LA TERZA GUERRA MONDIALE DI BUSH

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DI MICHEL CHOSSUDOVSKY
Global Research

Abbiamo un leader in Iran che ha annunciato di volere distruggere Israele. Così dico ai leader: se sperate di evitare una terza guerra mondiale, forse sarebbe meglio evitare che
ottengano le conoscenze necessarie per costruire un’arma nucleare.
Prendo molto sul serio la minaccia di un’Iran con armi nucleari….”

George W. Bush, 17 Ottobre 2007

Lo credo. Credo che (la rivolta dei passeggeri del volo 93 dirottato l’11 Settembre 2001) fosse il primo contrattacco alla terza guerra mondiale”.
George W. Bush, 6 Maggio 2006

L’idea che gli Stati Uniti si stiano preparando ad attaccare l’Iran è
semplicemente ridicola… Detto ciò, tutte le opzioni sono sul
tavolo”

George W. Bush, Febbraio 2005)

Non viviamo in un mondo sano e razionale dove le decisioni di vasta portata del presidente USA sono basate su una comprensione delle probabili conseguenze.

Una terza guerra mondiale non è più uno scenario ipotetico.

Durante la Guerra Fredda, il concetto di “mutua distruzione assicurata” (MAD) [“mutual assured
destruction”, ndt] veniva messo in conto. Una comprensione
delle devastanti conseguenze di una guerra nucleare contribuì
largamente ad evitare lo scoppio della guerra tra gli USA e l’Unione Sovietica.

Oggi, nell’era del dopo guerra fredda, una simile
comprensione non prevale. Lo spettro di un olocausto nucleare, che ha
ossessionato il mondo per mezzo secolo, è stato relegato al
ruolo di “danno collaterale”.

La politica estera USA sotto i Neocon è
basata su un’agenda diabolica e criminale. La “guerra al
terrorismo” è una menzogna; l’Iran non costituisce una
minaccia alla sicurezza globale come conferma un recente rapporto
dell’AIEA.
L’Iran non costituisce una minaccia per Israele.

Il presidente USA è un bugiardo che crede
alle proprie bugie.

blank
[Sorrisi: Ecco la sua espressione mentre pronuncia le parole ‘Terza Guerra Mondiale’” (Huffington Post,
17 Ottobre 2007)]

Mentre si dice che le inesistenti bombe atomiche
iraniane costituiscono una minaccia letale e funesta, le cosiddette
armi nucleari tattiche “Made in America” vengono
descritte nei documenti del Pentagono come “innocue per la
circostante popolazione civile”.

Per ironia amara della sorte, quelli che decidono di
usare le armi nucleari credono alla loro stessa propaganda. Si
sostiene che un attacco nucleare preventivo all’Iran sia un impegno
umanitario in buona fede che contribuisce alla sicurezza globale.

E adesso il Capo di Stato USA, che ha una limitata
comprensione di geopolitica, per non parlare di geografia, sta
suggerendo che se l’Iran non abbandona il suo inesistente programma
nucleare, potremmo di malavoglia essere costretti ad una situazione
da terza guerra mondiale. Bush ha insinuato che come Comandante in
Capo, potrebbe decidere di muovere guerra all’Iran, il che potrebbe
dare il via a una terza guerra mondiale.

“Il Dottor Stranamore cavalca ancora”.
In una logica completamente contorta, la terza guerra mondiale viene
presentata dal presidente USA come un modo per prevenire danni
collaterali.

La guerra verrebbe scatenata dall’Iran, che si è rifiutata di attenersi alle “richieste ragionevoli” della “comunità internazionale”.

Le verità vengono distorte e rivoltate sottosopra. L’Iran viene accusata di voler cominciare la terza guerra mondiale.

Il
Blackout dei media

L’opinione pubblica mondiale ha gli occhi inchiodati
sul cataclisma del “global warming”. D’altra parte la
terza guerra mondiale non è una notizia da prima pagina.
Stiamo parlando della perdita di decine di migliaia di vite: le
conseguenze dell’agenda militare USA che comprende l’utilizzo
preventivo di armi nucleari in modo molto concreto minaccia il futuro
dell’umanità.

