DI PEPE ESCOBAR
asiatimes.com
LONDRA – L’esplosione delle bombe a Boston è stata decisamente un’azione vendicativa. Questo è certo. Il punto è: che tipo di vendetta?
Può essere stata un’operazione d’intelligence finita molto male. Può essere stata una controffensiva degli ex-“guerrieri della libertà” – in questo caso di etnìa cecena – riconvertiti in terra-risti. Può essere stata una rappresaglia alla politica estera americana che prende di mira i Musulmani, spedendoli a Guantanamo, Abu Ghraib o Bagram, estradandoli in modo straordinario o assassinandoli intenzionalmente.
Ovviamente, l’FBI non sta ammettendo alcuna di queste ipotesi. Si attiene strettamente a quei contorti copioni delle notti Hollywoodiane impregnate di cocaina degli anni ’80: un paio di delinquenti che “odiano le nostre libertà” perchè… le odiano e basta. Come ho già scritto altrove (1) quasi come preambolo a questo articolo, ci sono buchi intergalattici nella storia dei Fratelli Tsarnaev. Ora sappiamo anche – attraverso la loro madre – (2) che l’FBI teneva d’occhio il fratello maggiore, Tamerlan, già da cinque anni. In una successiva intervista a Piers Morgan della CNN, la madre ha parlato di un vero e proprio “counseling”.
Allo stesso tempo, l’FBI fu costretta ad ammettere che già nel 2011 aveva accettato la richiesta da parte di un governo “straniero” (nome in codice: Russia) di controllare meglio Tamerlan. Questo, a quanto pare, l’hanno fatto – senza trovare in lui alcuna attività di tipo terroristico.
Che è successo dopo? Alcuni soggetti dell’FBI con un QI maggiore di 50 devono essersi resi conto di aver messo le mani su un prezioso “bene” Ceceno – americano. Quindi Tamerlan divenne un informatore dell’FBI. Potevano manovrarlo come una marionetta – come avevano fatto con altri prima di lui.
D’altra parte se non l’avessero fatto, l’FBI sarebbe stata giustamente accusata d’imbarazzante incompetenza (e non sarebbe stata la prima volta). Perché quello che l’FBI sta dicendo è che non avevano alcun indizio su che cosa il loro “uomo” stesse lavorando, che stesse preparando una bomba, che l’avesse collaudata e che stesse trasportando uno zaino nero sospetto alla maratona di Boston.
Quello che l’FBI non dirà mai è quando sia stata l’ultima volta che hanno controllato/monitorato/tampinato Tamerlan. Ricordatevi che questa è la stessa FBI che ci ha regalato il complotto Iraniano-Messicano alla Fast and Furious per uccidere un Ambasciatore saudita,(3) complotto poi rientrato nel giro di pochi giorni.
Tamerlan, alla fine, ha deciso di sFBIzzarsi (..e non ci vuole poi così tanto) – e dopo anni di vessazioni e ossessioni, ha iniziato a fare il doppio gioco. Risulta che abbia lasciato gli USA per la Russia per un lungo periodo di tempo – dal Gennaio al Luglio 2012. Nessuno sa esattamente cosa abbia fatto; all’FBI piacerebbe poter dimostrare che era impegnato in attività di addestramento tattico di tipo terroristico. Eppure, se fosse stato davvero un “uomo” prezioso, sarebbe stato mandato in missione come infiltrato degli jihadis ceceni capeggiati da Doku Umarov nel vicino Dagestan.
Per quanto riguarda l’ultima parola, densa di sfumature, sul rapporto molto stretto che intercorre fin dagli anni ’90 tra Washington ed i terra-risti Ceceni – un argomento tabù per i grandi gruppi d’informazione americani – basta leggere l’articolo del sorprendente Sibel Edmonds, a questo link. (4)
L’ESERCITAZIONE
L’FBI ha il potere di imporre agli USA e al mondo intero questa improbabile sceneggiatura del “giovane Ceceno cattivo”. Cerchiamo quindi di sviluppare uno scenario alternativo e credibile, e vediamo dove ci porta.
Invece di due ragazzi “stranieri”, completamente americanizzati, in cui all’improvviso scoppia un odio “contro le nostre libertà”, instillato da un indottrinamento jihad, per lo più online, cerchiamo di capire chi trae un reale vantaggio dai fatti di Boston.
Il Boston Globe è stato costretto a far “sparire” l’informazione che durante la maratona fosse in corso un’esercitazione anti-terrorismo, completa di cani da fiuto di esplosivi.
Immaginatevi l’FBI che dice al suo “uomo” Tamerlan che avrebbe preso parte all’esercitazione. Anche se lui è un duro, avrebbero facilmente potuto minacciare la sua famiglia se non avesse cooperato.
Quindi, a Tamerlan viene consegnato uno zaino nero con dentro una pentola a pressione/bomba e gli viene detto di posarlo in un posto preciso – come fosse una delle procedure previste dall’esercitazione. Ed è proprio qui che dobbiamo stare molto attenti: non c’è alcuna prova definitiva per stabilire se questa doveva essere solo un’esercitazione o se la bomba avesse davvero dovuto esplodere.
Supponiamo che il duro Tamerlan e suo fratello Dzhokhar siano i veri responsabili (escludendo del tutto l’FBI). Tutta quella programmazione doveva necessariamente prevedere un’immediata via di fuga – trasporto, passaporto, denaro, biglietti aerei. Non c’era niente. Dzhokhar andò a scuola, fece allenamento in palestra, socializzò, mandò messaggi su Twitter.
