LA SOCIETA' AMERICANA E' DIVENTATA PAZZA?

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DI BRUCE E.LEVINE
Carolyn Baker

I problemi psicologici dell’America potrebbero essere qualcosa di più di qualche individuo “disadattato”. L’intera cultura potrebbe aver bisogno di essere corretta.

Per molti “americani” che basano la loro informazione solo sulla tv, tutti quelli che criticano la psichiatria fanno parte di Scientology, come dimostra l’esempio di Tom Cruise che urla a Matt Lauer “Tu non conosci la storia della psichiatria…Matt, tu sei così superficiale”. I mass media sono riusciti con successo a convincere gli “americani” ad associare le critiche alla psichiatria ai fanatici anti-farmaco appartenenti alla chiesa di Scientology, la lucrosa invenzione dello scrittore fantascientifico L. Ron Hubbard.

In ogni caso, gli “americani” che si informano al di fuori della televisione e oltre i mass media forse conoscono la tradizione, secolare e progressista, che critica il modo in cui la psichiatria ha distolto la nostra attenzione dalle cause sociali che stanno alla base del nostro malessere psicologico. Questa preoccupazione storica, umanistica fu sviluppata, forse nel modo più conosciuto, dallo psicoanalista Erich Fromm (1900-1980).

Nel libro La Società Sana (1955) Fromm ha scritto:“La maggior parte degli psichiatri e degli psicologi rifiuta di abbracciare l’idea che la società nel suo complesso sia carente di sanità mentale. Essi sostengono che il problema della salute mentale della società sia soltanto quello del numero di individui ‘disadattati’ e non quello di un possibile disadattamento della cultura stessa”.E’ quella “americana” una società sana di mente e sono coloro i quali hanno difficoltà ad adattarsi ad essa ad essere mentalmente disturbati? O è la società “americana” ad essere malata e i molti “americani” che soffrono di disturbi affettivi sono semplicemente alienati piuttosto che malati? Secondo Fromm, “Una società malsana è quella che crea delle ostilità mutuali (e) sfiducia, che trasforma un uomo in uno strumento d’uso e sfruttamento per gli altri, che lo priva del senso di appartenenza a sé, tranne nel caso in cui si sottometta agli altri o diventi un automa”. Fromm vedeva la società “americana” come una società sempre più squilibrata, nella quale la gente provava costantemente una dolorosa alienazione che fomentava difficoltà emozionali e comportamentali.

Diversamente da Tom Cruise, Fromm non sarebbe stato terribilmente dispiaciuto del fatto che l’attrice Brooke Shields abbia trovato la sua felicità negli antidepressivi. Nessun critico della psichiatria davvero umanista è convinto che gli adulti che si fanno ordinare medicine psicotrope dovrebbero essere presi in giro o messi in imbarazzo, o ancora essere impediti dall’usarle. Piuttosto, i critici umanisti dell’establishment psichiatrico sono a favore di una scelta informata su tutti i tipi di trattamento.

Il conflitto essenziale per Fromm non riguarda gli psicofarmaci di per sé (nonostante sarebbe stato dispiaciuto del fatto che al giorno d’oggi a molti “americani”, soprattutto bambini, vengano prescritte medicine psicotrope al fine di sentirsi a proprio agio in un ambiente non ospitale). La sua critica fondamentale era diretta a tutti i professionisti della salute mentale – compresi quelli non autorizzati alla prescrizione di psicofarmaci, quali psicologi, assistenti sociali e consulenti –, i quali si limitano ad assistere i loro pazienti non curandosi di riconoscere la loro alienazione dalla società.

Quelli che si trovano a loro agio in cima alle gerarchie sociali hanno difficoltà a riconoscere che molte istituzioni “americane” promuovono incapacità a difendersi, passività, noia, paura, isolamento, alienazione e disumanizzazione per coloro i quali non si collocano ai vertici. Scuole omologate per tutti, corporativismo sul posto di lavoro, burocrazie di governo e altri giganti, istituzioni impersonali che promuovono costantemente relazioni manipolative piuttosto che rispettose, efficienza della macchina piuttosto che orgoglio umano, gerarchie autoritarie piuttosto che democrazia partecipativa, isolamento piuttosto che comunità, incapacità di difendersi piuttosto che responsabilizzazione.

Nel libro Una Società Sana, Fromm ha avvisato:“Oggi la funzione della psichiatria, della psicologia e della psicanalisi minaccia di diventare lo strumento del processo di manipolazione dell’uomo. Gli specialisti in questi campi ti dicono che cos’è una persona ‘normale’ e, di conseguenza, cosa c’è in te che non va; essi inventano metodi per aiutarti a sentirti a posto, essere felice, normale”.

L’idea “adattati e sii felice” accomuna i professionisti del sistema della salute mentale e gli appartenenti a Scientology. Né il Dr. Phil né Tom Cruise sono esattamente dei ribelli dello status quo economico; i loro competitivi programmi di auto-aiuto, sebbene differenti, si assomigliano nella misura in cui entrambi istruiscono le persone su come correggersi, essere felici e sentirsi normali all’interno del nostro sistema economico.