Al momento le forze USA e della coalizione che
include la NATO e Israele sono in uno stato avanzato di preparazione
per lanciare un attacco contro l’Iran. I leader della coalizione
capiscono perfettamente che una tale azione risulterà in uno
scenario da terza guerra mondiale. Gli scenari di escalation sono già
stati considerati ed analizzati dal Pentagono. I giochi di guerra
sponsorizzari dagli USA hanno anche previsto il possibile intervento
di Russia e Cina.

La terza guerra mondiale è stata sulla bocca
degli architetti Neocon della politica estera USA dall’inizio del
regime di Bush. È contenuta in un documento pubblicato nel
Settembre 2000 dal Project
of the New American Century (PNAC)
,

Gli obiettivi dichiarati del PNAC implicano una
“lunga guerra”, una guerra globale senza confini::

difendere il territorio americano;

combattere e vincere decisivamente in diversi e contemporanei
importanti teatri di guerra;

svolgere i compiti “di polizia” associati al
modellamento di un ambiente di sicurezza nelle regioni critiche;

trasformare le forze USA per compiere la “rivoluzione negli
affari militari”;

L’ex vice segretario alla difesa Paul Wolfowitz,
l’ex segretario alla difesa Donald Rumsfeld ed il Vice Presidente
Dick Cheney avevano commissionato il piano del PNAC prima delle
elezioni presidenziali del 2000. Il PNAC delinea un programma di
conquista.

La dottrina nucleare preventiva contenuta nel
Nuclear
Posture Review
è sostenuta dal Partito Repubblicano e dai
think tank conservatori di Washington.

George W. Bush è uno strumento di potenti
interessi economici. Una guerra preventiva in Iran gode di un diffuso
consenso nel Congresso USA, ed è anche appoggiata dai partner
e dagli alleati dell’America in Europa. La dirigenza repubblicana ha
espresso il proprio sostegno per uno scenario da terza guerra
mondiale preventiva. In un’intervista del 2006, al culmine dei
bombardamenti israeliani sul Libano (16 Luglio 2007), l’ex Presidente
repubblicano della Camera dei Rappresentanti Newt
Gingrich
ha ammesso candidamente:

“Siamo ai primi passi
di quella che descriverei come la terza guerra mondiale e,
francamente, la nostra burocrazia non risponde abbastanza velocemente
e noi non abbiamo l’atteggiamento giusto. Inoltre questo è il
58esimo anno della guerra per distruggere Israele e, francamente, gli
Israeliani hanno tutto il diritto di pretendere che ogni singolo
missile abbandoni il sud del Libano, e gli Stati Uniti dovrebbero
aiutare il governo libanese a trovare la forza per eliminare
Hezbollah come forza militare — non come forza politica in
parlamento — ma come forza militare nel sud del Libano”.

L’amministrazione Bush ha adottato una linea
politica di first strike nucleare “preventivo” [si
tratta di una metodologia di attacco preventivo contro le
installazioni nucleari del nemico, ndt], che ha recentemente ricevuto
l’approvazione del congresso. Le armi nucleari non sono più
l’ultima opzione come durante l’era della Guerra Fredda.

In un documento classificato del Pentagono (il
Nuclear Posture Review) presentato al Senato USA all’inizio del 2002,
l’amministrazione Bush stabilì i cosiddetti “piani di
emergenza” per un uso offensivo “first strike”
delle armi nucleari, non solo contro l’asse del male (Iraq, Iran,
Libia, Siria e Corea del Nord), ma anche contro Russia e Cina.

ALLEGATO:

Passi della Conferenza Stampa del Presidente Bush alla Casa Bianca il 17 Ottobre (enfasi
aggiunta)

D Signor Presidente, vorrei
proseguire sulla visita di Mr. — del Presidente Putin a Tehran. Non
sull’immagine del Presidente Putin e del Presidente Ahmadinejad, ma
sulle parole che Vladimir Putin ha pronunciato lì. Ha lanciato
un grave avvertimento contro un potenziale intervento militare USA –
l’intervento militare USA contro Teheran —

IL PRESIDENTE: Ha detto USA?

