persone in Africa non hanno accesso all’acqua potabile, il cambiamento climatico peggiorerà questa terribile situazione”.

Ancora: “Questi cambiamenti non sono di interesse soltanto per i geografi e i demografi, essi renderanno scarse le risorse, l’acqua pulita, e persino più scarse le terre vitali per l’agricoltura.

“Tali cambiamenti rendono più probabile lo scoppio di un violento conflitto… La schietta verità è che la mancanza d’acqua e di terra per l’agricoltura è un significativo fattore di contributo al tragico conflitto che vediamo aprirsi nel Darfur. Dovremmo vederlo come un segnale di avvertimento.”

Tony Juniper, direttore esecutivo di Friends of the Earth (Amici della Terra), ha detto: “La scienza sta divenendo sempre più certa sul grado di problema che abbiamo per il riscaldamento globale, e ora cominciano ad emergere le implicazioni di tutto questo per la sicurezza e la politica.”

Ha sostenuto che i problemi potrebbero essere più acuti nel Medio Oriente e nel Nord Africa.

Charlie Kornick, capo della campagna per il clima all’interno di Greenpeace, ha detto che miliardi di persone hanno affrontato la pressione sulle riserve idriche dovuta al cambiamento climatico in Africa, Asia e Sud America. Egli ha aggiunto: “Se i politici si rendono conto di quanto seri potrebbero essere i problemi, perché le emissioni di CO2 britanniche continuano a salire?”

Tony Blair si unirà al Cancelliere Gordon Brown, al Segretario per l’Ambiente, Margaret Beckett e al Segretario per lo Sviluppo Internazionale, Hilary Benn, per le discussioni odierne a Downing Street.

Si incontreranno rappresentanti della recentemente creata Stop Climate Chaos, un’alleanza di gruppi ambientalisti inclusi Greenpeace, Friends of the Earth e Oxfam. Si incontreranno anche partiti dell’opposizione.

L’alleanza richiederà al Governo di impegnarsi a raggiungere una diminuzione del 3% delle emissioni di diossido di carbonio.

I fatti

Sul nostro pianeta, il 97,5% di acqua è acqua salata, non adatta per l’uso umano
La maggior parte dell’acqua pura è racchiusa nelle calotte di ghiaccio
Il fabbisogno fondamentale di acqua a persona è 50 litri al giorno, ma potrebbero bastarne circa 30: 5 litri per mangiare e bere e altri 25 per l’igiene
Alcuni paesi usano meno di 10 litri a persona al giorno. Il Gambia usa 4,5 litri, il Mali 8, la Somalia 8,9 e il Mozambico 9,3
Per contrasto, la media dei cittadini statunitensi è di 500 litri al giorno, e la media britannica è 200
In Occidente, occorrono circa 8 litri per lavarsi i denti, da 10 a 35 per gli scarichi dei bagni e da 100 a 200 litri per una doccia
Litri di acqua necessari per produrre un chilo di:

1) Patate 1.000
2) Mais 1.400
3) Grano 1.450
4) Pollo 4.600
5) Manzo 42.500

Ben Russell e Nigel Morris
Fonte: http://news.independent.co.uk/
Link: http://news.independent.co.uk/environment/article348196.ece
10.3.06

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di PATRIZIA

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