La fonte della mutuale ostilità fra la psichiatria e la Chiesa di Scientology, come descritta dai mass media, ruota attorno all’uso di droghe psicotrope; ma la mia sensazione è che la causa prima della loro lotta sia un’aspra competizione tra di loro. Sia la psichiatria consolidata che Scientology competono per le stesse persone – quelle più a loro agio con l’autorità, i dogmi e linguaggi da adepti che con il pensiero critico.

Sia gli insegnamenti di L. Ron Hubbard che quelli della psichiatria contenuti nel DSM (il manuale diagnostico ufficiale in cui i disordini mentali sono tolti e aggiunti da psichiatri d’elite) hanno più a che vedere col dogma che con la scienza. Sia Scientology che la psichiatria usano una terminologia da science fiction che si atteggia a fatto scientifico. Scientology è convinta che, nel corso delle sessioni di auditing, l’elettropsicometro (E-Meter) di Hubbard possa misurare la mente reattiva del “prechiaro” facendo scorrere una piccola quantità di energia attraverso due canali ricoperti di stagno che sembrano lattine di zuppa vuote, collegate all’E-Meter e tenute in mano dal “prechiaro”. Ma le basi scientifiche della psichiatria non sono più solide, visto che le sue teorie alla moda sulla disuguaglianza chimica della patologia mentale sono in voga da circa un decennio, anche se l’establishment psichiatrico ha recentemente preso le distanze dalle sue teorie sulla depressione basata sulla deficienza di serotonina e sulla schizofrenia come eccesso di dopamina.

Nonostante Scientology possa vantare adepti dell’auditing e gli psicologi abbiano dalla loro un numero ancor più grande di sostenitori degli antidepressivi, nessuna delle due cure ha mostrato di essere consistentemente superiore ad un placebo.

E invece di supportare i loro trattamenti con scienza legittimata, elaborata da scienziati indipendenti e neutrali dal punto di vista finanziario, sia Scientology che la psichiatria fanno affidamento su ciò che può essere considerato un saldo apparato di pubbliche relazioni.

Ma Scientology e la psichiatria hanno qualcos’altro in comune. Sono entrambe dei credo che hanno a che fare in modo consistente con ex sostenitori che hanno iniziato a rigettarle. Attualmente, la psichiatria è la fede prevalente e, come ha spiegato George Orwell, la stampa primaria non si schiera contro un credo dominante. Orwell ha scritto: ”In ogni momento c’è un’ortodossia, un corpo d’idee che si presume che tutte le persone che pensano nel modo giusto accettino senza metterlo in dubbio… Chiunque sfida il credo prevalente si ritrova zittito con un’efficacia sorprendente. Un’opinione genuinamente fuori moda normalmente non è mai presa seriamente in considerazione, né dalla stampa primaria né dai periodici intellettuali”.

E’ nella mia personale esperienza che la psichiatria, Scientology e le religioni fondamentaliste tendano a zittire i pensatori apertamente critici. I pensatori critici non sono così avviliti da adattarsi ed essere felici che non vengano presi in considerazione gli effetti negativi – siano essi fisici, psicologici, spirituali o sociali. I pensatori critici ascoltano quello che gli altri hanno da dire valutando le loro motivazioni, specialmente quelle economiche, e capiscono come la spiegazione di uno possa deformare le ipotesi formulate da un altro.

Un pensatore critico di certo non accetterebbe il pensiero di Fromm senza analizzarlo e la mia conclusione è che la società “americana” è malata in termini di salutare sviluppo umano. Forse una società non dovrebbe essere bollata come malata solo perché è piena di scuole che scoraggiano i bambini alla lettura, di prigioni for-profit che hanno un crescente bisogno di inquilini per favorire la crescita economica, di un sistema mediatico disonesto nei confronti delle minacce alla sicurezza nazionale, di guerre inventate che hanno indebitato così fortemente la società da non permetterle di far fronte alle cure mediche di base, di un sistema sanitario for-profit che sfrutta le malattie invece di promuovere la salute, eccetera eccetera.

Un pensatore critico sottolineerebbe certamente che ci sono state società di gran lunga meno sane degli Stati Uniti – ed Erich Fromm è stato molto chiaro sul punto. Nella barbarica società tedesca da cui è fuggito Fromm, i bambini con problemi che non si adattavano ad una scuola uguale per tutti non erano obbligati a prendere l’Adderall e altre anfetamine, piuttosto i loro genitori li portavano da uno psichiatra per somministrare loro l’eutanasia. Fromm, comunque, sapeva che solo perché una persona poteva individuare società più malate dell’America questo non rendeva gli Stati Uniti una società sana e umanistica.

Bruce E. Levine, Ph.D., è uno psicologo clinico nonché autore di Surviving America’s Depression Epidemic: How to Find Morale, Energy, and Community in a World Gone Crazy [ Sopravvivere all’Epidemica Depressione Americana: Come Trovare Morale, Energia e Spirito Comunitario in un Mondo Impazzito] (Chelsea Green, 2007).

Bruce E.Levine
Fonte: carolynbaker.net
Link: http://carolynbaker.net/site/content/view/710/1/
11.09.08

Traduzione per www.comedonchisciotte.org di RACHELE MATERASSI

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