D Si.

IL PRESIDENTE: Oh, lo ha detto?

D Lo ha detto – cioè, perlomeno così lo hanno citato – e ha detto anche che
“Non trova alcuna prova che suggerisca che l’Iran voglia
costruire una bomba nucleare”. Si sente rammaricato da questo
messaggio? E ciò potrebbe indicare che la pressione
internazionale sull’Iran per abbandonare il proprio programma
nucleare non sia così intensa come pensavate?

IL PRESIDENTE: Come ho già
detto, non vedo l’ora – se questi sono effettivamente i suoi
commenti, non vedo l’ora che li chiarisca, perché quando sono
andato in visita da lui, ha capito che è nell’interesse del
mondo assicurarsi che l’Iran non abbia la capacità di
costruire un’arma nucleare. Ed è per questo che su –
nella prima fase di negoziati alle Nazioni Unite si è unito a
noi, e nella seconda fase ci siamo uniti insieme per mandare un
messaggio. Voglio dire, se non fosse preoccupato per tutto ciò,
Bret, allora perché avremmo fatto questi ottimi progressi alle
Nazioni Unite nelle prime due fasi?

Quindi gli farò visita per parlarne. Come sai, non ho ancora avuto informazioni da
Condy [Condoleeza Rice, ndt] o da Bob Gates sulla loro visita a Vladimir Putin.

D Ma allora crede davvero
che l’Iran voglia costruire un’arma nucleare?

IL PRESIDENTE: Penso –
finché loro non sospenderanno e/o chiariranno di volerlo fare
– che le loro affermazioni non siano veritiere, si, credo che
vogliano raggiungere la capacità, la conoscenza, per costruire
un’arma nucleare. E so che è nell’interesse del mondo
impedirgli di farlo. Credo che gli Iraniani – se l’Iran avesse
un’arma nucleare, sarebbe una pericolosa minaccia per la pace nel
mondo.

Ma questo – abbiamo
un leader in Iran che ha annunciato di volere distruggere Israele.
Così dico ai leader: se sperate di evitare una terza guerra
mondiale, forse sarebbe meglio evitare che ottengano le conoscenze
necessarie per costruire un’arma nucleare.
Prendo molto sul serio
la minaccia di un’Iran con armi nucleari. E continueremo a lavorare
assieme a tutte le nazioni sulla serietà di questa minaccia.
Inoltre continueremo a lavorare alle misure finanziarie che stiamo
per intraprendere. In altre parole, penso – che tutta la
strategia sia, sia che ad un certo momento, i leader o la gente
responsabile dentro l’Iran possano stancarsi dell’isolamento e dire,
non ne vale la pena. E per me, vale la pena di mantenere la pressione
su questo governo.

E in secondo luogo, è
importante che gli Iraniani sappiano che non coltiviamo alcun
risentimento verso di loro. Siamo delusi dalle azioni del governo
iraniano, rispetto a come dovrebbero essere. L’inflazione è
troppo alta; l’isolamento sta causando sofferenza all’economia.
Questo è un paese con un futuro molto migliore, le persone
hanno una migliore – dovrebbero riporre maggiori speranze
sull’Iran di quante questo governo ne fornisca loro.

È così –
guarda, è un problema complesso, senza dubbi. Ma il mio scopo
è quello di continuare a organizzare il mondo per mandare un
preciso segnale al governo iraniano: continueremo a lavorare per
isolarti, nella speranza che ad un certo momento qualcun altro si
faccia avanti e dica che l’isolamento non paga.

Michel
Chossudovsky
è l’autore del bestseller internazionale
“America’s
‘War on Terrorism’ “

Global Research, 2005. È professore di economia presso l’Università di Ottawa e
direttore del Center for Research on Globalization.

Titolo originale: “Bush’s World War Three”

Fonte: http://www.globalresearch.ca
Link
17.10.2007

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di STIMIATO

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