Non c’e’ ombra di testimone che dica che furono i due fratelli a posizionare le bombe. Lo fecero perché glielo ordinò l’FBI. E da qui in poi, è tutto pieno di buchi. Hanno rubato una Mercedes a una stazione di servizio mettendo in fuga il guidatore – non senza dirgli che erano loro i dinamitardi della maratona. Dzhokhar con la Mercedes sfugge ad una grossa sparatoria, sfondando un imponente sbarramento di poliziotti –senza però evitare che la Mercedes investisse Tamerlan, il cui corpo era foderato di esplosivo. Dzhokhar lascia una scia di sangue ma non viene inseguito da alcun cane.
E poi è stata collaudata la cara legge marziale: un’intera città paralizzata – a un costo inimmaginabile – perché c’è un teenager in fuga. Sta attenta, America: questo è solo l’inizio.
Ciò che è certo è che i fratelli Tsarnaev non erano della jihad: solo la stampa spazzatura di Murdoch l’avrebbe bevuta. Guardate soltanto questo sito jihad (5), molto ben costruito e molto rappresentativo di quella che viene definita l’Insurrezione Islamica dell’Emirato Caucasico. Si pongono validi interrogativi, ad esempio qui.(6) E viene totalmente smontata l’ipotesi che i fratelli siano degli jihadis incalliti.
L’ONNISCIENTE “THE CRAFT”
Poche divise paramilitari del mondo occidentale industrializzato sono tanto sinistre quanto quella di the Craft (7). E’ The Craft il responsabile dell’esercitazione. Il suo simbolo è un teschio, molto simile a quello dell’eroe della Marvel, Ghostrider il Punitore. Il suo motto non è per niente “timido”: “Qualsiasi cosa ti abbia detto tua madre, la violenza risolve i problemi”. Non c’e’ traccia sui mezzi d’informazione americani degli operativi di The Craft presenti in gran numero alla maratona di Boston: un vero e proprio blackout mediatico.
I canali d’informazione alternativi, tuttavia, non si sono fatti intimidire. Su questo link (8) si possono trovare numerosissime immagini che mostrano gli operativi del Craft alla maratona, con tanto di uniforme da combattimento, zaini neri, attrezzature tattiche e persino rilevatori di radiazioni. Ora, come ha reagito l’FBI? Imponendo un totale blackout. Censura totale delle immagini (“…qualsiasi altra immagine non sarà ritenuta credibile”). Solo foto e video dei fratelli Tsarnaev. Il Craft non si tocca.
Il problema è che tutto quello che in questa vicenda riguarda The Craft è molto preoccupante.
1) La sua invisibilità – con i grandi gruppi mediatici che s’inchinano all’FBI e non ne fanno alcuna menzione.
2) La loro esperienza nel campo della sicurezza – un esercito di mercenari strapagati e di duri super addestrati carichi di attrezzature supertecnologiche che non riesce a trovare un paio di bombaroli dilettanti.
3) La sinistra possibilità che questa potrebbe essere stata un’operazione segreta messa in atto proprio da The Craft.
Se ci atteniamo alla realtà, tralasciando gli eroi della Marvel, tutto dell’attentato alla maratona di Boston ricorda molto da vicino il modus operandi di quella dubbia galassia di finti al-Qaeda. Inoltre, le prove e notizie raccolte intorno alla storia e al comportamento dei fratelli – nessun trascorso militare o di sabotaggi – suggeriscono anche che non avevano l’esperienza necessaria per organizzare la cosa tutta da soli. E’ invece ragionevole supporre che si sia trattato di un’operazione copiata da quelle di al-Qaeda e poi attribuita a un paio di ‘capri espiatori’ – qualcosa che, in teoria, il Craft poteva facilmente architettare.
Ed ecco, quindi, dove ci porta questo scenario piuttosto realistico: una falsa operazione FBI/Craft che 1) poteva finire molto peggio; ecco spiegata la necessità di trovare due agnelli sacrificali nel giro di poche ore; oppure 2) la sinistra probabilità che tutto questo è stato progettato come uno stratagemma per produrre quel preciso risultato – ovvero, la quasi totale militarizzazione della vita civile statunitense.
E’ scritto (col sangue) su tutti i muri. Le ultime vestigia dello stato di diritto stanno svanendo – anche se una commissione bipartitica aveva scoperto che diversi alti funzionari dell’amministrazione di George W Bush erano tutti coinvolti in torture, e che le torture erano sistematiche, benché non servissero per nulla a evitare future azioni terroristiche.
Washington sta per unirsi ai luccicanti ranghi dell’Egitto di Mubarak, del Bahrain e dell’Uganda. Come dice quel malefico piccolo impiastro del Senatore Lindsay Graham: “Oggi il campo di battaglia è il territorio nazionale”. E se noi te lo diciamo, tu devi combattere il nemico.
Pepe Escobar è autore di Globalistan: How the Globalized World is Dissolving into Liquid War (Nimble Books, 2007) e di Red Zone Blues: a snapshot of Baghdad during the surge. Il suo ultimo libro, pubblicato di recente, è Obama does Globalistan (Nimble Books, 2009).
Lo si può contattare a questo indirizzo: [email protected].
Fonte: www.atimes.com
Link: http://www.atimes.com/atimes/World/WOR-01-220413.html
22.04.2013
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SKONCERTATA63
NOTE:
1) http://rt.com/op-edge/boston-bombing-us-chechen-133/
2) http://www.youtube.com/watch?v=wHfn3bJsg4I
3) http://www.aljazeera.com/indepth/opinion/2011/10/201110121715573693.html
4) http://www.boilingfrogspost.com/2013/04/19/usa-the-creator-sustainer-of-chechen-terrorism/#more-19602
5) http://www.kavkazcenter.com/eng/
6) http://www.kavkazcenter.com/eng/content/2013/04/21/17675.shtml
7) http://thecraft.com/
8) http://www.naturalnews.com/039977_The_Craft_Boston_marathon_private_military_contractors.html