DI GERALD CELENTE
Prison Planet
Dopo aver letto il numero appena pubblicato del SummerTrends Journal, nessun giornalista responsabile potrebbe, onestamente, dipingere di nuovo Gerald Celente come un venditore di “Pessimismo a Luci Rosse”, un “apocalittico” o un “allarmista”.
Celente continuerà a spiegare che gli “Happy Days” non torneranno presto. Continuerà a chiarire che, malgrado l’accordo sul budget, nessuna Fed
nel futuro potrà riuscire a sistemare tutto con rapidità o che gli schemi di Washington non invertiranno il cammino dell’economia che è diretta verso una “Grandissima Depressione”. Nessuno miracolo bipartisan eliminerà il passivo di bilancio o degli scambi con l’estero, restituirà al dollaro la gloria passata o riporterà a casa i posti di lavoro persi in Cina, India, Messico, eccetera.
La crisi finanziaria in Europa è critica in modo analogo. E le politiche di salvataggio dell’UE, del FMI e della BCE avranno la stessa inefficacia di quelle degli Stati
Uniti. Questi avvertimenti non sono “allarmismi” o “pessimismi”, sono semplicemente le conclusioni logiche che derivano da fatti concreti e dati incontrovertibili.
Comunque, anche se abbiamo di fronte a noi un collasso economico epocale, Celente è convinto che ci siano le basi per aspettarsi un risultato globale positivo a lungo termine. Il fattore del cambiamento avrà le sue radici nella profonda convinzione che la forma mentale e le politiche della Rivoluzione Industriale non saranno, e non potranno, essere valide nel mondo del XXI secolo.
“Non si tratta solo di economie fordiste antiquate, ma anche il nostro approccio all’educazione, alla salute, alla politica e, certo, alle questioni militari”, dice Celente. “Il vecchio adagio, ‘il lupo perde il pelo ma non il vizio’ è più che mai valido. Anche se la tecnologia è cambiata, la forma mentale è la stessa. La convinzione che la forza bruta possa prevalere in un paese occupato difeso dai combattenti della guerriglia si è dimostrata un fallimento decennale e multi-triliardario. Anche di fronte alle vecchie guerre di cui non si vede una fine vittoriosa, sono stati ancora scatenati nuovi conflitti come l’operazione ‘Odissea all’Alba’ lanciata contro la Libia cinque mesi fa, un’‘azione militare cinetica’ che si supponeva finisse in ‘giorni, non settimane’. “
La soluzione di Celente: la democrazia diretta: “Il “sistema” di governo e quello politico in essere in America, e in larga parte del mondo, è obsoleto e irreparabile.
Gli inetti generali che stanno giochicchiando con le guerre dalla causa persa si specchiano nei Senatori e nei Rappresentanti al Congresso. Chiunque abbia assistito al reality show della Federazione di
Wrestling di Washington, ‘la Battaglia della Beltway sul bilancio’ e si fida ancora del giudizio dei politici è sia deludente che ideologicamente intrappolato.”
E in effetti un fatto innegabile che 535 membri eletti del Congresso, malgrado la loro incompetenza, abbiano approvato una legge che controlla la vita di più di 300 milioni di
cittadini: “Il problema non è nei numeri, dice Celente, ma nel fatto che la Cosca dei 535 rappresenta solamente i propri finanziatori e i propri lobbisti, non certo gli elettori che pretende di rappresentare. Questa ‘Democrazia Rappresentativa’ è una frode crudele; non è né ‘rappresentativa’, né ‘democratica’ e le persone se ne stanno rendendo conto. I sondaggi ora mostrano che solo il 17 per cento degli elettori statunitensi dice che il paese è sulla giusta direzione, mentre il 46 per cento crede che la maggioranza dei membri del Congresso sia corrotta.
“In queste ipotesi risiede la possibilità di un cambiamento, di un vero cambiamento, non di uno à la Obama. Come scrisse Victor Hugo, ‘c’è una cosa più forte di tutti gli eserciti del mondo, ed è un idea il cui momento è ormai giunto.’ Io credo che l’’idea’ sia la Democrazia Diretta, e penso che sia giunta l’ora per il mondo intero di strappare il potere dalle mani
dalla cricca di politici e di metterlo nelle mani della gente. ‘Che la gente voti!’ ”
La Democrazia Diretta potrebbe funzionare? In Svizzera sì! Ma è davvero un sostituto realistico, fattibile per le molte democrazie rappresentative, che, in pratica, non sono democratiche per niente? O riporterebbe al potere delle cricche?
Può la Democrazia Diretta essere sul serio il fattore del cambiamento? Se volete notizie esclusive sulla tendenze che stanno già provocando un’ondata di interesse a livello internazionale e per altri dettagli su molte altre tendenze di fondo elencate sul SummerTrends Journal, dovrete intervistare Gerald Celente.
Fonte: http://www.prisonplanet.com/celente-solution-the-21st-century-global-game-changer.html
03.08.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE